[Quarto classificato]
91/100
Grammatica e stile: 23/25
Lo stile mi è piaciuto molto, è molto elegante, curato al millimetro dal punto di vista concettuale, ogni parola ha un peso preciso e particolare nell’economia della storia.
Il plot twist a cui hai dato origine nel finale attraverso il solo uso dello stile è qualcosa di notevole e soprattutto molto originale. Hai declinato aggettivi soltanto neutri, pronomi ambigui, il lettore non se ne accorge colmando i vuoti della percezione con quello che crede di sapere (dalla serie Z e dal contenuto di molte fanfiction) con l’assoluta certezza che il personaggio di cui si analizza l’introspezione sia Vegeta... e poi, invece, alla fine si scopre che si tratta di Bulma e a quel punto c’è un processo di rovesciamento, totale, spiazzante. Questa è una mossa molto difficile, molto complessa e voglio farti i complimenti perché sei riuscita a stupirmi.
Forse avresti potuto essere ancora un po’ più chiara nel finale, per togliere ogni minimo dubbio al lettore, perché confesso che ho avuto paura di aver capito male e di aver frainteso tutto. E in una storia di questo tipo è fondamentale che la spiegazione finale sia inequivocabile, altrimenti rimale solo un senso di confusione a meno che, ovviamente, lo scopo non fosse quello (ma allora andava lasciato tutto, anche il finale, al neutro, affinché ognuno lo interpretasse come preferiva).
Gli unici appunti a livello stilistico che mi sento di farti sono: l’uso del numero dieci in cifre nello scritto è da evitarsi; manca una virgola che nella lettura si aggiunge inconsapevolmente in «pesante davvero pesante».
Un’altra precisazione che vorrei farti è questo: la lettura filosofica che dai della questione umana in oggetto è ovviamente resa possibile dalle parole che scegli, che sono selezionate con molta cura per indicare i termini precisi. Però, questi concetti filosofici non sono alla portata di tutti, alcuni punti possono risultare ostici per il lettore medio a digiuno di concetti filosofici, nella mia ignoranza non ho compreso appieno il significato di queste due frasi: «Lo sbaglio era la caratteristica di chi, costretto ad errare, aveva coraggio di farlo. Quella risoluzione di chi non cede facilmente ad una bieca e sorda necessità, ma opera per il cambiamento.» e « Quel reputare che oggetti della propria volontà di volontà potessero essere pure gli altri era stato in vero il più esiziale degli errori.»
Uso della traccia: 15/15
La traccia che hai scelto incarna perfettamente il mood decadente della storia: spento, di una morte disperata, urlante sotto la superficie immobile dell’acqua. Lying From You è forte, potente, molto dinamica, ho apprezzato particolarmente il contrasto con l’immobilità fisica dei personaggi, perché il sentimento d’amore fra Bulma e Vegeta, il rancore e l’autorecriminazione sono sublimati, pulsanti e nascosti al di sotto della scorza granitica del silenzio che è caduto fra di loro.
Mi è piaciuto come hai trattato la tematica ambivalente dell’andarsene e del rimanere, Lying From You a mio parere descrive una situazione in cui un personaggio vorebbe andarsene, sa che sarebbe giusto farlo perché c’è consapevolezza di quanto quell’unione sia tossica e instabile, ma contemporaneamente non riesce a farlo, trascinato indietro da qualcosa che ha ancora dentro di sé. Questo descrive perfettamente il tormento interiore di Bulma, protagonista di questa storia, ma è perfettamente credibile anche riferendosi a Vegeta, riguardo alla trasformazione in Majin Vegeta e al suo ritorno al passato, desiderato ma poi non attuato fino in fondo. Possiamo immaginare un urlo corale, in cui entrambi esprimono lo stesso sentire, seppur in momenti diversi.
Trama: 18/20
Trama e stile in questa storia sono indissolubilmente legati: la prima parte della storia comprende una lunga introspezione iniziale, che poi si apre in una scena molto intensa, straziante nella sua immobilità e lentezza, di due persone ormai lontane, fredde, inaridite dalla lontananza.
Ho adorato quello stringersi di mani calde, mani che in qualche modo vogliono ancora amarsi, nonostante il disastro sia ormai avvenuto. Proprio la scarsità di questi dettagli li ha resi ancora più brucianti, più preziosi. La trama è originale, siamo portati a pensare che sia Vegeta e non Bulma a scusarsi dopo l’arco di Bu, e pur essendo semplice nel suo svolgersi, molto coinvolgente.
Nonostante avrei voluto leggere molto di più di questo confronto finale, l’essenza di questa storia è proprio il plot twist, che tiene in piedi la storia e ha ovviamente vincolato la sua lunghezza... non avresti potuto prolungare di più il gioco o sarebbe stato troppo. La lunghezza è perfetta per un racconto introspettivo come questo. Il finale è veramente ad effetto, la frase dell’estratto si mimetizza benissimo nella storia, fungendo da coltellata finale di una scena così catartica e rivelatoria.
Caratterizzazione dei personaggi: 27/30
La lettura che fai dei personaggi e dei loro sentimenti è veramente molto interessante.
Perde un po’ in IC per vincere in profondità, intavolando un discorso lontano dalle solite banalità sull’amore e sul suo potere di cambiare le persone, è un discorso su cosa sia l’essenza del sé e di cosa i rapporti umani interpersonali possano modificare di noi.
Il discorso che fai alla fine, su come Bulma e il suo rigido codice etico abbiano plasmato Vegeta inducendolo a rinnegare la propria natura, è molto originale e da un certo punto di vista anche credibile. Ciò che a me risulta difficile da concepire è il mezzo di questa costrizione: perché il nuovo ruolo di Vegeta come padre e marito sarebbe “una maschera, una costrizione, un ruolo recitato”?
Dalla morte di Freezer in poi, Vegeta avrebbe potuto in qualsiasi momento tornare a uccidere a piede libero, avrebbe potuto addirittura sostituirsi a lui, avrebbe potuto prendere una bella navicella e non tornare mai più, tanto più che come condivido con te Vegeta non aveva nessun codice morale “terrestre” a cui rispondere (relativamente a Trunks). Nei sette anni di morte di Goku post-Cell non aveva neppure più il suo rivale a tenerlo legato alla Terra. Poteva tornare il guerriero Saiyan spietato e sanguinario di prima, anzi, ancora di più, perché nello spazio non ci sarebbe stato nessuno in grado di fermarlo. Eppure, Vegeta non lo ha fatto. Io penso semplicemente che nel tempo la sua mentalità sia cambiata, in particolare in seguito allo shock emotivo dovuto alla morte di Mirai Trunks, che aveva rinnegato e allontanato e di cui aveva imparato ad apprezzare la compagnia dopo un anno intero di isolamento con lui.
La questione Majin è molto spinosa, nel senso che questi nuovi sentimenti sorti in Vegeta non hanno potuto, ovviamente, soppiantare quelli precedenti ma vi si sono affiancati, ma questo ritorno alle origini si è infatti rivelato fallimentare, la sua natura è cambiata e anche l’essere tornato il “Saiyan di prima” non ha cancellato quei nuovi sentimenti.
Entrambe le strade erano in questo senso, impraticabili.
Secondo me la tua storia perde un po’ di IC in questo senso, Bulma ha sempre saputo che una parte di Vegeta era malvagia e gli ha voluto bene anche quando il suo cambiamento non esisteva, non c’era, quando ancora era veramente solo un bastardo assetato di boria e di potenza. Io non penso che sia stata solo Bulma a modellare il suo cambiamento, il solo avvicinamento con lei non ha sortito all’inizio un grande effetto di redenzione, che è iniziata soltanto con l’arrivo di Mirai Trunks.
In ogni caso complimenti perché si tratta di un’interpretazione molto originale e credibile.
Titolo e impaginazione: 4/5
Manca il giustificato e il font è un po’ troppo grande, per il resto tutto ok.
Gradimento personale: 4/5
Veramente geniale il plot twist. Una doccia fredda e una finissima riflessione filosofica. Come sempre non posso che farti i miei complimenti.
Totale: 91/100
Bonus Ambientazione: 0
Punteggio definitivo: 91 |