Recensioni per
Nessuna resa
di Kanako91

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
27/05/17, ore 19:28
Cap. 1:

Kaaaaaan!!!!
Oddioddioddioddio!
Quanto, quanto mi è piaciuta questa storia!
Mi è rimasto impresso ogni dettaglio, ogni dialogo, ogni riflessione!
È così perfetta e amara, così essenziale e intensa… l’ho davvero adorata!

Partendo dal protagonista: è una resa di Nelyo perfetta!
Semplicemente, meravigliosamente perfetta!
So quanto hai studiato e approfondito il suo personaggio, ed è lui, Kan, è assolutamente lui!
E io sono d’accordissimo con te per quanto riguarda la sua caratterizzazione.
Nelyo è questo: è un politico, uno stratega, un ottimo osservatore.
Ti ringrazio per averlo scritto mostrando tutti questi aspetti!

E partendo proprio dal suo modo di fare politica,ho amato la scena iniziale, dall’arrivo fino a tutto il dialogo tra lui e Elwing!

È una scelta assolutamente da Nelyo cercare di mediare, cercare di non ricorrere subito alla forza, nonostante la morte dei suoi fratelli e i gemelli che reclamano vendetta.
Ed è assolutamente IC anche il modo scrupoloso in cui lo mette in pratica. Prende lui in mano la situazione partendo personalmente, e cura ogni dettaglio per far sì che la sua copertura regga e questa ultima missione diplomatica abbia almeno una possibilità.

Non che il giuramento non gli pesi, anzi, si sente quanto brucia, quanto ormai lo stia consumando.
Peggio ancora perché il silmaril è proprio lì, a suo modo partecipe. E si è come “adattato” ad Elwing, in un modo che sembra irritare profondamente Nelyo, ma che allo stesso tempo lo affascina, anche, in qualche modo.
Temevo davvero questo dettaglio, perché ero certa che Elwing lo avrebbe avuto al collo e temevo le conseguenze della cosa, e ho amato come hai gestito il tutto!

Hai descritto in maniera eccezionale Nelyo in questa modalità politica: come pesa ogni gesto, ogni parola, come osserva le reazioni di chi ha difronte, senza che niente gli sfugga.
Eppure, riflessivo com’è, non può fare a meno di ricordare, di guardare oltre la situazione e pensare a tutto ciò che è stato prima e che sarà poi.
Sa anche usare questo sguardo al futuro a suo vantaggio, con Elwing lo fa in maniera anche minacciosa, eppure intanto ha anche la sua famiglia in mente, il futuro della sua gente, il suo, quello del giuramento.
E altrettanto il passato, gli errori che sono già stati fatti e che vuole evitare di ripetere.


Nelyo ricorda Elured ed Elurin, ed è un ricordo doloroso, per lui.
Non è una persona che ama ricorrere alla violenza, giuramento o meno, guerre logoranti e perdite o meno: la sua riflessione sul fatto che uccidere una volta di meno sarebbe una vittoria mi ha davvero colpita, è così che ho sempre visto il suo personaggio!


Il modo in cui la conversazione si fa mano a mano più intensa, le parole e le frasi più affilate è magistrale, sul serio.
Sia Nelyo sia Elwing sanno bene dove colpire per far valere il più possibile le loro ragioni, per colpire l’altro abbastanza forte da farlo desistere, nonostante qui siano per la maggior parte frasi lasciate in sospeso, dette e non dette.
Anzi, è proprio questo il punto di forza di tutto questo dialogo!
Nelyo non si dilunga nel minacciare un massacro feroce, ed Elwing non insiste sul fatto che i feanoriani attaccando altri Noldor rischiano di essere abbandonati dai loro stessi guerrieri.
Eppure queste affermazioni prendono lo stesso il loro spazio, e pesano.

È solo quando Nelyo fa il suo attacco più mirato e personale che il discorso cambia, si fa più diretto, e questo cambio mi è davvero piaciuto!

Nelyo parla senza mezzi termini, usando tutta l’abilità possibile nelle parole, nei toni.
Ha scelto di osare, di andare a colpire Elwing lì dove non può non farle male, in qualsiasi modo.
È un estremo tentativo, in tutti i sensi, fatto con l’intensione di usare fino all’ultima possibilità che gli da, sfruttando ogni singolo spiraglio che trova.
Ha ben chiaro quanto sia un azzardo e quanto sia crudele, anche, ma una volta imboccata questa strada, non può che seguirla testardamente da buon noldo e per di più feanarion. Con più prudenza e saggezza, ma sempre determinato.

Sa benissimo di star giocando col fuoco, perché sta giocando anche con sé stesso, ma sa anche che è proprio su questo che sta basando il suo tentativo.


Si scontra però con la furia di Elwing, furia e freddezza che sono tutte da analizzare!
Hai mostrato una Elwing un po’ diversa dall’immagine ferma ma più mite e speranzosa che ho sempre avuto io, ma proprio per questo meravigliosa!
È una Elwing a tutto tondo, che… Emana forza, sul serio.

È una Elwing che si è indurita per disperazione, per necessità di sopravvivenza. Si è indurita per scelta e per volontà. Ce l’ha messa tutta per fare sua questa caratteristica di forza, di condottiera che non cede e non si piega.
Mi ha fatto ripensare a Dior e mi sono chiesta se, inconsciamente o meno, Elwing non si sia rifatta a qualche vago ricordo, oltre ai racconti, di sicuro tanti, che ha sentito di suo padre e del suo bisnonno Thingol anche, forse.
E dato che è una donna fiera della sua stirpe e fiera della sua gente, perché non mostrare anche lei quella fierezza che hanno mostrato i suoi antenati quando hanno rivendicato ciò che gli spettava?
La gente del Sirion sarà anche inferiore per armature, numero, sfinita dalle guerre, ma non vale di meno e non merita meno speranza e meno possibilità di ottenere protezione e prosperità, anzi, ne merita di più.
E dato che spetta a lei procurarla e custodirla, questo farà.

Ma Elwing non è diventata un pezzo di ghiaccio. Resta una persona, una donna, una madre e una moglie.
Una persona che ha insicurezze, dubbi e certezze con cui fare i conti e da tenere insieme, una donna che si farà valere anche in questi tempi di guerra proprio come ha fatto Luthien, una madre che proteggerà i suoi figli, che per loro vuole qualcosa di meglio, qualsiasi cosa sia.
Ed è anche una moglie che sente nostalgia del marito.
La cosa che mi ha colpita è come Elwing vive questa nostalgia. La sente del tutto, e intende placarla come può, ma questo non sarà una soluzione, e lei lo sa. Una parte di lei rivuole Earendil,ne ha una nostalgia insopportabile. Forse non sarebbe disposta a rinunciare alla speranza, pur di averlo al suo fianco e di non dover raccontare lei di lui ai suoi figli. Ma la nostalgia c’è, e anche la rabbia per questa assenza che si prolunga, in parte.
Per quanto faccia di tutto per accettare ciò che le è toccato, per quanto ne sia anche molto orgogliosa, in lei c’è anche questo.
E lei non riesce a non provare rabbia e frustrazione: frustrazione per l’equilibrio che le toglie, e rabbia perché sa che è sbagliato, sa che è inutile, ma non può non provarla.

Ma non penso che abbia cercato Nelyo solo per questa questione personale… Almeno, non all’inizio.
Ha tentato anche di diventare lei stessa ambasciatrice.
Aveva riconosciuto Nelyo, nella tenda, e lo ha cercato per fare a sua volta la sua proposta, la sua provocazione.
Come quella di Nelyo, anche la sua purtroppo non è stata sufficiente, pur avendo colpito un punto sensibile.
Hanno chiuso il cerchio dei tentativi e della politica, così
Ed è stato un secondo dialogo intenso e magistrale quanto il primo!
Anche di più: è più intenso, più serrato. Elwing e Nelyo si sono cercati al di là delle vere ambasciate, e quel dialogo si deve svolgere solo tra loro, senza maschere, senza nulla che li trattenga dal dirsi tutto ciò che pensano, sulla rivendicazione del silmaril ma non solo.
Sulle rispettive azioni, sui rispettivi sbagli, sulle rispettive mancanze.

Un’altra cosa che rimane impressa è come siguardano: Nelyo è affascinato da Elwing, da questa donna bella come una Maia, diventata d’acciaio per necessità, che ha qualcosa di Luthien ma anche qualcos’altro, che forse la rende altrettanto misteriosa.
Ed Elwing ha davvero la stessa determinazione e la stessa fermezza di Luthien, se è necessario, ma ha anche quell’impeto diverso, che le viene dagli uomini, immagino.
È difficile dire cosa l’ha colpita di Nelyo: forse lui, forse questo suo tentativo così diretto che lo ha portato persino a mostrale un suo punto così debole.
O forse voleva solo dimostrargli di valere quanto e più di lui, tanto da prendersi ciò che vuole senza muovere eserciti, cosa che lui non fa.
Tanto da dargli anche ciò che lui desidera molto più di lei, che si è provocato da solo.

E così si ritorna alla questione più personale…
Nelyo da parte sua prova ciò che prova Elwing, la stessa nostalgia e lo stesso bisogno, ma in maniera più malinconica, più... Rassegnata. Ormai conosce il vuoto della perdita, è diventato parte di lui, che altro può farci?
C’è il giuramento, ci sono i fratelli che gli rimangono, c’è il resto del suo popolo che ha bisogno della sua guida. Proseguirà questa “spirale in discesa”, e basta.
Anche lui però ha le sue sfaccettature inaspettate, e le sue parole gli si sono rivoltate contro non tanto nel momento in cui le ha pronunciate, quando al contraccolpo forse era anche pronto, ma dopo, quando le ha sentite pronunciare da qualcun altro. Quando Elwing ha reso i gesti che lui ha immaginato concreti.
A quel punto anche lui si è trovato a dover scendere a patti con ciò che prova ancora e di cui ha bisogno, ma ancora una volta lo accetta più di buon grado, anzi, ne è anche grato a Elwing, in qualche modo.

Gli accenni all’amore tra Nelyo e Finno sono delicatissimi e dolci: mi ha colpita la naturalezza con cui sono emersi, perfettamente adattati ai personaggi, alla loro storia, senza eccessi, senza che diano l’impressione di essere il centro della storia in sé o della storia di Nelyo, o dello stesso Finno.
Li hai raccontati con la tenerezza e la nostalgia che deve provare Nelyo ma anche con l’amarezza e la consapevolezza di quanto il giuramento li abbia separati in vita e rischi di separarli per sempre anche oltre.
Il fatto che Nelyo si irriti perché ormai tutti sanno, mi viene da riflettere, non è vergogna, ma è un voler proteggere forse quel poco che c’era, un tenerlo lontano da tutta questa amarezza, dalla morte e dallo sfacelo di tutto il Beleriand.

La scena di sesso è qualcosa di incredibile, Kan.
Amara, essenziale, diretta nel modo che hanno i due nel ricordarsi con ogni gesto che sono già in guerra, anche se si stanno dando piacere a vicenda. Che sono e resteranno nemici.
Si stanno aiutando in un senso ma stanno tenendo ben fermi gli equilibri della loro rivalità nell’altro e l’amarezza di questo scontro costante e inevitabile, di questo mezzo sollievo che si danno che però è già e sempre lotta è amarissimo, è davvero amarissimo.
Non c’è cattiveria, solo tanta rabbia, solitudine e disperazione. E, purtroppo, nessuna dolcezza. Non ci può essere, non in questo caso, non a questo punto.

Si sono cercati perché hanno innescato insieme qualcosa che solo loro tra loro potevano placare.
È passato qualcosa di particolare tra loro, ma è morto mentre si riprendevano sdraiati sulla riva del fiume.
Mamma mia, è straziante…!

Meravigliosa, Kan, semplicemente meravigliosa anche questa storia!
Elwing e Nelyo sono vivi, vivissimi, e il loro incontro-scontro lo è altrettanto.
Sei riuscita a renderlo possibile, a far incontrare davvero questi due personaggi. Nelyo ed Elwing potrebbero, forse, essersi visti una volta sola mentre Elwing precipitava in mare. Ma con questo racconto tu sei riuscita a rendere anche questo what if vero, possibile, come se fosse perfettamente plausibile che, incontrandosi prima, questi due personaggi avrebbero potuto reagire così.
Sei magica in questo, Kan, davvero. Quando li scrivi questi incontri non diventano solo interessanti what if, ma sembrano quasi reali!

e succede anche tramite tutti i dettagli che sai metterci: il gesto giusto, il ricordo giusto, il momento giusto.

E a proposito dei dettagli, in questa storia in particolare ce ne sono così tanti, uno più interessante dell’altro!
Uno che mi è rimasto particolarmente impresso, per esempio: l’incontro formale, politico, avviene di giorno, in una tenda blu notte ma di giorno, inizia in presenza di altri, in maniera formale.

Il secondo incontro, quello più intenso, più privato, più diretto avviene di notte, nella solitudine più totale.
E senza colori tranne due note di rosso che sono i capelli di Nelyo e le labbra di Elwing. Tutto il resto o è argento o è ombre, come i due personaggi, soprattutto come i loro pensieri.

Mi ha colpita anche la stessa presenza del fiume, sia perché ha dato un tocco in più alla scena in sé, sia perché è il Sirion, che già da solo è suggestivo, in questo caso lo è ancora di più.

Grazie, Kan, grazie grazie grazie grazie per questa storia!
Continuerei davvero a ringraziarti all’infinito, perché hai descritto Nelyo alla perfezione e hai presentato un lato di Elwing che non avrei mai immaginato.
Complimenti Kan!
Complimenti con tutto il cuore!

A presto,
Un abbraccione!!!

Tyel

Recensore Master
23/05/17, ore 17:45
Cap. 1:

Kaaaaaaaaaaaan, arrivooooooooo!
Allora, allora, allora... Nelyo/Elwing. Quanto ti ho stressato per leggere questa storia! E dire che né Nelyo, né Elwing, per un motivo o per un altro mi vanno particolarmente a genio XD a parte che, dopo questa storia (e forse anche un po' da prima) non so più con precisione cosa penso di Elwing: la mia anima feanoriana sta subendo orribili scombussolamenti, sono in crisi mistica o qualcosa del genere, mi sa XD.
Comunque, deliri a parte, prima di partire con la storia in sé vorrei soffermarmi sui personaggi.
Innanzitutto, Elwing.
Amo, adoro la tua Elwing.
La adoro perché è qualcosa a cui non avrei mai pensato, è profondamente e totalmente diversa dalla visione che ho di lei, e ne ho sempre avuta una visione chiarissima, ed è bellissimo potermi confrontare con una Elwing così radicalmente diversa dalla mia e così vera.
Tanto per cominciare io la immagino bionda (quel chiara che mi fa immaginare tutte bionde XD e magari si riferisce a cose come la carnagione o mille altre faccende XD) e insomma, per me lei è bionda. E per questo sono andata in brodo di giuggiole nel leggerla invece con i capelli neri, il contrasto stelle/cielo notturno provocato dal Silmaril è qualcosa che... Cos'avevo detto prima, sulla crisi mistica? Dimentica tutto, perché qui la mia anima feanoriana si è sommossa pesantemente e avrei voluto urlare miagolare e non credo che tutto quello che quest'immagine mi ha provocato io l'abbia ancora ben compreso e metabolizzato come si deve.
E poi, il carattere. Io immagino Elwing determinata e disperata, sì, ma molto più... Calma, all'apparenza. Questa Elwing feroce, predatrice, animata da una rabbia disperata è qualcosa che va oltre i miei sogni più selvaggi. Ecco, mi sa che un po' mi sono sentita Nelyo, ammettiamolo :P.
E appunto, arriviamo a lui, Nelyo. Nelyo che quando non ce l'ho con lui sostanzialmente mi dice poco o niente e un po' mi sento in colpa perché dai, poverino, è pur sempre il primogenito di papà Feanaro e mamma Nerdanel, e poi mi rendo conto che spesso la colpa è dei melodrammi fandomici e non sua XD ma insomma, per me la cosa più interessante di Nelyo tendono a essere i capelli rossi, amo i capelli rossi.
Comunque, qui tu hai fatto emergere il Nelyo politico, il Nelyo stratega, il Nelyo divorato dal giuramento. E tutto questo mi ha intrigata da matti.
E per quanto io non sia fan della Russingon, lo sai, qui ho detto: ecco, qui più che mai ha ragion d'essere, e mi si è spezzato il cuore.
Detto questo, veniamo alla storia... Sì insomma, dai, ci provo XD.
Decisamente sì, l'espediente di Nelyo in incognita lo vedo funzionale solo per questo racconto, ma in ogni caso è gestito benissimo. E oddio, leggere del moncherino portato al collo come un braccio rotto e dei capelli tinti mi fa sentire... Soffocata? No, non credo sia la parola giusta, ma faccio davvero fatica a esprimere il concetto che vorrei. Insomma, è una sensazione così opprimente, e non dovrebbe esserlo, voglio dire, Nelyo è già oppresso dal giuramento, questa è solo una piccola seccatura... Ecco, quello che intendevo dire è che ne avvero proprio il fastidio fisico, il fastidio che, immagino, Nelyo avverta nel doversi camuffare in questo modo.
E nonostante il travestimento Elwing lo ha riconosciuto subito, e tutti quei piccoli dettagli da cui il riconoscimento si coglie sono stupendi: quel "abbassarsi" non è un termine casuale (a proposito, Elwing che appare regale anche nel dover alzare la testa per guardarlo negli occhi è il top), senza contare il modo in cui lei rimarca continuamente quel "i tuoi signori"... Non c'è solo disprezzo in quel "signori", secondo me. A me è sembrato di cogliere quasi una punta di scherno, come a dire: "signori di che, che il signore della tua casata sei tu e tu soltanto?"
E poi, meraviglioso, il disprezzo con cui nel cacciarlo lo chiama "ambasciatore".... Ora, magari sono tutti miei viaggi mentali. Ma già dalla prima lettura ognuno di questi dettagli mi ha fatto pensare: oh, Nelyo, ti ha beccato. Eccome se ti ha beccato.
Il dialogo tra i due è stupendo, a cominciare da... Tutto. Già mi piace il padiglione blu dove si svolge, e Nelyo che fa in modo che siano soli per riuscire a trattare nel modo più appropriato... Ecco, questo è decisamente da lui, Nelyafinwe il diplomatico. E io adoro queste chicche politiche. Anche se in realtà ammetto che all'inizio ho pensato: oh, ha insistito perché stessero soli? E mo succede tutto subito? Lì? In quella tenda? Io volevo scene acquatiche! Ma tu non mi hai delusa, ovviamente XD.
Comunque, le argomentazioni di Nelyo sono esattamente quelle che mi aspettavo, così come mi aspettavo, per contro, una forte contrapposizione da parte di Elwing (anche se, appunto, non tanto agguerrita XD).
Comunque è straziante vedere Nelyo che si gioca tutte le carte che ha a disposizione pur di evitare un altro massacro, e oddio, potevo sentirlo, il giuramento che lo artiglia senza pietà da dentro. Cosa ti ho detto in Sulla Soglia? Tu riesci a sentire il giuramento, a sentirlo e a farlo sentire. Perché trasmentti esattamente le stesse sensazioni che io attribuisco al giuramento: quel senso di impellenza terribile, quell'appello a cui non ci si può sottrarre e che secondo me a questo punto si fa sentire in maniera anche fisica, in un certo senso che non so ben spiegare.
E oddio, Elured ed Elurin... Mi aspettavo un flash su di loro, assolutamente. Ma a certe cose non sono mai pronta. Oltretutto qui abbiamo immagini identiche della vicenda, almeo da questo piccolo scorcio. Non solo immagini identiche, ma proprio lo stato d'animo di Nelyo che immagino io è così come lo descrivi, quel sentirsi accusato perfino dagli alberi... È straziante.
Ma Elwing non cede, maledetta. E così tocca giocarsi l'ultima carta... E che carta! Ecco, questo da Nelyo non me l sarei mai aspettato. Mai. Sarà che fatico da matti a vedere Nelyo approcciarsi alla sfera sessuale (anche per questo volevo tantissimo questa storia) in ogni caso vederlo giocarsi il tutto per tutto è stato stupendo. E spietato. Perché sì, Nelyo qui è di una spietatezza spaventosa.
E la reazione di Elwing è comprensibilissima: Elwing è scossa dalle parole di Nelyo, e per questo non può che cacciarlo con tanta veemenza. Salvo poi raggiungerlo al fiume (perché dai, non ci credo che stesse casualmente passeggiando sul Sirion per smaltire l'incontro).
Ma prima di arrivare a questo, due parole su Nelyo e i suoi bellicapelli. Perché Nelyo che si lava via la tintura e massaggia la foltaccchioma mi piace tantissimo, vuoi perché comunque lo si giri è meraviglioso, vuoi perché si coglie quell'amore tutto elfico per i capelli e Nelyo, che ormai ha perso tutto, sembra provarlo ancora e la cosa mi intenerisce a matti.
E poi entra in scena lei e lo fa con una potenza che... Mamma mia, non avrei mai creduto di dirlo sul serio, ma la adoro. Adoro, tra le altre cose, il discorso che fa a Nelyo, e anche questo non l'avrei mai creduto: penso che fino a poco tempo fa l'avrei odiata per certe parole e certe frasi.
Ma c'è una rabbia nelle sue parole, una dignità tutta Umanyar che mi ha commossa.
E, in fin dei conti, delle ragioni comprensibilissime. Insomma, Kan, ancora una volta sei riuscita dove nessuno è mai riuscito. E dove credevo di aver già sviscerato tutto scrivendo due volte di Elwing e strappandole tutti i pensieri pi scomodi e anti-feanoriani. Davvero, complimenti per tutto.
Sulla scena di sesso cosa posso dire?
Per me questo non è solo hatesex. C'è una malinconia, una tragicità in questa scena che rendono il tutto struggente e io... Io faccio fatica a leggerla senza piangere e non avrei mai creduto che una scena erotica potesse farmi un effetto simile. Ma del resto l'erotismo serve anche e soprattutto a sondare gli animi e tu hai fatto questo, e lo hai fatto benissimo.
E nonostante tutta la rabbia e l'odio la disperazione che accomuna Elwing e Nelyo è troppo forte... Davvero, non ci avevo mai pensato ma sono terribilmente simili.
E quel finale, oddio, il finale... A parte la durezza, bellissima, di Elwing che non si concede di rivestirsi davanti a lui, ma quel "ci rivedremo"... Ecco, quella frase ha distrutto il mio cuore e mi ha fatto pensare cose sconnesse tipo: "dai, fate l'amore non fate la guerra, mettete dei fiori nei vostri... Pugnali?" Insomma, perché non possono essere tutti amici e volersi bene e tenere il Silmaril a turno e far naufragare la nave di Earendil... Anzi no, farlo arrivare ad Aman dove conosce una Vanya meravigliosa e vissero tutti felici e contenti?
Ok, la pianto, giuro. Ma tutto questo per dire che mi hai fatto desiderare un finale pieno di unicorni e arcobaleni per tutti e nessuna tragedia. Arcobaleni anche per te, Melkor, tiè XD.
E con ciò mi eclisso, che è meglio.
Grazie per questa storia, Kan, non sai quanto ti sia grata per averla scritta e postata.
A presto

Mel
P.S.: oddio, non sono più abituata alla versione del Silma con tutti e due gli Ambarussa vivi alle Bocche del Sirion... Per quanto preferisca 'altra, ho pensato: "oh, che bello!" Ed è raro che mi succeda, leggendola.

Recensore Junior
19/05/17, ore 10:24
Cap. 1:

Carissima,

non ti nascondo che se non avessi letto il tuo nome come autrice di questa storia, non l'avrei nemmeno presa in considerazione per la lettura.
Mi era capitato tempo fa di leggere qualcosa in proposito (probabilmente la storia che tu citi nelle note) e avevo capito che non era per me. Non saprei neanche dire il motivo con certezza, forse perché la mia visione di Nelyo di quel periodo è di una persona talmente distaccata (dal punto di vista sentimentale), talmente arida, per così dire, da non poter in alcun modo cedere a questo tipo di istinti, o forse perché in generale l'hatesex mi disturba…
Invece sappi che, ormai, per quanto mi riguarda, la tua fama ti precede! e che ritengo valga sempre la pena venire a vedere cosa riesci a combinare con la tua fantasia e la tua capacità di creare.

Inutile dire che NON rimpiango di averlo fatto!

Ho provato emozioni molto forti nel leggere, e molto disturbanti.
Una serie di scene che mi ha fatto stare sulle spine, mi ha fatto sentire a disagio: Nelyo di fronte a un Silmaril (ho quasi temuto che saltasse alla gola di Elwing – oltre che arido dal punto di vista affettivo, me lo vedo parecchio disturbato in quel frangente storico, nel suo momento peggiore per quanto riguarda le capacità politiche), Nelyo che tenta di farsi passare per un soldato qualsiasi, che fa un errore strategico (quello di far leva su un aspetto che è anche una sua debolezza), che sottovaluta Elwing. E poi lei, che è capace di capire il Feanorion più di quanto lui si sarebbe aspettato, fin nel profondo. Per non parlare del sentirsi sbattere in faccia le nefandezze commesse dai fratricidi, essere testimoni della caduta nel metaforico (per ora) baratro dell'erede di Feanaro. Davvero, credo che tu abbia raggiunto lo scopo: non si sta per niente bene qui dentro, la situazione è sgradevole, è ostica. È perfetta.

In questo marasma di emozioni, cerco comunque di tirare fuori alcuni punti che mi hanno colpito a proposito della costruzione della storia.

Innanzitutto "Nelyafinwe", nel senso proprio del nome. Siamo nella testa di Nelyo e lui si percepisce come Nelyafinwe. Ora più che mai è l'erede di suo padre, ha preso in mano il suo lascito - il Giuramento - e lo sta portando avanti sacrificando tutto, in primis sé stesso, perché non è più Maitimo o Russandol, né quel miscuglio Sindarin che da questi due trae le sue radici. È ciò che suo padre ha voluto che fosse, anche nel nome.
Quel "Nelyafinwe", che si ripete incessante lungo tutto il testo, laddove non si dovrebbe sentire, dove ci si aspetterebbe un ben più neutro "Maedhros", ha lasciato il segno. Profondissimo.

Poi, la figura di Elwing: intelligente, prima di tutto, orgogliosa, tenace, pronta al martirio, e con tutta, ma proprio tutta, la ragione dalla sua parte. La odio. È meravigliosa.

Altra cosa, il parallelismo tra Nelyo ed Elwing: soli alla guida del proprio popolo, reduci dall'aver perso i propri cari, con un amante lontano o irraggiungibile. Parallelismo che sostiene il validissimo espediente che conduce alla scena finale: un "errore" strategico di Nelyo, che gli si ritorce contro. A causa della straordinaria capacità di comprendere di Elwing, che si basa non soltanto sul fatto che è intelligente, o che è una discendente di Melian, ma anche sul fatto che chi gli sta di fronte ha gli stessi suoi bisogni.

Infine, la scena in riva al Sirion è potente. Ben fatta, e il disagio che ho provato nel leggerla lo testimonia. Ci sono alcune frasi che colpiscono al cuore e fanno capire chiaramente come tutto questo possa davvero accadere (contro ciò che io credo... sei tu che me lo fai accettare!) e come questo atto non si possa minimamente scambiare per un dono reciproco, ma è un mero prendere dall'altro, con rabbia, ciò di cui si ha bisogno.
("Per lui, fu come tornare a respirare dopo decenni di apnea." – "Poni rimedio a quel che hai fatto, sembrava dirgli." – "Un premio e una minaccia. Ciò di cui aveva bisogno.")
Ben scritto, davvero.

Non so se avrò il coraggio di tornare a rileggerla, ma è una storia che il mio fisico ci metterà molto a "smaltire".
Ti ringrazio, perché ho bisogno anche di questo (non ci sto poi così male, a sguazzare tra le mie contraddizioni… per riprendere il tema del tuo penultimo racconto, che – ahimé – devo ancora commentare: contrasto!!)

Un abbraccio,
Los