Cara Juliet, ho voluto leggere anche il prequel del tuo altro racconto “Hope”, dove assistiamo ad una lenta ma inesorabile presa di coscienza di ciò che Oscar capisce di essere, e questa consapevolezza le viene da ciò che è accaduto quella lontana notte con André. Vorrebbe cancellare dalla sua mente quanto accaduto, ma è incontrovertibile che quanto successo abbia lasciato degli strascichi e il suo pensiero torna prepotentemente a quello che quell’atto ha messo in evidenza. E’ anche lei una donna che ha bisogno di calore umano, lo sente sulla sua pelle tramite il sole ma vorrebbe fossero le mani di André a farle provare calore, ma non è capace di dirlo e tanto meno chiederlo all’unica persona che potrebbe donarglielo senza altro scopo se non farla sentire meglio, poiché condividendo qualcosa con qualcuno il peso si alleggerisce e lei in questo momento porta dentro di sé una pena per non sapere bene chi e cosa essere. Il paragone della rosa e del lillà le rammenta l’urgenza di prendere una decisione precisa, tutta la rabbia che ha trattenuto da quella sera dentro di lei deve avere una via d’uscita. Comportamento in linea con la personalità di Oscar quella di andare in una locanda a bere da sola per cercare di risolvere i suoi problemi in solitudine, fino a quando qualcuno, una donna che lavora in quel luogo, si pone nei suoi confronti in un modo che aveva già sperimentato, quello di essere considerato un bell’uomo, ma in questo momento questo atteggiamento le provoca uno sconvolgimento interiore riconducibile alla sua incapacità di rapportarsi con André, al suo timore di incrociare il suo sguardo o di sentire la sua voce. Oscar ancora non sa dare un nome preciso a ciò che il suo cuore e la sua mente stanno provando poiché è spaventata dal fatto di essere semplicemente una donna. Anche questo scritto mi è piaciuto molto perché con naturalezza hai cercato di far prendere contezza di se stessa ad Oscar con un linguaggio che ci ha reso partecipi dell’angoscia entro la quale si dibatte. A presto! |
Che bella questa storia hai espresso molto bene i pensieri di oscar, ma continuala, sei molto brava |
Cara autrice, permettimi di lasciarti alcune mie considerazioni. |
Scrivi bene, davvero. Potresti pensare ad un seguito perche' questa analisi introspettiva accurata sembra essere il preludio per molto altro. O, almeno, mi hai lasciata con la sensazione di leggere di piu' da te. |
È una Oscar timorosa,fragile e introspettiva la tua,non rispondente alla realtà. Lei non è tipo di farsi questi pensieri, André è quello portato ad analizzare, rinchiudersi e soffrire in silenzio. Oscar da come la conosciamo semplicemente fugge,evita di rifletterci, "preferisce dimenticare "(capitolo 28).Appena nell' episodio di Saint Antoine prende coscienza di sé stessa e dei suoi sentimenti.....e, nonostante tutto questo non basta, nel capitolo 35 ,quando André le si dichiara dinanzi al padre dimostra impassibile fermezza. |
Oscar in confusione totale; ovvio il suo reagire attaccandosi ancora all'idea di essere uomo, che l'ha protetta per anni. |
Oscar prende consapevolezza dell'amore che prova per André, ma ne è spaventata. Dai espressione ai pensieri che hanno accompagnato la presa di coscienza dei suoi sentimenti. |