Delicata. E' così che descriverei questa storia se mi si chiedesse di farlo con una sola parola, perché dubito altre possano riassumere così perfettamente l'atmosfera venutasi a creare. Non che sia una novità quando si tratta di questi due, perché come già detto in altre sedi la tua abilità di raccontare anche con poche parole la loro intimità è innegabile; ma qui, forse perché si prende in analisi una situazione tanto quotidiana, l'impressione che si ha durante la lettura è quasi amplificata.
E' come vederle, le braccia di Kuro stringerlo a sé e trascinarlo via dalle ombre oscure che sono poi nient'altro che proiezione di paure mai davvero superate; sentirle vere, sentirsi parte di quell'abbraccio - non uno spettatore, non un intruso.
Persino i singhiozzi di Shu contribuiscono in tal senso, assieme all'immagine finale, a quell'unico sprazzo che abbiamo del suo sogno; un'immagine forte, una scena che a tratti raccapricciante che rafforza quel bisogno di un appiglio, quella certezza che si ritrova nel calore di quelle braccia che lo stringono.
E' un bellissimo lavoro insomma, come sempre. Bravissima <3 |