Flash contest – Il tempo di un tramonto
10° Classificata
“τρέλα - ἀπορία” di missredlight
Grammatica e stile 6/10
Un po’ di confusione con suo/sua; “questa” al posto di “quella”.
Due accapo sono errati perché riferiti alla frase precedente:
“Eppure c’era qualcosa che non andava.”, che è correlata al primo e al secondo capoverso, e “ Dove sei?” che abbandoni sola soletta nonostante sia riferita al “pensiero fisso” della riga precedente.
Spesso dimentichi di nominare il riferimento (soggetto o meno): “sua ossessione”, “suo profumo”, “suoi gemiti”,”sua mela”, “suo tesoro”, “suo corpo”, “suo viso” ecc. Viene da chiedersi “suo di chi?”.
Lo stile segue pari passo la grammatica e risulta un po’ confusionario. Nella frase “il suo corpo che si inarcava sotto di sé” mi chiedo: il corpo di chi? Sotto chi c’è?
Dato che l’anatomia permette questa “manovra” a entrambi i sessi, avresti dovuto specificare.
Nella frase “le unghie che gli si conficcavano nelle spalle…” riconosci la volontà senziente (“gli si”) alle unghie di conficcarsi dove credono; “gli conficcava” è meglio per quanto inverosimile (sai che dolore!).
La frase “Era follia, era pazzia” – perdonami, ti prego – mi ha ricordato Leonida in 300 – ho gridato “è Sparta!” – e l’ho trovata un po’ troppo forzata, così come averla scritta in grassetto e sottolineata. Va bene l’entusiasmo erotico, ma l’amore e il sesso fanno parte della vita: non sono eventi così eccezionali o, per lo meno, non in questo caso: il racconto in sé non è erotico e non focalizza l’attenzione su quello.
Non ho ben capito la scelta di scrivere in grassetto e sottolineare anche le frasi: “fino all’ultimo respiro” e “ presto si sarebbe trasformato in odio”. Immagina una persona che ascolta chi legge: come può capire l’importanza che dai a queste frasi? Forse potevi dar loro maggiore spessore in altro modo.
Qui: “Anni di follia, di odio, di un amore malato, e con un unico pensiero fisso.”, prima usi la preposizione semplice “di”, poi scrivi “di un” e poi “con un” che cambiano la frase e che tu non separi con un punto e virgola. Il significato “di un amore malato”, all’interno di tutta la frase, non penso valga meno di quello di “con un pensiero fisso” e quindi non va “,e” ma solo “e”. La “,e” va usata con molta attenzione e serve per esaltare in maniera potente la frase che viene scritta dopo.
La storia, a volte, è scritta con frasi fatte e stereotipate: “Era stata la sua ossessione”, “Poteva sentire ancora sulla pelle il suo profumo”, “Lei era la sua mela proibita, il suo tesoro più importante.”, “Era follia, era pazzia”, “quel corpo che amava fino all’ultimo respiro.”, ecc non aiutano molto l’originalità del testo.
In definitiva la storia si lascia leggere anche se è piuttosto confusionaria, ad esempio: “Erano ebbri e pieni di un amore che li avvelenava e li curava. Non c’era cura per un amore di questa portata, per un amore che era antidoto e veleno al tempo stesso.”: l’amore li avvelena, li cura ma non c’è cura… le frasi sono importanti ma scritte in questo modo si negano l’un l’altra con confusione.
Caratterizzazione dei personaggi 6/10
Davy Jones ricorda la donna amata e vaga per la storia pazzo di dolore.
Calipso è tratteggiata dai ricordi di Jones, che la rivede impegnata nelle fatiche amorose.
Non c’è molto altro e mi sembra un po’ poco: avresti potuto (e dovuto) dare più spiegazioni esaustive perché i tuoi protagonisti si prestano molto. La loro storia d’amore ha tutte le caratteristiche per essere epica e tu non l’hai sfruttata al massimo.
Sviluppo della trama 5/10
La trama è incentrata sul dolore, la frustrazione e la rabbia che Davy Jones prova per la donna amata che lo ha abbandonato.
La storia è un concentrato di luoghi comuni e figure erotiche abbastanza fantasiose che invece di abbellire e rendere interessante la storia, la limitano in un susseguirsi di scatti già visti e sentiti.
Gradimento personale e titolo 5/10
Il ricordo dell’amore, fisico e sentimentale, divora Davy Jones e così l’abbandono; la possibilità di venirne fuori salvo non è minimamente contemplata.
Il titolo in greco è bello da vedere – fa mito, epopea – ma non si addice in modo particolare alla storia: la Calypso di qui non è la dea Calipso greca e certamente ci sono altri termini che riconducono al significato, importante non c’è dubbio, che volevi dare alla storia; inoltre, Davy Jones è scozzese e sarebbe stato più “normale” trovare indicazioni in tal senso.
Peccato la confusione, peccato davvero; la base c’era e funzionava.
Brava: l’unica a mettere il disclaimer.
Totale 22/40 |