Allora, eccomi qui a recensire v.v Parto subito con le cose antipatiche così ci togliamo la spina (?):
A finché → affinché
Non né avevo mai viste di quel colore. → non ne avevo mai viste di quel colore (sempre la questione del né negazione e ne pronome)
Mi graffio → graffiò
‘Ho voglia di sangue!’ disse, rivolgendomi a Thanatos. → dissi
Lo seguì per vedere come facesse. → lo seguii (ogni tanto sostituisci la desinenza della prima persona singolare con la terza singolare)
non avo bisogno di mentire. → non avevo
Affondai il viso in quel collo sottile, che si gonfia ad ogni suo respiro, → che si gonfiava (concordanza fra i due tempi)
Gli chiusi le palpebre e gli congiunsi le mani sul ventre. → Le chiusi le palpebre e le congiunsi le mani sul vente (l'oggetto della frase è la ragazza, quindi il pronome è femminile)
mi sentì travolgere da una forza innaturale. → mi sentii
Capì di non avere scelta. → capii
Si trovava seduto sulla sua poltrona, difronte al camino. → di fronte
O non ti avrei ami ritrovato → mai
Qui una nota di logica:
Mi succhiò via tutto il sangue che avevo in corpo, lasciandomi solo alcune piccole gocce.
C'è qualcosa che non mi è chiarissimo: sei coerente con la prima parte in cui descrivi il modo in cui avviene la trasformazione, ma se un umano viene privato di tutto il suo sangue (6 litri in media, se non ricordo male) non penso abbia la forza di bere, anzi, sarebbe già morto dissanguato nel processo, cioè mentre Thanatos sta bevendo da lui. Tieni conto che un umano se perde un terzo del proprio sangue muore. È un metodo che hai inventato tu o l'hai preso da qualche parte? Perché in entrambi i casi è anatomicamente impossibile.
Ora veniamo al pezzo in sé: mi è piaciuto più del primo, ha delle immagini molto evocative. Thanatos ha quell'aria viscida e creepy che ci piace tanto ed Eros è completamente in balìa di questo individuo che non sembra avere alcuno scrupolo nel fare di lui quello che vuole, come ogni vampiro che si rispetti. Mi è piaciuta soprattutto la parte in cui il ragazzo torna a casa, vede suo padre piangere e sceglie di dar fuoco alla sua stanza per distruggere quel che rimane della sua memoria, per non parlare della scena in cui suona il violino dinanzi alla lapide della madre (che, tra l'altro, si chiama come me, yeah (?)). Certo che l'hai strapazzato per bene, eh! Gliene hai fatte capitare di tutti i colori (ma a noi va benissimo così, sì v.v). L'ultima parte invece ci dice un mucchio di cose: si era intuito che qualcosa legasse Rebecca ed Eros, ma ora se ne ha conferma, e ci si chiede che ruolo abbia questo Evander in tutto questo, cosa abbia a che fare con la cacciatrice.
Stilisticamente sarebbe interessante vedere la storia rappresentata per immagini, e non per racconto indiretto, ma qui si tratta di gusto personale (sono una che preferisce leggere una scena piuttosto che farmela raccontare). Come diceva il buon vecchio Matteo Fumagalli in un suo video di consigli di scrittura, è molto raro che un personaggio che interagisce con un altro personaggio si perda in monologhi interi senza essere mai interrotto dall'interlocutore, anche se l'interlocutore stesso lo sta ascoltando. Si potrebbe sbolognare questa forzatura, appunto, scrivendo la scena vera e propria, arrivando poi a descrivere il pezzo della cripta con Eros che rivela a Rebecca tutta la storia e dando l'info al lettore con un paio di righe in cui si dice una roba del tipo “Le raccontò tutto per filo e per segno” (sì, fa schifo, è la prima cosa che mi è venuta in mente, ma il senso è quello XD). Però ripeto, è gusto personale e se a te piace così va benissimo.
Passo all'ultimo capitolo appena riesco, alla prossima!
Trix |