Ciao, eccomi qui per l'iniziativa "Ti dedico una recensione" del gruppo Facebook "Il giardino di Efp", e curiosando tra i tuoi scritti, mi sono imbattuto in questa storia che mi ha incuriosito non poco.
La narrazione è molto sintetica, tipica dei giornali di bordo ed infatti il narratore mi ha ricordato un moderno Cristoforo Colombo o qualcosa di simile.
Ho adorato il colpo di scena finale, la rivelazione che il pianeta colonizzato fosse la Terra, anche se avevo già qualche sospetto. Ho adorato anche il fatto che tu ti sia ispirato alla "Teoria degli Antichi Astronauti", cosa che sin da bambino ho sempre trovato affascinante e il fatto di aver utilizzato dei nomi appartenenti a divinità o affini come riferimento per i visitatori, visto che appunto, le popolazioni arcaiche non in possesso di adeguate informazioni, gli avrebbero scambiati sicuramente per dei.
Detto questo, spero di tornare a leggere qualcosa di tuo :)
- Delsin

Buon pomeriggio! Stavo curiosando tra i tuoi scritti per lo scambio del gruppo facebook e mi sono imbattuta in questa storia.
Molto, ma molto bella, ti faccio i miei complimenti! E il finale è davvero a effetto, mai avrei immaginato si fosse sulla Terra, davvero bravo!! Spero di leggere altro di tema fantascientifico di tuo!!

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Mi piacciono sempre le storie in cui alla fine il POV è alieno. Un grande classico che ti fa immedesimare nell'invasore.
Si nota che è un soldato. Il suo giornale di bordo è ridotto all'osso. Si abbina bene allo stile considerando con che precisione segna rotte e nomi, tipici della fantascienza.
Un gran bel lavoro.

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Ciao, sono la tipa dello scambio!
Dunque, mentre leggevo, non so perché, almeno all'inizio, avevo l'impressione che la storia finisse tipo in tragedia (mi aspetto sempre il "peggio" dalle trame xD)
Poi però andando avanti ho avuto il sospetto che il "nuovo" pianeta non fosse altro che la Terra. Ed effettivamente non mi ero sbagliata, è il modo in cui l'hai proprio spiegato che mi ha sorpresa.
Mi è piaciuto il fatto dell'ammiraglio che si chiama Crono e del vascello che si chiama Olympus, che è tuto un riferimento ai dei olimpici, che appunto gli abitanti del pianeta scambiano per divinità, e questa cosa è fantastica :D
E' come una sorta di circolo vizioso, visto che anche gli abitanti della terra di errori e guerre ne commetteranno, E NON POCHE, aggiungerei.
Comunque, in genere il fantascientifico non è un genere che amo particolarmente, ma ci sono eccezioni. Questa storia mi ha paicevolmente colpita, e inoltre fa molto riflettere. La forma del diario poi mi è sempre piaciuta.
Detto questo, a risentirci :)

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Eccomi per lo scambio :)
In realtà avevo il sospetto già dall'inizio che il pianeta su cui l'astronave(?) atterra fosse la terra, non fosse altro per la natura variegata del pianeta, che mi ha ricordato il nostro.
La narrazione è molto sintetica, tipica dei giornali di bordo. Mi ha fatto venire in mente il film "Sottomarino giallo", quando Cary Grant legge il suo diario di bordo (che però è un delirio continuo ahah).
Tornando al contenuto, potrebbe non essere così diverso dai giornalli di bordo dei colonizzatori in america o in africa del '500 (con le dovute differenze, ovviamente).
Ecco, in realtà quello che mi incuriosisce (perché sono una grandissima impicciona) è: in che epoca dovrebbero essere atterrati? Perché di certo non è quella attuale, visto lo stato brado di alcune popolazioni, quindi questo mi ha un po' incuriosito. Non riesco ad avanzare grandi ipotesi, perché potrebbe essere un lasso di tempo tra le antiche poleis greche e il '700-'800 quando quasi tutto il mondo era sotto il controlllo europeo-nordamericano.
A parte i miei scleri, è una storia breve, ma scritta molto bene. Complimenti :)
Alla prossima :)

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Wow... Questa sì che è una fanfic degna di te :)
Mi piace un sacco, poi quel colpo di scene finale in cui si scopre che stai parlando della Terra è bellissimo :)
Davvero i miei complimenti, e te lo dice una che solitamente non va matta per la fantascienza... Quindi vuol dire che sei stato bravo sul serio ;)

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Ottima questa storia che sembra presentarci un Cristoforo Colombo del futuro, intento a cercare nuove vie da cui trarre le risorse ed immerso in amare riflessioni sulla contrapposizione forti/deboli. Il finale, poi, ricollegandosi sia alle tante teorie sugli antichi astronauti sia all'antica mitologia, ti coglie del tutto impreparato!

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