Recensioni per
Il mostro di Galgenberg
di Old Fashioned
Ciao! |
Ero curiosa di leggere qualcosa di tuo e questa storia mi aveva intrigata, ma ho avuto solo ora l'occasione di poterla gustare. |
E meno male che in teoria non avrebbe dovuto crederci! |
Beh... c'era da immaginarselo. |
Oh... alchimia. Pur essendo quasi totalmente ignorante in materia, tutti questi citazioni non mi sono nuove. So del rabbino Low e del Golem, ho sentito parlare del Libro dello Splendore e ovviamente delle Sephiroth, in FFVII abbiamo un personaggio che si chiama così. |
Eccomi qui. Salve! |
2° posto - Il Mostro di Gangenberg di OldFashioned con 49.5/52 Premio “Storia da Incubo” per lo stile Valutazione per il contest Echi dell'Occulto sul forum Grammatica e stile: 10/10 Solitamente, utilizzo la parte iniziale di questo punto per riferire eventuali refusi o errori grammaticali o sintattici. Visto che però, in questo caso, non ne ho riscontrato alcuno, passerò direttamente al giudizio più generico. Inizio col farti i complimenti: grammatica e sintassi sono a dir poco impeccabili, le frasi sono costruite correttamente e prive di qualsivoglia errore, cosa non da poco, specialmente considerando lo stile scelto, particolarmente ostico. Passando allo stile, confesso che hai dimostrato un’incredibile perizia. Non solo sei riuscita a destreggiarti in tre metodi narrativi differenti, ma hai fatto un uso a dir poco eccellente del fattore introspettivo e descrittivo. La storia presenta un tono ufficioso e metodico, uno stile carico di finestre scenografiche sublimemente costruite e tratti dal forte pathos in grado di lasciare letteralmente con fiato sospeso il lettore. Tuttavia, e dispetto dell’apparente complicatezza dello scritto, esso non risulta né eccessivamente pesante o noioso, anzi si dimostra coinvolgente e attraente in tutti i suoi pregi. Ritengo quindi che, in questo caso, il punteggio pieno sia perfettamente meritato. Caratterizzazione dei personaggi: 10/10 Forse il vero cavallo di battaglia del tuo racconto, è proprio la caratterizzazione dei vari personaggi ciò che colpisce maggiormente chi si trova a leggere la storia. L’utilizzo di una fortissima e oculata introspezione consente di vivere in prima persona le emozioni e i sentimenti dei tuoi protagonisti, al punto che risulta quasi impossibile non rimanerne affascinati. Le vicende vissute in prima persona da Friedrich ed Erich si ripercuotono direttamente sul lettore, che finisce con rimanere incollato al testo, ansioso di raggiungerne la conclusione. Ho apprezzato moltissimo tutti i personaggi presenti. Tuttavia, tra tutti, paradossalmente è stato proprio il Mostro di Gangenberg, ossia quello meno umano del gruppo, ad affascinarmi maggiormente. Il lento percorso che segna la sua caduta nell’oblio permette di seguire da vicino ciò che esso è costretto a “vivere”, e la parte finale, in cui pare quasi “rinvenire” quel che basta da comprendere in che situazione di degrado si trovi, lascia il lettore col fiato sospeso. È impossibile non immedesimarsi in questo giovane, un’aquila magnifica costretta in un corpo che non ha scelto, ad affrontare un destino che non le appartiene. Un ottimo lavoro, un’evoluzione interiore che lascia senza fiato. Ovviamente, anche gli altri personaggi sono magnificamente costruiti. Partendo da Friedrich, di cui ho apprezzato in particolar modo l’approccio che ha nel momento in cui si trova a dover rimediare ai propri errori, per finire Leitner, che nonostante tutto alla fine cade esso stesso nel baratro della megalomania. Tutti loro sono costruiti con dedita cura, e non si può non apprezzarli, seppure nei loro umani difetti. Complimenti davvero! Utilizzo del pacchetto: 10/10 Come sempre, qui non c’è molto da dire. Tutti gli elementi sono stati rispettati senza problemi, e spenderò quindi qualche parola su quelli che mi hanno colpita maggiormente. Tra tutti gli elementi, quelli che mi hanno colpita maggiormente sono il bonus Malattia e la citazione. Il primo è magnificamente inserito, con una notevolissima ricchezza di dettagli medici che personalmente io non sarei stata in grado di ricreare nemmeno nei miei sogni più rosei. La ricerca dimostrata nell’inserire un tal numero di riferimenti mostra chiaramente la cura e l’amore che devi aver avuto nell’informarti sul funzionamento della tubercolosi e dei suoi sintomi. La malattia di Erich viene descritta, nel suo lento degenerare, nei minimi dettagli, permettendo al lettore di ricreare con chiarezza, nella propria mente, la situazione del giovane. Anche la seconda è ben integrata. Sebbene si presenti solo alla fine, nel dialogo tra Friedrich e Leitner, è chiaro quanto sia adatta alla situazione. Il medico sorride, facendo presente al suo interlocutore come, nonostante tutto, anche nelle società più altamente civilizzate casi di degrado umano come il suo non siano affatto difficili da trovare. Il paradosso del giovane e promettente dottore, brillante e ammirato, che cade nell’oblio della follia viene ripreso anche alla fine, quando Leitner stesso riprende il rito per riportare in vita la moglie morta. Ottimo lavoro, non c’è che dire. Originalità e Trama: 10/10 Parlando invece della trama, anche qui hai dimostrato una notevole perizia. Non solo sei riuscito a costruire un intreccio interessante, carico di colpi di scena in grado di lasciare il lettore col fiato sospeso, ma hai anche dimostrato una vastissima e incredibilmente ampia conoscenza in termini di citazioni famose e sintomatologia della tubercolosi. La cura e la dedizione nei dettagli rendono la lettura incredibilmente piacevole e ricca di molteplici spunti di riflessione mai scontati e sempre perfettamente inseriti nel contesto da te scelto. Il tuo racconto scavalca i normali clichè dello scienziato pazzo che cerca di superare le leggi della natura, e dimostra un’incredibile originalità nella scelta dei temi principali. Il tuo “Zombie” è una creatura diversa, profondamente differente, il cui decadimento si accompagna a una lenta ripresa di coscienza che porta Erich a comprendere ciò che sta facendo, portandolo a chiedere (sebbene a modo suo) al suo amato di mettere fine a tale maledizione. Ho apprezzato moltissimo, inoltre, il fatto che la storia si concluda proprio con Leitner che, a dispetto delle perplessità iniziali, decide a sua volta di utilizzare il rito di Friedrich per salvare la propria amata. Fallendo miseramente. Sotto questo punto di vista, la lezione profondamente moralista del racconto è chiara: l’uomo, per quanto a volte possa avvicinarsi a Dio, non sarà mai realmente in grado di raggiungerlo. E spesso, tali sforzi portano solo a un risultato ben diverso da quello che ci si attende. Quindi complimenti! Gradimento personale: 7,5/10 Eccoci dunque al gradimento personale. La storia mi ha letteralmente rapita, dalla prima all’ultima riga. Ho apprezzato, in particolar modo, la minuziosa cura nei dettagli che hai dimostrato, nel ricercare termini specifici e nel creare un’ambientazione a dir poco perfetta. La descrizione della tubercolosi, il procedimento del rito di resurrezione, i libri di occultismo presi dal protagonista … tutte chicche impossibili da non apprezzare, che denotano un grande amore per il proprio lavoro e per la propria opera. Quindi perché non il punteggio pieno? Beh, essenzialmente perché, se devo essere sincera, non ho una grandissima passione per le scene di violenza. La descrizione minuta delle budella e delle interiora delle vittime sparse ovunque, per quanto dettagliata e realistica, mi ha lasciata abbastanza perplessa … e anche se non dubito che fosse proprio quello l’obiettivo, purtroppo non è il genere di scena che mi porterei volentieri dietro prima di andare a letto. Totale: 49,5/52 |
Terza Recensione Premio per il contest "Angeli&Demoni" |
Seconda Recensione Premio per il contest "Angeli&Demoni" |
Prima Recensione Premio per il contest "Angeli&Demoni" |
Finali aperti: my kink! |
Letto (divorato; oddio, forse il termine in questo contesto è un po' creepy!) ieri pomeriggio, mentre schiumavo sul sedile posteriore dell'automobile, con i pacchi del trasloco addosso. |
Sono commossa. |
La descrizione della storia prometteva bene, e anche se mi piace tanto Grosvenor volevo leggere qualcosa di più drammatico (sto vedendo ora X 1999 delle Clamp, un anime di una tristezza veramente eccessiva, e sono nel mood). |
Ogni volta che leggo un tuo scritto, ne rimango sempre piacevolmente affascinata. |