Recensioni per
Dormire, sognare forse...
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 71 recensioni.
Positive : 71
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
09/09/17, ore 12:30
Cap. 3:

Hey grazie della menzione ^^
In questo capitolo, soprattutto verso la fine, ho come l'impressione che stia gradatamente iniziando un ribaltamento tra mondo del sogno e mondo reale.
Oggetti spostati, i segni sul polso, ma sprattutto l'aver dato fuoco alla macchina del vicino non restano più confinati solo al mondo onirico, ma cominciano ad avere ripercussioni anche nella realtà.
Detto inter nos se all'odioso vicino omofobo la macchina è bruciata davvero, sono contenta :3
Franz ha ragione ad essere preoccupato per il suo ragazzo, ma lui pensa alla cosa più ovvia: ovvero che questi sogni derivino da una crisi del loro rapporto, non certo ad una presenza maligna o QUANTOMENO ad una patologia che Joop può avere sviluppato.
Il dubbio in questo caso rimane, sono curiosa se alla fine vorrai chiarirlo o ci lascerai nell'incertezza :3
 

Recensore Master
09/09/17, ore 11:21
Cap. 3:

Adesso, grazie come è finito questo capitolo, avrò finalmente risposta a una delle mie teorie. Mi sono chiesta, leggendoti, se per caso non avessi del tutto errato - e tu avessi scambiato magistralmente le cose - e ciò che sembra il "sogno" fosse la "veglia" e viceversa. Quindi, in questo caso, il nostro Johann Faust sta per davvero con Aibell, mentre nel suo sogno vive con Franz. Perché ci ho pensato?
Beh, perché Franz non esiste nel "sogno"... non ci sono proprio segni della sua esistenza, ecco. Mentre invece, al contrario, abbiamo segni della presenza di Aibell nella "veglia": prima cosa fra tutte che mi ha fatto sospettare è il CD dei Rolling Stones. Sympathy for the Devil (che è una delle mie canzoni preferite, la sto ri-ascoltando proprio adesso).

Poi c'è Aibell. Aibell con tutte le fantasie che si porta dietro. C'è un modo diverso in cui Johann fa sesso, con Aibell e con Franz. Con il primo è molto "estremo", con il secondo molto più soft e passionale.
Questo potrebbe significare qualcosa?
Magari allora Aibell è solo una personificazione dell'inconscio di Johann - "solo"... - di ciò che lui realmente desidera da una relazione, quando quella con Franz - che infatti cambia completamente connotati alla fine del capitolo, nella sua perecezione - non lo soddisfa più?
In fin dei conti Franz alla fine viene pensato da Johann come un "grosso bestione" che si "impappina con i congiuntivi" e che classifica tutta la musica prima degli anni '50 come "musica culturale" (cosa che effettivamente sappiamo vera: è successo nell'episodio del CD dei RS).
Allora, è questo? Johann si è semplicemente stancato di Franz e vuole altro?

Io non credo proprio. C'entra pure questo, ma c'è dell'altro, deve esserci. E so benissimo che con tutte queste teorie una dopo l'altra non arriverò al risultato, ma sei riuscito a farci seguire una pista così diversificata e interessante - ottimo lavoro - che non mi raccapezzo più.

Dunque, abbiamo Johann che, da Berlino, decide di tornare nella cittadina dove è cominciato tutto. Poi c'è il signor Petersen, che gli urla insulti contro e Aibell che decide di vendicarsi.
Cosa accadrà nella "veglia" dopo che Johann e Aibell gli hanno fatto scoppiare la macchina nel "sogno"? Ecco, voglio proprio vedere, sono molto curiosa.

Ad ogni modo: mi piacciono moltissimo queste alternzanze che fai, tra quando Johann dorme e quando è sveglio. Sbaglio o si stanno facendo sempre più serrate tra di loro?
E chi sarebbe questo Martin che porta fuori il cane?

Ottimo capitolo anche questo, carissimo Old! Bravo <3 Mi stai tenendo avvinta, come tuo solito d'altronde.
_morgengabe

Recensore Master
09/09/17, ore 11:14
Cap. 3:

Grazie per i ringraziamenti. Sono contenta che l'altro commento ti sia piaciuto, sinceramente subito dopo averlo postato mi sembravano un sacco di banalità. Allora posso continuare come mio solito a esternarti le mie "teorie mentre leggo".

Stavolta mi sono ritrovata a notare le differenze nei ruoli sessuali. Dando per scontato che fanno a turno, Johann con Aibell è sempre quello attivo e mi sono ritrovata a pensare che non so se è così che Aibell si diverte di più, se lo fa per imbrigliarlo nella rete e quando si prenderà il suo turno chissà che gli farà, magari nel Pozzo (in quanto sono certa che se fosse lui a farsi Johann prima di ottenere la sua fiducia, quello fuggirebbe)... o se lo fa apposta per riempirlo di sensi di colpa verso Franz, in modo da allontanarli... Con Franz invece Johann si comporta sempre da passivo, sia per la fisicità rassicurante del suo ragazzo alto e muscoloso, sia perché l'altro è una persona più semplice che non si fa paranoie inutili e tra i due risulta il punto stabile della coppia.

Ma come! bruciano la macchina di quello lì! Non ha ancora imparato che quello che fanno nel sogno si ripercuote nella realtà? Se l'auto prende fuoco anche nella vita vera il tizio è capace di dare inizio a una specie di caccia alle streghe. Era meglio se nel sogno Aibel lo faceva fuori. :D

Ti segnalo l'unica svista "Tornatene a Berlino, in quella città di pervertiti, in mezzo si tuoi simili!” --> ai tuoi simili

Recensore Master
09/09/17, ore 10:03
Cap. 3:

Continua l'ambiguità su cosa siano davvero questi sogni! Da una parte non si direbbero sogni lucidi, perché chi li fa di norma può decidere di svegliarsi a piacimento o influenzare anche il suo ambiente circostante, cosa che Faust non può fare; dall'altra nel sogno riceve un' 'autorizzazione' a tradire Franz, che potrebbe indicare il suo desiderio di assolversi dei sensi di colpa. Oppure è Aibell che lo sta manipolando?
Certo che è strano come ci siano segni del sogno nel mondo reale (le ditate, il CD) ma non del sogno nel mondo reale (niente Franz).
E la relazione tra Faust e Franz inizia a subire i primi colpi. Povero Franz, e dire che la prima cosa che ha fatto vedendo i segni è stata preoccuparsi! È anche un tipo ragionevole, si rende conto che non può biasimare il suo compagno ma non può fare a meno di rimanerci male.
Quindi è apparso l'oste Martin (Lutero?) a disquisire di Shopenhauer, filosofo se non ricordo male molto apprezzato anche da Aibell. Mi inquieta un po' come Faust voglia cercarlo adesso ...
Sì, sembra che abbia sviluppato una specie di dipendenza da quei sogni. Coi sonniferi, pure? Senza prescrizione medica?
Sì, certe volte l'educazione alla non violenza è più dannosa che altro. Specie se si ha a che fare con i camionisti. Ah-ah, è per questa educazione che il nostro Faust pensa alla cultura BDSM come a una perversione? Noto infatti che nei suoi sogni è sesso violento puro, senza la minima preparazione in materia o precauzioni di sicurezza. Quei suoi sogni con Aibell sono un modo per esprimere l'aggressività che nella veglia deve tenere sotto controllo allora?
Mi sa tanto di sì, vista la tragica fine dell'auto di Petersen, che ho il forte sospetto avrà anche ripercussioni sul mondo di veglia. Del resto, è stato Aibell a incitarlo. Mi ha colpita anche come pensasse a Franz mentre era nel sogno: come a qualcuno di nettamente inferiore a lui, ignorando tutti i buoni tratti del poveretto. Colpa dell'influenza di Aibell, o improvvisa manifestazione di un suo senso di superiorità?
Voglio proprio sapere come andrà a finire questa storia. Complimenti, un altro capitolo incredibilmente interessante!

Nuovo recensore
09/09/17, ore 01:47
Cap. 3:

La sparo grossa. (Ciao ^^) Stupidamente grossa.
Per me Aibell rappresenta l'Es del protagonista, l'oste-frate (il nome Martin è azzeccato) potrebbe essere il Super-Io, mentre il cane... l'Io? È molto improbabile, però, ho dubbi soprattutto sugli ultimi due. "Sheol" mi rimanda solo al dybbuk, e lontanamente xD
Oltre che sulla trama, si potrebbe delirare benissimo anche per lo stile di scrittura. La perfezione in ogni dettaglio è il tuo marchio di fabbrica. Sei davvero bravo nel distribuire la tensione in ogni passaggio e nel mandare avanti la trama con scioltezza, facendo immergere me lettrice nelle vicende grazie al tuo impeccabile modo di rendere ogni scena.

L'unica appunto da rompiballe in tre, intensi capitoli è che persone spiccatamente omofobe in contatto con omosessuali sono un po' cliché (per fortuna qui non sono i classici genitori da YA rimasti nel Diciannovesimo secolo). Spero davvero di non esprimermi in modo fraintendibile: è esagerato; nella realtà ci sono persone così, ma devono essere ancora piú idiote di quel che sono (cit. Al peggio c'è sempre peggio) per voler fare la figura dei nazisti sotto gli occhi della comunità solo per aver incrociato un gay per strada. Quindi: c'è gente cosí (e di peggio), ma non sono l'esempio piú immediato di omofobi. Capisco che l'idiota della storia sia un omofobo collerico, ma una figura rivestita di cattiveria che vomita insulti addosso a un'altra (in genere il protagonista, come in questo caso) è ricorrente in quelle fyccine in cui abusi e purtroppo fatti di cronaca quotidiana vengono "romanzati", messi lì in modo scenico ed esasperato, appunto per far scena, affinché il personaggio che subisce (in modo marysuesco) possa piangersi addosso il più possibile o essere stimato dai lettori perché non lo fa.
Mi ha colpito in negativo vedere che la scena dello scontro tra il protagonista e lo stronzo è caduta nel tranello del "vittimismo a buon mercato"; spero almeno che l'essere insultato (MOLTO) di piú per l'orientamento sessuale che per la guida, che il tirare in ballo l'omofobia sia funzionale alla storia di Joop... (Per esempio, in sogno mi sarei tolta lo sfizio di far saltare l'auto al tizio anche se mi avesse trattato così solo per la sua maleducazione... Per poi scoprire al risveglio che è successo anche nel mondo tangibile xD)

La storia cattura fin da subito, non si riesce a venire a capo di nulla (e ciò fa impazzire, in senso positivo) ed è sempre piú coinvolgente. Infatti non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo *-*
Buona continuazione :)

(Recensione modificata il 09/09/2017 - 01:16 pm)

Recensore Master
08/09/17, ore 23:27
Cap. 3:

Ciao,
se volevi farmi odiare Aibell, sappi che ci sei riuscito benissimo xD
Questo per dirti che il personaggio è costruito magistralmente. Torbido, ossessivo, ambiguo e lascivo. Ha illuso Johann di avere il controllo su di lui, per poi riuscire a piegarlo al suo volere e manipolarlo a suo piacimento, mettendo tra l'altro zizzania tra lui e Franz. Non ti nascondo di aver avuto un tremito di fastidio quando Aibell si è infilato nel letto di Johann e quest'ultimo ha pensato al suo ragazzo quasi con disprezzo (non ci posso fare nulla, anche se non sono una persona "romantica" provo un odio inesplicabile per chi si mette in mezzo a rovinare rapporti ben consolidati^^).
Continuo a chiedermi quale sia il ruolo del frate-oste (che io immagino come il monaco disegnato sull'etichetta della birra Franziskaner, ma col volto più giovane e rubicondo) e del cane bianco, ma suppongo che verrà svelato più avanti.

Molto belle anche le disquisizioni sulla filosofia e sulla psicanalisi, rendono il racconto ancora più, in un certo senso, "reale" e "profondo"
(nel senso che offrono spunti fondati, prendendo le distanze da certi horror basati solo sull'impatto visivo ed emozionale). Mi piace il fatto che Johann tenti di razionalizzare i suoi tormenti.

E come tu giustamente continui a ribadire: cos'è vero? cos'è reale?
Arduo dilemma, dato che i contorni tra realtà e mondo onirico si fanno sempre più sfumati e irregolari...

Attendo con ansia il prossimo aggiornamento, e ti ringrazio caldamente per la menzione!

Recensore Master
08/09/17, ore 13:54

I personaggi di Aibel, che vuole portare Johann allo Sheol, cioè all'inferno, e il frate-oste che cerca di dissuaderlo, sembrano avere la stessa funzione di quelle personificazioni dei pensieri che si vedono nei cartoni animati, quando ai lati della testa del protagonista compaiono a turno il diavoletto e l'angioletto, che lo confondono di più. Il primo capitolo l'ho letto su pc nel senso che l'ho salvato su word, il secondo l'ho letto qui è mi era caduto l'occhio sull'avvertimento "violenza". Quella che sogna di infliggere ad Aibel? :P spero che non farai soffrire chissà quanto Johann e Franz. Mi ha colpito anche il dettaglio delle bevande. È vero che in Germania la birra è una consuetudine e che un dettaglio simile contribuisce a contestualizzare meglio i luoghi, ma in questa storia così "freudiana" ci colgo un simbolismo da non sottovalutare, specie se penso che le birre migliori assaggiate hanno tutte un frate in etichetta ma l'unica tanto buona da sembrare paradisiaca e da sciogliersi era la Du Demon. Dà anche da pensare il fatto che nei sogni Johann ha sempre bevuto gratis e se lì tutto dipendesse dalla sua volontà lui non sarebbe il tipo da sognare di scroccare consumazioni. Il drink rosso ha anche il nome del fiume dell'oblio... quindi sto fantasticando circa il fatto che queste bibite per lui sono come degli allucinogeni e ciò che vede dipende da ciò che ha assunto, solo che bevendo dall'oste acquista lucidità, bevendo dall'altro locale si perde di più in tutti i sensi.

Recensore Master
07/09/17, ore 22:21

Quindi Faust (penso che lo chiamerò sempre così) non può andare da nessuna parte che non siano l'osteria e il Sheol senza provare una forte sensazione di pericolo? Ma bene ...
Aibell passa subito al sodo: filosofia e provocazioni sessuali, interessante combinazione. Però rendi bene le emozioni di Faust nei suoi confronti.
Trovo molto interessante il tentativo di Faust di spiegare tutto con la psicoanalisi-aggrappandosi naturalmente a Freud, che è l'unico studioso dell'argomento che molti abbiano mai sentito nominare. Molto realistica questa cosa! Però le sue interpretazioni hanno comunque un poco di senso.
Franz ... è un personaggio che mi piace. Mi pare che, in un certo senso, rappresenti un amore sereno e familiare, legato alla certezza e alla quotidianità, in contrasto con il modo in cui Aibell va a turbare Faust.
Sì, decisamente. Ho trovato un po' disturbante come Faust si ecciti al far soffrire Aibell, anche se è quest'ultimo a invitarlo. Okay che il Consensual c'è, ma Safe e Sane dove li metti? È anche una situazione piuttosto ambigua: cedendo al suo desiderio di dominio, il ricercatore si fa dominare. Ma davvero, cos'è che gli fa fare questi sogni?
Franz è lì che sdrammatizza, fa battute, cerca di rassicurarlo e si preoccupa per lui. È praticamente il tipo perfetto con cui passare la vita: sarebbe troppo se Faust restasse con lui, vero?
In effetti fa ridere immaginare Franz in situazioni BDSM ... però io ho riso anche nell'immaginarmi Aibell in vesti da meccanico dietro suo suggerimento.
Ma com'è che quello strano frate sembra sempre essere quello che spedusce Faust da Aibell? È stato lui il primo a parlargli dello Sheol, è stato lui a dirgli di seguire il sentiero in fondo al quale avrebbe trovato il ... coso, non so bene come definire questo tizio. Certo è che Aibell ha una logica stringente: i ragionamenti che Faust fa contro di lui non reggono.
Abbastanza preoccupanti, in effetti, le misure che Faust prende per evitare quei sogni. I sogni che influenzano la vita reale, per rimarcare il tema dell'ambiguità su quale sia quale.
Un altro bellissimo capitolo, aspetto il seguito!

Recensore Master
07/09/17, ore 17:19
Cap. 1:

Ciao carissimo, finalmente ho finito di leggere la prima parte. Molto interessante, se fossi al posto di Johann tremerei di paura per la troppa suggestione. Per fortuna sembra al sicuro finché si trova dal monaco-oste, che ricorda i monaci stampati sulle etichette di diverse birre, o col bel tenebroso Aibell. Non vedo l'ora di proseguire la lettura per scoprire se ha cattive intenzioni, quanto si ritroverà immischiato nel sogno e se questo cambierà qualcosa nella sua storia d'amore.
Mi dispiace soltanto che il suo ragazzo non comprende la sua agitazione. Secondo me se a qualcuno succede di fare sogni tipo questi per diverso tempo è più normale che si faccia mille paranoie piuttosto che pensare che i sogni non sono reali e non bisogna preoccuparsi.

Conosco un paio di luoghi che sembrano usciti da questo racconto: uno è una casa stretta e alta non ricordo se due o tre piani col prospetto di un rosso rubino meraviglioso, quasi vellutato sul quale spicca la scritta casa dell'amore, e l'altro luogo è una viuzza antica talmente stretta che ci si può addentrare a piedi ma non so se si potrebbe passare in sella ad una bicicletta o ad un motorino. Posso scattare qualche foto se ti va ma per uno dei due luoghi devo aspettare le prossime ferie.

Recensore Master
07/09/17, ore 16:34
Cap. 1:

E il mio primissimo pensiero nel leggere le prime parole di questa storia è stato 'Un nome, un programma!'
Comunque, mi è piaciuta la sequenza onirica del dottor Faust. Mi ha colpita in mezzo a tante cose molto 'da sogno' (tipo il frate che lo aspettava dietro il bancone per dargli birra gratis) lui si comportasse come nella vita di tutti i giorni, stupendosi di ciò che succedeva (di norma, nei sogni non si questionano tanto le cose).
Quindi, a quanto pare qualche collegamento con la realtà c'è, ma al momento non abbastanza da turbare il nostro dottore. Dubito che le cose resteranno così.
E il sogno inizia a diventare un vero e proprio sogno lucido, con Faust che interagiscr secondo un piano ben preciso e decide cosa fare al suo interno. E al contempo si costruisce il mistero dello Sheol, posto apparentemente abbastanza inquietante da dar scappare tutta una strada. Mi lascia perplessa l'atteggiamento dell'oste, la reticenza non è un buon sistema se vuoi dissuadere qualcuno dal fare qualcosa.
E finalmente vedo una relazione omosessuale scritta da te ambientata ai giorni nostri, che quindi non soffre di stigma (almeno non abbastanza da spedire i due in galera o al manicomio), e nemmeno ha elementi di abuso od ossessione. Anzi, mi è piaciuta l'aria di normalità e quotidianità che permea la loro conversazione, sembrava proprio una che una qualsiasi coppia avrebbe potuto avere.
E finalmente si accede allo Sheol. Decisamente un ambiente diverso da quell'osteria-tra parentesi, molto ben descritte tutte e due- con l'unica cosa in comune il fatto che Faust sia in qualche modo atteso.
Bene o male pare che Franz stia contagiando il compagno con la sua curiosità. E inizio ad aver paura che si beccherà un bel palco di corna in testa. Però questo Aibell è di sicuro un tipo intrigante, con le sue disquisizioni ontologiche e il modo in cui sembri davvero sapere tutto di Faust. Ed è pure inquietante, per come è saltato fuori dal nulla interrompendo una perfetta scena horror.
E qui iniziamo davvero a entrare nel soprannaturale, con quella strana faccenda del cellulare. Oppure ha ragione Franz, e l'ha mandato nel dormiveglia? Di nuovo, niente di chiaro.
L'unica cosa relativamente certa è che questa faccenda non fa affatto bene al povero Faust, per fargli temere così tanto il sonno. Da quel punto di vista, Franz è un poco insensibile.
Complimenti, questa nuova storia promette davvero bene!

Recensore Junior
06/09/17, ore 19:18
Cap. 1:

Ciao!
Sono approdata al tuo profilo EFP grazie all'indicazione di Pixel, che mi consigliava di leggere una delle tue storie. Devo ringraziarla perché ammetto che non mi aspettavo di fare questa scoperta.
Sei eccezionale! Sul serio. Cerco di fare un po' di ordine per spiegarmi meglio, perché questo capitolo si merita una recensione coi fiocchi.
Innanzitutto, l'ambientazione. Realistica, precisa, vivida... Padroneggi l'ambiente con naturalezza, non ti perdi in mille descrizioni troppo dettagliate ma allo stesso tempo regali al lettore un'esperienza spaziale ineccepibile: abbiamo sempre chiaro dove ci troviamo e gli elementi essenziali ci danno le coordinate per muoverci insieme ai personaggi in modo, come posso dire?, piacevole! E' proprio un piacere passeggiare per la città con Johann, entrare con lui in birreria, cercare lo Sheol... Fantastico! Mi sono immersa completamente nell'universo che hai disegnato.
Poi: lo stile. Un po' desueto (ammetto che all'inizio non ero certa fosse ambientato ai giorni nostri), ma scorrevole e mai banale. Sicuramente hai un TUO stile, e questo è senza dubbio apprezzabile: si sente che ti piace scrivere così, e perciò funziona alla grande.
I personaggi... con Johann ho faticato ad empatizzare da subito, ma non appena c'è stato quello scambio adorabile di battute tra lui e Franz, mi hanno conquistata! Sono credibili e reali, simpatici, dolci... Eppure diversi. Si percepisce la differenza caratteriale, ma anche come e perché due così diversi si incastrino bene. Non vedo l'ora di vederli interagire "dal vivo"! (Se succederà)... Ho apprezzato anche lo stacco tra la conversazione tra loro due e quella che poi ha Johann con il "bel tenebroso". Essendo due persone completamente diverse, Aibell e Franz scambiano con Johann conversazioni completamente diverse. Non solo per i temi ovviamente, ma anche per l'atteggiamento, lo stile... E lo stesso Johann si adatta diversamente ai due. Non è un'attenzione così scontata, dimostra che c'è molta cura in ciò che scrivi, e che hai chiari i tuoi personaggi - il che li rende chiari a chi legge.
"...un volto talmente perfetto che sembra il prodotto di un algoritmo, più che di un codice genetico.", questa descrizione è meravigliosa. E' diretta e originale, l'ho trovata fuori dal comune: e insieme a lei tante altre, come il parallelo oste/frate...
E per quanto riguarda la trama, che dire? Accende una bella curiosità, specie non appena i due piani si intersecano, con quell'sms a metà tra sogno e realtà...
"Qualcuno dovrebbe spiegarlo al mio pene, pensò afflitto." - mi hai fatto morire, non mi aspettavo di scoppiare a ridere in mezzo ad una vicenda così tesa! Geniale ^^
In sintesi: ottimo lavoro!, davvero complimenti di cuore.
A presto!,
LRM

Recensore Master
03/09/17, ore 19:55

Bello anche questo secondo capitolo... adoro Franz, sappilo, lo trovo divertente e simpatico!
Dunque, ho un pensiero: che quei sogni in realtà siano una sorta di universo parallelo, o un ritorno a un passato di un'altra vita di Johann, dove il bel moro era stato il suo amante o il suo prigioniero... non so, magari sbaglio clamorosamente, ma sicuramente lui non è pazzo e quekli non sono solo sogni. Forse Johann varca un portale in un'altra dimensione, dove la sua vita è diversa... vedremo se ci ho preso almeno un po! ;))))

Bravo come sempre, alla prossima!

Micia

Nuovo recensore
03/09/17, ore 18:56

Capitolo molto interessante, non c'è che dire. A mio parere hai addirittura superato il primo, perché questo mi ha coinvolto maggiormente. Le tue parole mi hanno trasmesso l'urgenza di Johann e l'ansia di non voler tornare a sognare Aibell e lo Sheol e anche una non indifferente curiosità riguardo a questi sogni. Insomma, perché proprio a Joahnn? Perché sono iniziati in quella notte precisa? E, ancora, che cosa vuole veramente Aibell?
Aibell che è, per altro, un gran manipolatore: "sottomettendosi" a Joahnn gli ha fatto credere di avere il controllo, quando invece è ben evidente chi dei due esercita il vero potere sull'altro.
Non sono rimasta delusa dagli spezzoni di vita quotidiana, le scene con Franz sono state tutte e due dolorosamente veritiere: hai mostrato come lentamente un rapporto si possa incrinare a causa di silenzi e omissioni.
A questo punto sono solo curiosa di sapere come andrà avanti.
A presto!

Recensore Master
03/09/17, ore 15:15

La domanda da porsi in questo capitolo é:
Come fai a resistere a uno come Aibell?
Puoi armarti di tutte le congetture filosofiche disponibili, puoi appellarti alla scienza, all'interpretazione dei sogni, puoi avere un bel pezzo d'uomo come Franz che dorme nel tuo letto e che è anche una persona sensibile e premurosa nonostante i modi un po' rudi, ma alla fine Aibell è irresistibile.
Anzi, di più: è inevitabile.
E' la stecca di cioccolata fondente che ammicca dallo scaffale dopo sei mesi di dieta o il libro appena uscito che tu DEVI assolutamente avere, anche se a casa ne hai altri dieci da leggere.
Sento che, salvo colpi di scena a sorpresa finirà malissimo, perché la volontà di Joop, complice l'insonnia forzata, diventa sempre più debole.
La psiche è strettamente connessa alla fisiologia e prima o poi il corpo del protagonista è destinato a cedere.
Hai reso benissimo il contrasto tra la dimensione onirica: oscura, dai confini non ben definiti e le scene di vita quotidiana, molto più concrete nella loro "materialità" e sicuramente più rassicuranti. :3

Recensore Master
02/09/17, ore 16:08

Hey :)
Trovo con piacere un aggiornamento di questa bellissima storia, che sta cominciando ad avere tratti sempre più inquietanti.
Alla fine Johann cede alla seduzione di Aibell, e ne è talmente sconvolto che quasi gli sembra di aver tradito Franz. Il suo compagno, fra l'altro, se in un primo momento ha teso a sminuire questa questione dei sogni, si sta pian piano rendendo conto che il problema è più serio di quello che sembrava.
Se ne vanno da Wernigerode sotto richiesta di Johann, che spera di liberarsi di queste "proiezioni oniriche", che stanno diventando sempre più reali e inquietanti (al punto che si sveglia di soprassalto con un orgasmo, dopo il rapporto violento con Aibell), e inizialmente la cosa sembra essersi risolta. Ma ecco che lo scenario del sogno cambia e diventa quello di Berlino, dopo solo un giorno, come se questo sogno avesse "inseguito" Johann da Wernigerode fino alla capitale.
Il tutto sembra ricondurre alla pazzia, visto in termini "reali", oppure a una sorta di possessione demoniaca o persecuzione, dal punto di vista sovrannaturale. Certo è che il povero Johann non può restare sveglio per sempre, altro che vietnamiti che non dormono da trentasette anni. Sembra non avere scampo da questa situazione che rischia seriamente di farlo impazzire, non solo per le sfumature inquietanti e perverse dei sogni, ma anche per le continue discussioni su cosa è reale e cosa non lo è.
Bellissime le descrizioni, che creano un'atmosfera che resta incollata addosso. Ma notevoli anche i dialoghi: mi sono piaciuti tutti, sia quelli interni al sogno che quelli di quando Johann è sveglio, e si confronta con Franz con cui ha un bellissimo rapporto, nonostante i due siano caratterialmente molto diversi.
La narrazione è incredibilmente coinvolgente, e mescola l'angoscia di questi sogni al voler sapere che cosa succederà dopo. Una storia veramente stupenda, non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!
A presto ♥ (sei un fenomeno sapevilo!)

~Sky