Cazzo.
Holy Shit.
Questo è l’inizio perfetto per questa recensione, e spero tanto non venga segnalato per le innumerevoli parolacce che seguiranno, perché ci metterò un po’ a scriverlo.
Cercherò di dare un senso a quello che sto per scrivere, ma non ti assicuro che ne avrà uno.
QUINDI.
Come prima cosa G R A Z I E
Col cuore, seriamente, grazie.
Questo è esattamente ciò di cui avevo bisogno, ciò che mi serviva. Come la droga per un tossico, come l’alcool per Frank, Ian per Mickey, Mickey per Ian.
Il titolo.
Merda, attimo di silenzio per il titolo che è così fottutamente Milcovich. Così PERFETTO che io boh…
“Ian esala una boccata di fumo e tossisce.” e già qui io sono partita. Me lo posso vedere lì, con il fumo che esce dalle labbra e la gola pallida incurvata, la mascella spigolosa.
Le prime righe… Ogni singola dannata parola delle prime righe per me era perfetta. Calcolata e precisa che bitch please orologi svizzeri.
Il modo in cui descrivi è magico, se riguarda i Gallavich. O meglio...Il modo in cui non lo fai.
Ora mi spiego meglio. Descrivi bene, ma non nei particolari. Però lo fai in un modo così nel loro stile, ma così tanto loro, che per chi li conosce è così giusto, così adatto, che vede tutto.
Leggendo lascia il sapore delle immagini, del posacenere nella spalliera sopra il letto, il lenzuolo così arrotolato che pare me quando dormo due giorni di fila, il casino nella stanza e le lattine di birra bucate da sotto invece di berle come tutti i fottuti comuni mortali.
Ma loro sono i Gallavich, cioè… LOL
“Ian si gira a guardarlo, una luce strana gli brilla negli occhi, facendo battere il cuore di Mickey sempre più forte.
Cazzo.
Non vedeva quello sguardo da così tanto tempo che quasi non se lo ricordava più. Ian è sveglio. Sveglio per davvero. E cazzo, se non fosse così dannatamente spompato Mickey giura che gli salterebbe addosso anche adesso, scopandolo fino a fargli schizzare via gli occhi dalle orbite ed implorare: "Ancora"”
QUESTA PARTE… È COSÌ...COSÌ…
Allora, è dolce quanto la cioccolata e il caramello, ma alo stesso tempo c’è quell’angst del fatto che Ian di solito non sta bene, non è sempre così vivo. Quindi è dolce, ma è doloroso, ma c’è anche altro. Perché è così tanto loro, e i Gallavich sono un po’ particolari, perché insieme a quell’amore e alle difficoltà c’è anche quel qualcosa che li rende speciali, quella… violenza...quella scintilla un po’ fuori dal normale, quel bisogno istintivo.
Ecco la tua fic, oltre la dolcezza del loro amore, la malinconia di tutto quello che hanno passato, trasmette il sangue che corre sui loro volti, i pugni in faccia e i calci sullo stomaco, la nicotina in gola e il liquido che scende dalla lattina.
È seriamente magico il fatto che dai tutto ciò NON dandolo. Perché a conti fatti non hai parlato di ciò, non lo hai descritto esplicitamente, ma implicitamente li hai resi così loro, così IC, che non si può non ripensare a tutto, rivivere ogni emozione della serie tv come fosse la loro vita, la loro storia, riavvolta negli ultimi attimi di vita.
Arriviamo finalmente alla conversazione.
Madre de dios, finalmente ahaha.
“E poi?”
Io: FUCK MICKEY CAN U FEEL THE LOVE TONIGHT!?
A parte gli scherzi Ian è un cucciolo. È dalla prima stagione che ho un forte istinto protettivo nei suoi confronti che ogni volta che gli succede qualcosa sono tipo “don’t touch my baby he deserves love!”
Gosh, He’s so sweet… I can’t.
Mickey è stronzo. Ma è anche più dolce di Ian volendo…
So, anche lui lo hai reso così lui E IO ADORO.
“"Deve esserci altro?"
Si pente di quello che dice nell'attimo stesso in cui lo fa. Sì, cazzo sì, lo sa che deve esserci altro. Eccome se deve.”
I MIEI FEELS
Ora arriviamo al finale, che se no finisco in lacrime per quanto sono belli ‘sti due insieme.
“E in realtà lo stesso fa Mickey, perché non lo ammetterà mai neanche a se stesso, cazzo preferirebbe farsi staccare l'uccello che ammettere una cosa del genere, ma la verità è che la speranza lo sa bene cos'è.
Speranza per un povero stronzo come lui è svegliarsi la mattina sapendo che Ian è lì al suo fianco. “
Questa è la rappresentazione, PERFETTA, di Mickey Milcovich dalla quinta stagione in poi. È lui.
È il suo amore, in tutte quelle volte in cui cerca di nasconderlo e tutte quelle in cui non riesce, uscendo nella sua potenza. È il suo “ci rivedremo?”. È quel “you’re under my skin, man, the fuck can I do?”
E credo che tutto quello che non hai descritto, sia perfetto, e che non doveva esserci una singola parole diversa da così.
Non c’è neppure una trama, non è neppure lunga, solo 500 parole (e io ne ho scritte mille di recensione, ma non sono normale) ma è così bella.
È semplicemente quello di cui avevo bisogno: I gallavich.
Niente di più niente di meno.
Esattamente come sono loro, senza troppe parole, senza essere evidenti o scontati.
Loro.
Una delle ship più belle al mondo.
Credo sia giunto il momento di concludere… Ho divagato anche troppo, ma non potevo accettare che questa fan fic avesse solo una recensione di una riga, quindi ho rimediato.
Magari nemmeno la leggi perché chilometrica ahahaha.
Per quanto questa fanfiction non sia una cosa complessa, un capolavoro o quello che cazzo vuoi, volevo solo farti capire quanto, nel suo piccolo, quello che hai scritto sia dannatamente bello.
Ottimo, piccolo, amabile, lavoro.
Bye, con tutto l’amore dei Gallavich
Dihanabi |
