Recensioni per
Neve bianca Sangue rosso
di Sarasvati

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
23/02/19, ore 18:55

Ciao, eccomi qui per lo scambio a catena (o libero, non ricordo più).
Ho scelto questa storia perchè mi è sempre piaciuto sentire raccontare dagli adulti e anziani le storie del passato, anche quelle dolorose dei tempi della guerra.
Sei riuscita a rendere molto bene la paura e l'orrore di quella notte, la paura che vengano a prendere te, l'orrore di quanto sta accadendo ma anche quello- più sottile- dell'essere sollevati quando bussano alla porta di qualcun'altro ma non alla tua. Sentimento molto umano e comprensibile, ovviamente.
Uno scritto breve ma molto intenso, si vede che la storia ti ha colpita parecchio.

Recensore Master
29/07/17, ore 14:48

Devo farti i miei complimenti più vividi.
Solo ascoltando e trascrivendo le testimonianze dei nostri nonni potremo sapere e ricordare cosa sono stati il Ventennio e la guerra. Specialmente ora che molti (anche giovani!) rievocano con toni nostalgici la dittatura del Duce.

Al di là dell'intento del tuo racconto, anche lo stile mi piace. Non c'è retorica, ma solo la descrizione della realtà. Si riescono a percepire la paura della madre e di Giovanni attaccato a lei, il rumore degli stivali e le urla, il bussare alla porta.

Ti ringrazio per questo tuo racconto: non dobbiamo mai smettere di denunciare gli orrori passati, o quelli che vogliono ripeterli prenderanno il potere.

Nuovo recensore
01/06/17, ore 16:28

Ciao :) Questa one shot è stata stupenda e meravigliosa, la descrizione è stata molto accattivante e le emozioni le hai espresse benissimo! Non tutti riescono sempre ad esprimere bene la tragicità di un momento, ma tu lo hai fatto e per questo mi congratulo con te. L'ho letto, il testo, per quattro volte di fila!😂 Mi è piaciuto tantissimo! Cristina

Recensore Junior
01/06/17, ore 10:52

Ciao^^
Eccomi qui per lo scambio a catena!
Devo essere sincera: grazie al gruppo su Facebook, ho avuto modo di approcciarmi a differenti tipi di storie e a rapportarmi con altri scrittori.
Il tema trattato in questa Original è pesante e, per quanto siano trame viste e riviste (nei film, libri, cartoni, musiche...) sono temi che prendono sempre il cuore e tocca o l'anima.
L'angoscia creata all'inizio è lieve e sostenibile, ma appena narri della vicenda di questa famiglia tutto cambia. La pressione di essere presi, di non aver più un futuro, il pensiero che quei battiti alla porta rappresentano il tuo destino, che decidono se vivrai a o morirai sono tutti fattori che fanno venire la pelle d'oca.
L'aria che aleggiava in quella casa era pesante e la sentivo proprio pesare sul mio cuore e questo, ti dico, è fantastico: penso che uno scrittore, oltre a trasmettere gioia, tristezza, debba anche trasmettere qualcos'altro. L'empatia, quel momento dove capisci che non sei più "Yuki" (metto il mio nome per fare l'esempio), ma i personaggi presenti nella tua storia.
E poi, c'è sempre quella scena dove, sì, sei sollevata perché non hanno preso i protagonisti, ma provi un senso di colpa e tristezza verso i più sfortunati T T
Questo per dirti, che ho apprezzato tantissimo il racconto che tua nonna ti ha narrato: non riesco neanche ad immaginare come ria riuscita a sopportare tutto questo. I miei più sentiti complimenti.
A tal proposito, ma Angela rappresenterebbe tua nonna o i tuoi personaggi sono a sé stanti?
Spero di risentirti presto!
Yuki

Recensore Junior
01/06/17, ore 10:06

Ciao, passavo da queste parti perchè amo il genere storico ed ho deciso di "bussare alla tua porta".
Ti faccio i complimenti per come sei riuscita a rendere le descrizioni, filtrate attraverso le emozioni dei protagonisti. In generale la sensazione che ho avuto è stata quella di questo gruppo di squadristi che come un branco di lupi, scorrazzano per il paese senza lasciare tracce di vita al loro passaggio.
L'unico appunto che ho da farti è sul modo di scrivere, che nella lettura mi è risultato un po' farraginoso, con qualche ripetizione qui e là e quella che sembrava l'influenza di un influsso dialettale (per esempio nella frase "dominava nel lì attorno").