È sempre bello vedere che l'ambiente circostante si mette in dialogo coi sentimenti dei personaggi, come se anche la Natura partecipasse delle loro sensazioni ed emozioni.
Camus sapeva, dentro di lui, che Hyoga sarebbe uscito da quella bara di cristallo, con o senza l'aiuto del Principe Azzurro; lo sapeva, ma, forse, non si aspettava che accadesse così presto. E s'è scoperto ad aspettare quel marmocchio con la tempesta nello sguardo e parole, in punta di lingua, affilate come lame.
Il ghiaccio conserva e seppellisce tutto, come una camera di sicurezza personale difficile da scardinare; ma sembra che quel dolore continui a pulsare, come il cuore di Hyoga nel sonno della bara di cristallo. |