Recensioni per
La gemma rubata
di Losiliel

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
09/06/17, ore 19:19

Los!
Oddio, che bello è stato trovare la tua storia, non vedevo l’ora che tornassi a postare!

E sei tornata niente meno che con i gemelli, in Aman, in un momento un bel po’ complicato della loro vita.
Già solo questo ha reso la storia interessantissima!

È una storia stupenda, Los, l’ho amata!
Davvero, dall’inizio alla fine.
Hai raccontato ogni sfaccettatura dei gemelli con un’attenzione e una cura per questi due personaggi e anche per tutti gli altri Feanarioni che è stupenda.

Il titolo mi ha colpita subito, e mi ha fatto subito pensare: stai a vedere che è la gemma di TAM. E infatti è lei!
Mi ha fatto piacere rivederla, ma soprattutto ho adorato scoprire cosa era successo prima! Amo scoprire questi retroscena di altre storie, e ho amato come hai collegato questa OS non solo a TAM ma anche a Calano le tenebre. Complimenti davvero!

Ma passando alla storia in sé, che c’è tantissimo da dire: Ambarussa. Ho amato, ho veramente amato come hai approfondito il suo personaggio. Lo hai fatto conoscere a tutto tondo, qui, e il ritratto che ne fai è così completo che davvero, è meraviglioso!
Mi pare di capire che, tra i due gemelli, lui sia quello un po’ tendente al lato più pratico, calcolatore e creativo della famiglia.
Mi ha colpita come sin da piccolo gli piacesse inventare nomi, e come tra i due sia quello più ansioso di dimostrare, di emergere. Sa esattamente quali errori non vuole commettere, ha già i suoi piani per il futuro, ha già deciso che cosa vuole per sé stesso da ora in poi. Vuole essere trattato, visto e apprezzato come un adulto,ed è più che disposto ad affrontare tutti i sacrifici e i cambi di abitudini che questo comporta. Niente più bambinate, niente più ritardi, niente più giorni senza far niente.
Mi ha colpita anche come osserva i fratelli maggiori e prende ispirazione da loro… anche se il modo in cui fa tutte queste cose è ancora così incerto, così teso a dimostrare che, inevitabilmente, denuncia la sua giovane età ancora di più.

Pityo invece è del lato più sensibile e istintivo: quello che succede lui lo percepisce nella sua interezza e lo vive nella sua interezza, anche se questo lo porta a sentire e quindi a a volte a lasciar trapelare di più ciò che prova. Per quanto provi anche lui a tenere un po’ più controllate le sue emozioni, nel tentativo di dimostrare anche lui che sta crescendo, quando qualcosa lo colpisce troppo forte non può e non vuole metterla a tacere. Per lui ciò che vede e ciò che succede ha sempre un significato più profondo e questo mi ha intenerita tantissimo!
Odia tutta la tensione che c’è in casa, sa benissimo tutto ciò che c’è dietro la partenza di Nerdanel e sa anche quanto le costa essersene andata e che, forse, c’è uno spiraglio, una speranza che potrebbe riportarla da loro. Saanche quanto e cosa pesa esattamente di tutto questo al suo gemello e penso anche agli altri fratelli.

Ma la cosa più bella è che queste caratteristiche sono presenti in tutti e due i gemelli. Semplicemente, inuno è dominante una parte, e nell’altro l’altra. E questo fa sì che il loro modo di comportarsi, anche l’uno con l’altro, si alterni in una maniera così inconscia e così precisa che resta veramente impressa: quando uno è incerto l’altro è certissimo, quando uno è spaventato l’altro è coraggiosissimo, ecc.
Il modo in cui hai mostrato tutte queste sfaccettature dei gemelli è incredibile, Los, davvero!
Come fai? Come fai a cogliere tutte queste caratteristiche così complesse e a renderle in questa maniera così coinvolgente?
Hai narrato dal Pov di uno, ma le dinamiche di entrambi, i pensieri e le emozioni di entrambi sono chiarissimi, è incredibile!
Complimenti complimenti davvero!

E complimenti anche per come sei partita raccontando una scena che sembra tratta da un giorno qualsiasi, uno fra tanti, per poi mostrare come invece non lo sarà per niente, per una serie di piccoli grandi motivi.
Adoro come descrivi il quotidiano: come sai riempirlo, senza mai esagerare, di tanti particolari che lo rendono concreto e interessantissimo già così. E poi il modo in cui questa giornata si rivela diversa dalle altre… E’ il giorno in cui ai Feanarioni tocca fare totalmente i conti, chi più chi meno, col fatto che Nerdanel se ne è definitivamente andata. I gemelli speravano ancora, Curvo faceva finta di essersi già rassegnato, ma si intuisce subito che quel giorno in particolare segna di definitivo. E già questo da solo basterebbe, perché è angosciante vedere come prima Pityo, poi anche Ambarussa rimangono segnati da questo abbandono definitivo.
Poi la gemma, un’altra delle incredibili creazioni di Feanaro, una creazione che nessuno si sa spiegare al pari dei Silmarilli. Per quanto straordinario sia Feanaro come gioielliere, solo quella gemma è arrivata a colpire così tanto i suoi figli che Curvo ha osato portare con sé la gema per osservarla da solo e studiarla più nel dettaglio, qualcosa che non aveva mai fatto prima. E Curvo che fa qualcosa del genere… bè, non può che essere un altro avvenimento che rende la giornata decisamente insolita.
E da qui in poi tutto ciò che innescheranno questi due cambiamenti sarà una catena non a poco.
Mi è persino venuta voglia di riprendere in mano il flash-back di TAM, perché anche il cambiamento del rapporto tra Finno e Nelyo raccontato alla fine di quella scena è un anello di questa catena.

Tornando alla scena principale: ho amato come hai saputo descrivere le dinamiche della famiglia in poche semplici frasi!
Il momento non è semplice per niente, con tutte le tensioni che ci sono a Tirion, Nerdanel che se ne è andata e Feanaro che passa più tempo alla forgia che ha casa, e tutti che cercano di proseguire con la loro vita e di fare a proprio modo i conti con la situazione.
Tutto questo si sente, si sente in ogni gesto dei personaggi. E si sente anche il loro carattere, si sente come doveva essere la vita all’interno di quella famiglia, in questo momento ma anche prima.
Mi ha colpita come anche questa volta sei stata attenta a descrivere nel migliore dei modi il carattere e le caratteristiche di ognuno, utilizzando qualsiasi espediente: dalla descrizione di ciò che mangiano o non mangiano a colazione a come si vestono.

Nella litigata non ho potuto non amare Pityo, e incoraggiarlo quando ha deciso di rispondere a tono a Curvo!
Bravo Pityo! È venuta voglia a me di far spostare a forza Curvo da quella cavolo di sedia, razza di insensibile.
Certo, lui è legatissimo a Feanaro e vede le cose più dal punto di vista del padre, sente di più le sue ansie e, per affetto e per carattere simile, le condivide, anche. Ma mi è piaciuto che si vedesse anche la sua di ansia nel vedere la madre che non torna, per quanto sia mascherata, e per quanto sia sempre e solo con riferimento allostato d’animo del padre e al fatto che, ovviamente, è lui che ha ragione.

Pityo, da parte sua, ha capito sia cosa passa nella testa del fratello, sia, soprattutto, ha capito che si è stufato di tutto questo,di suo padre e le sue creazioni sempre al centro di ogni cosa, come se non esistesse nient’altro e soprattutto nessun’altro.
Vedere curvo ignorare l’assenza della madre e anzi, considerarlo normale e non poi così grave è stata la goccia. Pityo ha visto sua madre rimpiazzata, cancellata, come se fosse superflua, e tutto perché suo padre ha cose più importanti per la testa e i suoi fratelli anche. Lui invece, legato com’è alla madre e sensibile com’è a ciò che lo circonda, è sfinito da tutta questo nervosismo, da questa diffidenza e da questi litigi. E reagisce nel modo più feanoriano, perché anche lui è figlio di Feanaro: con la ribellione.

Tornando ad Ambarussa: il modo in cui è attento al fratello mi colpisce ogni volta che viene sottolineato, soprattutto perché evidenzi sempre tantissimo come Ambarussa conosca il gemello come sé stesso, e anzi anche di più. E proprio per questo vederlo comportarsi in un modo così inusuale distrugge il suo equilibrio. Lui non lo ammetterà mai, è lui dei due quello che mantiene la calma, che sa sempre cosa è meglio fare, che non ha paura. Ma è lui che ha bisogno di aggrapparsi al gemello, è lui quello che ha bisogno di sentirlo vicino, che ha bisogno di sapere che lo ha a ccanto, anche solo per prendersene cura.
Il dolore e la rabbia di Pityo lo colpiscono sia perché le prova il fratello, sia perché smascherano il fatto che lui sta provando le stesse cose. Non lo vuole ammettere, ma le sta provando.
E la distrazione e la ribellione che crescono nel fratello durante il pomeriggio stanno mettendo radici anche in lui.
Tanto che, appena vede la gemma in mano a Pityo, appena scopre cos’ha in mente, tutto ciò che ha in mente, e sente che il fratello ha accumulato il coraggio che a lui sta mancando,gli ci vuole poco a decidere che per una volta anche lui vuole fregarsene di regole e divieti e tornare a essere irresponsabile.
Mamma mia quanto mi ha colpito questo capitolare di Ambarussa!
Non è pronto nemmeno lui a diventare adulto, anche se ha già un attegiamento diverso, anche se è proiettato verso l’età adulta apparentemente molto più del fratello, non è più pronto di lui.

E lo si vede mentre cavalcano, mentre fanno il bagno insieme.
A far stare ancora peggio e a far desiderare che questi due non siano costretti a crescere così infretta è anche come Ambarussa si senta infastidito dal fatto di essere cresciuto in un’atmosfera così controllata, rispetto ai fratelli che invece sono nati in un’epoca di vera pace, quando non c’erano tensioni, né soprattutto diffidenza.
Pensare che i gemelli sono cresciuti durante i tumulti dei Noldor, con tutto ciò che ne consegue è straziante, e tu hai reso perfettamente l’idea!

La scena in cui Pityo affronta la scalata della Roccia Spaccata da solo e in cui, come non ho mai dubitato facesse, getta la gemma nel mare mi ha tenuta col fiato sospeso assieme ad Ambarussa. Sentivo che Pityo non aveva nessuna intenzione di tirarsi indietro, sapevo che sarebbe arrivato fino in fondo, ma lo stesso sentivo tutta l’angoscia di Ambarussa, tutta la sua paura per il fratello, per sé, per ciò in cui si stavano cacciando. E l’angoscia è continuata anche dopo,perché Pityo, di nuovo più sensibile, è crollato sotto il peso di ciò che aveva fatto, di chi stava ferendo, di chi stava deludendo, da sé stesso, al gemello, al padre, ai fratelli….
Ambarussa da parte sua, a timori più “pratici”, come è il suo carattere: il rischio di essere scoperti, chi poteva scoprirli e quando, e cosa poteva succedere se li avessero scoperti dopo invece che subito.

La decisione finale mi ha fatta sorridere: come sempre toccherà a Nelyo, e vista la situazione d’emergenza al qualcuno capace di fare l’impossibile, sistemare la situazione.

Vedere i gemelli che si consolano a vicenda pensando che Nelyo sistemerà tutto mi ha fatta sciogliere, anche perché il proposito di Ambarussa di rimandare il momento di diventare adulto si è prolungato ancora, tanto da rivolere il gemello nel suo letto perché, di nuovo, a stare da solo in fondo non è pronto.

Grazie mille per questa storia, Los!
È veramente dolcissima,e interessantissima in ogni dettaglio!
Ho amato come hai caratterizzato Ambarussa e Pityo, e ho amato come hai raccontato questo momento per loro così fondamentale per la loro crescita e per la comprensione che hanno di sé stessi e l’uno dell’altro.
È un momento non semplice da narrare, in tutti i sensi e da qualsiasi prospettiva lo si guardi, ma tu ce l’ahi fatta!
Complimenti veramente!

Spero a prestissimo!

Tyel

Recensore Master
29/05/17, ore 16:14

Oh Los, finalmente ce la faccio a commentare!
Oddio, non mi ero resa conto di quanto mi mancassero le tue storie Amanyar sui Feanarioni, così leggere e struggenti allo stesso tempo. E questa è struggente in modo particolare e io... No, non ero pronta. Quando ho letto il titolo ho capito subito di cosa si parlava (a proposito, ti rassicuro subito, direi che la storia funziona benissimo come racconto a sé, per quanto i rimandi a tutte le altre mi mandino letteralmente in brodo di giuggiole, fosse solo perché denotano l'amore profondissimo che nutri verso tutta la famiglia di Finwe e tutto il lavoro che c'è dietro alle tue storie, e io amo tutto questo) ma comunque, nel leggere titolo e sinossi mi aspettavo un'allegra bravata degli Ambarussa condita da quel velo di profondità che solo tu sai raccontare, ma niente di più.
Così l'ho letta in velocità venerdì, mentre pranzavo, tutta stanca e accaldata, e beh,, arrivata alla fine avevo il magone. Ma come posso, io, aspettarmi che si possa scrivere qualcosa di leggero sugli Ambarussa? E in questo periodo della loro vita, poi? Me ingenua! E tutto questo è... Meraviglioso, proprio perché così straziante.
Ma provo ad andare con ordine, anche se dubito di riuscirci: i tuoi Ambarussa.
Come sai sono diversissimi dalla visione che ne ho io, e anche sui nomi viaggiamo in direzioni opposte. Ma a parte il fatto che solo alla fine della storia ho pensato: "ehi, quindi il suo Pityo è il mio Telvo? Me ne ero dimenticata!" XD finalmente ho colto cose che in "Calano le tenebre" mi erano sfuggite, circa la complessità del loro rapporto.
Insomma, se con CLT ero rimasta affascinata e incuriosita, qui sono rimasta totalmente coinvolta. Il tuo Pityo strazia in cuore nella sua maturità, molto maggiore rispetto a quella del gemello, secondo me, proprio perché non ha bisogno di manifestazioni esteriori, e nella sua profondissima sensibilità. Oddio, sai che mi piacerebbe leggere qualcosa di tuo su Pityo alla fine, a Losgar? Lo so, è una mazzata e solo l'idea fa annodare lo stomaco, ma io te la lancio lo stesso, perché credo che sarebbe il degno coronamento al percorso che hai mostrato e che stai mostrando, e so che tu potresti fare qualcosa di meraviglioso e che mi potrebbe far piangere per giorni. Insomma, già quel passo verso la voragine è qualcosa che... Vabbè, ci torno dopo, non precorriamo i tempi. Veniamo a Telvo (scusa, uso per entrambi i nomi paterni, mi viene più facile XD).
Telvo fa una tenerezza infinita, nel suo desiderio spasmodico di crescere e di farlo in fretta. Nella situazione in cui si trova, è comprensibilissimo. Tra l'altro, certi accenni all'interno della storia, certi riferimenti al fatto che Telvo rassicuri il fratello senza sapere di cercare egli stesso sicurezza, o senza sapere chi dei due stesse rassicurando chi mi ha fatto pensare che il racconto fosse quasi un ricordo di Telvo posteriore agli eventi, in Endore, un ripensare agli eventi col senno di poi e, anche, con una certa amara ironia verso i suoi tentativi di crescita. Ma mi rendo conto che la mia è un'ipotesi forse priva di senso XD.
Comunque, tornando alla storia... Già è straziante il bisogno di Pityo di essere rassicurato ogni mattina con la stessa domanda, ma ancora più straziante è, forse, la risposta di Telvo, che a sua volta si rassicura nel formularla. E a proposito, l'amore di Pityo per la madre... No, non ce la faccio. Io penso al futuro e... Non ce la faccio, Los. Queste sono pugnalate al cuore fatte ad arte, e io ti adoro per questo!
Telvo è tenerissimo nel voler emulare Nelyo perfino nella pettinatura, ecco le manifestazioni esteriori di maturità di cui parlavo sopra. E tra l'altro, la tenerezza che mi fanno tutti i fratelli nel prendersi cura dei due piccoli!
Tyelko è esattamente come lo immagino nei loro confronti... Sul serio, perfino certe frasi mi hanno fatta sussultare, perché sono esattamente come le immagino dette da lui. E la venerazione di Telvo nei suoi confronti mi commuove, è di una tenerezza infinita! E no, Telvo, venerare quelli grandi non è indice di maturità, mi spiace :P.
Curvo... Mi spiace, ma qui avrei seriamente voluto picchiarlo, senza se e senza ma. Prima di venire a lui, però, due parole sull'assenza di Nerdanel. Ammetto di non aver mai pensato, non veramente, a cosa deve aver significato per i figli. Ho sempre pensato: dai, era da Mahtan, potevano andare a trovarla quando e come più gli piaceva. E invece no, invece deve essere stato terribile, per tutti loro.
A parte il fatto che è il primo, e probabilmente unico, "divorzio" eldarin (tra gli Avari non sappiamo) e già questo è tremendamente d'impatto. Ma poi tutte le liti, le tensioni, la rabbia accumulata devono aver pesato tantissimo su tutti, sui più piccoli più che mai. Perciò quel "sei seduto al posto della mamma" reiterato in quel modo da Pityo mi ha davvero devastata.
E Curvo... Ecco, adesso sì che veniamo a lui, e questa volta, mi spiace, ma nessuna clemenza. Feanaro che soffre più di Nerdanel? Chi è infantile, qui, a fare la scala delle sofferenze? Ma soprattutto... Feanaro ragionevole? Curvo, ora ti insegno il significato di una nuova parola, sono certa che da fine linguista apprezzerai... Si chiama empatia!
Seriamente, qui si coglie quanto il suo rapporto esclusivo con il padre possa essere snervante. Ora, io non dubito che anche lui amasse la madre e la amasse sul serio, ma non potrà mai arrivare a comprenderne le ragioni. E Pityo è spietatissimo e sincero nel dire il perché.
Davvero, so di ripetermi ma tutto ciò è così straziante. E non solo straziante: sono dinamiche gestite alla perfezione, in maniera meravigliosamente realistica.
E ora veniamo al fulcro di tutto: l'Elessar. Ammetto che, tra i tanti gioielli di Arda, l'Elessar non mi abbia mai fatto né caldo né freddo (lo so, mea culpa XD) ma qui, vista dal pov di Telvo, mi ha fatta fangirlare come non mai. E quell'accenno ai Silmarilli nella stanza tutta loro... Ok, quando si nominano i Silmarilli quel poco di ragione che ho scompare deltutto XD li amo di un amore tutto feanoriano, lo so che non dovrei, con tutto quel che hanno provocato, ma niente, non ce la posso fare XD e il timore reverenziale che Telvo prova nei loro confronti, nei confronti dell'Elessar e, in maniera indiretta, del loro creatore, quindi del padre... Di nuovo, è così doloroso.
E qui si arriva alla risoluzione di Pityo. Pityo che, una volta di più, dimostra più coraggio e fermezza di quanta non ne abbia il gemello. A proposito, vorrei sapere cos'ha distratto Tyelko dal ruolo di federe cane da guardia, perché qualcosa deve esserci stato, di sicuro XD Huan, sei stato tu, di' la verità, che sei noto per fare da complice alle fughe! :P
Intanto, qui apro una parentesi che avrei dovuto già aprire in TaM, ma dubito di averlo fatto, vista la fretta con cui ho commentato quella volta, e la gatta frettolosa, si sa, fa i gattini ciechi.
Comunque, i paesaggi. Descrivi i paesaggi Amanyar con una chiarezza e una quantità di dettagli che ogni volta mi fanno dire: ma Los c'è stata, vero? XD Io faccio sempre un po' di fatica a visualizzare certi dettagli di Aman, è un mondo che trovo straniante e soffocante. Tu invece riesci a renderlo vivo, reale e ad avvicinarmici come pochissimi altri autori fanno, e io adoro questa tua capacità.
Tra l'altro, ne approfitto per ricollegarmi agli arazzi... Sono di Miriel quegli arazzi, vero? E Telvo che dà un nome a tutte le persone a passeggio per Tirion, Dio la tenerezza!
Comunque, torniamo a noi.
Quel bagno in mare, quel desiderio, da parte di Telvo, di un ritorno alla spensieratezza, a tempi più felici sono l'ennesima stretta al cuore. No, Telvo non vuole veramente crescere. Telvo vuole solo non soffrire, vuole stabilità. E si illude di trovarla nella crescita, in una corazza che lo protegga dalla sofferenza. E se la chiave fosse nel tornare indietro, forse la accetterebbe... Questo mi è venuto da pensare, qui.
Per il resto, ho tremato da matti a ogni passo verso la roccia spaccata e ho sperato, assieme a Telvo, contro ogni speranza dato che sapevo perfettamente come sarebbero andate le cose, che Pityo all'ultimo cambiasse idea. Che si rendesse conto dell'enormità del suo gesto. Ma Pityo è figlio di Feanaro, il lampo di ribellione nei suoi occhi lo conferma. E oddio, quel passo, quell'unico passo verso la voragine... No, sarò catastrofica e tendente all'angst, ma temo che Telvo abbia interpretato più che bene. E questo mi fa pensare che il restare sulla nave non sarà casuale... Oddio, tra l'altro ora sto pensando che forse tu non ti attieni alla versione della Shibboleth, in TaM i gemelli c'erano entrambi, giusto? Ma in ClT e qui le strizzate d'occhio sono così tante e io non posso fare a meno di coglierle e di sciogliermi in lacrime.
E mi sciolgo anche per quell'"Ambarussa" pronunciato da Telvo, che significa davvero tante cose e che ottiene il suo effetto.
In tutto questo, credo che la cosa più struggente di tutte sia il finale. Telvo e Pityo di nuovo insieme nel letto, stretti stretti, ognuno bisognoso della sicurezza che solo l'altro sa e può dare. Li adoro, Los, li adoro incondizionatamente. E credo che mi rileggerò TaM, a questo punto XD.
Spero di rileggerti al più presto, intanto ti abbraccio fortissimo, grazie davvero per questa storia!

Mel
P.S.: ho l'impresssione di non aver detto nemmeno la metà di quel che volevo dire, nel caso ti ammorberò altrove :P

Recensore Veterano
28/05/17, ore 18:09

Lositaaaaaa!  

Sono riuscita a trasmetterti solo una porzione di quanto sia stato un toccasana vederti spuntare nella home della sezione proprio venerdì, come balsamo per la mia mente stanca e stremata, proprio quel che ci voleva per tenere duro. 
Perciò parte della mia gioia nel vederti ricomparire (nonostante mi avessi dato modo di aspettarmelo :P) è stata puramente egocentrica, sorry not sorry! 

E poi... io semplicemente non mi abituerò mai ai tuoi Ambarussa. In senso assolutamente positivo: sono così diversi da come potrei mai immaginarli, così lontani dalla mia concezione, che sono sempre nuovi e affascinanti da scorpire, ed è difficile (in senso buono) trovarmi a mio agio con loro.  
Quel che non mi risulta difficile è lasciarmi trascinare nel loro mondo fatto di loro due, più i fratelli/figure genitoriali, che mi mettono una certa tristezza e mi lasciano un certo senso di vuoto (quest'assenza presente di Fëanáro e Nerdanel mi mette davvero a disagio, non sono sicura di riuscire a esprimere appieno quanto e perché) che è lo stesso che sembrano provare gli Ambarussa.  
Sono giovani, danno un senso di essere alla deriva, abbandonati alle cure dei loro fratelli maggiori dopo la separazione dei genitori. Non sorprende il loro stato psicologico. 

Procedo con ordine però: 

Prima di tutto, il rapporto tra i gemelli. 
Adoro Telvo che vuole fare il forte e in realtà sembra più fragile di Pityo che almeno la sua fragilità non la dissimula gonfiando il petto e cercando di levarsi in statura. È coooosì adolescenziale tutto questo, mi fa un po’ tenerezza, un po’ lo capisco, un po’ voglio dirgli di stare calmino, che non è che arruffando le piume diventa grande prima. 
Dal suo canto, la determinazione con cui Pityo affronta Curvo e anche la determinazione che mostra dopo, nel portare avanti il loro scherzo (o dovrei dire suo), davvero, mi raccontano una storia diversa da quella che ci racconta Telvo in questa storia e in Calano le tenebre. Così come sono convinta che Pityo volesse solo ammirare la pietra al fondo delle acque, non lanciarsi o altri scenari drammatici (ma forse sono io un’inguaribile ottimista quando si tratta di queste situazioni…?) 

Passando a un altro pargolo, Curvo vien voglia di picchiarlo (“Non ho tempo per discutere con i bambini, oggi.” – Solo oggi? Ci credo proprio. E poi che atteggiamento infantile, Curvo bello!) ma purtroppo, grazie alle tue altre storie, non posso, perché non riesco a dimenticare che anche lui è sotto pressione nonostante sia il cocco di suo padre. Visto come si atteggia tutto composto e maturo è quasi fin troppo facile trascurare il dettaglio che lui è il quinto figlio e che quindi non è molto più grande degli Ambarussa, ma quella risposta a Pityo se da un lato irrita, dall’altro dimostra la sua immaturità di fondo. 
Quel che dice di Nerdanel mi fa venir voglia di prenderlo a schiaffoni, ma spero che ci pensi Carisse a rimetterlo in riga (!!!), va’, così capisce che sua madre è stata più che ragionevole e che quello poco ragionevole, a quel punto, è Feanarello. 
(a questo proposito, altro elemento che metto in wishlist: vorrei qualcosa sul periodo dei litigi, dal pov dei litiganti o da quello dei figli, anche se questo secondo mi sembra una tremenda sofferenza già alla sola ipotesi) 

Questa situazione di incertezza ci sfinisce tutti… lui in modo particolare.”  
Ben gli sta, dico io. E infatti sono stata coooosì soddisfatta dalla reazione di Pityo (oltre a esserlo stata in generale per come, ancora una volta, dimostri a Telvo che tutte le balle che si racconta sulla sua fragilità sono una favoletta che gli piace raccontarsi per sentirsi più forte e grande) 

– Papà è ragionevole – disse l’altro, con una tale convinzione che Ambarussa non ebbe difficoltà a crederlo vero.”  
Tipica forza di volontà feanoriana che riesce a far credere vere anche le peggio menzogne :P  
Curvo, sei tutto tuo padre XD 

– Se papà si arrabbiasse con lui come faceva con la mamma, allora non direbbe che è ragionevole.”  
Sottoscrivo, Pityo, sottoscrivo, e per questo ho gongolato troppo quando gli hai rubato la Elessar. E mi ha fatto ridere Telvo sconvolto dal fratello: come si vede che lo guarda con occhiali deformati dalle sue insicurezze! 

Di tutta questa scena di “litigio” mi è piaciuto da matti che si siano affrontati argomenti che chiaramente avevano bisogno di essere affrontati a Casa Fëanor, e quanto più si alzavano i toni e Telvo sudava freddo, più sentivo che tutto questo era necessario. Come se sia Pityo sia Curvo avessero bisogno di esplodere (come due pentole di fagioli :P) e che abbiano fatto da valvola di sfogo di tutto il malumore che doveva regnare, sotto pelle, nella famiglia. 
Legato a questo discorso, ho apprezzato anche come Telvo, sentendo la risposta di Curvo, si renda conto che è una cattiveria e che neppure lui, in fondo in fondo, vuole sentirle. 

Sul serio, alla fine di questa scena, non posso che accasciarmi sulla poltrona entusiasta perché adoro la resa dei personaggi (nella loro complessità così realistica e comprensibile, anche se non sempre condivisibile), dei dialoghi e della discussione, sono estremamente soddisfatta (ho un gusto perverso per i dibattiti fittizi, ne scriverei e leggerei a tutto andare, se non fosse che non può esserci sempre tensione, ogni secondo tra ogni personaggio XD). 

Tyelko è adorabile con i fratelli e posso dire che ho scuoricinato quando ha detto a Curvo di cambiare posto? Chiaramente non trova l’esplosione di Pityo una scenata da bambini e vede il comportamento di Curvo per quello che è. Magari non crede che Nerdanel tornerà, ma rispetta il desiderio del fratellino e non vuole disilluderlo. 

Credo di avertelo detto tipo ogni due per tre prima di questo momento, ma ho gongolato troppo quando Pityo ha tirato fuori la Elessar. Non è una cosa che farei mai, al suo posto, non è per questo che ho gongolato, ma perché ha un che di catartico vederglielo fare e un po’ mi piange il cuore ricordare che Nelyo e Finno la recuperano (in tempo o quasi)… nonostante, anche qui, capisca fin troppo bene il desiderio di Nelyo di non far arrabbiare il padre, vista l’aria tesa che abbiamo assaggiato qui, già solo tra i figli. 
Che poi, tra parentesi, capisco pure l’esitazione di Telvo a riportare il fratello in riga. Fa bene a lui per primo vedere quella scintilla malefica e folle negli occhi di Pityo. Sarà tutto infantile e immaturo, sì, ma forse è proprio ciò di cui hanno bisogno entrambi. 

Parliamo un attimo di questo: 
I Silmarilli però erano sacri e, giustamente, stavano chiusi in una stanza tutta loro, in uno scrigno al sicuro, dove nessuno poteva rischiare di procurargli danno o di contaminarli con la propria inadeguatezza.”  
CONTAMINARLI CON LA PROPRIA INADEGUATEZZA! Quanto echeggia parole che, di sicuro, ha detto Fëanáro? Posso quasi sentirlo dire una cosa simile (e ovviamente lui è l’unico adeguato ai Silmaril, povera stella ♥).  
Questo periodo della vita di Feanarello mi fa venir voglia solo di prenderlo a calci nel didietro finché, a furia di essere shakerati, le sinapsi non tornano a collegarsi nella maniera giusta. Madoooo’, madoooo’, ma si sente sul serio??? 

Altra parentesi, perché cos’è il filo logico? Non c’è, non c’è! 
Ti ho detto quanto adoro tutti i collegamenti tra le tue storie? Anche questo mi fa gongolare e mi dà un senso di appagamento, di “tutto ha un senso” che è decisamente addictive XD 

Tornando a noi, questo non ha bisogno di lunghi commenti, lo lascio solo qui con un doki doki:  
Una cosa che, in tutti i suoi fratelli, aveva visto solo una volta negli occhi di Tyelko e molto, molto tempo addietro. Una cosa che gli fece pensare al padre.  
La ribellione.
”  
Caratteristica tipica dei Fëanárioni, direi, e quanto ho adorato questa frase e l’idea alla base. Ebbene sì, Telvo, anche il piccolo ha in se il quid. 

Infine, l’ultima scena. Con il rimorso dei gemelli e la loro fretta di trovare una soluzione per il problema che loro stessi hanno creato. 
E poi, questa volta, ci voleva qualcuno capace di fare l’impossibile.”  
LA TENEREZZA! È bello vedere la stima dei gemellini per qualcuno al di fuori della loro famiglia, come Finno. Da loro sembra così strano perché sembrano vivere in un universo isolato e autosufficiente in cui gli altri parenti non esistono, mentre i fratelli maggiori hanno un rapporto più “fluido” con il resto della famiglia, non so se mi spiego. E questo mi sembra denotare la grossa differenza storica ed extra-familiare rispetto alle circostanze della crescita dei primi cinque Feanarion e i due più piccoli. Mi piace e tanto! 
E Telvo che chiude il cerchio cercando il conforto di Pityo nel letto con lui, alla faccia del diventare grandi e tagliare il cordone ♥ Adoro la delicatezza e il realismo con cui hai descritto i sentimenti di Telvo, non suonano forzati, non suonano un’infantilizzazione forzata di un personaggio, sono proprio giusti. 

Dettagli da fangirlaggio acuto: 
- le coccole di Nelyo verso Pityo: mi sciolgonooooooo! (E Telvo, sul serio, le dimostrazioni d’affetto sono anche per i grandi e, anzi, fanno molto bene :P Prova anche tu, invece di autocensurarti e farti del male :°D) 
- gli arazzi... chiaramente di Míriel ♥ Non mi sorprende la loro presenza a casa di Fëanáro, ma ti sono grata per esserti soffermata su di loro! 
- la tovaglia con grappoli e viticci mi fa pensare al vino e mi ha costretta a chiedermi se pensi che usassero il vino ad Aman (okay, nel tuo headcanon la risposta mi sembra ovvia – sarà anche per questioni out-of-universe XD) e se sì, faceva effetto? Finora avevo pensato a miele fermentato, sidro e magari birra, ma da Avaricentrica, mi è piaciuto sempre pensare che i miei buoni amici del Dorwinion fossero stati gli unici a fare un vino capace di fare effetto sugli Elfi XD Son curiosa dei tuoi pensieri a riguardo! 
- le forti braccia di Nerdanel ♥ Vorrei davvero vederla di più, gli accenni di lei che spargi non fanno che acuire questo desiderio, e in contrasto con il caratteraccio di Feanarello ho un serio bisogno di vedere più Nerdanel! 

Te l'ho detto altrove e lo ripeto: mi piacerebbe da matti leggere il POV di Pityo una volta. Anche se (purtroppo?) mi vien facile immedesimarmi in Telvo e nella sua frustrazione verso la fragilità di Pityo (in cui rivede la sua stessa fragilità), sono curiosissima di cosa passi per la testa di Pityo senza il filtro dell'interpretazione del gemello, e di come veda lui il mondo. 
Immagino che in quel momento in cui Pityo fissava Curvo seduto al posto di Nerdanel, nella sua testa corressero i ricordi di tutte le volte in cui lei era stata lì, a parlargli, a ridere e scherzare ♥  
Ripeto: oh Los, esaudisci questo mio desiderio *___* 

Concludo così: come sempre e ancora una volta, adoro la semplicità e delicatezza con cui riesci rendere i personaggi e le situazioni. Di primo acchito può sembrare tutto rose e fiori e arcobaleni, perché non rivanghi sulle stesse emozioni e le stesse ferite, ma in realtà è molto più potente questa undercurrent drammatica e angstosa anche sotto le bravate descritte in questa storia, ti fa abbassare le difese e ti colpisce dove sei vulnerabile. 
È fantastico e adoro questa sensibilità tutta tua e credo che ormai non potrei farne a meno ♥  

Credo di aver detto tutto, ma tanto se mi viene in mente qualcosa, sai che non ho problemi a tormentarti :P 

Un abbraccio forte forte e alla prossima, 

Kan, la dragonessa feroce. 

(Un giorno capirò perché mi aveva svaccato tutta la prima versione della reccy, oh. Che poi in realtà ho intuito perché, ma non mi capacito di COME siano usciti quei caratteri che non sarebbero dovuti uscire <___< Perdona il disguido, mado')

Recensore Junior
27/05/17, ore 09:46

Ho letto anche questa e, sì, oggi ti tormento con le recensioni XD.
Scherzi a parte, ho avuto le lacrime agli occhi quando ho letto questa OS, intanto quando Pityo continua a nutrire ancora la speranza che Nerdanel torni, questo mi ha toccata molto. Poi mi ha fatta piangere (dentro eh. Non sia mai che pianga fuori XD) quando Pityo decide di far litigare Curvo e Fëanor, è un desiderio infantile che fa capire quanto a Pityo manchi sua madre e mi ha toccata molto pure questo.
Tralasciando il fatto che questa OS è un'esplosione di feels, l'ho amata. Adoro il tuo stile e come riesci a coinvolgere il lettore. Brava!

Recensore Junior
26/05/17, ore 18:41

Continuo a chiedermi perché ritenessi che questa storia potesse essere poco significativa.
A me è parsa utilissima per comprendere la tua visione dei gemelli: chiarifica quali sono stati i passi intermedi che li hanno portati al rapporto che mostrano di avere in Calano le Tenebre e entra nel dettaglio di alcune dinamiche sorte fra loro.
Inoltre, ma questo è un altro discorso, s’incastra perfettamente fra i tuo racconti, contribuendo a darci una visione d’insieme delle vite dei Fëanárioni in Aman.
 
Credo sia plateale che la tua visione dei gemelli è quanto di più distante dalla mia (basti pensare all’uso dei nomi), ma nonostante questo, come già ho avuto modo di dirti, apprezzo davvero la resa che ne fai.
 
Amo le introspezioni del tuo Ambarussa che pur convinto – ma non troppo – del proprio desiderio di maturità, riesce a essere spassosamente e involontariamente infantile. Inoltre dimostra sempre una certa nota spocchiosa che a mio avviso l’accomuna un po’ Curvo.
In questo brano, poi, ho scoperto che l’ammirazione per Nelyo (sentimento che forse accomuna tutti i Fëanárioni?), lo porta persino a tentare di pettinarsi e atteggiarsi come lui – sempre più divertente.
 
E dall’altra parte, più vicino di quanto Ambarussa non vorrebbe, abbiamo Piyto. Ecco, per me riesci a tratteggiarlo in maniera sublime: possiede una sensibilità particolare, ma in tale sensibilità risiede proprio la sua forza e una maturità che Ambarussa si affanna a cercare altrove.
I tuoi racconti sono sempre narrati dal pov di Ambarussa, pur con qualche leggera e squisita “sovrapposizione”, ma ammetto che mi piacerebbe davvero leggere un tuo pov di Pityo.
Questa tua resa di lui mi porta sempre a chiedermi cosa, nella tua visione, possa averlo indotto a prestare il giuramento, mi parrebbe quasi più probabile che possa aver cercato di dissuadere il gemello in tal senso.
 
Nel racconto in questione mi ha molto colpita anche Curvo – ma sin qui nessuna sorpresa.
Non mi aspettavo il botta-risposta con Pityo, e il fatto che quest’ultimo sappia affrontare Curvo mi ha portata a riflettere su un discorso che avevamo fatto in passato circa una possibile e futura “sovrapposizione” dei tuoi gemelli…  
Ma a parte questo, ho amato il fatto che la discussione tra Curvo e Pityo abbia come fulcro l’assenza di Nerdanel. La reazione di Curvo alle osservazioni del fratello minore è impeccabile, o almeno identica a come io stessa l’avrei immaginato, allo stesso modo ho trovato perfetto il suo cercare di non interrompersi durante il discorso con Tyelko, o quella sofferenza mascherata con riguardo alla “costrizione” di Nerdanel.
(Protesto solo per la scarsa affidabilità di Tyelko che si lascia sfuggire i gemelli da sotto il naso!)
 
In tutto questo, la marachella dei gemelli assume significati molto più profondi, e tu sei riuscita a delineare al meglio le reazioni di Ambarussa, che si convince di assecondare Pityo solo in parte, prima prendendo tempo, poi sperando, illudendosi, che sarà Piyo stesso a cambiare idea. A tal proposito, la scalata degli scogli e il lancio della pietra sono descritti in maniera davvero significativa, quasi metaforica.
La marachella (stando ad Ambarussa, “da adulti”), contribuisce a rinsaldare il legame dei gemelli, a riavvicinarli almeno per un poco. E il fatto che sia lo stesso Ambarussa a invitare – a suo modo – Pityo nel proprio letto, mi è parsa una sorta di premessa agli sviluppi di Calano le Tenebre.
Dolcissimo il finale e perfetti, per il mio modo di vedere i gemelli, ma anche e soprattutto per il tuo, quei cuori che battono all’usino, quei confini che si confondono.
 
 
Lasciami aggiungere che apprezzo sempre l’attenzione con cui ti soffermi a descrivere certi particolari (gli arazzi, l’Elessar), credo si sposi benissimo con queste scene di vita quotidiana; nonché le immagini che riesci ad evocare dell’ambiente naturale, degli scogli, del mare.
 
Ci sarebbero un’infinità di altre cosa da aggiungere (anche con riguardo alla ragionevolezza di Fëanáro), ma sono costretta a interrompermi qui. Ci tenevo molto a farti sapere il prima possibile cosa pensavo della storia, e ho deciso di lasciarti subito un parere, per quanto forse un po’ ridotto.
 
Grazie per averci regalato questo racconto, spero vivamente di rileggerti presto.
 
Un abbraccio.
 
(Recensione modificata il 26/05/2017 - 06:46 pm)