Eccomiiii Kan!
Ho un sacco di tue storie da recuperare… e comincio da questa, vado in ordine XD.
È stata una sorpresa: questa coppia, il Pov di Earendil… Proprio non me l’aspettavo!
Ma era qualcosa che volevo leggere. Qualcosa su Earendil ed Elwing, sul loro incontro durante il viaggio di lui... Che me li rendesse vivi in questo momento particolarissimo.
È qualcosa che mi è capitato di cercare, e ti ringrazio di averlo scritto, Kan, sul serio! Sei riuscita ancora una volta a catturare un momento dimenticato e a trarne una storia stupenda.
Partiamo dal Pov: Earendil.
Hai reso perfettamente i pensieri di questo marinaio amante dei viaggi, sempre per mare, che ormai trova più familiari i ritmi e le abitudini della vita in nave.
Quella che sta affrontando ora poi è la sua missione, il viaggio più importante che mai farà nella sua vita, e lui il peso e il richiamo di questo viaggio li sente tutti.
Non solo l’orgoglio di aver preso questa responsabilità sulle proprie spalle, ma anche il timore che sta diventando disperazione.
L’Ovest non si trova e questo per lui sa irrimediabilmente di fallimento.
Starà anche sentendo la stanchezza, a questo punto, e la nostalgia profonda che ha della moglie ne è la dimostrazione.
Ma resta la sconfitta che gli brucia dentro, e si sente tutto, questo bruciore, questo sapore amaro.
Mi sono chiesta però anche se, in qualche modo, non sia anche in parte una specie di senso di colpa. Perché in realtà questa sfida alimentava il suo orgoglio, gli dava uno scopo che sentiva come totalizzante, suo, raggiungibile da lui e da nessun altro.
Mi ha colpita come Earendil si dibatte tra il senso di fallimento e la stanchezza, tra la voglia di tornare e il rifiuto di arrendersi.
E come cerca di autoconsolarsi con quelle solite frasi che mi fanno salire il nervoso: Elwing che tanto sa aspettare, sul fatto che questa missione va portata a termine nonostante i sacrifici che costa, ecc.
Serviva proprio l’arrivo di Elwing a ricordargli che lui non sa nulla di cosa spera, si aspetta e pensa lei.
E poi il pensiero rivolto ai figli… Il modo in cui pensa a loro è una stilettata che mi ricorda quanto è marinaio, (quanto somiglia ad Aldarion insomma XD).
Ama tantissimo Elwing e si vede, e ama anche molto i suoi figli. Ma il suo pensare che i figli non stiano soffrendo, che in fondo non si ricordano di lui e tanto meglio così mi fa pensare che non fosse del tutto pronto per essere padre, che non sia del tutto in grado di affrontare, e di capire, totalmente cosa significhi.
O forse i figli che non conosce lo spaventano, in qualche modo, perché non sa cosa aspettarsi: saranno orgogliosi di lui? Lo odieranno? Lo ignorerebbero se tornasse o lo vorrebbero conoscere?
Sta facendo ciò che sta facendo anche per loro e per Elwing, e per la sua gente, questo sì, sicuramente. Ma lo sta facendo anche per sé stesso.
E nel frattempo, vive senza problemi e accettandolo totalmente il fatto di essere più umano che elfo. È mezzelfo, ma sa di essere più atan e la cosa gli va benissimo. Niente desideri di immortalità né dubbi, e questa sua serenità mi piace. In questo, forse il mare lo ha aiutato.
Non ha problemi a godersi i sogni su sua moglie fino in fondo, per quanti disagi comportino al momento del risveglio inevitabilmente solitario, e basta.
Davvero, questa umanità di Earendil che si gode i suoi sogni erotici e i risvegli è meravigliosa, e fa tenerezza. Mi ricorda come questo personaggio, pur facendomi arrabbiare in quanto marinaio che si sposa e se ne va, mi abbia sempre fatto anche tenerezza, che poi è diventata, in parte, anche affetto per lui.
A mio modo gli voglio bene XD.
E in questo momento descritto dalla storia mi ritrovo a sentirlo tutto, questo po’ di affetto!
È tenerissimo come ricorda l’uccello bianco che stava cercando di salvare prima di addormentarsi: si vede proprio come era convinto fosse un uccello crollato sulla sua nave a causa di una tempesta, chissà. E poi la sua perplessità nel sentire al suo posto un peso totalmente diverso… E come continua a credere che sia tutto normale, è solo un sogno un po’ più strano, va bene così XD.
Ha bisogno di quei sogni, ha bisogno di ricordare la moglie, di credere di svegliarsi al fianco di lei e vedere che si ricorda sempre, ogni volta, come fare, cosa piace a Elwing, come si svegliavano ogni mattina.
È bello pensare che, nonostante saranno stati insieme pochissimi anni, tra i viaggi di lui che saranno stati frequenti, e il fatto che poi è partito definitivamente, avessero comunque una loro quotidianità. Mi piace, mi intenerisce, è qualcosa di dolcissimo!
Ed Elwing… Elwing sappiamo fin troppo bene quanto si ricordava bene i gesti che faceva per Earendil, quello che non vedeva l’ora di poter rifare e di potersi godere.
Eppure all’inizio anche lei si sta svegliando, anche lei forse pensa che sia l’ennesimo sogno… Poveraccia, sarà anche stata esausta dal volo, scombussolata dalla trasformazione che ha subito. Si vede che anche lei si sta godendo tutto in quella maniera serena e assonnata <3.
Piano piano però si svegliano, e allora si che cominciano a riprendere questi tanto attesi gesti quotidiani, ripetuti e sempre nuovi come è meraviglioso che sia.
La voglia che hanno l’uno dell’altra, come Si cercano, l’amore che c’è nei gesti di Earendil, e Elwing che cerca il suo contatto con tutto l’abbandono e di più: sono stupendi, davvero, stupendi!
Sono dolcissimi <3!
La dolcezza di questa scena mi ha toccata tantissimo, ancora di più per come hai reso Earendil e il suo volerla prolungare, il suo perdersi nelle sensazioni, nell’amore per la moglie, nel calore di lei e nelle risposte del suo corpo.
Sono conferme, per lui: significa che lei lo ama ancora, che non lo biasima per il suo fallimento e per la sua assenza.
Sogno o no, Earendil ha un bisogno disperato di queste conferme, di potersici aggrappare.
E fa sorridere quel momento di pausa che segue, quando ormai sono tutti e due più che svegli e appagati soprattutto, ed è come se nessuno dei due sia in grado di capire cosa succederà.
Elwing aspetta una reazione del marito, Earendil aspetta… bò, che qualcuno lo chiami? Di riaddormentarsi?
E invece fa cucù proprio un terzo in comodo di cui io, leggendo di questi due, mi ero totalmente scordata anche se ne è il motore: il silmaril!
Ed il povero Earendil al posto di un richiamo dei suoi uomini o di qualsiasi altro sostituto del “drin” della sveglia si ritrova abbagliato da qualcosa che sa per certo è concretamente lì e quindi non è un sogno.
E una volta che ha aperto gli occhi c’è poco da fare XD.
La scena finale con il saluto di Elwing, che finalmente può parlare con suo marito, e la sorpresa di lui è perfetta!
Una storia veramente bella, Kan!
Semplice, ma proprio per questo unica. È un momento sospeso che hai reso in maniera semplicemente perfetta!
Sospeso perché è tra sogno e veglia, perché è in un momento che precede grandissimi eventi e che avviene dopo eventi altrettanto grandi, che sta tra la disperazione e la speranza, della Terra di Mezzo ma anche dei protagonisti stessi.
Si svolge pure sul mare a metà strada tra Endore e Valinor XD.
Un ultimo momento intimo e silenzioso prima di tanto altro, che la scena lime ha reso ancora più personale, più profondo.
Complimenti davvero!
Tyel |