Ok, finalmente direi che posso commentare questa storia come si deve.
Ho avuto bisogno di un po' di distacco, che il betaggio è stato matto e disperatissimo e tu lo sai bene quanto me XD. Comunque, eccomi qua.
Innanzitutto gongolo perché migliori di storia in storia e io sono fiera del lavoro che porti avanti e sì, anche di essere la tua beta *si fa pat-pat sulla spalla da sola*.
Scherzi a parte, quando il risultato è questo... Ne vogliamo parlare? XD E sarebbe pure il caso, va', di parlarne, altrimenti continuo a squittire e a dire cose senza senso andando in brodo di giuggiole da sola e di questa recensione non rimane nulla di comprensibile. Quindi, bando alle ciance.
Io, contrariamente a te, adoro Arien. Primo perché come farei a vivere senza bruciarmi al sole d'estate? Secondo perché, insomma, adoro il modo in cuti tutti la cercano, tutti la vogliono e lei se ne sta, invece, allegramente sola facendo della sua esistenza ciò che più le piace, cosa che tu hai reso, secondo me, benissimo.
Ma cominciamo dall'inizio: la prima alba. C'è tutto lo stupore, tutta la meraviglia di Arien mentre col suo vascello sale sempre più in alto e osserva la terra bramosa di calore che si anima, vive, cresce al tocco dei raggi del frutto di Laurelin.
Se con Aiarnel avevi mostrato il tutto dal pov di un cantore Telerin in un contesto particolarissimo e quindi avevi privilegiato i suoni descritti con grande forza, qui altrettanta forza ce l'hanno i colori, che acquistano una vividezza impressionante, fino alla più piccola sfumatura. Ok, io sono anti-Aman nel profondo quindi devo dirlo: Laurelin, Telperion, col sole voi non potete competere, poche storie!
E tra l'altro mi piace da matti come tu sia riuscita a mostrare con chiarezza l'indomabilità di Arien anche nel suo aspetto: la sua mancanza di un corpo, di una forma concreta, e la sua assoluta fierezza in questo. Cosa che nessuno di coloro che hanno provato ad avvicinarla ha capito, se non, forse, Eonwe sul finale.
E qui veniamo alla seconda parte del racconto, che se possibile ho amato ancor più della prima: la riflessione che Arien fa a proposito di Melkor è meravigliosa. A parte che adoro come lei lo tratti con sufficienza: "volevi darmi una forma di fiamma? Cocco, io so fare di meglio!" Ma poi quel lapidario: "moriranno nel loro stesso nero" che ogni volta che lo leggo sono brividi. Anche perché, insomma, lo sai, io a Melkor gli voglio bene, micino... No, più a Mairon in realtà, ma lo stesso... E comunque, divago.
Ah, e in tutto questo adoro come tu sia riuscita a utilizzare la versione di Myths Transformed tralasciando il lato creepy della faccenda, perché davvero ce n'era un gran bisogno.
Tilion invece mi fa una gran tenerezza nel Silma, e altrettanta nella tua storia. Eh, Arien, va bene, capirà, intanto però poverino deve avvicinarsi al frutto e scottarsi ben bene... Niente, adoro l'indipendenza di Arien ma quei due li shipperò sempre, credo, c'è poco da fare.
Ma la parte forse più dolce e che più di tutte mi ha trasmesso la completezza che desideravo è quella relativa a Eonwe: a parte il fatto che ho avuto l'impressione che tra i due si svolgesse una specie di dialogo silenzioso (dopo che Eonwe dice ad Arien di tornare indietro, intendo, ho l'impressione che tutti i pensieri che lei formula nei suoi confronti glieli mostri anche) e a parte il fatto che ho trovato di grande effetto l'immagine dell'aquila gigante con le penne scintillanti al sole, ma la durezza e la tenerezza allo stesso tempo dei pensieri di Arien verso di lui mi piacciono da matti.
È tutto giusto, è tutto vero, è tutto così che deve andare.
Ah, e poi vogliamo parlare di come Arien chiama i Noldor? "I Calaquendi Costruttori, i Calaquendi Guerrieri, i Calaquendi Assassini". Amo questo climax, c'è tutto.
E niente, credo che le mie capacità di lasciarti un commento sensato si siano esaurite: chiudo spronandoti a scrivere ancora e ancora e a dare il meglio di te (forse non sai che quando sono diventata la tua beta ho ricevuto in dotazione una frusta di fuoco, perciò ti conviene obbedirmi! :P)
Ci sentiamo in altri luoghi e per altre vie
Mel |