Recensioni per
Frammenti
di scarlett666

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
09/06/17, ore 13:07

Oooh *-* Uno splendido capitolo finale per un incredibile percorso personale. Concordo pienamente con le considerazioni che hai fatto, considerazioni che mi hanno stuzzicato a riflettere su quanto di questa "filosofia dell'incompletezza" sia sentita anche dall'altro sesso. Una riflessione, insomma, spassionata e coraggiosa, non senza la sua dose di ironia che in alcuni passaggi diventa vera e propria rivendicazione del proprio spazio e della propria individualità come donna. Davvero una bellissima raccolta, ancora complimenti e sono sicura mi ritroverai a girovagare sul tuo profilo in cerca di qualche altro capolavoro da leggicchiare :3 cheers

Recensore Master
06/06/17, ore 01:25

Ciao!
Lo sai che condivido su tutta la linea il discorso che hai fatto? Bisogna imparare a bastarsi, essere completi da soli senza se o ma.
Bisogna vivere, non importa quali siano le scelte ma la gente giudica, giudicherà sempre.
È bella anche questa shot, è una verità cruda ma è una verità. Una sorta di riflesso della nostra società.
Complimenti vivissimi!

Recensore Master
02/06/17, ore 17:18

Ciao! Molto bello anche questo pezzo.
Sembra una cruda poesia che racconta di una vita perduta, in pezzi ed in bilico. In un certo senso è come leggere di un dolore a cui non c'è cura. Una vita in cui si sopravvive e basta.
Complimenti vivissimi =)

Nuovo recensore
01/06/17, ore 22:15

Nient'altro che piccoli animali. Pervasi da una felicità coltivata da qualcun altro. In luoghi distanti. Con scopi diversi. Animali, piccoli. Memento del potenziale infinito, pelle che si lacera senza fine tesa in modo innaturale, sbranata da altri piccoli animali. Ogni giorno meno piccoli, ogni giorno più animali. Fastidiose briciole sparse sul tappeto della memoria. Ossessive.
Specchi. Destinati a rompersi come l'immagine che si vedeva riflessa. A volte vuoi salvarli. A volte vuoi non tagliarti. Il piccolo animale non più piccolo. Quello che si consuma le ossa grattando alla porta dell'indifferenza cosmica. Quello conscio di aver ereditato il meno eroico dei poteri... l'invisibiltà. L'evanescenza. La svilente possenza di un urlo anecoico.
Ma nulla viene creato e nulla viene distrutto. Semplicemente si trasforma. Animali grandi e piccoli che vanno in pezzi. Animali fatti di frammenti.

Recensore Master
31/05/17, ore 15:11

Ciao, piacere sono Carmen e non so esattamente cosa dire.
Mi sono ritrovata non tanto per caso su questa sezione e la mia attenzione è stata attirata dalla tua storia.
Leggendo fra queste righe ho avuto l'impressione di non dover essere qui, di aver letto un qualcosa di privato ma che mi rispecchia.
Sembra quasi di leggere una poesia o una pagina di diario, un qualcosa di così profondo da toccare l'anima.
Le tue sono lacrime impregnate di solitudine, sembra un urlo soffocato di dolore, una silenziosa richiesta d'aiuto così palese da far male a chi legge.
Davvero non so che dire, si percepisce solitudine, tristezza ma al contempo voglia di restare invisibile e contemporaneamente è una richiesta d'aiuto.
Complimenti!

Recensore Master
31/05/17, ore 14:55

Insopportabilmente e meravigliosamente intensa, senza compromessi, senza "discorsi da buon senso", semplicemente brutale e graffiante, con un cuore che pulsa forte e chiaro. Mi piace il fatto che non lasci spazio per il lettore (e questa ovviamente è una mia sensazione), fosse anche solo per immedesimarmi nel testo, come se mi dessi la possibilità di assistere ma non partecipare a una conversazione sigillata, che è così densa di pensieri ed emozioni che non ha bisogno di contatti con l'esterno. Quasi sicuramente non sto avendo senso, in ogni caso complimenti perché ciò che riesci a comunicare, almeno per me, ha un potere catartico. Quindi grazie mille, e alla prossima! :) cheers

Nuovo recensore
26/05/17, ore 23:26

Bestie... che corrono in cerchio inseguendo le ombre da cui scappano. Una data di scadenza impossibile da vedere. Una scommessa che puoi solo perdere. Un male che ci priva della lotta, strappandoci un pezzo alla volta con mani di polvere e unghie ricurve. Artigli. Cicatrici, memorie, ferite... Dolore.
Gli occhi si nascondono dietro palpebre che non hanno un colore. Inspiri, ti riempi cercando un momento perfetto. Uno... due... tre... quattro... tic, tac... Il tempo scandisce il passato. E poi fuori. E poi luce.
Sei nelle sabbie mobili.

Recensore Junior
26/05/17, ore 15:57

Questa breve storia mi fa capire come l'arte nasca quanto meno te lo aspetti e senza probabilmente che ci sia dietro una meditazione. L'arte nasce spontanea, da una suggestione non voluta, e come un flash senti il bisogno di mettere su carta, su cellulare, su un quadro, su uno strumento musicale, le tue emozioni, una parte della tua anima. Questo è ciò che ho percepito in questa storia, bellissimo come una semplice e banale attesa sul sedile davanti al minimarket, a osservare il lento scorrere della vita altrui, possa aver dato così tanto. Complimenti!
Angelo. 

Recensore Master
25/05/17, ore 10:32

Concordo pienamente con quel "deliziosamente deprimente". E' pesante, quasi impossibile da tollerare, questa fic. Eppure c'è qualcosa di meraviglioso nell'autoconsapevolezza che dimostra, in quel prendere atto senza tentare di rielaborare la perdita della voglia di vivere. Mi metto in coda per aggiornamenti, perché ho l'impressione che leggerti sarà tanto doloroso quanto interessante. Alla prossima, e complimenti :) cheers