Buonasera Afaneia!
Posso solo immaginare la fatica di questo ultimo periodo. Ti faccio un grande in bocca al lupo per la tesi!
Questo capitolo è qualcosa di così delicato che è stato un po' difficile da leggere, almeno per me. Non mi riferisco al testo, ma proprio al contenuto. Per Aima ormai pare che non ci sia più nulla da fare e ogni cosa, sopratutto ciò che non viene detto, si riversa addosso a questo scricciolo che è Hyra, che pur avendo appena otto anni si tiene tutto addosso con una forza che da una bambina non ci si aspetterebbe. E pure Ivan, che non riesce a distogliere la mente da Ciclamipoli, è completamente distrutto, e non sa che cosa fare, come poter spiegare a sua figlia una cosa del genere, dirle che sua madre non potrà esserci per il suo compleanno, tra le altre cose. Max è un piccolo bagliore in mezzo al buio, che pur non avendo le risposte (perché di risposte non ce ne possono essere), resta senza tirarsi indietro. È così triste, mi si spezza il cuore.
La parte del caffè è di una dolcezza disarmante. Ormai Max può dirsi un patrigno a tutti gli effetti. Mi ha fatto tanta tenerezza questo suo modo di stare vicino ad Hyra e darle un po' di conforto. Penso che da una parte aver provato il birivido di "fare qualcosa da adulto" l'abbia un attimo distratta dai suoi pensieri. Nonostante questo, credo che il modo in cui stia reagendo alla situazione in cui si trova, sia già qualcosa che molti adulti non sarebbero capaci di fare con la sua stessa tenacia. Questa bambina è una forza. Spero veramente che stia bene.
Mia cara, come sempre un ottimo capitolo! A questo punto davvero non so cosa aspettarmi, perciò pazienterò fino al prossimo capitolo.
Nel frattempo ti mando un abbraccio forte!
A presto,
Pers |