Recensioni per
Il campo di Eliotropi
di Nirvana_04

Questa storia ha ottenuto 27 recensioni.
Positive : 27
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/07/17, ore 17:03

Ciao^^
eccomi qui di nuovo per questo secondo bellissimo capitolo.
Bastian è un bambino che viene da un mondo che ha perso l'innocenza, Miva invece appartiene a un mondo che quell'innocenza tenta di conservarla tenacemente, o di conservarne perlomeno un'illusione.
Bastian però descrive a Miva la guerra giusta, combattuta per difendere i deboli, per sanare i torti. E Miva, che ha un forte senso della giustizia, e un grande desiderio di riparare i torti, accetta con tale entusiasmo di assumere un ruolo di combattente da contagiare anche Bastian.
L'immagine finale, dopo tutto il racconto, torna serena, ricca di colori e di gioia, proiettata verso il futuro.
Complimenti, una storia bellissima e scritta magnificamente.^^

Recensore Master
29/06/17, ore 10:07

Buongiorno.
Beh, che dire... sono felice per Miva!
A quanto pare, ha scelto di percorrere una strada molto ardua, convinta anche dalle pressioni del suo giovanissimo amico.
Combattere non è semplice, e la guerra non è un gioco, ma lei è molto motivata, e poi sappiamo cosa farà...
Bene, un capitolo ridotto ma in grado di passare tante cose al lettore, e tanti aspetti ancora poco conosciuti di questi personaggi.
Buona giornata e a presto :)

Recensore Veterano
28/06/17, ore 14:43

Un altro tassello si aggiunge al mosaico che compone le figure di Miva e Bastian: in questo caso emerge la diversa educazione che i due hanno ricevuto. L'uno è abituato a combattere e a vedere la guerra come un onore e un dovere, lottare e prendere in mano le armi ha uno scopo nobile e giusto (si combatte per proteggere qualcuno e per dargli la possibilità di sopravvivere un giorno in più), l'altra è cresciuta in un contesto agreste, all'apparenza pacifico e tranquillo, ma viene attratta da questa visione della guerra, combattuta per un motivo valido. Sono visioni diverse della realtà, la prima educolrata dal velo di quotidianità e normalità che si prova ad imporre all'esistenza, la seconda ancora ammantata da questo velo, ma non per questo ingenua e scevra dalle brutture del sangue e della morte. Se nel primo caso la guerra è una protagonista prepotente che permane stabilmente nella vita di tutti i giorni, nel secondo caso diviene una presenza improvvisa, che perturba e sconvolge l'equilibrio, e che si cerca di dimenticare quanto prima...Spero di aver dato un'interpretazione corretta, ma grazie alle poche parole che si scambiano e alle reazioni limpide e genuine, si riesce a capire tutto il contesto che sta dietro i due personaggi.

In questa parte emerge la forza di Miva, il suo forte senso dell'onore e della giustizia che la contraddistiguono nella principale e che la sostengono, spingendola a perseguire i propri obiettivi nonostante le difficoltà. La ragione per cui sceglie di diventare una guerriera è alta e nobile, ma è un'immagine idilliaca, ben lontana dal mondo di deprivazioni, dolore, frustrazione e senso di impotenza che sono l'altra faccia della medaglia. Viene ammaliata e guidata dalla visione che ha Bastian, che a sua volta è solo una parte (quella più luminosa e meno cruenta, in un certo senso) che lo stesso ha della figura del guerriero, partorita a partire dall'immagine di suo padre e dall'indotrinnamento ricevuto a Velenia. Per quanto questo sguardo si affacci alla realtà, è ancora coperto dalla giovane età di entrambi che cercano di vedere il lato bello e nobile delle cose...Temo il giorno in cui questo velo si squarcerà.

Come semore un bel capitolo. Lo stile adottato in questa storia è più semplice e meno ricercato e dà maggiore spazio a dialoghi e pensieri, ma ben si adatta all'età dei protagonisti e al loro modo di approciarsi al mondo: semplice, ingenuo, curioso e fatto prevalentemente di immagini e parole.

Non vedo l'ora di vedere come proseguirà la vicenda, la crescita dei due personaggi è ancora lunga e la loro completa formazione ancora lontana.
Ayr