Recensioni per
Leggende del Fato: L'ombra del passato
di Vago

Questa storia ha ottenuto 151 recensioni.
Positive : 149
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Master
03/03/18, ore 17:28

Eccomi qui come ogni sabato!
Bene, iniziamo!

Il Lupo si alzò dal suo posto in luttuoso silenzio, addentrandosi tra gli alberi finché il fuoco alle sue spalle non fu null’altro che un puntino luminoso. Ad accompagnarlo c’erano solamente i passi leggeri del suo compagno dal pelo grigio.
Lucide lacrime scintillanti come piccoli diamanti cominciarono a rotolare lungo le sue guance, riflettendo lungo il loro percorso i pallidi raggi lunari che riuscivano a farsi strada tra le fronde.
- Perché Oscurità? Perché io? Perché mi hai scelto, se già sapevi che ti avrei delusa? –
La sagoma femminile si condensò su un masso lì accanto. La chioma indistinta le ricadde sulla sua spalla quando piegò il capo di lato, come se quel movimento fosse sufficiente per rispondere alla grandinata di domande dell’assassino.
- Questa volta non mi basta, questa volta non mi è sufficiente il tuo silenzio. Ti prego, spiegami perché mi hai voluto far questo! –
La figura scosse le spalle, riportando la testa in posizione dritta.
- Smettila di stare lì, per favore! Non sono più quel bambino che hai raccolto in quella cella, adesso ho qualcuno accanto. Ti chiedo solo risposte. – Un folto pellame cominciò a ricoprire il corpo del Lupo, mentre lui continuava a parlare incurante – Perché hai voluto puntare su un cavallo perdente? –
La sagoma si mosse silenziosa attraverso le superfici, passando dalla roccia alla corteccia, muovendosi attraverso il terreno che qua e la si fregiava di ciuffi d’erba e sottobosco.
- Hai detto che mi saresti stata sempre accanto, perché? Perché hai avuto pietà di me? –
Le tenebre della notte divennero come tentacoli di un essere mostruoso, che si attorcigliarono saldi attorno alle gambe del Lupo singhiozzante, trascinandolo pian piano verso il terreno, sotto il terreno.
In breve, il nero manto della notte divenne candido quando anche la testa dell’assassino venne fagocitata dai sassi, un bianco telo sul quale la luna sembrava una macchia scura dalla quale si aprivano sbavature grigie.
Accanto a lui si materializzò una figura femminile dall’uniforme tinta grigia.
Hile fece per aprire la bocca, per permettere alla sua lingua di continuare a formulare le centinaia di domande che gli affollavano la mente, ma quel corpo che quasi si confondeva con l’ambiente circostante fu più rapido.
Un paio di salde braccia gli circondarono il torso e le spalle, stringendolo in un caldo abbraccio.
L’assassino perse ogni freno che si era imposto, scoppiando in lacrime.
- Io, - disse la figura con voce calma e gentile, senza sciogliere il contatto che aveva creato con il suo araldo – non ho mai avuto pena di te. Mi hai sempre resa orgogliosa e non hai mai tradito le mie aspettative. Non puoi farci nulla, se non era compito tuo mettere fine a questa guerra. –
La creatura dai tratti ferali e la figura femminile rimasero stretti in quell’abbraccio per qualche secondo, poi lei si decise a fare un passo indietro, alzando con una mano il muso del Lupo che aveva davanti, in modo tale che gli occhi scuri puntassero sul suo volto privo di lineamenti.
- Adesso torna dai tuoi compagni. – gli disse ancora, pulendogli con un dito gli occhi dalle ultime lacrime che ancora si attardavano a cadere – Ti staranno aspettando. Vai e goditi ciò che il futuro che hai preservato ha in servo per te. –
Il terreno, se terreno si poteva chiamare quello su cui si appoggiavano i piedi dell’assassino, tornò a reclamare il suo corpo, riportandolo nella cupa oscurità della notte.
Hile cadde in ginocchio a terra, mentre le dimensioni del suo corpo tornavano a ridursi e, accanto a lui, il suo compagno tornava distinguibile.
Un rumore leggero di passi, attutito dal rado sottobosco, raggiunse le sue orecchie.
Una mano sottile si appoggiò sulla sua spalla, mentre Buio fece un paio di passi indietro per lasciar posto al nuovo arrivato.
- Stai bene? – chiese Keria sporgendosi in avanti per permettere ai suoi occhi verdi di incontrare quelli adombrati del compagno di viaggio.
- Certo. – le rispose il Lupo alzandosi.
- Dispiace anche a noi che sia successo quel che è successo, ma adesso non è utile a nessuno scappare via come hai fatto. – continuò il Drago con la voce dura.
- Sarà, ma questo non toglie che avrei potuto far di più. Dopotutto mio bisnonno non era il grande Trado dell’Aria? Non dovrei avere nelle vene il sangue di un eroe? –
- Io, non so cos’altro avremmo potuto fare. – gli rispose a voce bassa l’arciere dal volto sfregiato da una sottile cicatrice obliqua, stringendogli le spalle in un abbraccio e appoggiandogli la fronte sulla spalla sinistra.
Hile rimase immobile, senza né staccarsi da quel contatto, né ricambiare il gesto.
- Per quanto possa valere, secondo me hai fatto tanto. Ci hai salvati in tante occasioni, mi hai salvata più e più volte, spesso patendone le conseguenze. Chi lo sa, se non ci fossi stato qui, magari saremmo morti tutti, non solo Seila… -
- Dovremmo andare. Gli altri ci staranno aspettando. – le disse il lanciatore di coltelli, cercando di allargare la braccia per far sciogliere la stratta, invano.
- Sto bene, qui. Aspetta ancora un momento. – fu la risposta del Drago, che strinse ancor più l’abbraccio e fece aderire la chioma castana alla guancia del compagno di viaggio.
Dovettero passare un paio di minuti perché Keria decidesse di essere soddisfatta di quel contatto e lo sciogliesse.
- Sai, prima di tornare di là, dovrei dirti ancora una cosa. – riprese l’arciere alzando il capo.
- Cosa? Non credo che tu possa dirmi qualcosa che possa farmi sentir meglio. –
L’assassina si mosse in fretta, appoggiando le sue labbra sottili su quelle del ragazzo di fronte a lei, che rimase paralizzato da quel gesto inaspettato.
Keria fece un passo indietro con un sorriso abbozzato sul viso. – Se tu volessi, mi piacerebbe poter esplorare con te il continente, ora che possiamo. –
L’arciere, quindi, si voltò, tornando a camminare in silenzio tra gli alberi.

Il Lupo e il Drago salirono sul dorso squamoso del rettile traslucido che, con un possente battito d’ali, si levò in volo, puntando il muso spigoloso verso ovest.
Non appena lo spadaccino e la maga non furono più distinguibili, l’arciere scoppiò a piangere.
- Staranno bene, vedrai… - provò a confortarla Hile.
- Potranno anche star bene, ma perché è dovuto finire tutto così? –
- Non lo so. Ma abbiamo vinto, dovremmo esserne felici. –
Keria parve non sentire nemmeno le parole dell’assassino alle sue spalle.
- Ascolta, devo chiederti una cosa. – Il Lupo prese un profondo respiro prima di continuare il suo discorso. – Vorresti venire con me sul continente? –
La ragazza si volto di scatto, puntando i suoi occhi verdi gonfi di lacrime sul viso del lanciatore di coltelli. La cicatrice bianca che le attraversava il viso venne illuminata dal sole. – Davvero? Davvero mi vuoi accanto? –
- Voglio provarci. – Hile ebbe un attimo di esitazione, poi si sporse in avanti, appoggiando le sue labbra su quelle dell’arciere. La sua mano destra, lentamente, senza farsi notare, si infilò in una delle poche tasche rimaste integre, permettendo alle dita di stringersi attorno alla lama di un coltello, che scivolò fuori dal tessuto strappato per cadere oltre il fianco cristallino del drago e precipitare verso il mare lontano.
Il sole fece splendere il glifo che incantava la lama poco prima che questa tagliasse i flutti e si inabissasse, per sempre.

Allora, ho citato la prima parte perchè mi è piaciuta un sacco l'introspezione da parte di Hile su tutto quello che è successo finora, che non si crede degno di fiducia da parte di Oscurità e il profondo senso di colpa di non essere riuscito a fare niente nonostante dentro di lui scorresse il sangue di Trado dell'Aria, si sente un perdente per non essere riuscito a fare di più ... e questo lo rende decisamente umano.
Poi ecco che mentre sta per sprofondare arriva Oscurità che gli dice che deve godersi il futuro riservatogli senza nessun rimpianto, godersi la vita, e lo stesso fa Keria che gli dice che ha fatto comunque molto per loro, il che è vero, se non ci fosse stato molto probabilmente sarebbero tutti morti in quella stanza. E infine il primo bacio tanto atteso, si, me lo aspettavo eheh.

La seconda parte l'ho citata perchè alla fine Hile ricambia i sentimenti di Keria lasciandosi Renèz alle spalle, essendo ormai il passato e decidono di viaggiare per esplorare il Continente.

Beh, alla fine tutto è bene quel che finisce bene, anche se mi dispiace che si siano separati. Ma comunque posso dire che è uno dei capitoli migliori che io abbia mai letto e ... non ritenerti un mediocre scrittore, hai talento da vendere invece, parola mia.
Detto ciò ti faccio i miei più sinceri complimenti e passo all'ultimo capitolo!
Saluti EF!

Nuovo recensore
19/07/17, ore 19:35

mi mancheranno. sono stati quasi inutili contro follia però mi mancheranno, mi sono affezionata tanto a loro e adesso che è finita, ho un po' di vuoto. comunque sia il vuoto si colmerà con il prossimo della serie delle "leggende del fato", quindi non ci saranno problemi. il viandante è stato davvero caro a portare seila dove si trova la musa imprigionata, alla fine le voleva bene (giusto?). per quanto riguarda la musa imprigionata, pensavo fosse qualcuno legata alla musica ma a quanto pare sembra che sia legata con la guerra (almeno questa è la mia impressione). in questo capitolo mi è dispiaciuto tanto per hile, mi ha fatto pena, fortuna è arrivata mamma oscurità. mi dispiace anche un po' per jasno, starà da solo per moltissimo tempo, povero. comunque sia non vedo l'ora di andare avanti.

Recensore Master
29/04/17, ore 15:58

Capisco che inumerini sono un segno della fiducia dei lettori in te, ma io sono per avere follower intelligenti anche se pochi. Comunque ormai sei in dirittura d'arrivo e un bilancio finale ci sta.  Non perdere le speranze, tieni la tua storia nel cassetto, revisionala e migliorala e sfrutta le occasioni che la vita ti offre. Chissà cosa il Fato ha in serbo per te...
un sospetto sulla musa prigioniera stasta sorgendo in me. Niente poesia, niente musica, non resta molto altro...
Passando al capitolo, hai messo malinconia nella bocca di Hile e paranoia a palate nella testa di tutti, compreso Commedia. Forse è il sentimento dell'autore alla fine delldella sua fatica?
Per il resto segnalo solo la ripetizione "maledizione venefica...vene" all'inizio del capitolo, io toglierei l'aggettivo, la parola maledizione è sufficiente.
Aspetto l'ultimo atto venerdì e sta certo che ti terrò d'occhio per altre storie.
bye
K

Recensore Junior
28/04/17, ore 20:34

Ciao, 
in questo momento ti odio profondamente, mentre mi soffio il naso a causa del pianto. Sono crollata definitivamente leggendo il discorso di Oscurità, anche se il vero colpo di grazia è stato il discorso che il Viandante ha rivolto alla musa imprigionata. 

Non credo proprio esista uno scrittore talmente devoto alla propria passione da cancellare totalmente il giudizio del pubblico, quindi non biasimarti per l'attaccamento alle visualizzazioni...comunque tranquillo che io non lascerò Commedia così facilmente, quindi mi avrai fra i piedi per molto tempo. (Anche nelle one-shot che scriverai in continuum con l'epilogo della saga)

Alla prossima settimana!