Recensioni per
Una canzone per Wakamatsu
di ImperialPair

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/11/17, ore 23:19

Recensione premio del contest "The Crack - The Ship - The Canon! Get ready!" indetto da missredlights sul forum di EFP.

Quando mi hai segnalato la storia come storia da recensire mi sono detta "ok, vediamo". Adoro Kuroko no Basket e Aomine è uno dei miei preferiti in assoluto che vedo benissimo con Momoi, ma (c'è sempre un ma) tu riesci a farmelo piacere anche con Kousuke e non capisco come tu ci riesca.
I personaggi sono perfettamente IC, la storia è particolare e ben strutturata. Non ti sei persa in giri di parole e hai lasciato un finale aperto, in modo tale che il lettore potesse pensare quello che voleva su una possibile fine fra i due (bella o brutta che sia). Mi è piaciuta particolarmente il fatto che Aomine abbia buttato su un foglio i suoi sentimenti per Kousuke, è una cosa che gli vedrei benissimo fare.
Ho trovato solo qualche errore di ortografia, ma niente di importante davvero.
Ti faccio i miei complimenti. Passerò a leggere altri tuoi scritti ^^
missredlights

Recensore Veterano
18/09/17, ore 09:42

Eccomi qui a recensire questa storia che mi hai segnalato per i premi del contest a cui hai partecipato.
Sono rimasta sorpresa ma al tempo stesso felice di trovare una storia su questo pairing, può essere considerato insolito ed invece io lo apprezzo molto.
Amo in particolar modo il personaggio di Aomine e quindi sono sempre molto critica quando leggo qualcosa che lo riguarda eppure qui l'ho trovato totalmente IC ed è una delle cose che più mi ha fatto apprezzare questa storia. Anche Wakamatsu, con quei suoi modi bruschi, è perfettamente in linea con il personaggio. Sono due caratteri non facili da gestire e invece tu hai saputo farlo molto bene.
Bellissima l'idea di un Aomine cantante, veramente un ruolo adatto a lui. Me lo sono sempre immaginato in alternativa al basket con una bella chitarra in mano.
Bellissimo anche il finale con quel bacio di Wakamatsu fatto passare come una sorta di vendetta ma che invece è tutt'altro. 
Davvero una storia molto bella
Emy

Recensore Master
26/08/17, ore 17:10

"Alternative Universe Contest - I edizione" valutato in qualità di giudice sostitutivo.


PRIMA CLASSIFICATA
 
Una canzone per Wakamatsu
AtobeTezuka
____________________
 
TOTALE COMPLESSIVO:
 
39.60/44

 
(37.60/40 + 2 punti bonus)


 

Grammatica e stile: 12.60/15 (7.80/10 + 4.8/5)
A livello grammaticale direi che, tutto sommato, ci siamo; padroneggi la sintassi, i verbi ed anche la punteggiatura. L’unica pecca sono stati tutti quei refusi, dovuti a distrazione, stanchezza e digitazione frettolosa, che con una rilettura più accurata ti sarebbero sicuramente saltati all’occhio; di seguito te li ho elencati cercando di essere il più dettagliata possibile.
 
• “Chi diavolo mi sta chiamando a quest’ora?”si chiese il ragazzo dai capelli blu […] → Manca lo spazio. (– 0.05)
• Aveva passato tutta la nottata a riscrivere il testo di quella maledetta canzone chiude occhio solo verso cinque: delle misere quattro ore non erano minimamente sufficiente per fargli recuperare le energie. → Penso volessi intendere “chiudendo”. (– 0.05x3)
• Cercò d’immaginare i motivi per i quali lo stesso chiamando; di certo, il nipote del direttore della casa discografica, gli avrebbe fatto una delle sue solite scenate, di quelle che gliel’avevano portato in antipatia fin da primo istante. → Devi sostituire “stesso” con “stesse” (i motivi per il quali lo stesse chiamando) e ti è sfuggita una elle nella parte finale della frase (dal primo istante). (– 0.05x2)
• Nessuno, Aomine compreso!. → In questo caso è meglio adoperare solamente un segno di punteggiatura; se la frase fosse stata compresa tra le virgolette alte, avresti potuto usare il punto fermo al di fuori di esse per concludere il periodo. (– 0.05)
• «Ieri sera era il termine di scadenza: quanto diamine capirai che noi non possiamo perdere tempo con un tipo come teù?!». → Ti è sfuggito un “quanto” invece del “quando” e c’è una “u” accentata in più nella parola te. (– 0.05x2)
• Come avrebbe potuto perdere la testa per il tipo di persona che più detestava? → In questo caso, da quanto si comprende nelle frasi che seguono, colui che si pone questa domanda è Aomine, quindi il tempo verbale più appropriato è il trapassato prossimo (aveva potuto) e non il condizionale passato, che andrebbe bene nel caso in cui Aomine si domandasse se vi è la possibilità che Wakamatsu si innamori di lui — in quest’ultimo caso ti consiglio di inserire anche il soggetto. (– 0.15)
• «Guadagni? se fossero solo quelli il problema avremmo già chiarito: sei tu quello che non si rende conto di cosa sia un contratto!» → La maiuscola dopo il punto di domanda. (– 0.05)
• Tutta quella situazione era una scocciature enorme: Come poteva ammettere che la canzone scritta era dedicata a qualcuno come Wakamatsu? → Parli di situazione al singolare, quindi anche “scocciature” deve essere singolare. (Solitamente dopo i due punti si tende ad usare una lettera minuscola, ma la maiuscola non è considerata totalmente un errore.) (– 0.05)
• Già non riusciva a capire come se ne fosse innamorato, ma addirittura dedicargli una canzone fu troppo anche per lui. → La situazione che stai narrando sta accadendo in questo esatto momento, quindi è più appropriato un tempo imperfetto rispetto che un passato remoto › […] ma addirittura dedicargli una canzone era troppo anche per lui. (– 0.05)
• Si avvicinò al foglio, poggiato ancora sopra la scrivania rileggendo quella strofa che fungeva da testimone dei suoi sentimenti e la rilesse ad alta voce. → “Poggiato ancora sopra la scrivania” è un inciso e come tale va chiuso; inserisci una virgola dopo scrivania. Inoltre la frase risulta un po’ contorta; prova a sistemarla immaginando che Aomine si avvicina al foglio pensando alla strofa e poi la legge ad alta voce. Una possibile variante potrebbe essere: “Si avvicinò al foglio, poggiato ancora sopra la scrivania, ripensando a quella strofa che fungeva da testimone dei suoi sentimenti ed inconsciamente la ripeté ad alta voce.”, però sii libera di modificarla come più ti aggrada. (– 0.05)
• Non era tanto per il testo in se: Aomine temeva che, […]. → Il se è accentato (sé) in quanto pronome personale riflessivo di terza persona riferito al testo e non congiunzione con valore ipotetico. (– 0.05)
• Di tutte le persone che c’erano in Giappone, perché si era innamorato proprio con ragazzo come quello? → Manca l’articolo indeterminativo un prima di ragazzo, ad ogni modo ti consiglio di dire “di un ragazzo” invece che “con un ragazzo”, questo perché l’innamoramento riguardo Aomine e sono sentimenti che prova lui nei confronti di Wakamatsu. “Con un ragazzo” è più idoneo utilizzarlo per un’azione concreta quale, per esempio, Aomine si stava baciando con un ragazzo che non era Wakamatsu. (– 0.05)
• Il suo cuore sembrava impazzire ogni volta che incrociava lo sguardo; […] → È meglio specificare il soggetto, anche se è sottinteso. Personalmente la modificherei in: “Il suo cuore sembrava impazzire ogni volta che ne incrociava lo sguardo”. (– 0.05)
• «Senti, stasera verrò a casa tua: finisci la canzone altrimenti sarai quello che ti aspetterà!». → Sai. (Piccola chicca: una virgola dopo canzone rende più incisiva la frase.) (– 0.05)
Ii fogli, ognuno di essi, si sparpagliarono sul pavimento e la penna cadde a terra rotolando fin sotto il letto. → C’è una “i” di troppo ad inizio frase. Non è necessario specificare “ognuno di essi”, risulta un po’ ridondante. (– 0.05)
• Sapeva che con l’email inviata, si sarebbe scavato la forza da solo, ma desiderava solo mettere la parola fine con quella stupida canzone d’amore. → Fossa. (– 0.05)
• Era stato impossessato dal sonno e, non avendo chiuso occhio per quasi tutta la notte, di certo se lo sarebbe dovuto aspettare. → Impossessato non è il termine più appropriato; prova con assalito, colto, o i loro sinonimi.
• “Cos’è una maledizione?!”. imprecò fra sé e sé il ragazzo dai capelli blu. → La lettera maiuscola dopo il punto, altrimenti sostituisci il punto fermo con la virgola. (– 0.05)
• Daiki sapeva fin dall’inizio che, il Kousuke, sarebbe venuto […]. → Il Kousuke. Purtroppo è un modo piuttosto comune di rivolgersi alle persone, quante volte è capitato di dire “la Giulia, il Mario, etc.”, tuttavia è grammaticalmente scorretto mettere l’articolo determinativo dinanzi ai nomi propri di persona. (– 0.05)
• «Star? Credi di essere davvero sul piedistallo?», Il volto del biondo stava diventando sempre più rabbioso, infatti, riusciva a percepire la sua furia attraverso tutti i pori di quel corpo. «Sei solo uno scansafatiche: arrivi tardi alle prove, ti lamenti di continuo per qualsiasi cosa, ci crei problemi su problemi: chi che chi sei un cantante o un fannullone». → Dopo la virgola ci vuole la minuscola (…piedistallo?», il …). In questo caso sostituirei i secondi due punti, quelli prima della domanda (presumo) “chi sei, un cantante o un fannullone?”, con un punto. (– 0.15)
• Furono quelle iridi scure che, con una luce spettacolare, trasmettevano quella furia intensa da fargli perdere coscienza di se. → Sé. (– 0.05)
• Le osservava incantato; aveva la sensazione che quella pelle morbida e rosea, lo volesse attirare a se desiderando solo di ricevere un appassionato bacio. → Sé. (Personalmente sposterei la virgola dopo il pronome personale riflessivo.) (– 0.05)
• Ebbe la sensazione che la fugacità di quell’attimo fosse durato tutta l’eternità […]. → Fosse durato ha come soggetto la fugacità, quindi deve essere posto al femminile: fosse durata. (– 0.05)
• “Cosa diamine ho combinato?!”. imprecò nella mente. → Imprecò vuole la maiuscola, altrimenti modifica il punto fermo con una virgola. (– 0.05)
• Si era completamente tradito e sentiva che doveva inventarsi una scusa all’istante sperando di non far venire a galla il suo reale desiderio: «Ahahaha, mi serviva solo uno spunto per scrivere la canzone d’amore» Cosa cavolo aveva appena detto? → Personalmente aggiungerei una virgola dopo istante, inoltre chiuderei il periodo “Si […] d’amore»” con un punto fermo, in modo da non unire i pensieri che affiorarono successivamente nella mente di Aomine a seguito di quella mezza dichiarazione. › Si era completamente tradito e sentiva che doveva inventarsi una scusa all’istante, sperando di non far venire a galla il suo reale desiderio: «Ahahaha, mi serviva solo uno spunto per scrivere la canzone d'amore». Cosa cavolo aveva appena detto? (– 0.05)
• «Te lo do io lo spunto!», Non faticava […]. → La minuscola dopo la virgola. (– 0.05)
• «Questo cos’è?» Solo quando Kousuke lo prese in mano, si rese conto che quello fosse il foglio di su cui aveva scritto la canzone che gli aveva dedicato. → Dopo la domanda di Wakamatsu ci vuole un punto fermo. Il verbo deve essere usato all’imperfetto (era) e togli il “di” — penso ti sia sfuggito. (– 0.15)
• Probabilmente doveva essere dovuto cadere durante la colluttazione. → C’è un dovuto di troppo. (– 0.05)
• «Non leggerla!» Orma il dado era tirato e Aomine aveva la brutta sensazione che la su carriera sarebbe andata completamente in pattume. → Dopo l’urlo di Daiki ci vuole un punto. Ti è sfuggita una “i” in orma (ormai) ed una “a” in su (sua). Ho sempre pensato che si dicesse il dado è tratto, però in senso allegorico il dado è tirato non suona male. (– 0.10)
• Il biondo gli afferrò con forza la maglia e lo strattonò con forza verso di se. → Sé. (Piccolo suggerimento: sostituirei il secondo forza con irruenza.) (– 0.0 5)
• Ad Aomine bastò solo osservare gli occhi di Wakamatsu per intuire le intenzioni: lo avrebbe interrogato chiedergli cose cui avrebbe volentieri rifiutato di rispondere. → Invece di intuire userei intuirne. Chiedergli va sostituito con chiedendogli, e prima di cui ci vuole una a — in realtà si può scrivere semplicemente cui, ma in questa frase p grammaticalmente corretto a cui. (– 0.10)
• «Se stai cercando di prenderti della nostra agenzia, dimmelo adesso!». → Manca gioco (prenderti gioco). (– 0.05)
• […], lo vide avvicinarsi al suo volto sentendo il cuore paralizzato dal trovarselo così vicino. → […] e sentì il cuore immobilizzarsi nel trovarselo così vicino. (– 0.05)
 
Dal punto di vista stilistico non ho molto da dire, in realtà. Questo perché mi è piaciuta l’impostazione ed il volume che hai dato al testo, imprimendo maggiore enfasi ove serviva e rendendo il lettore partecipe in prima persona di questo siparietto.
Ho però alcune annotazioni da farti; non preoccuparti, non sono rimproveri, sono solo semplici consigli che sei libera di seguire o meno.
Una prima cosa che ho notato è che in alcuni casi ti dimentichi la punteggiatura, ma questi segni non rientrano nel parametro grammatica in quanto sono strettamente correlati allo stile che hai adoperato. Questo problema viene messo in rilevo quando si tratta dei dialoghi; se tu inizi il testo usando una punteggiatura esterna per quanto riguarda i discorsi diretti, devi continuare a mantenerla anche nel corso della restante stesura. Ti faccio un esempio con una frase che si ricollega alla seconda annotazione che devo farti.
«Sai quanto la casa discografica stia prendendo sul serio il tuo nuovo album: è questo il ringraziamento per i nostri sforzi?» Quanto fiato aveva in gola per strillare in quel modo alle nove di mattina? «Se vuoi diventare una vera celebrità, dovresti muovere quelle dannate chiappe!».
Ecco, in questa frase si può notare che hai creato un inciso, ovvero il pensiero di Aomine, senza però indicarlo con gli appositi segni di punteggiatura ed inoltre non hai mantenuto lo stile di cui ti ho precedentemente parlato. Secondo la scelta stilistica che tu hai adoperato, dopo le caporali avresti dovuto inserire un punto fermo, che in questo caso – dato l’inciso – si trasforma in una virgola, la quale dovrà essere inserita sia dopo le caporali di chiusura, sia prima delle caporali iniziali (in questo caso può essere sostituita anche da un punto fermo): «Sai quanto la casa discografica stia prendendo sul serio il tuo nuovo album: è questo il ringraziamento per i nostri sforzi?», quanto fiato aveva in gola per strillare in quel modo alle nove di mattina?, «se vuoi diventare una vera celebrità, dovresti muovere quelle dannate chiappe!». Sono sicura che non una veloce rilettura, riuscirai a trovare tutte queste piccole sviste.
Un’altra cosa che ho notato è che ogni tanto ci sono frasi la cui sintassi potrebbe essere migliorata per far carpire al meglio le sensazioni che il protagonista prova. Te ne cito due, ma sono sicura che con una letta veloce comprenderai appieno quello sto provando a dire.
• Alla fine era colpa di quegli occhi se si era accorto cosa in realtà provasse, quell’intensità gli aveva finalmente chiarito cosa in realtà nutriva. → In questo caso, la rifinerei solamente nella parte finale: […] cosa nutriva in realtà.
• Il cantante sapeva che da lì a poche ore si sarebbe formato un enorme livido attorno che avrebbe marchiato la sua spalla indolenzendolo per intere giornate. → Questa proverei a rifinirla in questa maniera: Il cantante sapeva che da lì a poche ore, attorno alla sua spalla si sarebbe formato un enorme livido, che l’avrebbe indolenzito per intere giornate.
Ovviamente i miei sono solo spunti: sono sicura che farai un lavoro eccellente.
Un piccolo appunto che volevo fare riguardava la prima frase del testo, quella inerente la suoneria di Aomine e le note che gli martellavano la testa; grammaticalmente la frase è corretta, però si può sottintendere il nome del ragazzo dopo che si è detto che quella era la suoneria del blu.
Un ultimo consiglio, per creare una raffinatezza, è quello di inserire in corsivo termini che non appartengono alla lingua italiana quali Oricon, kanji, hiragana, katakana, furigana.

 
Originalità e sviluppo storia: 10/10
Un punteggio pieno più che meritato; la storia è stata ben sviluppata, delineando alla perfezione tutti gli avvenimenti che hanno portato a questa piacevole conclusione. La storia non ha presentato intoppi, o toppe malamente ricucite, anzi, ha seguito un percorso ben delineato che non ha fatto pensare ah, manca qualcosa; devo essermelo persa. Tutto, dal brusco risveglio di Aomine alla stesura definitiva della canzone (che si presuppone avverrà da lì a poco tempo), ha avuto un suo spazio all’interno dello spaccato di vita, inoltre sono stati rispettati anche i tempi orari.
D’altro canto, anche l’originalità ha trovato pane per i suoi denti; hai saputo gestire sia la canzone, sia il contenuto del pacchetto con magistralità, creando una situazione che spiccava novità da tutti i pori. Solitamente l’idea della canzone viene usata come fulcro di un possibile bacio fra i protagonisti, anche se la stesura della canzone ha portato in senso lato al bacio tra Aomine e Wakamatsu, il tutto è stato gestito con quel pizzico di originalità in più: non è stata la canzone stessa ad indurre Daicchan a baciare Kōsuke e non sono stati neanche quei sentimenti scoperti solo di recente, no, no, è stata l’esasperazione del blu. Sei riuscita a sorprendermi e hai fatto veramente un ottimo lavoro!

 
IC personaggi: 10/10
Potevo non assegnarti il punteggio pieno? Giammai!
Devi sapere che la sottoscritta ha una cotta pazzesca per Aomine – si può quasi dire che è stato amore a prima vista – e che, di conseguenza, è piuttosto rigida con la sua caratterizzazione. Ma, a giudicare dal valore numerico assegnato a questo parametro, direi che te la sei cavata più che egregiamente.
Non c’è niente da dire, questo è Daiki Aomine, senza ma e senza se. È lui quando si risveglia frastornato, è lui quando sbraita contro quello che si può definire uno dei suoi produttori, è lui quando pensa e ripensa ai sentimenti che ha impresso nelle strofe delle canzoni e pare non capacitarsi di quello che gli sta capitando, perché lui, Daiki, è immune all’amore. O almeno lo era sino a quando non si è trovato di fronte a quelle frasi e ha dovuto fare i conti con quella parte di lui che non è mai emersa. Senza ombra di dubbio si tratta di lui quando si addormenta, troppo stanco per le ore piccole – seee, fingiamo di crederti – e quando, nel bel mezzo della discussione, si avventa sulle labbra di Kōsuke. Certo, a primo acchito l’ha fatto per farlo tacere, e c’è anche riuscito per qualche secondo, però poi si è reso conto che è stato spinto da qualcos’altro; e qui rientrano in gioco i sentimenti appena scoperti.
Dall’altra parte abbiamo Wakamatsu, un personaggio che mi piace, ma che non rientra fra i miei preferiti. Anche lui è stato delineato alla perfezione ed in questo scritto sono emerse immediatamente due delle sue caratteristiche primarie: la poca pazienza e l’acutezza. E come potrebbe pazientare quando ci si ritrova a che fare con Aomine, il quale invia una e-mail per dire che non scriverà mai una canzone, ma che in realtà ha già scritto? Lui è il primo a sapere che seppure scansafatiche, Daiki s’impegna in quello che fa, quindi deve avere in qualche modo percepito che ci doveva essere dietro altro. Ed è qui che entra in azione la sua acutezza; le strofe su quel foglio stropicciato, il bacio… ha fatto due più due ed è giunta all’ovvia conclusione che il suo beniamino prova qualcosa per lui.
Hai fatto veramente un ottimo lavoro nel tratteggiare questi due personaggi; i miei complimenti.

 
Gradimento personale: 5/5
Devo aggiungere qualcosa o ti basta il risultato? In realtà non ho molto da dire, anche perché penso di avere già enunciato tutto nei parametri precedenti; quindi mi scuso in anticipo se vi saranno delle ripetizioni.
L’idea che hai sviluppato mi è piaciuta tantissimo perché tutto non ruotava solamente attorno alla canzone d’amore che il giovane doveva scrivere, ma coinvolgeva anche la sua sfera personale mediante sentimenti di cui è venuto a conoscenza da poco. Ti dirò, in realtà non ho mai visto Aomine e Wakamatsu come una coppia, non ci avevo neanche mai pensato, poi arrivi tu e me li fai adorare. Hanno entrambi dei caratteri forti, le discussioni saranno all’ordine del giorno, però c’è qualcosa che mi ha portato ad adorarli in questa situazione — qualcosa che non saprei dirti, gomen.
Ho adorato la strofa finale che hai inserito, non so se si tratta di una canzone reale leggermente modificata, però mi ha colpita per il sentimento insito in quelle poche parole; quelle righe mi hanno fatto venire la pelle d’oca, così come quelle inserito all’interno del testo.
Un elemento che ho particolarmente apprezzato è stata l’introspezione; ho adorato i pensieri di Aomine, i suoi dubbi, le sue paranoie e le sue azioni. Così come ho adorato l’intervento di Wakamatsu, anche se co-protagonista, personaggio più di supporto che protagonista concreto – perché è da considerarsi protagonista astratto dato che compariva nelle riflessioni dell’astro nascente della musica –, il quale ci ha mostrato che anche lui è, in qualche modo, attratto da Daiki.
E niente, non so che altro aggiungere, anche perché temo di risultare particolarmente ridondante. Quindi concludo dicendo che nel complesso ho particolarmente apprezzato la fanfiction.


Eventuali punti bonus: 2/4
• Pacchetto Star: la parola che doveva comparire nel testo era celebrità, la quale è stata ben adoperata e all’interno del testo ha avuto una certa rilevanza.
• Canzone: Warriors — Imagine Dragons. Essa è stata utilizzata come punto d’inizio della storia, raffigurando la suoneria del cellulare di Aomine, da cui poi ha avuto inizio lo sviluppo vero e proprio della storia; un ottimo uso. 

(Recensione modificata il 26/08/2017 - 05:13 pm)