Hei hei, buon pomeriggio CHAOSevangeline! ☀
Come stai? Mi auguro vada tutto per il meglio, sia sul frangente personale che su quello della scrittura.
Ma a questo proposito, sinceramente parlando, ammetto che dopo avere letto il primo capitolo di questa storia immagino che la tua premessa circa il periodo buio di mediocre ispirazione sia stato oramai accantonato e rinchiuso nei cassetti del dimenticatoio, senza avere intenzione alcuna di riesumarlo. (…) Ho innanzitutto il piacere di dirti che questa pubblicazione ha catturato la mia attenzione in particolar modo per le tematiche ed i contesti presentati: angoscia, romanticismo e sovrannaturale non potrebbero sposarsi meglio nell’insieme di argomenti inerenti ad una Circus!AU che prelude ad un susseguirsi di avvenimenti lungi dalla banalità e dalla mera prevedibilità, a partire dalla contestualizzazione temporale in cui hai scelto di inserire le vicende dei protagonisti.
A prescindere dal mio fervente apprezzamento per gli universi alternativi nel generale, non potrei che spezzare una lancia a tuo favore per avere deciso di mettere per iscritto un’atmosfera così atipica e pregna di mistero come quella della realtà circense che, nella sua ontologia, già conserva quelle caratteristiche e quei requisiti specifici a catturare sovrana la curiosità delle persone, ed in questa casistica particolare ulteriormente intrisa di quell’enigmatica ed oscura teatralità che si cela dietro le quinte e di cui, al momento, nemmeno noi lettori siamo pienamente al corrente.
Un’atmosfera astratta di certo resa ancora più interessante dall’aspetto formale con cui hai scritto il capitolo, molto fluido e piacevole alla lettura, eppure così coinvolgente e preciso da impedire l’affievolirsi della curiosità di leggere riga dopo riga il proseguire dell’episodio raccontato, anche solo per un semplice istante. Trovo che su questo aspetto tu sia stata impeccabile, difatti, poiché per mantenere vivo l’interesse di chi legge (purtroppo) la trama di base non è affatto sufficiente, se non guidata da uno stile di scrittura che non renda il racconto pesante o tedioso nei suoi punti vuoti ← qualità che tu possiedi e destreggi sapientemente, per cui mi ritrovo già a farti grandi complimenti a prescindere.
Sorpassato questo punto, un’altra cosa che ho apprezzato tantissimo è la disparata quantità di personaggi che hai inserito in una storia che fondamentalmente, a livello di rapporti, si presuppone incentrata sull’approfondimento di quello tra Viktor e Yuri: nonostante, naturalmente, vi siano ruoli più preponderanti rispetto ad altri, credo che presentare personaggi come Mila, Jean-Jacques, Christophe, Phichit, Yuri ed Otabek oltre ai due protagonisti principali sia stato un modo per rendere ancora più concreto lo sfondo della storia e permettere al lettore di trovare più stimoli sui quali riporre il proprio interesse, ancor più dal momento in cui, seppure per ora le apparizioni siano brevi, i suddetti personaggi sono caratterizzati in maniera assai fedele al modo in cui tutti noi li abbiamo conosciuti in precedenza nelle serie originale, rendendo pertanto intrigante conoscere non solo lo sviluppo della relazione tra Viktor e Yuri, ma anche le modalità con le quali sceglierai di fare muovere queste varie personalità all’interno di un contesto completamente agli antipodi con la serenità e la realtà quotidiana di quello originale. A partire per l’appunto da Yuri Katsuki, la cui riservatezza, educazione, umiltà e timidezza non mancano nemmeno nei panni del figlio di un abbiente mercante orientale, in forte contrasto con ‘’ lo sguardo di ghiaccio ‘’ inizialmente intimidatorio ed assoggettante, ma dietro cui si nasconde la spavalderia, la passione e l’inibizione tipica di Viktor Nikiforov. Ho apprezzato tantissimo il ritorno al passato che hai adoperato sia per introdurre il filone principale della storia, sia per guardare indietro al loro primo incontro e comparare il loro primo approccio un poco impacciato a quella che è la relazione consolidata che hanno costruito nel corso dei cinque anni successivi, nelle logoranti distanze che li separano annualmente scandite da periodi di silenzio e romantiche corrispondenze di carta e inchiostro, che di certo (come hai rimarcato tu stessa) non si distinguono per essere particolarmente adatte a soddisfare pienamente il tipo di rapporto che i due desiderano. Ma insomma, in un’epoca in cui ancora non potevano mandarsi l’amicizia sui social mi pare un traguardo ottimale! -Ride- Anche perché la trepidante attesa di rivedersi non fa altro che accrescere la passione ed il desiderio che sfociano ogni qualvolta hanno effettivamente la possibilità di incontrarsi in quel mese di permanenza a Londra, quel mese dove Yuri potrà avvertire la concreta presenza di Viktor al suo fianco e quest’ultimo non dovrà più divincolarsi dai suoi oneri circensi per scrivere segretamente al suo amato e lontano compagno orientale. Motivo per cui, tra l’altro, Yuri non è da colpevolizzare se in quegli scarni trenta giorni di cui dispone non si sofferma in troppe chiacchiere con i piacevoli compagni di viaggio di Viktor (difatti la stessa Mila sembra capire perfettamente l’urgenza di Yuri!), e nemmeno una lingua velenosa e tagliente come quella del giovane Yuri Plisetsky è capace di interrompere quegli eterei attimi di sentimenti reciproci di cui i loro occhi si fanno specchio trasparente. Anche se ammetto che l’uscita poco gradevole della /prima battuta/ (va sottolineato, santo cielo) di Yuri sulla stucchevolezza dei due amanti è degna di nota e mi ha strappato un sorriso divertito, perché fondamentalmente cos’altro potremmo mai aspettarci da lui se non una trasposizione fedele del suo ribrezzo originale (…) anche in ambito circense? Anche se è apparso per poco di certo ha fatto la sua entrata in scena trionfale (a modo suo, c’è da dire), così come ho apprezzato che, anche qui, Otabek è bene o male una figura che ha guadagnato una particolare fiducia nel cuore dell’adolescente russo!, ed è stato naturalmente molto divertente anche il rapporto tra Viktor e Jean-Jacques che si definisce in quei brevi intervalli di ilarità per le constatazioni del canadese, ed una scarsa tolleranza nutrita da Viktor nei confronti della sua persona sebbene portata avanti con un savoir faire impeccabile. Olè. Vai Viktor, siamo tutti con te ma shhh. Comunque è carino come, davanti alla necessità, una grande famiglia circense si venga incontro accantonando asprezze e rancori, così come JJ (nonostante Viktor abbia interrotto il suo appassionato discorso circa la sua sessualità e la sua popolarità tra le fanciulle) si è dimostrato disponibile nell’intrattenere Phichit e permettere a Viktor di approcciarsi a quella figura così esile e timida, ma illogicamente curiosa ed interessante di Yuri Katsuki. Spero davvero che pubblicherai i prossimi capitoli perché questa storia promette veramente bene: sono curiosissima di sapere quali elementi sovrannaturali si celano dietro questo mistero degli inviti che fende l’aria del circo, il perché Viktor abbia ribadito come ‘’ non inviterebbe mai ‘’ qualcuno ai loro spettacoli, e soprattutto (ma questa è più una speranza, a dirla tutta) vorrei avere una visione più concreta dei protagonisti del Veles Circus. Vorrei conoscere le specialità di ognuno di loro, i loro abiti di scena, vorrei immergermi nella passione con cui vivono le loro esibizioni e scoprire, piano piano, i grandi segreti che gravano sulle loro spalle.
Ma non ho dubbi che avverrà, o quantomeno per qualcuno di loro! Pertanto rinnovo ancora i miei complimenti per questo primo capitolo e attendo con sincero entusiasmo la possibilità di lasciarti un commentino anche per i successivi.
Ps. Probabilmente sarò una merda, ma Phichit come domestico di Yuri mi ha fatto sganasciare dal ridere e credo che su questo siamo tutti d'accordo. Purtroppo. (...)
Sei stata veramente molto brava, un abbraccio. ❁
Alla prossima,
Black_Sun97 (… per gli amici Feya. -winks-)
(Recensione modificata il 23/04/2017 - 05:05 pm) |
