Recensioni per
Wie Blumen
di EffyLou

Questa storia ha ottenuto 18 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Nuovo recensore
11/11/19, ore 00:12

Ahh, è solo il primo capitolo, ma già mi ha catturata. Adoro già Trollmann e tu scrivi in modo meraviglioso. Si vede che c'è stata una grande ricerca dietro.

Recensore Master
16/02/18, ore 16:30

E così, Johann se ne deve andare. Deve lasciare il suo piccolo centro: la moglie, la figlia, il focolare.
Deve ritrovarsi con uno sparuto gruppo di sinti, in mezzo alla foresta.
Mi commuove vedere che cerchi sempre di essere positivo, di ridere in faccia alla sorte maledetta.
Il cerchio comincia a stringersi, piano piano, ma lo fa senza fermarsi più.
Le leggende più belle sono anche le più tragiche, dice. Beh... basti pensare a Romeo e Giulietta.
Eppure, nella sua di leggenda, non ci vedo bellezza, ma solo una profonda, incolmabile ingiustizia.
Pensa che giusto l'altro giorno parlavo di boxe con un amico appassionato: uno che, tanto per intenderci, allena i ragazzi, mica uno sprovveduto del settore.
Eppure non sapeva chi fosse Johann Trollmann. Ecco la tragedia, che si propaga da oltre 70 anni: il silenio, l'oblio...
Un grande pugile ed un uomo di cuore spazzati via dalla dimenticanza.
Non devono vincere i campi di concentramento, facendoci dimenticare le persone che ci sono morte.
Tra di esse, c'era pure un grande campione di boxe, un precursore dell'osannato Cassius Clay (lo stile pugilistico era lo stesso!). Eppure un pugile dilettante non sapeva di chi stessi parlando.
Grazie a te, una volta di più, che contribuisci a non farlo svanire nel buio.
 

Recensore Master
30/01/18, ore 17:43

Sono perfettamente d'accordo con te.
L'Olocausto ha visto la morte di milioni di innocenti, ebrei o meno, ed è giusto compiangerli tutti.
Io ricordo anche i nativi americani e gli armeni:per me per Olocausto si dovrebbero ricomprendere pure loro.
Non solo i Nazisti hanno comesso questi orrori, ma anche i Turchi, i sovietici con i gulag e gli yankees: tutti colpevoli. TUTTI.
Io li ricordo e li accarezzo col pensiero, i reietti e gli abbandonati alla morte.
Ed ora il tuo capitolo: è dolce ed amaro.
Abbiamo una famiglia felice: un papà, una mamma, una bimba piccola. Sono così belli, insieme, come una sinfonia.
Si chiudono la porta dietro le spalle, si rivolgono al loro piccolo mondo segreto, fatto di piccole cose, di abitudini quotidiane.
Di pane fatto in casa, di polpette fragranti.
Rita dice di volta in volta che il papà cucina meglio... no: forse la mamma. Intanto mangia e cresce.
Ma non potrà avere un fratellino o una sorellina con cui dividere giocattoli e polpette.
Qualcuno ha deciso che debba rimanere figlia unica: l'unica erede Trollmann.
Qualcuno ha deciso che questo nucleo familiare non debba crescere più di così.
Qualcuno ha deciso in modo netto, come un colpo di bisturi, che direzione debba prendere una casa.
Non so se un solo inferno sia sufficiente per punire chi ha deciso tutto questo.

Recensore Master
27/12/17, ore 11:38

Questa storia è bellissima, per cui non mi stupisce affatto il fatto che stia andando alla grande al concorso letterario su Wattpad.
Mi sono letteralmente divorata questo capitolo stupendo: hai descritto l'atmosfera del matrimonio senza eccessivi sentimentalismi, ma con un soffio di romanticismo puro.
Mi sono emozionata tantissimo: sai scrivere col cuore, in modo autentico.
E più leggo della felicità di questi poveri ragazzi, più soffro al pensiero di ciò che li aspetterà...
Ancora complimenti e buon 2018, carissima ❤️

Recensore Master
09/12/17, ore 18:16

Fa tenerezza e rabbia, vederlo così. Non posso rassegnarmi a vederlo sottoposto all'umiliazione più estrema, non so come farò ad arrivare fino in fondo.
Sto già male adesso. E' come un calice amaro che mi fai bere, cara Autrice.
Johann futuro padre è tenerissimo e se solo fosse stato un po' meno testardo...
Avrebbe potuto salvarsi, essere felice sotto un altro cielo. 
E' tremendo vedere tutti i suoi sogni calpestati, il suo talento sprecato. Uno come lui, nel pugilato, doveva essere davvero unico: le parole del suo ex allenatore mi commuovono, si vede che gli voleva bene e che voleva proteggerlo.
Dannazione alla sua testa dura!
Capitolo bellissimo, come sempre.
Davvero non capisco perché non riceva più recensioni.

Recensore Master
25/11/17, ore 22:32

"Io mi comporto come voglio, da Johann Trollmann. Non lo zingaro, non il pugile, ma l’uomo"
Direi che questa frase, che ho estrapolato dal tuo testo, rappresenti al meglio il nostro ragazzaccio.
Ha una splendida visione della vita, del suo essere "uomo", appunto, senza lasciarsi frenare da questioni etniche o professionali. Egli è un nome, ed una precisa identità. Ha cuore e sentimenti, ambizioni ed un cervello ben funzionante: è sempre bello vederlo muoversi in questo pazzo mondo che non lo capisce e non lo apprezza. E' bello perché vitale e sincero, prende la vita  a morsi, allegramente, anche se avrebbe ben poco da stare allegro: ha perso la licenza da pugile, lo hanno umiliato come sportivo e come uomo, fa lavori pesanti, vive lontano dalla sua donna.
La sua donna... già. Presto (spero) si sposeranno, prima di essere travolti dall'orrore nazista.
Le pagine peggiori di questa vita sventurata non sono ancora state sfogliate: ma già le annuso da lontano, e tremo come una foglia.
Povero ragazzo.

Recensore Master
19/11/17, ore 10:32

Ma che bella questa réunion, mi sono emozionata come una ragazzina!
Hai orchestrato tutto magnificamente, senza scadere nel sentimentalismo becero. Il vero romanticismo sa essere misurato, sussurrato. ODIO le scene di certi film, cariche di inutile melassa.
Johann e Frieda sono stati orgogliosi, hanno sbagliato a dimenticare che essere una coppia non vuol dire solo condividere il letto ed il tavolo.
Essere una coppia vuo dire restare uniti anche e soprattutto nei momenti difficili: "noi due contro tutto e tutti".
Ma sono giovani, per cui è scusabile l'errore che hanno commesso.
E con due angeli un po' agé come Rosa e Frau Berger non hanno più nulla da temere: neppure il Nazismo.
Bel capitolo, una tazza di cioccolata calda che mi ha allietato la domenica mattina.
Brava!

Recensore Master
11/11/17, ore 17:25

Fa male al cuore vederlo così.
Lo stanno distruggendo lentamente, pezzo per pezzo.
Gli minano l'autostima, ledendo la sua credibilità come sportivo, con match ridicoli, in cui è costretto a boxare alla tedesca.
Gli tolgono la licenza da pugile.
Lo umiliano quando si trova costretto a fare il cameriere.
Lo atterrano talmente da renderlo rassegnato ed apatico.
Maledetti.
Spero solo che lui e Frieda si ritrovino...a Praga: la cara vecchietta forse riuscirà a scuoterlo dal suo torpore!
Capitolo splendido, con perfetta commistione tra lo storico ed il romanzato!
(Recensione modificata il 11/11/2017 - 05:27 pm)

Recensore Master
03/11/17, ore 20:58

Il capitolo non è affatto GNE, è molto bello e profondo: e poi servono i capitoli di raccordo, ai fini narrativi.
Qui siamo in un climax di attesa.
Attesa di un nuovo incontro, dall'esito fallimentare, dato che pretendono che Gipsy cambi tattiche difensive e di attacco. Perderà di sicuro, se non potrà boxare al suo solito.
Attesa pure di nuove e più pericolose controffensive da parte dei nazisti: il nostro ragazzo LO SA, che sta rischiando grosso. Eppure non vuole fuggire, preferisce starsene fermo al suo posto - nel suo paese, intendo, laddove sul ring fermo non se ne sta - piuttosto che dargliela vinta a quei fetenti.
Frieda, povera cara, non sa più che fare: il suo uomo non obbedisce a nessuno...

Recensore Master
22/10/17, ore 18:47
Cap. 14:

Vattene, dannazione.
il primo bastimento per l'America, portandoti via Frieda e tutti i tuoi ricordi.
Non che gli Americani amino gli zingari, sia chiaro: ma almeno non li cacciano nei forni.
Leggendo, mi saliva l'indignazione.
Amo la boxe da sempre e mi infurio di fronte a cose di questo genere.
Quel ridicolo, pretenzioso articolo del giornale sportivo... carta igienica, ecco cos'è.
Trollmann ha il suo stile pugilistico, assolutamente regolare ed ammissibile. Usa le tecniche della difesa molto bene, con il gioco di gambe, il rolling, le schivate. Ha un solo pugno potente, ma lo sa usare benissimo, complici l'agilità e l'alta statura.
Trollmann non può restarsene al centro del ring. Non è un pugile incassatore: la sua struttura fisica longilinea non glielo consente.
Scappa, accidenti.
Lascia perdere il tuo orgoglio, e continua a boxare e a fare l'amore con un  oceano di mezzo...
 

Recensore Junior

Eccomi! Non potevo assolutamente perdermi questo capitolo, e ti sei rivelata all'altezza delle mie aspettative.
Quando ha ricordato la madre che gli diceva "Un albero non cade se ha radici profonde", ho avuto i brividi te lo giuro. La soundtrack del capitolo la trovo molto azzeccata, soprattutto Hall of Fame e Sonne.

Veniamo a noi.
Finora questo è il mio capitolo preferito. È completo, c'è tutto.
C'è la frustrazione di Johann, palpabile e struggente, la sua voglia di riscatto, la sua determinazione, la sua rabbia; c'è la solidarietà di Frieda, la sua empatia e il suo amore, la sua complicità; l'affetto di Zirzow e Leyendcker, la loro rabbia che anche se non è esplicitamente espressa, è ben intuibile! Anche se non mi intendo di pugilato, c'è un'egregia descrizione del match, dell'ambiente, della situazione caotica e corrotta.
Meraviglioso capitolo, completo, realistico. Mi sembrava di essere lì, sono riuscita a provare le stesse sensazioni dei personaggi lì presenti.

Complimenti davvero. Alla prossima! :)

Recensore Master
01/10/17, ore 20:30

"...il suo sgambettare ovunque sul ring è un modo scorretto di sottrarsi allo scontro"

Ignorante di un caprone, si chiama gioco di gambe, ed è una tecnica difensiva!
A parte ciò e pur capendo la più che giusta indignazione di Trollmann, che si sente tedesco e che non intende lasciare il suo paese per  un regime criminale, condivido le paure del suo manager. Dovrebbe scappare negli States, inseme a Frieda.
Già gli stanno facendo il necrologio virtuale, parlando al passato di lui, delle sue prove atletiche e dei suoi fan.
Fuggi, Gipsy. L'orgoglio non ti salverà dalla morte, anche se tu la morte la sfidi e la sbeffeggi ogni qualvolta calchi il sacro ring.

Ma piuttosto che farti ammazzare dai Nazisti, tanto valeva impattare con un montante di troppo...
E morire da pugile, e non da cavia.
------
Continuo a seguirti con interesse, e debbo dire che a parte qualche prolissità narrativa qua e là (ma fa parte del tuo stile, credo), la storia si sta snodando molto bene.

Brava e a presto!
Lou

Recensore Junior
01/10/17, ore 19:14

Insomma pare che questa candidatura al titolo non porterà niente di buono a Johann!
Mi è piaciuto tanto lo scambio tra Leyendecker e il nostro protagonista all'inizio, e anche il pezzo con Edmund. Johann non ha avuto il padre molto presente ma questi due uomini lo sono senz'altro, anche se da pochi anni!
I dialoghi con l'allenatore fanno capire che tipo è, determinato, coraggioso e orgoglioso.
Mi piace moltissimo Trollmann, è degno di ammirazione e stima.

Sono curiosa di leggere il prossimo capitolo per sapere del match. Aspetto con ansia!
A presto! :)

Recensore Junior
23/09/17, ore 21:06

Questo capitolo mi è piaciuto tantissimo!! Lo trovo molto completo, con dosi di sportività, introspezione, amicizia.
Adoro il modo in cui scrivi di Trollmann e racconti la sua vicenda. Poi lui... mi fa troppo ridere, è fantastico xD
Mi piace la sua umiltà e la sua determinazione. Sono sicura che quando racconterai del titolo nazionale, farai un lavoro eccelso.
Mi piace tanto tutto quanto, dal tuo stile alla storia e ai personaggi.
A presto!

federinski

Recensore Junior
21/09/17, ore 13:33

In questo capitolo comincia a sentirsi una punta di tensione, per via delle camice brune e dell'anno corrente - nel 1933 è stato eletto Hitler d'altronde. Mi piace il mix che fai tra le descrizioni dei match e i momenti privati, danno verdicità alla vicenda.
Mi piace il modo in cui scrivi, è semplice e incisivo!
Alla prossima :)

[Precedente] 1 2 [Prossimo]