Eccomi ancora qui.
Ti segnalo un piccolo errore nell'angolo autrice, hai scritto "relagandomi" anziché "regalandomi". Tra l'altro, il fatto che tu lo chiami Tana di Bigin è fighissimo, mi piace un sacco. E' come se tu con le tue poesie volessi far riflettere e poi, negli agoli autrice, spiegando e ringraziando, coccolare un po' i lettori come in una tana. Wow!
A parte questa cosa forse senza senso che ho scritto... tu ti rendi conto di che capolavoro straordinario sia questa poesia, vero? Perché dire che è bellissima è poco, e se ci fosse un pulsante con scritto "Recensione superipermegaextrapositiva" di certo lo selezionerei, perché il tuo componimento è spettacolare. E' tutta una meravigliosa metafora sul tramonto che è visto come un bambino che dipinge.
All'inizio mi sono immaginata un vero bambino che, con i colori a tempera (che io adoravo utilizzare alle medie, grazie per avermi fatto ricordare quei momenti) dipinge il tramonto su un foglio e poi lo mostra tutto fiero ai genitori.
"Tocca le nuvole che fan da cuscino"
Alcuni bambini pensano che ci si possa sedere sopra le nuvole e, magari, anche si poterle toccare allungando una mano. Bellissima immagine.
Non mi sarebbe mai venuto in mente di paragonare il tramonto ad un piccolo artista, davvero, è un qualcosa di molto suggestivo
Non so che altro dire, se non che ho visto davvero tanta potenza in queste parole. Ti chiedo scusa se la recensione non è molto dettagliata, ma hai già scritto tutto tu ed io posso solo inchinarmi di fronte alla tua bravura. Solo una domanda: perché dici che il giorno ha un destino crudele?
Giulia |