Recensioni per
Opus Magnum
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 31 recensioni.
Positive : 31
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/07/17, ore 08:32

Una chiusa perfetta, dal tono faceto, per un bellissimo romanzo.
Ecco, rimango dell'idea che si tratti di un thriller, dato che oltre al mistero dell'omicidio con cui hai aperto quest'avventura, con le dovute indagini del caso, ci sono anche momenti di azione, di vera paura ed adrenalina. 
Una curiosità: sono i pesci-palla quelli degli esperimenti, giusto? infatti contengono un veleno potentissimo, una neurotossina, e solo cuochi giapponesi esperti possono sfilettarli e farne sashimi. Chiusa la parentesi zoologica (e gastronomica), io credo che gli elogi per questo lavoro siano sempre insufficienti. Hai scritto una storia "rotonda", col termine che io amo usare per definire una trama che si chiude in modo perfetto, armonico, proprio come se fosse una sfera priva di spigoli. Si è aperta con il mistero (la morte del povero Konstantin, con i suoi criptici messaggi) e si chiude col mistero, dato che non sappiamo SE la Pfuel sia ancora viva o no... Chissà: possiamo sperare in un sequel?
Mi ha davvero colpito la tua conoscenza dell'alchimia: pure io ne so qualcosina e sono rimasta piacevolmente colpita da questo tuo interesse filologico.
Mi ha colpito, altresì, la tua originale idea di inserire la buona, saggia ed illuminata Maria Teresa d'Austria, più una matriarca che un'imperatrice, tra i "cattivi" della Storia, in buona compagnia di Hitler, Attila ed Enrico VIII. Un complotto di Maria Teresa per assassinare il sovrano di Prussia, e con l'aiuto nientemeno che di una sadica alchimista! Complimenti davvero per questo colpo di teatro!
Amico carissimo, non posso che rinnovarti i miei più sinceri complimenti per questo gioiello e spero in un sequel.
Un abbraccio
Lou

Recensore Master
05/07/17, ore 20:25

Il giallo è arrivato infine a soluzione e non sono mancati i colpi di scena che hanno tenuto alta la tensione fino alla fine.
Bellissima tutta la sequenza della cattura dei nostri eroi e della loro fuga dal laboratorio Alchemico.
Rocambolesco il modo in cui Von Kleist s'introduce a palazzo per sventare l'avvelenamento dei Re, certe scene mi ricordano i miei adorati film di cappa e spada di cui mi sono nutrita avidamente fin da piccola ^^
Malinconico e crepuscolare l'incontro finale tra fratello e sorella, con la madre ormai chiusa nel suo dolore e l'ufficiale che non riesce a trovare le parole per confortarla, anche se coi fatti è riuscito a rendere giustizia al nipote.
Infine si sa qualcosa anche di Von Ruchel, il mio studioso preferito, felice di essere tornato in azione, verso cui il sensi di colpa di Von Kleist spero si attenueranno un po'.
Ti dirò una cosa in confidenza... Un po' li shippo ^^

Recensore Master
05/07/17, ore 17:46

Ancora una volta, mio buon Old Fashioned, ho avuto la dimostrazione di quanto tu sia poliedrico. Dopo storie fantasy, horror, drammatiche e quant'altro, sei approdato al giallo vecchio stile. Un genere molto antico, e forse un tantino sottovalutato, ma che a mio avviso ha ancora qualcosa da dire.

Questo racconto, poi, oltre all'elemento giallo, può vantare anche un'ottima ambientazione storica, ben ricreata (e che personalmente adoro. Ho sempre avuto un debole per la Prussia degli Hohenzollern). Il personaggio che per me spicca di più è il colonnello Wilhelm von Kleist. Probabilmente starai pensando "e grazie al cazzo. E' il protagonista". Eppure è così: mi ha colpito in particolare per la sua determinazione e la sua arguzia. Volendo fare un paragone con alcuni personaggi classici di questo genere, mi vengono in mente Poirot e Sherlock Holmes (anche se, a differenza di quest'ultimo, Wilhelm non ha certo una stecca di ghiaccio nel culo).

L'altra parte che ho apprezzato tantissimo è quella relativa all’alchimia. Pur essendo, secondo me, una marea di sciocchezze (trasformare il piombo in oro? Ma per favore! Neanche Vanna Marchi!), è comunque un soggetto affascinante. L’idea di usarla in un complotto di un’organizzazione segreta per uccidere il Re di Prussia è semplice ma geniale. Devi aver fatto un bel po’ di ricerche in materia, perciò tanto di cappello.

E per oggi chiudo. Alla prossima!

Recensore Master
05/07/17, ore 17:39

Ci siamo.
La trama si dipana e il sipario si alza definitivamente svelando davvero tutto ciò che sta succedendo. Il nostro bell'ufficiale riesce a cavarsela e scopre che la morte di Kostantin era in un certo senso necessaria per il bene della Prussia, per quanto questo sia di poca consolazione sia per lui che per la madre. La Von Pfuel viene fermata e, con buona pace di Maria Teresa d'Austria, il Re di Prussia resta vivo e pronto a dare molte botte agli austroungarici, come sempre nella storia moderna.

Lo stile è fluido come sempre e le descrizioni sono meravigliose, meno secche rispetto a quelle che ho riscontrato nelle tue storie più moderne e a tratti sono risultate stupendamente evocative. Voglio lasciarti citandoti, con la descrizione che ha acceso di più la mia immaginazione:

A questo punto la scala terminò in quello che a prima vista parve all’ufficiale un girone infornale: l’ambiente, enorme e dal soffitto a volta, era illuminato da fiaccole e candele. Vi regnava un caldo soffocante. Odori di ogni genere colpivano le nari, alcuni per la loro sgradevolezza, come lo sterco o il grasso rancido, altri semplicemente per la loro violenza. Distillati di erbe officinali rilasciavano effluvi così forti da causare il mal di testa.
Al centro della sala vi era un enorme forno, più grande di quello che aveva visto nella villa di Brandt, e da esso scaturivano fiamme. Sulla sua superficie innumerevoli ampolle e bottiglie stavano ribollendo.
Intorno al forno erano disposti dei tavoli, sui quali erano allineati strumenti di ogni genere, crogioli, alambicchi, mortai, vasi e libri. Da una parte c’era anche una grande vasca con dentro alcuni di quei pesci che potevano trasformarsi in palle irte di aculei.


Davvero MERAVIGLIOSA.

Bravo come sempre
Complimenti
morgengabe

Recensore Master
04/07/17, ore 22:01

Ed ecco che si conclude la vicenda di von Kleist e di questo bellissimo giallo, che non sarà un giallo alla Agatha Christie ma è una storia di tutto rispetto.
I personaggi sono come sempre bellissimi e perfettamente inquadrati nella loro epoca, così come i loro dialoghi, che sembrano venuti fuori proprio dalla Prussia del 1700. E tutta la storia è affascinante con tratti quasi inquietanti; nonostante alla fine si scopra ciò che c'era da sapere perché Wilhelm scongiuri l'assassinio del re, le tre dame (soprattutto la madre) rimangono pervase da un'aura di mistero che le rende profondamente affascinanti.
Ho temuto per la sorte di tutti loro, ma alla fine, sia un po' per fortuna che per la tempra del buon von Kleist, se la sono cavata senza troppi danni. Sono contenta anche che il povero Johannes abbia avuto la sua avventura, e ci ha anche guadagnato dei bellissimi pesci palla :3
Troppo carina la scena in cui Wilhelm si avvicina all'acquario e quelli si gonfiano, facendolo saltare. Ho amato un sacco.
Mi dispiace solo per la povera madre di Konstantin, che sembra non riuscire a trovare pace, nonostante ora sappia che la morte del ragazzo è servita, in un certo senso, a scongiurare la morte del re. Chiaro è che non c'è consolazione alle lacrime di una madre.

Come sempre sei eccezionale sia nello stile che nelle trame. È triste quando una bella storia finisce e con le tue lo è doppiamente, ma noi siamo sempre qui ad attendere altre tue pubblicazioni (e non vediamo l'ora).
Ti abbracciamo fortissimo e rinnoviamo l'immensa adorazione!

~Sky

Recensore Master
02/07/17, ore 11:19

Eccomi qui e scusa anche tu per il ritardo... bellissimo questo capitolo 2, sei un mago con gli intrighi, mio caro! Il nostro "investigatore" sta scoprendo qualcosa di molto particolare, il nipote si era inbattutto e forse aveva voluto occuparsi di qualcosa che non è riuscito a gestire...
La tua capacità di descrivere i vari intrighi, i misteri, le frasi sibilline sono fantastici, hai creato un crescendo di tensione e intrighi che fa restare incollati allo schermo...
Ho apprezzato la chiave nascosta nel vaso con la rosa... e come hai descitto tutta la scena, nonchè il come leggere la frase che era apparsa sulla finestra (non da pochi creare qualcosa del genere, complimenti).

Bravissimo, e a presto!
chissà che cosa scopriranno...

Micia

Recensore Master
01/07/17, ore 21:29

Il mistero si dipana, lentamente ma in modo piano e regolare, come un romanzo nel senso più classico. Avresti potuto comporre questo lavoro pure nel XVIII o nel XIX secolo, caro amico, per la compitezza dello stile e per la trama. L'alchimia dell'epoca, con i riferimenti a Basilio, rende le notti più scure e cupe. Konstantin sarà rimasto prima affascinato dalla cerchia degli studiosi alchimisti per poi rendersi conto di esser finito, ribadisco, in un gioco ben più grande di lui, povero ragazzo. Addirittura assistiamo ai piani di congiura contro il sovrano, che si vuole avvelenare. Von Kleist si avvicina sempre più al cuore del mistero, ma stanno già verificandosi le prime vittime innocenti (oltre al nipote): ho trovato toccante lo scorcio nel passato suo e dell'amico invalido Johannes. Immagino lo stato d'animo del colonnello, che ora si sente doppiamente in colpa verso il suo povero amico.
Sono sempre più convinta che questo lavoro andrebbe pubblicato, e che ogni tanto gli editori dovrebbero farsi un giretto in questi lidi.
Scusami del ritardo, ma fino ad agosto i miei ritmi di lavoro saranno sempre peggiori (giugno-luglio è il periodo peggiore per noi avvocati).
Ancora complimenti.
Lou

Recensore Master
01/07/17, ore 01:27

Eccomi qui, nel pieno della notte, per recuperare il prima possibile il ritardo che avevo accumulato! Il nostro ufficiale procede nella sua investigazione con un ritmo serratissimo. Quella che metti in scena è una cosiddetta investigazione lineare, una delle basi del giallo più classico, in cui il protagonista utilizzando la sua intelligenza rimbalza da un indizio all'altro con maestria fino ad arrivare ad un punto cruciale.

Le fasi dell'investigazione hanno un ritmo intensissimo e vengono spezzate, prima di diventare eccessive, da momenti lieti come la scena del vaso dei fiori e dei due talleri, per poi riprendere immediatamente potenza poco dopo. Forte ed evocativa la descrizione del laboratorio alchemico, divertenti e interessanti gli enigmi e un bel cliffhanger finale quando si scopre che il cattivo non è rimasto assolutamente con le mani in mano.

Davvero bello!
A presto
Morgengabe

Recensore Master
28/06/17, ore 11:59

Ciao!

Le indagini di Von Kleist continuano a ritmo serrato nonostante le sempre maggiori difficoltà che incontra sulla sua strada messe in atto dalle megere a dai loro accoliti; ma se c'è una qualità che ai tuoi personaggi non difetta mai è la tenacia :)

La descrizione della villa e del laboratorio alchemico è musica per le mie orecchie, adoro tutto ciò che fumiga, sobbolle o sguazza in contenitori misteriosi (i pesci palla *-*).

Purtroppo però i congiurati hanno occhi e orecchie ovunque e riescono ad arrivare a Von Ruchel e a metterlo fuori gioco, prevedo un'azione di recupero molto avventurosa da parte del suo amico e dell'attendente, chi dice che il Settecento con le sue parrucche e le crinoline è un periodo noioso e incipriato si sbaglia di grosso!

Attendo il seguito!

Recensore Veterano
27/06/17, ore 21:27

Ciao,
be', grande idea un giallo "esoterico" ambientato nella Berlino del 1752, con un progettato assassinio di Federico il Grande per di più. Tutto ciò risveglia la mia vecchia passione per le cose prussiane :-) effettivamente è esistito un colonnello Wilhelm von Kleist vissuto nel Settecento, ma è interessante questa reinterpretazione del personaggio come ufficiale-investigatore...

Recensore Master
27/06/17, ore 17:48

Eccomi :)
Il mistero s'infittisce ma se ne svelano delle parti, a quanto sembra, e la faccenda si complica enormemente.
Sospettavo c'entrassero le signore alchimiste in questa faccenda, e sono felice che il buon von Kleist abbia unito i puntini e se ne sia reso conto, non senza una serie di eventi tra il misterioso e il rocambolesco. ll povero Johannes ha in parte pagato lo scotto di essersi intromesso in questa vicenda, e spero che Wilhelm riesca a salvarlo; mi dispiacerebbe molto se morisse, e credo che l'amico se lo porterebbe sulla coscienza finché campa.
Dunque Konstantin non stava semplicemente chiedendo aiuto allo zio, ma stava addirittura denunciando la pianificazione di un omicidio ai danni del re in persona. Povero ragazzo, si era immischiato in qualcosa di enorme e ha fatto del suo meglio per avvertire chi di dovere prima di finire ucciso.
Molto belle tutte le scene, che passano dal misterioso al dinamico tenendo incollati alle righe. Mi sono rimaste ovviamente un sacco di domande, e spero che il prossimo capitolo (che a quanto ho capito è il conclusivo) mi potrà dare una risposta, anche se temo che molto di questa vicenda resterà avvolto dal mistero.
Ad esempio, come mai Basilius ha in qualche modo permesso a von Kleist di fuggire dalla villa, dopo aver preso il diario? Che cosa c'era sotto? Sembrava quasi che l'uomo volesse che il tutto venisse a galla, e invece poi ha tentato di uccidere Wilhelm con quel tampone. Fortuna che il nostro aveva previsto la cosa e si era premunito.

In ogni caso sono nel fomento per questo capitolo, e non vedo l'ora che venga pubblicato il prossimo.
Complimenti per questa storia, come sempre sei spettacolare!

~Sky

Recensore Master
23/06/17, ore 14:40

Eccomi qui, finalmente.

Cominci con il più antico degli incipit: mostri il protagonista alle prese con la sua vita da gentiluomo e da ufficiale, facendoci calare nei suoi panni con una maestria che si confà a tutte le tue opere e con una rapidità notevole. Non viene difficile anche a chi è digiuno di storia immaginare il Colonnello Von Kleist e le sue preoccupazioni, la sua serietà e la sua vivace mente da ottimo osservatore.

E subito dopo averci fatto ambientare colpo di scena.
Una richiesta d'aiuto, come nella più classica delle chiamate dell'eroe, fa correre il nostro Von Kleist a Berlino solo per trovare il suo amato nipote morto, in un tentativo di suicidio che non lo convince fin dal primo momento. La freddezza dell'ufficiale e la sua mente analitica lo portano ad osservare bene la scena del crimine prima ancora di dare la notizia alla madre, inconsolabile. E ora l'investigazione comincia. Tra misteriose sigle e pseudonimi, chi ha ucciso il ragazzo?

Io, a naso, punto tutto sulla bella alchimista della prima scena.

A presto
Morgengabe

Recensore Master
23/06/17, ore 11:10

Eccomi! Come sempre tu sei un mago a ricreare gli ambienti storici, quindi sempre complimenti. Mi sembrava di essere lì, prima nel roseto iniziale e poi nella squallida stanza dove trovano il giovane morto.
Eè un bel giallo che va risolto senza l'aiuto della scienza, io sono appassionata di quei telefilm alla CSI, ma qui si torna ai vecchi metodi: osservazione e intuizione, un po' alla tenente Colombo (che adoravo allo stesso modo). E un pizzico di mistero, con questa storia dell'alchimia, che ai tempi era gettatonata, se ho ben capito... in che cosa si sarà imbattuto il giovane signorino che hanno palesemente fatto fuori? Lo zio mi sembra sveglio e bene deciso...

Bravo caro, ormai lo sai che mi ripeto a ogni tua storia ... alla prossima puntata!

Micia

Recensore Master
21/06/17, ore 19:47

Un racconto consfumature sovrannaturali dove l'alchimia fa da protagonista non potevo assolutamente perderlo!
Sono un'appassionata della Grande Opera e ho letto alcuni libri sull'argomento, sfortunatamente le dimensioni mignon della mia casa non mi hanno permesso di installare un laboratorio, quindi la ricerca della Pietra filosofale è rimandata a data da destinarsi :)
Come sempre si conferma la tua bravura nel caratterizzare ambienti e periodi storici; in questo caso il mondo leggiadro e incantato della reggia di San Souci, le dimore dei nobili, gli studioli degli appassionati di antichità e Naturalia e anche i quartieri più sordidi e popolari dove vive (e purtroppo muore) il personaggio che ha dato vita a tutta la vicenda.
Nonostante si sappia pochissimo di lui io l'ho avuto subito in simpatia; vuoi per il suo lato romantico, per la sua passione agli studi e la sua allergia alla vita militare (:p) vuoi per l'attaccamento e l'affetto che dimostra allo zio; altro personaggio che mi ha conquistato subito.
Von Kleist è un militare, uno spirito pragmatico, uno che "ha fatto tanta guerra" eppure, spinto forse dalla drammatica circostanza familiare, si dimostra attento e curioso verso mondi di cui a malapena aveva sentito parlare; inoltre ha uno straordinario fiuto investigativo, che da appassionata di gialli, non mi dispiace affatto.
Se dovessi scegliere un personaggio in cui identificarmi però (a parte le belle e pericolose alchimiste, più perchè sono alchimiste, che per il fatto che siano pericolose! :p) prenderei subito Von Ruchel; adoro la figura del nobile studioso appassionato di curiosità, acculturato e versato in molti rami del sapere!
Aspetto il prossimo capitolo e vado a spolverarmi qualche libro sull'argomento ^^

Recensore Master
21/06/17, ore 17:07

Ho divorato questo capitolo.
Non mi voglio lanciare in complimenti sdolcinati e disciplinare sciocche, per cui prima che io cominci questo commento sappi solo che queste righe hanno rappresentato, probabilmente, il prodotto di maggior qualità che ho letto negli ultimi anni.
Ma veniamo al dunque. La situazione descritta è affascinante dall'inizio alla fine, con tocchi di descrizione delicatissimi che proiettano il lettore direttamente all'interno della narrazione e della psicologia dei personaggi. A partire dalla prima, quella del roseto, dove la madre di Konstantin si addolora per la lontananza del figlio.
Tutto ciò che ci viene mostrato presenta costantemente un alone di "non è ciò che sembra", come se ci fosse una voce che lo grida ovattata da una pesante porta di metallo, e a Von Kleist ne arriva solo un eco. A partire dalle tre dame alchimiste alla strana situazione del presunto suicidio del giovane, ma per fortuna le orecchie di Von Kleist non sono sorde: qualcosa non gli quadra fin da subito, per cui l'affezionato zio comincia immediatamente a indagare e ricostruire i passaggi pezzo dopo pezzo, anche se è evidente che la questione sia "più grande di lui". Al punto da venire aggredito da dei misteriosi assalitori che a quanto pare sono molto legati alla morte del giovane Konstantin, e non solo per il semplice accaduto ma anche per la questione del tampone.
Come sempre nei tuoi scritti, i personaggi si muovono in un ambiente talmente vivido e realistico che rimane come appiccicato addosso, e sono i piccoli dettagli che definiscono il loro carattere. L'avida padrona di casa, il fedele valletto, la madre addolorata e l'uomo di gran cuore indurito dalla vita militare. Tutti sono reali e quasi sento le loro voci, da Sepp a Basileus, agli amici ufficiali di Von Kleist.
A questo punto immagino che il giovane Konstantin avesse scoperto qualcosa è andasse messo a tacere. Forse era venuto a conoscenza di qualche informazione di profonda importanza, e qualcosa mi dice che le tre alchimiste al servizio di Federico il Grande sono coinvolte. Inoltre c'è evidentemente qualcosa di enorme che bolle in pentola, se uno dei sicari è arrivato a uccidersi pur di non parlare.
Wilhelm non è riuscito a incontrare Basileus e i misteriosi assalitori non possono appunto parlare, ma almeno lui ha qualche indizio in più: le collanine. Spero che il suo amico possa dirgli di più esaminando quelle lettere.
Attendo con enorme ansia il prossimo capitolo.

~Sky