Recensioni per
La donna in bianco
di missredlights

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
04/12/18, ore 20:37

Ciao, ho scelto questa storia perchè l'ho vista classificata nei thriller, che come avrai potuto intuire adoro, quindi consideriamolo uno scambio alla pari... o qualcosa di simile xD bando alle ciance, che dire, intanto complimentissimi per il tema scelto, la trama, la decisione di affrontare un argomento così complicato, perchè non è da tutti... anche come stile l'ho trovato molto fluido, scorre bene, e la grammatica è a posto, non ci sono errori o altro... l'unica pecca, se così si può chiamare, è la mancanza di descrizioni sullo stato d'animo della protagonista, i suoi pensieri sono più raccontati come un elenco che come qualcosa di vissuto e questo fa perdere qualcosina alla storia, che, come ti dicevo, per il resto non ha difetti. 
Alice

Recensore Master
08/03/18, ore 22:29

Caio Missredlights,
allora, era da un po' che volevo leggere qualcosa di tuo. So che ritieni di scrivere meglio su anime e manga ma (disonore su di me :-) non ne conosco nemmeno uno... Ho scelto questa storia, perché ho partecipato anche io al contest di Akimi. È vero che la storia è strana, nella prima parte è dominata dalla disperazione, poi dalla pazzia... Il finale è verente forte,fa accapponare la pelle. Ho letto la recensione di Akimi, ma devo dire che il tuo personaggio mi è parso molto ben caratterizzato, al contrario di quel che ha detto lei (tranquilla, sui personaggi aveva massacrato anche me, evidentemente ha gusti pretenziosi). Questa Oneshot mi è veramente piaciuta molto, ha reso davvero ciò che è qualcosa di così attuale e drammatico... Ho trovato solo un po' forzato il femslash alla fine, sarebbe stato meglio solo inserire la furia omicida di MinJee, ma, devo dire, non guasta troppo la conclusione. ComplimentI per aver reso così un argomento difficile come questo, a presto!
mystery_koopa

Recensore Master
24/02/18, ore 13:57

Recensione premio per il contest Cuore d'Ombra

Ciao **
Era da un bel po' che volevo passare a leggere questa storia, e finalmente ce l'ho fatta <3
Allora, inanzitutto complimenti: già dalle prime righe ho compreso che quanto trattato non sarebbe stato facile, l'aura di tensione e la partenza subito spedita, che fa entrare il lettore nel vivo della storia, hanno contribuito magnificamente a farmi venire i brividi.
All'inizio non si comprende bene che cosa stia accadendo, ma immagino sia stato fatto apposta: quindi che si tratti di una rapina, una fuga da assassini o, come poi si scopre, qualcosa di ben peggiore, l'importante è proprio sentire la paura e la confusione di una fuga.
Piano piano, poi, il filo si dipana: la protagonista è scappata da un campo di prigionia del Nord Corea. La sua volontà di vivere ha vinto, ha sconfitto anche le azioni più brutali che ha compiuto e il male subito e si è fatta strada nell'Inferno per raggiungere una qualche salvezza.
Addirittura la ragazza non ha neppure così tanta paura di mettersi con una banda di briganti: ne ha passate ormai talmente tante che nulla può essere peggiore di essere presa dai propri inseguitori e riportata indietro.
Quando si comprende che ciò non è accaduto e che si è arrivati nel Sud Corea, dove ci potrebbe essere un po' di pace, ho tirato un sospiro di sollievo; ma per poco, perché veniamo a sapere che gli eventi vissuti l'hanno portata alla follia, e che questa si sta dimostrando nel proprio lato peggiore e contro persone innocenti.
Una storia agghiacciante, furiosa e molto buia; per aver avuto il coraggio di idearla, davvero, i miei complimenti... ma c'è un ma.
Purtroppo questa seconda parte, dove tutto il castello di OH, FINALMENTE, SI E' SALVATA crolla e la protagonista diventa, pur non volendolo, un mostro peggiore dei suoi aguzzini, è stato descritto in maniera un po' superficiale e fin troppo rapida, che mi ha lasciato un attimo stranita. Ci può stare il salto brusco dalla prima parte, ma una maggiore trattazione non avrebbe assolutamente guastato: spiegare magari in più stadi come si è giunti a quel punto, la sua vita che sembrava essersi aggiustata ma era tutta un'illusione e un principio di insania, per esempio.
Non me la sento di darti una bandiera bianca perché comunque del buono c'è nella storia, nella ricerca storica - di certo ti sei documentata e non sei partita allo sbaraglio, dato che i nomi dei luoghi sono precisi - e nell'intento; ma alcuni punti sarebbero da riprendere e svolgere con più calma, ampliando anche un poco l'introspezione (anche se questa è comunque presente).
Naturalmente questi sono puri consigli e non imposizioni, e come tali devono essere presi ^^ anche perché sono l'ultima che deve andare a fare la maestra a qualcuno, dato che io stessa a volte sono precipitosa nelle stesure e le riprendo più volte fino a colmare i vuoti.

Un saluto,
Manto

Recensore Veterano
18/02/18, ore 13:09

Settimo posto: Missredlights 16/30

6/10 – Stile, grammatica, lessico:

Scusami, ma non posso davvero darti di più; meriti una sufficienza perché non è una storia sgrammaticata, ma per tanti motivi diversi non può essere più di un sei.
Parlando dello stile; non ho idea di quale sia il tuo genere principale, che tipo di storie scrivi e altro, ma per questa fic, con questa tematica, credo che il tuo stile si sia dimostrato molto superficiale.
Il tuo pare più un resoconto del viaggio disperato della protagonista, dal punto di vista geografico nulla da dire, sei stata precisa, ma per una storia così drammatica manca tutto il resto.
Hai reso la storia personale perché comunque parli della sua famiglia, ma il tuo modo frettoloso di raccontare ha reso la storia molto asettica.
♠Ti segnalo un pezzo in particolare → [La nostra unica via di salvezza è andare...]; hai descritto un elenco di fatti e di esperienze in poche righe, ma sono essenziali per la crescita del personaggio, che qui poteva anche esserci, ma spiegata così no.
♠Ripetizioni, varie, un po' in tutto il testo
Ad esempio → le ferite sanguinavano, il sangue usciva dalle ferite.
[Sognò tutta la notte: sognò i suoi aguzzini, sua madre...]
[Per questo cominciò a fare i lavori sporchi per la banda, pensando egoisticamente che, se lei procurava da mangiare per la banda...] → per tutti / per loro.
♠Altri errori → [Avrebbero toccato lo zero.] - La temperatura, quindi avrebbe toccato lo zero.
[Entrambe logore] → Entrambi
I tempi della storia sono confusi, soprattutto per il prima/dopo e che, purtroppo, rende anche la caratterizzazione del personaggio protagonista abbastanza criticabile.

6/10 – caratterizzazione personaggi/IC:
Anche qui, si poteva fare molto di più; hai descritto il dolore bene, soprattutto all'inizio, ma hai toccato il tema della pazzia molto superficialmente; MinJee prende delle decisioni anche discutibili, poi date anche dalla sua situazione psicologica, ma il cambiamento è descritto troppo brevemente.
Ti sei concentrata più sulle sue azioni, che su quello che provava; nel momento in cui si sveglia il suo pensiero di essere viva è descritto in una, sola riga – adesso, io non pretendo che tu debba scrivere un papiro solo su questo, anche perché non sono nessuno per dirtelo (e sono una fanwriter quanto te), ma immedesimati per un solo attimo in lei: sai di essere riuscita ad arrivare nella Corea del Sud, hai rischiato di morire, ti sei lasciata alle spalle letteralmente l'inferno, tutto questo in:
[Un nodo le bloccò la gola non facendola respirare. Le lacrime uscirono dagli occhi, trattenute troppo a lungo da una speranza che sembrava ormai vana. Invece ce l’aveva fatta…]
A me sembra un po' riduttivo.
Poi, l'ultimo pezzo della storia mi è sembrato confuso: lei raggiunge Goseong, viene curata, ma evidentemente ha ancora dei problemi (e ok, questo è accettabile, dato quello che ha subito); quindi è paranoica perché crede che qualcuno volesse ucciderla.
Ma la dottoressa? Tu hai lasciato intendere tutto un percorso di recupero che meritava una parte della tua storia, almeno per rendere più chiaro il finale, invece sei passata dal momento in cui l'hanno trovata, al dopo.

1/5 – Gradimento personale: Non so che dirti, mi sa che ti è andata male ad avere trovato un giudice come me.
Credo che questa storia possa al massimo essere letta da chi non conosce nulla del Nord Corea o che non abbia mai letto un qualsiasi libro su dei campi.
Lo dico perché mi è sembrato tutto molto superficiale; non prenderla come un'offesa personale dato che non ti conosco, ma come un consiglio.
Hai scelto un bel argomento, per questo sei stata brava, ma dal momento in cui hai deciso di descrivere un orrore del genere (oltretutto, non si parla di fatti di mille anni fa, ma è attualissimo) avevi una responsabilità grandissima: quella di raccontare una situazione che va oltre a qualsiasi concezione di umanità, di un evento che tratta di una tematica pesante e di avvenimenti VERI.
Non hai mostrato ignoranza nel tuo racconto perché i luoghi e anche alcuni episodi descritti sono reali, presumo che tu abbia letto qualcosa su Kang Chol-hwan, ma il resto?
Semmai sarebbe stato meglio avere meno dettagli geografici, ma più descrizioni psicologiche, perché alla fine di questa storia non mi è rimasto nulla, manca un'introspezione che secondo me era dovuta e alcuni momenti della vita di MinJee sono trattati così velocemente da non permettere al lettore di fermarsi e riflettere abbastanza.
Potevo capirlo in una flashfic, le parole sono quelle che sono, ma 5 pagine di storia? Mi è parso più un documentario che altro – il che non va tanto bene perché hai inserito dei dettagli personali di un personaggio, non hai descritto una situazione generale.
Non so, mi lascia molto perplessa come storia; avevi diverse tematiche delicate all'interno, ma tutte spiegate velocemente.
Oltretutto, anche quell'accetto di femslash lascia il tempo che trova.
3/5 – punti bonus: Utilizzo del prompt “Dolore”, luogo-Nord Corea, + un punto per coppia femslash.

Nuovo recensore
16/01/18, ore 21:23

Valutazione contest As strong as a woman.

Grammatica e stile: 7/10
“sarebbero scese le tenebre e, con esse, la temperatura. Avrebbero toccato lo zero..” qui chiaramente vi è un problema di coniugazione, puoi correggere con “le temperature” o cambiare il verbo in “avrebbe”.
“pantaloni e maglia, entrambe logore” essendo la parola pantaloni  di genere maschile, anche il genere di entrambi logori dovrà esserlo.
“un uomo che non si curava per niente di lei e che fu ucciso per mano della figlia” è una frase grammaticalmente corretta, ma trovo che ci sia un giro un po’ strano. Forse sarebbe più efficace “e che lei stessa uccise”, perché l’uso del passivo tende ad appesantire le frasi quando non è strettamente necessario.
“uccidendo molte persone del campo che avevano intenzione di fuggire fino a quando, un giorno, non fu proprio MinJee a fuggire da quel campo.” Mi sembra che ci sia una ripetizione superflua, se lasciassi solo “fino a quando, un giorno, non fu proprio MinJee a fuggire” il senso della frase rimarrebbe comunque chiaro.
“Un sonno frammentato in cui ogni volta si svegliava” sarebbe più corretto dire “da cui ogni volta si svegliava”.
“i lavori sporchi per la banda, pensando egoisticamente che, se lei procurava da mangiare per la banda” come vedi anche qui ti ho segnalato una ripetizione superflua, ma ben più importante è l’errore che hai commesso nell’uso del verbo. L’uso dell’imperfetto al posto del congiuntivo è tristemente comune nel parlato, ma a livello tecnico e grammaticale è un’errore. Perciò dovresti scrivere “se lei avesse procurato loro da mangiare”.
“di quello che passò prima che questo viaggio avvenisse” qui è necessario il trapassato prossimo “di quello che aveva passato”.
“Non avrebbe seguito quelli che furono i suoi compagni di viaggio” uguale come sopra “quelli che erano stati i suoi compagni”.
“mentre le forze abbandonarono il suo corpo, mentre il pensiero di voler ancora vivere scemava” così come hai usato l’imperfetto per scemava dovresti usarlo anche per il verbo abbandonare “mentre le forze abbandonavano”.
“Aveva pensato che non c’era nessuno in casa” anche qui hai usato l’imperfetto al posto del congiuntivo, che come dicevamo prima è una forma colloquiale scorretta. “aveva pensato che non ci fosse”.
“volesse provare a liberarsi ma avesse troppa paura per farlo” è una sottigliezza ma ci vorrebbe la virgola prima del ma.
“ma fu una speranza vana” è necessario il trapassato prossimo “ma era stata una speranza vana”.
Come hai visto ho notato alcuni errori , di cui la maggioranza riguarda la consecutio temporum e in generale la coniugazione dei verbi. Ti consiglio di riguardarti un po’ queste cose perché come hai visto, in realtà, gli errori che fai sono sempre gli stessi due o tre, ma si ripetono più volte nel corso del testo. Quasi tutti derivano da abitudini dell’italiano parlato: come appunto l’uso dell’imperfetto al posto del congiuntivo o il mancato uso del trapassato prossimo.
Personalmente ho trovato il tuo stile di scrittura molto frammentato, composto da frasi brevi e incisive. Questo non è un male, soprattutto perché trovo che si tratti di uno stile azzeccato per la tua storia, che racconta essenzialmente una fuga e quindi deve esprimere l’emozione di momenti concitati. Però ti consiglio di stare attenta a non esagerare in questo senso: più volte utilizzi frasi talmente brevi che non presentano neanche un verbo. Questo tipo di frase è utile a enfatizzare alcuni concetti, ma ricorda che grammaticalmente è scorretto scrivere una frase priva di un predicato. Non sono stata a segnalarti tutti i casi, in primo luogo perché mi sembra troppo puntiglioso farlo, e poi perché succede davvero molte volte nel testo. Ti consiglio di provare a rileggere la storia, e vedere dove tenere questo tipo di costruzione per dare più enfasi e dove magari aggiustare un po’ il tiro.



Caratterizzazione personaggi: 8/10
“Cominciò a vedere una realtà distorta” Questa frase, che compare abbastanza all’inizio della storia, descrive benissimo il personaggio che incontriamo nella scena finale, ma sembra completamente distaccata dal comportamento della protagonista durante tutta la fuga.
Ammetto che questo mi ha lasciata un po’ confusa, perché appunto leggendo la storia la prima volta, mi chiedevo che fine avesse fatto questa situazione psicologica così precaria, questa visione distorta e delirante del mondo da parte di MinJee. Credo che tu l’abbia fatto in parte per rendere la scena finale ancora più sconvolgente per il lettore. Tuttavia tu obbiettivamente dici questa cosa di lei, perciò non è davvero una condizione che rimane totalmente sconosciuta fino al momento topico in cui, effettivamente la protagonista mostra questo aspetto di sé. Come ti dicevo mi ha lasciata un po’ confusa, anche perché durante la narrazione della fuga lei sembra, al contrario, agire in maniera piuttosto lucida, con mente fredda e calcolatrice. Mi sarebbe piaciuto vedere qualche accenno della sua instabilità anche in questa parte della storia.

Originalità e trama: 9/10
Parto col dire che la tua storia mi ha davvero stupita. Non avevo mai letto nulla su questa tematica e credo che sia qualcosa di molto interessante da esplorare. Al tempo stesso però credo si potesse chiarire meglio tutto il contesto, che sembra un po’ sospeso, ovviamente non a livello geografico, quanto piuttosto temporale. Dalla lettura della tua storia non saprei dire se sia ambientata oggi o venti, trenta anni fa. Magari non è un elemento determinante per la trama, ma credo risponda a una delle domande che il lettore si fa generalmente quando si trova di fronte ad una storia: chi, dove, come, quando, perché.
A parte questo penso che questa storia sia qualcosa di unico. Hai narrato degli episodi molto forti, uno su tutti il momento in cui insieme alla banda MinJee è costretta dalla fame a cibarsi dei cadaveri dei compagni, e trovo che esprima bene il concetto di cosa gli esseri umani sono disposti a fare per sopravvivere: qualsiasi cosa.

Utilizzo pacchetto: 5/7
una donna con problemi psicologici
Senza dubbio il tuo personaggio rispecchia il pacchetto. Come ti dicevo prima, mi sarebbe piaciuto che la sua instabilità trapelasse di più nel corso della narrazione e non solo sul finale.
Il tema della violenza è chiaramente presente, anzi fondante nella tua storia. Al contrario, nonostante la crudezza di questo racconto, non è presente l’immagine del sangue, perciò capirai che, non posso assegnarti i 2 punti per il prompt.

Gradimento personale: 2,5/3
Sinceramente questo non è esattamente il mio genere e, forse per disinformazione mia rispetto ai temi che hai toccato, ho apprezzato la tua storia, ma non l’ho amata alla follia. Trovo comunque che tu abbia fatto uno splendido lavoro.
 
Totale: 31,5/40
 

Nuovo recensore
17/10/17, ore 20:45

Stile pulitissimo e originale! Racconto intenso! Complimenti, non è assolutamente da tutti :) (sopratutto per la formattazione del testo XD Caso più unico che raro trovarlo così)

Recensore Master
06/10/17, ore 23:11

Complimenti per questo racconto. Non è da tutti scrivere una storia così complessa, forte, toccante... la protagonista ha avuto una vita da incubo, alla fine mi sembra più che naturale che ne sia uscita distrutta nella psiche, dopo tutte le volte che si era sentita distrutta nel fisico e nella dignità. E' un vero peccato che a farne le spese sia la dottoressa che sicuramente non aveva cattive intenzioni.

Recensore Veterano
21/09/17, ore 02:09

Eccomi qui a recensire! Wow... hai descritto tematiche molto forti ma che riescono a catturare il lettore fon dall'inizio e che con la mente, mentre legge, cerca di capire cosa è successo a questa donna!
Una donna apparentemente forte ma fragile e si lascia sconfiggere da tutto ciò che le accade... come non potrebbe essere altrimenti? Situazioni difficili di cui alcune persone ci di sono trovate veramente nella vita! Hai un ottimo modo di scrivere! Complimenti

Recensore Junior
12/09/17, ore 22:01

Ehi ciao!
Finalmente eccomi qua. A recensire una oneshot di genere Thriller.
Un sogno che si realizza, insomma.
Ora, a essere sincera non sapevo cosa aspettarmi. Cioè, nel senso: nell'introduzione non si hanno troppi indizi sulla trama, onestamente pensavo fosse qualcosa più "investigativo" :'
Però questo non è un difetto, anzi.
Passare dal pensare "oh wow, un thriller misto a giallo" a "oh cavolo. C'è tortura e tematiche simili, si parla della Nord Corea e della fuga, condita da una sana dose di follia. FIGOH" è qualcosa di bizzarro e fantastico assieme.
E, esatto, non sono una tizia normale.

Devo dire la verità, la seconda parte non avevo capito bene in che contesto metterla (può darsi che sia per il sonno e la quantità industriale di camomilla che sto prendendo. Sì, mi sa che sia quello), anche perché m'aspettavo che stesse dal nonno invece che essere silurata subito in un centro di cura mentale -poverina.
E, so che dovrebbe inquietare, ma -si parla sempre della seconda parte- sono rimasta affascinata da come MinJee da torturata si trasforma in torturatrice, veicolando la propria rabbia (o pazzia, forse sono corrette entrambe) verso una dottoressa che ha avuto la sfortuna di incappare in una coincidenza infelice ed essere l'oggetto di un "amore" distorto.

E nulla, non ho molto da dire. Mi piace!
Un'ultima cosa però, riguardante gli avvertimenti.
Nel tag "Tipo di Coppie" c'è sia "Het" che "FemSlash". Il secondo è piuttosto palese, il primo temo di non averlo capito, visto che non viene accennato.
Correggimi pure se sbaglio >.<
Detto questo, ti saluto. Spero un giorno di poter recensire altre tue Originali o... bhe, fanfiction di fandom che conosco.
Buonanotte ^^

-Dana

Recensore Master
11/09/17, ore 16:29

Salve!
Okay, partendo dal fatto che non sono una persona che si spaventa, ma che al massimo si inquieta, dveo dirti che se volevi mettermi ansia ci sei riuscita, ahahah.
Sei stata bravissima, davvero. Hai usato molto bene il salto temporale, con prima il flash back e poi "l'adesso", e hai descritto molto bene una sorta di amore malato dovuto a mille sofferenze del carcere.
Brava, davvero.
Bacioni, Mezzosangue230