Recensioni per
De somnio aeterno
di Sottopelle

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
04/07/17, ore 00:27
Cap. 12:

Penso che l'associazione fra i "classici estivi", caldo, spiaggia, gabbiani e invece il freddo che stritola il cuore in una morsa infernale portandosi via le emozioni, sia azzeccatissima. Non importa cosa ci circonda quando dentro di noi tutto muore, quando ci sentiamo spenti, quando il dolore ci travolge come onde che spazzano via tutto, e, anzi, più siamo circondati dalla bellezza e più essa ci provoca immondi conati di nausea perché ci palesa allo sguardo ancor di più la nostra miseria. Complimenti, un bel lavoro, ho apprezzato davvero tanto. 

Mochi

Nuovo recensore
15/06/17, ore 09:50
Cap. 11:

Meravigliosa. Penso forse la mia preferita fra le tue che ho letto. Rispecchia perfettamente come stavo fino a poco più di un mese fa, e non era una condizione provvisoria, era un male di vivere in continuo aggravarsi, quel male di vivere che ti fa pensare che piuttosto che essere un corpo morto, piuttosto che non riuscire a provare niente, piuttosto che trascinarti avanti stancamente per esasperazione, sarebbe meglio provare un dolore intenso, lacerante, opprimente, ma che per lo meno ti consente di capire che dopotutto sei ancora viva. Grazie per queste parole, non voglio dimenticare quelle sensazioni, anche adesso che mi sento scoppiare di vita, non posso dimenticare. Non devo.

Nuovo recensore
09/06/17, ore 09:23
Cap. 8:

Molto intensa, le sensazioni sono vivide e familiari, mi ricorda un po' qualcosa che ho scritto io a proposito della combustione umana spontanea, sai di cosa si tratta? Unico appunto, forse avrei elaborato meglio la frase di chiusura, quella parentesi rompe un po' il ritmo. Spero di rileggerti presto :)

Nuovo recensore
28/05/17, ore 06:35
Cap. 2:

Innanzitutto complimenti, le tue poesie si leggono tutte d'un fiato, senza respirare, in una frenesia crescente che porta al culmine finale. Comunque ho notato, magari è voluto o magari no, che entrambi i componenti di questa raccolta sono caratterizzati da un altissimo uso di negazioni, in una sorta di nichilismo che abbraccia tutto ciò che non c'è e non ci sarà mai. Sembrano quasi una protesta a quel positivismo che vuole affermare con sicurezza una verità assoluta, sono una sorta di ribellione quasi montaliana, alla "codesto solo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo". Perdonami per il paragone tra l'altro azzardato visto lo stile completamente differente, ma in me si è risvegliato questo tipo di collegamento leggendo. Il tuo uso delle parole è intimo e coinvolgente e quelle sensazioni che descrivi le conosco fin troppo bene. Spero di leggerti ancora e ancora.