Recensioni per
Figlio dell'inverno
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 201 recensioni.
Positive : 201
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
21/01/21, ore 11:55
Cap. 1:

Ciao.

Scusa se ti perseguito, ma la sezione"Mitologia greca", come dire, langue.

Io amo l'horror medievale. Attenzione, non il fantasy, non un mondo inventato in stile medievale, ma proprio il mondo del Medioevo reale con elementi horror.

Ero esitante, visto che quando qualcuno scrive un romanzo storico, di solito finisce per scrivere un saggio noiosissimo per far vedere quante ne sa più che un romanzo, ma il titolo mi ha attirato, è davvero evocativo, e siccome è proprio la prima cosa che guarda quando devo leggere qualcosa, eccomi qui. Dopo una mattinata infernale, con il tempo che c'è fuori, cosa c'è di meglio che un horror?

Dunque, si comincia in un modo abbastanza comune, questo bambino abbandonato davanti ad una chiesa, frequentata da due conti che desideravano proprio un figlio. Coincidenza? Io non credo.

Il povero cucciolo è albino, quindi suppongo sia lui il"Figlio dell'inverno". Vediamo come prosegue.
(Recensione modificata il 21/01/2021 - 03:32 pm)

Recensore Veterano
05/07/19, ore 20:42
Cap. 1:

E, come avevo anticipato, sono qui.
(Adesso che ti ho scoperto, resteró attaccata alle tue storie come una zecca...)

Un inizio intrigante, senza dubbio.
Allora, sicuro che c'è un nesso tra gli oggetti sacri della contessa e il bambino.

Poi arriva questo frugoletto, tanto caruccio, che però ha i capelli bianchi. È un albino, insomma. E giustamente viene considerato figlio del demonio. Che amori.

Ma forse è realmente un dono di dio, come aveva chiesto la contessa.
Non so, ma sta sicuro che continueró a leggere con estremo piacere...
(considerando anche che è una storia d'azione, e che - almeno da quello che ho letto- riesci a cavertela benissimo anche con le descrizioni più difficili.)

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
11/03/18, ore 14:37
Cap. 1:

Come sempre, un'ottima descrizione paesaggistica unita ai ritratti dritti e chiari dei personaggi, resi in poche pennellate decise. L'inizio è forse la parte più difficile di un racconto. Deve incuriosire e interessare. Tu ci riesci ogni volta. Ti chiederò qualche trucco! ^^ Complimenti!

Recensore Master
01/03/18, ore 14:52
Cap. 1:

Buongiorno e ben trovata, prologo intenso una nobile che vuole diventare madre, un bimbo abbandonato che resiste e diventerà il suo, ma che appare diverso..Il figlio dell'inverno. Volo al prossimo, sintassi, grammatica e punteggiatura sono ineccepibili

Recensore Master
02/02/18, ore 11:22
Cap. 1:

Ciao! 
E ho iniziato anche questa: mi piace il cambio di prospettiva, sia dal punto di vista della storia che dei personaggi. Siamo nel Medioevo e la scena si apre con una coppia di nobili che non può avere figli, tanto che la donna ricorre a sciocche superstizioni popolari.
Le loro preghiere sono esaudite col ritrovamento di uno strano bambino... con i capelli bianchi e la pelle di un vecchio? Mi ricorda un po' Benjamin Bottom, una delle mie storie preferite!
Mi hai incuriosita e leggero' volentieri. A presto, Rowan 

Recensore Master
18/01/18, ore 14:49
Cap. 1:

Certo non ti serve questa recensione, dato che ne hai a bizzeffe. Ma avevo bisogno di qualcosa di completo e, soprattutto, di ben scritto in cui districare la mente tra le molte ore di studio... non sono rimasta delusa, ovviamente.
Arrivo in ritardo, questo è vero, e con l'imperversare di feedback che è il tuo profilo, è mooolto probabile che mai ti accorgerai di questa nuova entry. Poco male. A dire il vero, è mia abitudine commentare a prescindere tutto ciò che leggo, capitolo per capitolo. Ed è ciò che sto facendo anche ora.
Ammetto che, ad ogni modo, questa recensione possa apparire un po' spoglia di contenuti, ma è troppo presto. Il prologo è sostanzioso, gli eventi in esso succedutisi ben delineati, ma come il suo stesso titolo lascia intendere, siamo solo all'inizio.
Mi farò presto un'idea più chiara.

Recensore Master
31/12/17, ore 14:36
Cap. 1:

E il prologo si apre favendo venire una gran tristezza per questa povera donna. Hai reso bene il suo disperato desiderio di avere figli, pur in così poche battute!
Interessante il ritrovamento del bambino, che messo così potrebbe sembrare quello di un semplice albino. La contessa comunque ha mostrato un notevole carattere nel trattare prete e folla, spalleggiata anche da un marito molto ragionevole per quel periodo storico.
Certo, ha anche lui le sue perplessità, come evidenziato dalla discussione con il sergente (le cui espressioni mi hanno fatta parecchio sorridere). Ma pur di veder felice sua moglie, è più che tollerante ...avrà ragione?
Un bell'esordio per questa storia, complimenti!

Recensore Veterano
10/11/17, ore 22:31
Cap. 1:

Ciao, è la prima volta che mi dedico alla lettura di una storia soprannaturale, non essendo propriamente il mio genere preferito, ma devo dire che il tuo modo di scrivere, di presentare i personaggi tramite i dialoghi mi hanno veramente rapita! Cercherò di recuperare al più presto gli altri capitoli; intanto, ti faccio i miei più sinceri complimenti perché è raro trovare una storia così ben scritta e, almeno da queste prime battute, tanto coinvolgente. Ancora, tanti complimenti! Un abbraccio,
Rosa

Recensore Veterano
22/10/17, ore 00:29
Cap. 1:

Veramente interessante. Io sono laureata in storia e il medioevo per certi versi è l'epoca che mi appassiona di più. Nella tua storia mi sembra rispecchino alcuni di quegli elementi che mi affascinano tanto, e senza dubbio scrivi benissimo e la trama è già appassionante!
Ti metto tra le seguite e pian piano mi metterò in pari.
A presto! :)

Recensore Master
17/10/17, ore 23:08
Cap. 1:

II posto con “Il figlio dell’inverno” nel contest "Cronache di Cacciatori", indetto sul forum da E.Comper



Grammatica, lessico e stile = 29/30 
Eccomi qui, come mio solito, inizierò questo punto della valutazione elencando eventuali refusi e/o errori di grammatica, per passare, solo successivamente, a un parere più generico inerente alla grammatica, al lessico e allo stile. 
Quando la piccola colonna arrivò alla base dello sperone di roccia su cui sorgeva Starkenberg, la porta della (delle) mura si aprì e da essa uscirono affiancati due cavalieri. (pag. 5) 
“E da quando in qua? Hai sempre dormito come un sasso, persino alla viglia (vigilia) delle battaglie.” (pag. 19) 
“Non è forse vero che uccide le sue vittime senza lasciare loro in copro (corpo) una goccia di sangue? (pag. 47) 
Ebbene, cosa posso dire? 
Oltre a questi piccolissimi refusi, probabilmente dovuti più a un momento di distrazione che ad altro, non ho riscontrato nessun altro tipo di errore, grammaticale o sintattico che sia, all’interno del tuo racconto. 
Tenendo conto del fatto che si trattava di una storia composta da 83 pagine buone, si tratta, senza ombra di dubbio, di un risultato tutt’altro che trascurabile. 
Passando, invece, a ciò che concerne il lessico e lo stile utilizzati all’interno del racconto, confesso che sono rimasta piacevolmente sorpresa. 
Il tuo modo di scrivere è semplice ma mai banale, ricco di dinamismo ed equilibrio. Un equilibrio che permette alla narrazione, ai dialoghi e alle descrizioni di alternarsi e integrarsi armonicamente tra di loro, con un fortissimo realismo e una scelta di vocaboli che colpisce sempre nel segno. 
Hai costruito un’ambientazione piena di sfaccettature, facendo leva su un’ottima capacità descrittiva che ti ha permesso spesso di riassumere, in poche ma oculate parole, i tratti distintivi delle situazioni e dei personaggi da te proposti. 
L’utilizzo, inoltre, di alcune citazioni latine, rende il tutto persino più interessante e coinvolgente, senza tuttavia appesantire in modo eccessivo il testo. 
Ritengo quindi che, senza ombra di dubbio, questo punteggio sia perfettamente meritato! 


Originalità = 25/25 
Ritengo che, di tutti i punti della valutazione, questo sia, senza ombra di dubbio il punto in cui hai saputo destreggiarti al meglio. 
La storia, ambientata ai tempi delle famosissime Crociate, presenta innumerevoli tematiche interessanti, nonché tantissimi spunti originali e unici. 
Innanzitutto, ho apprezzato l’idea di inserire un elemento fantastico all’interno di un evento storico noto a tutti, piuttosto che ricreare un mondo da zero. Tale idea permette di avere una base di partenza solida e chiara, su cui costruire una trama che sappia interessare proprio a causa del realismo dovuto alla vicinanza di tali eventi con la storia che tutti noi conosciamo. 
La finestra che hai aperto, sul mondo dei Templari e dei Crociati, dona una visione chiara e incredibilmente interessante dei pensieri, usi e costumi del tempo, incuriosendo il lettore che non può, di conseguenza, non esserne attratto. 
Il tema della superstizione e della corruzione della Chiesa del tempo è chiaro ed emblematico, i cittadini sono rappresentati, sebbene nella loro unicità, come individui facili da raggirare a abbindolare, specialmente dai più colti uomini di preghiera. 


Caratterizzazione personaggi = 16/20 
Riguardo alla caratterizzazione dei personaggi, confesso che, se non fosse per un difetto che riferirò alla fine di questo punto, per il resto avresti fatto senza ombra di dubbio un ottimo lavoro. 
La cosa che, più di tutte, ho apprezzato dei tuoi personaggi è la loro incredibile unicità. 
Ogni singolo individuo, dal più importante a quello di minor spicco, dal protagonista principale alla comparsa più banale, tutti, senza eccezione, spiccano per una caratteristica. Tale fatto li rende unici del loro genere, perché questo elemento li contraddistingue dalla massa, differenziandoli e rendendo ognuno di loro incredibilmente interessante. Sia anche solo il panettiere all’angolo. 
Direi tuttavia di parlare dei personaggi principali, quelli che, più di tutti gli altri, rappresentano all’ennesima potenza ciò che ho detto qui sopra. 
Iniziamo con Hermann e Adalrich. Essi sono, letteralmente, l’uno l’esatto opposto dell’altro. Mentre il primo, infatti, è un concentrato di positività all’ennesima potenza, sempre in movimento e sempre gioviale con tutti, il secondo è un vero e proprio uomo d’onore, il classico elemento tutto d’un pezzo che, spesso, rischia di mostrarsi troppo scontroso con gli estranei. Tuttavia, entrambi hanno un cuore d’oro, e sarebbero disposti a morire per ciò in cui credono e coloro che amano. 
Eppure, non sono i soli personaggi a essere unici, nel loro modo di fare e atteggiarsi. 
Parliamo, per esempio, del conte e di Konrad. Sebbene siano padre a figlio, non potrebbero essere più diversi. Il primo è un vero e proprio uomo di religione, fedele e dedito al proprio compito, che inizialmente, a causa del raziocinio scettico che lo caratterizza, si rifiuta di credere all’esistenza di non-morti e cani spirito. Il secondo invece è un giovane totalmente privo di ambizioni, dedito solo ai piaceri della vita e concentrato solo e soltanto su sé stesso, egoista e spesso fin troppo fastidioso, questo personaggio è, forse, uno dei meglio gestiti. L’antipatia naturale che sei riuscito a fargli emanare rende impossibile apprezzarlo, sebbene alla fine riesca a riscattarsi. 
Finiamo, prima di parlarti di ciò che mi ha lasciata scettica, con l’Inquisitore. Padre Gerold è un capolavoro di personaggio. Antipatico e crudele, manipolatore e megalomane, questo prete è l’emblema della corruzione ecclesiastica del tempo e di quanto, a quei tempi, semplici superstizioni potessero rovinare la vita di poveri innocenti. Come nel caso di Konrad, hai reso così bene il personaggio che è impossibile non odiarlo, e proprio questo odio spinge il lettore a proseguire, fremendo nell’attesa di vedere se alla fine i suoi intrighi porteranno a qualcosa o meno. 
Concludo manifestando ciò che, alla fin fine, mi ha impedito di darti un punteggio pieno su questo punto. 
Sebbene, infatti, i personaggi siano a dir poco perfetti, vi è una cosa, riguardante il protagonista, che proprio non sono riuscita a farmi andare giù. 
Qualcosa che, a dire il vero, con la conclusione della storia mi è saltata subito all’occhio e che dubito altri non la noteranno. 
Ossia le sue origini. 
E la donna misteriosa … 
Ora, concludere un racconto mantenendo una dose di mistero è normale, il problema è che, a riguardo, non otteniamo nemmeno una minima delucidazione. 
Lei gli salva la vita, manifestando il suo essere una Strega, e afferma che “lui è uno di loro” … ma loro chi, con esattezza? Ha forse a che vedere con le sue origini? Chi erano realmente i suoi genitori? 
Questo mistero, che è di fatto ciò che mette in moto l’intero racconto, rimane totalmente irrisolto. 
Non si riesce nemmeno a capire se Adalrich sia effettivamente umano o meno, chi sia questa donna misteriosa e se possa avere collegamenti col suo passato. 
Avrei compreso se, alla fine, fosse rimasto il quesito sull’identità della donna, ma non su tutto il filone laterale inerente alle origini e alla natura del protagonista. Così facendo non si riesce nemmeno a capire cosa sia realmente, al punto tale che, almeno in via personale, mi verrebbe quasi da pensare che possa esserci un seguito. Semplicemente perché questa cosa non può rimanere in sospeso così. 
È questo, essenzialmente, ciò che mi ha fatto abbassare di tanto il punteggio. Senza ciò, probabilmente il giudizio sarebbe stato a dir poco impeccabile. 


Gradimento personale = 3/10 
Eccoci quindi a questo punto. 
Sarò sincera, una volta conclusa la storia, mi sono vista di fronte a una situazione a dir poco ostica. 
Perché, sinceramente, il tema principale del contest erano, a dispetto della presenza dei pacchetti, i Cacciatori. 
E per essere onesta, sebbene il tema della caccia sia presente (in quanto, alla fin fine, la storia narra dell’uccisione del Ghoul), i Cacciatori (intesi nel vero e proprio senso del termine) non sono realmente presenti. 
È vero, sia Adalrich che Hermann si trovano a combattere una creatura che va al di là delle loro capacità e di qualsiasi cosa mai vista a memoria d’uomo. Tuttavia, essi rimangono, essenzialmente, dei Crociati … cosa che non ha nulla a che vedere con dei Cacciatori veri e propri, di fantasmi, vampiri o mostri che possa essere. 
Sono rimasta quindi parecchio indecisa, se ammettere o meno la storia. 
Visto che, tuttavia, alla fine la caccia era presente, ho deciso di ritenerla valida, togliendo punti al “Gradimento personale”, in quanto ciò che volevo leggere era, essenzialmente, una storia sui Cacciatori. 
In linea generale, non fosse per questo la storia non sarebbe affatto male … tuttavia, per rispetto verso gli altri concorrenti, non posso proprio darti il punteggio pieno. 


Utilizzo pacchetti = 15/15 
Come dico sempre su questo punto, non c’è molto da dire … o si inseriscono gli elementi scelti o no, comunque, mi prenderò del tempo per dirvi le mie impressioni su come li hai integrati nel racconto. 
Creatura 3 con 5/5 (Ghoul) = Forse, questo è il punto che ho apprezzato maggiormente. Il tuo Ghoul è molto ben costruito, con innumerevoli curiosità storiche sulla nascita e sull’origine della sua specie, un’eccellente descrizione fisica e innumerevoli spunti legati alle abilità che possiede. 
Merita a pieno il titolo di membro della sua specie, e confesso che mi è piaciuto davvero molto. 
Obbligo M con 5/5 (La storia deve iniziare con l’abbandono del giovane protagonista, da neonato) = Anche questo punto è rispettato alla perfezione, e non credo ci sia molto altro da dire. 
La premessa in cui la contessa prega gli dei per avere un figlio è un’interessante variante delle forme solitamente proposte, e da molti spunti narrativi. 
Divieto j con 5/5 (La storia non deve essere ambientata in epoca contemporanea) = Sul fatto che il periodo delle Crociate non sia epoca contemporanea, penso non ci siano dubbi. Hai perfettamente seguito il punto, riuscendo, inoltre, a dare descrizioni veramente molto realistiche del periodo storico in cui è ambientata la vicenda, aprendo un’interessante finestra temporale sulla realtà di quel tempo. 



Totale = 88/100 

Recensore Master
05/10/17, ore 10:54
Cap. 1:

Questo prologo è davvero qualcosa di incredibile. Non so come fai ma il tuo stile, il modo in cui scrivi invoglia a continuare a leggere, mi sono divorata il capitolo.
Dovrei guardare di traverso quel bambino ipotizzando che sia la creatura cattiva — che non ho ancora idea di quale sia. Ma non nascondo di aver provato felicità per la contessa quando si è ritrovata quel bambino piovuto dal cielo... per quanto strano.
Dall'introduzione suppongo che i personaggi principali siano altri, ma devo farti i complimenti perché chiunque comparso in questo capitolo è così straordinariamente ben caratterizzato e credibile che wow, sono senza parole. Penso che imparerò molto da questa tua storia ;')
Alla prossima~♥

Recensore Master
30/09/17, ore 06:59
Cap. 1:

Eccomi ^^
Questa storia inizia con un misstero non indifferente: un bambino in fasce, dalla pelle cadaverica e gli occhi bianchi, che sicuramente diverrà un essere d'incommensurabile bellezza; sembra quasi un Estraneo, speriamo che evochi i morti o figlio del Demonio verrà ritenuto istantaneamente. La contessa l'ha voluto con sé immediatamente, e il conte Kumo non avendo eredi è stato non dico costretto ma guidato a quella scelta da un insieme di fattori: la mancanza di eredi, la tristezza della moglie, che dopo anni di tentativi era possibile che tentasse addirittura di rapirne uno, e forse la pietà per un creatura che, seppur strana, era in difficoltà. Hildegarde è tornata a ridere e sorridere, come se quel bambino le avesse ridato un'anima. Ed e proprio qui che la faccenda inizia a puzzare: cos'erano quelle erbe o quei "riti da comari" che stava compiendo? Non è che niente niente è un rito satanico e adesso le è stato appioppato un figlio maledetto?
Lo scopriremo; ma il fatto che il gregario del conte si chiami Martin dobbiamo considerarlo una coincidenza? ;)
A presto!
Spettro94

Recensore Junior
27/09/17, ore 09:45
Cap. 1:

Ma che cosa?
Sull'Account di Old Fashioned c'era già un' altra storia e io me l'ero fatta sfuggire?
NOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!
COME HO FATTO?
Per di più questa storia è ambientata nella mia epoca preferita. Il medioevo.
Onestamente non ricordo bene, ma dalla data che hai inserito mi sembra più vicino al basso medioevo. 
L'inizio è molto interessante, si capisce già che il bambino, bianco come la neve, che nella neve si confonde è il protagonista, che viene già ben paragonato al povero Satana che viene sempre messo in mezzo quando c'è qualcuno d'accusare. 
Parlando di demoni e spiriti maligni se vuoi dopo ti mando un messaggio, (tanto per rendermi ancora più pazza ai tuoi pensieri) così magari ti spiegherò anche perché questa volta non ho messo una doppia voce nella recensione. (al momento sono ancora sotto shock per quello che ho scoperto la sera scorsa facendo delle ricerche, sempre grazie a te, perché era sul tuo Belial che volevo indagare)
Comunque il titolo "Il figlio dell'Inverno" mi piace molto, e anche la figura della donna, cosa abbastanza rara nelle tue storie. 
Mi sa che adesso devo proprio fermarmi qui, ho uno sputo di mezzo capitolo da correggere per la settimana prossima, e uno intero da riscrivere, dopo averlo gettato nell'immondizia, che sarà interamente incentrato su Andris, per la tua gioia. L'unico problema è che sono una persona pigra, e stavo quasi pensando di rimandare la pubblicazione al 2018, ma poi ho pensato che siete in tanti a leggere e quindi non posso prendermi il lusso di una vacanza così lunga. 
Comunque ti devo chiedere scusa, sia per non aver visto questa storia da "preferire a prescindere dagli sviluppi" sia per tutto quello che faccio con il foglio della recensione, tranne che una recensione. 
E ora ti auguro un bel in bocca al lupo per il contest! 
A presto! 

Gaia.

Recensore Veterano
25/09/17, ore 20:00
Cap. 1:

Bella storia, intrigante al punto giusto. Sono ben entrata nell'atmosfera del tempo già dalle prime righe, complimenti... e in bocca a lupo per il contest ;)

Recensore Master
25/09/17, ore 19:19
Cap. 1:

Ed eccomi anche qui... una storia ambientata nel XIII secolo, nel cuore del Medioevo. E hai ben descritto le atmosfere e le "credenze" del tempo, con le preghiere e la superstizione per un bambino albino abbandonato. Che subito viene additato come qualcosa di anomalo dall'ignoranza del tempo. Chi sarà questo bimbo divenuto "figlio" dei conti?
Sempre molto interessante, mio caro, seguirò con piacere anche questa tua nuova avventura.

a presto
Micia

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