Recensioni per
Dani
di esmoi_pride

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
24/07/17, ore 15:20

Recensione per i 1st National Teen Slash Awards

Titolo: 1.5/2
I quattro titoli dei capitoli ci stanno, quello che non mi convince è “Im / maturo”. Non sono la punteggiatura non è la più corretta di tutte (“Im-maturo”, o anche “(Im)maturo” per quanto più disagiato, andrebbero meglio), ma è proprio l’idea del titolo che ricorda inevitabilmente “Immaturi”, la commedia italiana. In generale, tratti temi molto carini e, come vedrai più avanti, ho apprezzato l’idea generale. Avresti potuto, che ne so, dare un nome strano a Dani e usare quel nome come titolo. Im / maturo non mi fa impazzire.
 
Grammatica: 3/6
Sfortunatamente, ho trovato diversi errori. Non tanto di grammatica quanto di chiarezza delle frasi e sintassi. Ho dovuto per forza betarti solo il primo capitolo perché ho trovato sui 10/15 errori a pagina.
Le tue frasi sono particolarmente lunghe e confuse, a volte non usi neanche gli incisi, cambi registro molto spesso... il tutto rende la lettura difficile.
Già nella prima parte della storia ti posso fare diversi esempi:
- “disteso su un lettino a farmi abbrustolire la pelle da quaranta gradi centigradi sparati direttamente sulla pelle – con una protezione solare che mi permette di non diventare cenere dopo un’ora, però – a sinistra il mio ragazzo e a destra, protetto opportunamente dall’ombrellone, il mio cocktail preferito
- “Sento la mano penzolante dal lettino venire furtivamente assaltata dalle dita del mio ragazzo, che si intrecciano alle mie in un silenzio fatto di bambini urlanti, garriti di gabbiani e del tonfo del gonfio pallone da pallavolo sulle mani intrecciate di quei bastardi che giocano poco lontano da noi e che, diavolo, se mi colpiscono glielo buco quel pallone.”
Frasi del genere, da quattro righe, sono davvero troppo, troppo lunghe e confuse. Va bene interrompere ogni tanto, anche per dare ritmo.
Altri errori trovati in “Sex on the beach”, sia di grammatica che di stile, sono:
Finisco di ciucciare cocktail dalla cannuccia (dato che, in questo caso, ha un cocktail solo, sarebbe più corretto un “Finisco di ciucciare il cocktail dalla cannuccia”)
Dani esclama, agita la sua mano nella mia facendole ciondolare tra i due lettini. (poco chiara: un “esclama Dani, agitando la sua mano nella mia e facendole così ciondolare tra i due lettini” sarebbe più chiaro)
gli agito la mano nella mia (cosa intendi?)
- “Ma che cazzo ne so.” Replico io (“Ma che cazzo ne so?” replico io)
- “‘Aida’!!!” (Mai usare più di un punto esclamativo, oltre al fatto che non tutti sanno cosa è l’Aida quindi dovresti trovare un modo per far capire al lettore che si sta tornando a parlare del cruciverba e non dei palloni)
- “Ce l’ho portato, con due stuoie sistemate sulla sabbia e una coperta se fa freddo” (“Ce l’ho portato, con due stuoie sistemate sulla sabbia e una coperta, nel caso facesse freddo”).
- “Ci stendiamo e non appena alziamo lo sguardo al cielo vediamo un manto di stelle, così vasto che i nostri occhi non riescono ad abbracciarlo appieno in un solo sguardo, che ci circonda e mi fa sentire piccolo piccolo. Zitti zitti...” (frase troppo lunga + cambia uno tra “piccolo piccolo” e “zitti zitti”, perché insieme risultano molto forzati data la loro vicinanza)
“No.” Gli dico. (“No” dico io)
- la bocca ancora dischiusa che se l’è dimenticata aperta (capisco il registro basso, ma un minimo di forma bisogna mantenerla: un “la bocca ancora dischiusa... probabilmente se l’è dimenticata aperta” andrebbe molto meglio).
“Oh.” Lo chiamo (“Oh” lo chiamo)
UN DESIDERIO UN DESIDERIO UN DESIDERIO! (metti le virgole) Cosa, cosa, cosa?!? (mai usare ?!?, piuttosto ?! ma sarebbe meglio evitare perché è comunque brutto da leggere)Maledizione…
(Metti a capo e scandisci bene:
“UN DESIDERIO, UN DESIDERIO, UN DESIDERIO!
Cosa, cosa, cosa?!
... maledizione.”)
Uhm, cosa potrei volere di più dalla vita? (corsivo, è un pensiero) (e poi, a capo: “Ah, so cosa: allungo...”)
- Daniii… (Dani va benissimo, allungare le i è sbagliato, a meno che tu non stia scrivendo qualcosa alla Geronimo Stilton)
“Nh… ah! Mh!”, “Aaahhh.”(eviterei le onomatopee degli orgasmi)
 
Questi sono quasi tutti quelli della prima storia, sia riguardanti lo stile e la grammatica.
 
Stile: 3/6
La caratteristica del tuo stile è che, per quanto non ancora del tutto formato, ha delle buone capacità. Riesci a scrivere come uno scaricatore di porto e come un poeta maledetto degli anni ‘90. Per dire, passi da “Sex on the beach”, dove simuli gli orgasmi con onomatopee di dubbio gusto, a “La stessa direzione” dove scrivi perle come “Parigi mi confonde, è come un caleidoscopio, solo che i caleidoscopi sono limitati: chiudi un occhio, apri l’altro e ti ritrovi davanti tante immagini aliene e curiose che attirano l’attenzione senza che tu sappia bene perché. Parigi è così, ma vastissima, ed è un caleidoscopio di suoni, di odori, di sensazioni. Sarà l’autunno. Il vento trascina con sé tante cose.
Ho trovato troppa discrepanza, anche all’interno della stessa storia, tra un registro alto e un registro basso, il che mi ha confuso. Sono entrambi abbastanza buoni, ma dovresti sceglierne uno.
Poteva starci, dato che parli dal punto di vista di personaggi diversi, usare anche diversi registri, ma dal modo in cui li hai utilizzati sembrano tutti la stessa persona in posti differenti.
 
Trama e originalità: 4.5/8
L’idea di descrivere il profilo psicologico di Dani attraverso gli occhi dei suoi amanti è bellissima, interessante e intrigante. Il filo che connette i quattro capitoli funziona abbastanza bene, ma avresti decisamente potuto caratterizzare meglio il protagonista (ne parlerò meglio nel parametro successivo).
In generale, per quanto potesse piacermi la premessa, ho trovato un po’ scarno il modo in cui l’hai messa in pratica. Okay, ci sono questi quattro flashback di quattro ragazzi diversi... ma non c’è una vera e propria scoperta di Dani.
Non vedo una evoluzione del suo personaggio, non vedo niente che mi faccia dire “quattro capitoli erano il numero giusto, uno in più avrebbe reso il tutto troppo finto e uno in meno non abbastanza chiaro”. Non c’è un inizio o una fine, il che mi è dispiaciuto molto.
Non dico che la storia non abbia senso di esistere, ma è più una raccolta di flashback quando avresti potuto benissimo fare qualcosa di ancora più originale e intricato (magari i suoi ex hanno questi flashback mentre vanno al funerale di Dani, o Dani è scomparso, e avresti potuto alternare i flashback a una sorta di thriller... cose così, ad esempio, avrebbero reso questi capitoli un po’ più connessi tra loro).
Inoltre, questi ricordi sono un po’ banali. Abbiamo l’estate insieme, abbiamo Parigi, l’inverno insieme... ma, infine, l’Interrail. Tema originalissimo, trattato bene, tenero ma non smielato. Quello che intendo è questo: è una mini-long squilibrata, è una montagna russa tra parti scritte bene e parti scritte “un po’ meno bene”.
 
Caratterizzazione personaggi: 2.5/4
Come dicevo prima, Dani è un personaggio che cerchi probabilmente di far apparire misterioso, ma non funge poiché non ha niente di così caratteristico. Per dirti, non è una Margò di Città di Carta o una Hannah di 13. Non ha niente che mi faccia venir voglia di sapere di più di lui. Avresti potuto cercare di creare delle dinamiche in cui il lettore è obbligato ad avere una reazione verso Dani. Potresti farlo odiare, rendere insopportabile, o non farlo parlare proprio, così che la gente si chieda “Hey, ma perché non parla?”, un po’ come Effy della prima stagione di Skins UK. La mancanza di intrigo è stato un po’ il tallone d’Achille di Im / maturo, soprattutto se pensiamo che anche gli ex (a parte l’ultimo, che era un attimo più ragionato) sono macchiette, non hanno niente di diverso tra di loro e sono anche un po’ banali.
 
Totale: 14.5/26
Giudizio finale: Idea bellissima che potrebbe sicuramente venir sfruttata meglio inserendo dettagli più originali e creando uno scheletro di trama un attimo più innovativo, almeno quanto la premessa. Dani scompare in un progetto più grande ed interessante di lui, mentre i suoi ex cercano di analizzarlo attraverso una finestra crepata che ha lasciato il me lettore ancora più curioso, ma insoddisfatto.

Recensore Master
18/07/17, ore 09:56

L'angolo del barman: tipico cocktail anni '80 (anche se l'origine č precedente) con nome allusivo.
Pedanterie a parte, questa storia č proprio come il cocktail omonimo: dolce, fruttata, fintamente innocente, dai toni romantici.
Appaiono bene i due protagonisti, uno pių vecchio ed esperto, che un po' guida l'altro, un po' lo considera con l'affetto che si ha per uno molto pių giovane e per tante cose ancora inesperto; l'altro, lo studente, a tratti ritroso, ma allo stesso tempo facile a eccitarsi. Dolce e un po' sottomesso al compagno pių vecchio.
Una bellssima storia, complimenti!^^