Recensioni per
La pendolare
di Alchimista di Neve
Sublime. Avendo vissuto una situazione di vita lavorativa da pendolare negli ultimi otto mesi il titolo di questa poesia non ha potuto non intrigarmi al primo sguardo e affascinato dalla composizione credo di avervi scorto una profonda riflessione sulla natura del viaggio e del rapporto del se stesso in relazione col suo prossimo, dagli spunti magrissiani: mi sembra persino di percepire una simmetria all'interno della composizione, dove l'interrogativo "tutti in direzioni divergenti?" segna come uno spartiacque la delimitazione fra il mondo dell'Io rispetto agli altri ("Le labbra spente [...] il tuo sguardo perso nella folla") e quello dell'Io individuale e insondabile ("Una musica chiusa nei tuoi padiglioni [...] e nessuna parola coincide con la nota che senti), altero e sperduto come un dio solitario che governa sul nulla. Ho apprezzato moltissimo l'associazione fra pensiero e musica e mi ha donato l'immagine di un'idea espressa tramite note e suoni all'interno della propria mente, sebbene la conclusione della poesia (tinta di una sconsolatezza che sento derivante dal senso di disorientamento dell'Io rispetto al mondo che ci circonda) contrasti con la pesantezza di un maglio l'introspezione della prima parte del testo contrapponendole questa forte sensazione di tristezza ben lungi tuttavia dall'essere fuori posto o incoerente, coesistendo armoniosamente in un gioco di contrari e prospettive. |
Ciao! |
Buon pomeriggio. |