Recensioni per
Il lamento della notte
di Makil_
Ciao, |
Ciao Makil, finalmente sono riuscita a trovare un attimo per passare dal tuo profilo =) |
Ciao Makil_, questa poesia era da tempo che desideravo recensirla e così eccomi finalmente qui; una poesia scritta con il cuore, anche se nella nota d'autore dici di averla scritta senza sentimento o alcuna particolare emozione. Io in ogni parola, in ogni verso, in ogni strofa leggo un'emozione che mi percorre e che mi lascia dei segni; poichè la rappresentazione di questo cielo notturno dipinto di stelle è magistrale, sentita, intimisticamente poetica. E' celebrativa di tutto un pensiero che si snoda durante la notte, di fronte ad un cielo buio che ci dona fragilità, incapacità nel riuscire a sentirci padroni del mondo. Poichè come hai detto tu la notte è morte, è uno scrigno prezioso che nasconde drammi, certezze nell'uomo e insinua dubbi tra le crepe dell'anima e della mente silente. E mentre l'uomo dorme, la natura si ridesta, si illumina al chiarore della luna di nuova vita, la natura si autocelebra con quelle cicale danzanti, con quel silente tremolio che le fa da pardona, che la scuote. Morte e risveglio si incastrano in un perfetto mosaico di parole squisitamente inserite in un contesto che è la vita stessa, l'esistenza di ognuno di noi. Rumori notturni si mescolano e coprono quelli del giorno, più luminoso, più aperto a qualche cambiamento... e poi arrivano le tenebre che tutto ricoprono di una dolce malinconia. E la descrizione delle stelle insonni è perfetta, è dipinta sulla pagina con grande ardore, percepisco dell'umanità (humanitas) in ogni parola, poichè con il tuo animo dipingi il cielo, cogli ogni sfaccettatura, ogni minuscolo dettaglio, ma rimani accorto, modesto, allo stesso tempo tenace di fronte quel cielo che ti ingoia, che ti insinua la preoccupazione del domani; anche se in fondo sai, che la luce del sole ripristinerà il calore e farà trionfare il dolce suono delle luci e dell'azzurro contro le tenebre misteriose che però affascinano e continueranno ad affascinare l'uomo per sempre, rapendolo e portandolo ogni volta in luoghi lontani, fantastici, con l'immaginazione, con i sogni che tutti noi produciamo durante la notte. Perchè in fondo questo è il momento più creativo, in cui la passione sboccia, in cui la mente vaga nei più torbidi ricordi e nei più antichi desideri nascosti tra le pieghe di un'intera esistenza. Ho amato il lessico, così aulico, preciso, stupendamente collocato, ogni parola si trova al punto giusto, un lessico complesso (''le scorie mortali'',''le brume spettrali'', ''le piogge agrodolci'') che mi fa immergere in un pianto disperato del cielo, un grido oscuro così come tu lo hai sapientemente descritto, con cura e grande amore, nonostante nascondi questo sentimento tra le parole d'inchiostro; in fondo, non si può non amare la natura, in ogni sua minima parte è spettacolare ed inedita. Alla fine, nell'ultima strofa sembrano crearsi due mondi, una dicotomia tra il mondo degli umani su cui la notte aleggia e un mondo altro in cui tutto sembra inghiottito da un enorme buco nero, una Città in cui vi è qualcosa che si nasconde ai nostri occhi, che mai potremo vedere. Per scrivere questa poesia hai sicuramente guardato attentamente il cielo che si è fuso con la tua persona, sarà stata un'emozione indescrivibile, le lacrime del cielo, il pianto disperato di nuvole che si nascondono dietro quel totale nero dell'Universo si coglie già da una prima lettura. Il cielo gravido di oscurità esplode e con questo componimento lo hai realizzato ottimamente. Ho apprezzato molto la poesia, tra l'altro la vedo molto vicina al mio punto di vista; ti faccio i miei complimenti. Bravissimo! Un abbraccio, |
E' proprio vero che le anime poetiche trovano ispirazione proprio in tutto. |
Pensavi mi fossi smarrita nei sentieri della notte? Sì, è plausibile, dato che sono passati svariati giorni dalla pubblicazione e ancora non ero riuscita a passare. |
Ed infine eccomi qui! |
Mi sono cimentata nell'impresa, perché da sempre adoro le poesie e la tua mi ha ricordato quanto la notte sia, come appunto anche tu dici, il momento della giornata in cui ogni cosa diventa malvagia. Per i bambini (e mio figlio mi insegna) le cose che il giorno li divertono, come i loro pupazzi e altri giochi, diventano mostri pronti a catturarti nel buio; per gli adulti la notte amplifica i pensieri negativi e li trasforma in qualcosa di insormontabile. Sarà un caso che gli attacchi di panico mi prendevano sempre di notte, da ragazzina? Ogni rumore mette paura ed apprensione, e nemmeno la luce delle stelle e della luna portano conforto, almeno a me, che oltretutto soffro anche di Selenofobia e quindi la luce della luna mi è ancora più ostile. |
Buon pomeriggio. |
Buonasera! |