Recensioni per
Il tatuaggio di Nicola
di ImperialPair

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
27/10/20, ore 18:38

Ciao, questa storia mi è piaciuta molto.
Si distinguono bene l’inizio, in cui Ryou arriva in questa Italia così straniera senza nessun punto di riferimento fino a che non spunta Nicola, lo svolgimento in cui entra il tatuaggio di Nicola che da il titolo alla storia e che sembra quasi un test per questo amore adolescenziale e internazionale e infine il dolce finale in cui l’amore abbatte tutte le barriere. 
Ryou e Nicola si mettono insieme più velocemente di quello che mi aspettavo, senza particolari difficoltà. Nonostante il carattere “appiccicoso” di Nicola.
Tra i tanti confronti delle due culture sarebbe stato interessante esplorare anche quello dell’omosessualità e di conseguenza come i due ragazzi la vivono diversamente l’uno dall’altro. Ma d’altra parte è anche bello leggere una storia su due ragazzi innamorati in cui la questione del giudizio della società e del viaggio di comprensione del proprio orientamento non abbiano grossa importanza, come del resto non ne avrebbero se fossero stati un ragazzo e una ragazza. 
È bello il finale in cui si passa dal tatuaggio all’intimità tra Nicola e Ryou, come a sottolineare quanto Ryou non giudichi la scritta sul corpo di Nicola, ma anzi lo bacia e lo desidera quel corpo e la persona che contiene.
Spero che come primo scambio ti sia stato utile. 
 

Recensore Master
03/12/17, ore 16:24

Sintassi, ortografia, punteggiatura 
Nonostante la relativa brevità del racconto, ho riscontrato diversi errori e refusi, come la storia non fosse stata sottoposta a un'accurata fase di rilettura dopo la stesura. Nella maggior parte dei casi, la comprensibilità del testo non viene compromessa, ma in altri, ahimé, sì. 

Partendo dalla sintassi, ti segnalo quanto segue: 

Nella loro Nazione lo studio veniva prima di tutto, ma in Italia sembravano quasi che gli impegni scolastici venissero alla fine […] 

Probabilmente si tratta di un refuso, in ogni caso il verbo sembrare andava coniugato alla terza persona singolare. 

Non se l’era mai riuscito a scrollare di dosso al punto che aveva dovuto cedere ogni volta ritrovarsi a bighellonare piuttosto che pensare allo studio, per uno studenteavrebbe dovuto essere la cosa più importante. 

Questa frase è molto contorta: innanzitutto, credo tu volessi inserire un gerundio al posto dell'infinito (ritrovandosi invece di ritrovarsi), poi mi pare proprio che manchi un che dopo studio e prima di per

Aveva dovuto abituarsi a quel modo di fare, adattarsi alla nuova vita, allacciare nuove amicizie, così da oltre stringere rapporti duraturi e migliorare anche il suo italiano. 

Quel così da oltre stringere rapporti non ha molto senso logico in italiano: la parola oltre va tolta. 

[…] primo di tutto Nicola […] 

In questa espressione, Nicola è compreso in un gruppo di persone. La preposizione corretta è fra, seguita da tutti

[…] notando tuttora quanto quelle due nazionalità fossero differenti l’una dell’altra. 

In italiano, differenti l'una dall'altra indica allontanamento e separazione. Devi dunque inserire la preposizione da articolata piuttosto che di

Ryou non aveva mai giudicato i ragazzi tatuati, soprattutto se fossero stranieri. 

Per le regole della concordanza dei verbi, non c'è alcuna ragione per usare il congiuntivo imperfetto: è più corretto l'indicativo erano

Passando all'ortografia, non ci sono errori veri e propri ma soltanto dei refusi (comunque a mio avviso troppi, rispetto alla relativa brevità del racconto): 

Ti serva una mano con l’italiano? 

Ryou cominciò a baciare il ventre dell’italiano scendo fino ai boxer [...] 

Sarà stara la società [...] 

[...]fin quanto il suo desiderio […] 

L'uso della punteggiatura è complessivamente buono. Alcune frasi, magari, avrebbero necessitato di pause leggermente più lunghe – ho notato un certo abuso nell'utilizzo delle virgole – ma è pur vero che in italiano le regole per il corretto impiego dei segni di interpunzione sono molto meno rigide di quanto si possa credere. Non ritengo, dunque, di dover fare segnalazioni a tal proposito. 


Appropriatezza lessicale e stile 

Il tua racconto è fresco, leggero, tutt'altro che ampolloso. Il lessico impiegato rispecchia, a mio avviso molto coerentemente, l'età dei due giovani protagonisti: è dunque sobrio, semplice, non particolarmente ricercato ma comunque appropriato al contesto e alla trama. 
Lo stile è piuttosto scorrevole, anche se alcuni degli errori segnalati in precedenza compromettono in parte la lettura e la comprensione di alcune frasi. A parer mio, inoltre, ci sono alcune ripetizioni che in un testo di narrativa non dovrebbero figurare: 

[…] o almeno fu quella la sensazione che aveva provato, almeno così gli era sembrato. 

L’italiano aveva sempre avuto una profonda passione per la musica rock e uno degli artisti che adorava di più, era David Bowie. Aveva sempre saputo che aveva da sempre suscitato una notevole influenza […] 

Ti segnalo, infine, questa frase: 

Sei il ragazzo più fantastico dell’universo […] 

Premettendo che l'aggettivo fantastico ha già di per sé un significato intrinseco che rimanda ai superlativi, l'espressione più fantastico, che probabilmente hai usato perché tipica del linguaggio giovanile, a livello stilistico è comunque piuttosto inelegante. Se vuoi utilizzarla, ti consiglio di evidenziarla in qualche modo o di segnalare in nota che si tratta di un'espressione pronunciata dal personaggio e non da te in quanto autrice. 

Trama: originalità e sviluppo 
Leggendo questa storia, inizialmente ho avuto la sensazione che l'avvicinamento tra i due personaggi sarebbe stato più difficile. Devo dire di essere in parte rimasta delusa dal modo, a mio avviso un po' frettoloso, in cui Ryou cambia opinione su Nicola. Se, infatti, dapprima sembra che il ragazzo giapponese provi antipatia nei confronti del suo “molesto” compagno di classe, passa davvero poco tempo da che egli si ricreda. Questo appiattisce non poco la trama, rendendola di fatto schiava del cliché “prima mi stai antipatico, poi ti amo”. Ripensandoci, ho poi in parte ammorbidito la mia valutazione perché i protagonisti sono molto giovani, e un repentino cambio di giudizio su una persona è maggiormente possibile durante l'adolescenza. 
In ogni caso, non hai approfondito molto il loro rapporto, e non hai spiegato nemmeno troppo bene come mai alla fine Ryou abbia cambiato idea su Nicola. 
Molto carina, invece, è l'idea del tatuaggio: Nicola ha valuto marchiare a pelle i suoi sentimenti nei confronti del suo ragazzo, pur sapendo bene che nella cultura giapponese certe cose non sono ben viste – anzi, sono proprio mal tollerate. Ecco, mi è piaciuta questa parte perché mi è sembrata molto un “io ti accetto per quello che sei, tu sforzati di fare lo stesso”, nonostante il tatuaggio in sé come dimostrazione d'affetto nei confronti di un giapponese sembri quasi una provocazione. Trattandosi comunque di una coppia mista, questa “provocazione” ci può comunque stare. 
Per il resto, nella storia non ci sono molti altri elementi che richiedano grosse riflessioni: mi sarebbe piaciuto leggere qualche riga in più su come si sia davvero evoluto il rapporto tra i due ragazzi – magari, anche a discapito della scena di sesso che, secondo me, aggiunge davvero poco alla trama. 

Caratterizzazione dei personaggi 
Nonostante la storia sia piuttosto breve – e sia normalmente difficile, in poche righe, caratterizzare bene i protagonisti di un racconto – sia Ryou che Nicola hanno delle personalità piuttosto spiccate, partendo dalle quali si possono trarre notevoli spunti di riflessione. 
Di primo acchito, hai giocato molto su alcune caratteristiche, magari un po' stereotipate, dei giapponesi e degli italiani: da una parte, ci sono i freddi e introversi nipponici, che faticano a esternare i loro sentimenti e si preoccupano di non palesare troppo in pubblico ciò che realmente provano; dall'altra, ci sono i più caotici, passionali, estroversi, anche un po' “rompiscatole” italiani, che non disdegnano l'apparire a discapito dell'essere e che non si fanno problemi a scambiarsi effusioni, più o meno imbarazzanti, in pubblico. Mi è piaciuto il fatto che tu abbia messo subito in evidenza come questo aspetto caratteriale degli italiani abbia sconvolto il giovane Ryou, a tal punto da sentirsi persino infastidito. Ovviamente, egli mal sopporta anche le attenzioni rivoltegli da Nicola, il quale, invece, non intende fare altro che mostrarsi gentile e d'aiuto. Per fortuna, l'antipatia iniziale da parte di Ryou viene superata alla grande – anche se, ripeto, mi sarebbe piaciuto ricevere qualche dettaglio in più a tal proposito – e i due, nonostante le enormi differenze culturali, trovano un punto d'incontro. 

Gradimento personale 
Nel complesso, la tua è una storia di piacevole lettura, tutt'altro che impegnativa a livello di intreccio e abbastanza leggera nei contenuti. In fondo, i protagonisti sono due ragazzi adolescenti di oggi, che non hanno alle spalle grossi traumi e che possono permettersi, vista la loro giovane età, di preoccuparsi relativamente poco dei problemi del resto del mondo. Ho già accennato alle pecche di questo racconto nelle sezioni precedenti, per cui non mi ripeto. Ho letto la tua storia con molto piacere, ma ti consiglio una revisione più accurata a livello grammaticale: le imprecisioni e gli errori sono davvero troppi. 
Per il resto, credo che questi due ragazzi meritino una long... Mi piacciono!