Recensioni per
The Five Companions - Prologue
di IlMareCalmoDellaSera

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
27/11/17, ore 15:44

Provo un sottile piacere scoprire cosa succede a Tamriel solo attraverso le storie su questo sito, è una cosa che mi è successa anche con Skyrim (essì, sono rimasto fermo ad Oblivion io *sigh*). Vedo ritornare con piacere il "buon" vecchio Mannimarco che mi aspetto combinerà un bel po' di disastri anche in questo nuovo capitolo della saga.
Mi è piaciuto come hai saputo ricamare il background di intrighi e congiure che sta dietro la storia, attraverso riferimenti rapidi e concisi per il tramite di una conversazione fra due personaggi. E adesso sono curiosissimo di sapere come farà Mannimarco a ritrovare l'Amuleto dei Re dato che era stato distrutto da Martin e, sopratutto, cosa si nasconde dietro questo suo piano

Davvero una piacevole One-shot!
I miei complimenti,
NuandaTSP

Recensore Junior
22/11/17, ore 16:57

Come storia, devo dire che è molto curata, si vede che c'è un solido lavoro di documentazione e studio delle fonti del Lore dietro ogni frase, e un po' di ripetizione dei vecchi annali fa bene a tutti, specialmente a me che a volte tendo a saltare alcuni fatti. Mi piace, soprattutto, che siano i personaggi stessi a parlarne, senza così stancare alcuni lettori che potrebbero trovare le spiegazioni troppo particolareggiate. Ho notato che le storie d'azione hanno la meglio sui racconti dialogati, ed è un peccato perché il tuo lavoro è una bella fusione di intrigo e psicologia. Almeno, sono i due personaggi "più forti" dal punto di vista intellettuale a discorrere, con il sottile intento di tener celati i veri propositi che alimentano le loro disquisizioni. Insomma... una gara a chi ha la meglio. Il giocatore di ESO sa poi com'è andata a finire.
Hai presentato un Mannimarco meno tetro e più cospiratore, ma ha senso perché si rivelerà solo in seguito in tutto il suo oscuro potere (poi non nascondo che amo particolarmente il personaggio, cosa che mi ha sempre motivata a giocare ad ESO sin da quando è stato rivelato come membro dei Compagni).
Rispondo, almeno con le mie impressioni, alle tue note a fondo pagina. Non credo che ESO sia realmente "snobbato", ho sempre pensato di volerci provare, ma la frammentarietà del materiale in gioco mi ha sempre bloccato. Senza contare che a parte i Compagni, pochi sono i personaggi realmente caratterizzati. Sir Caldwell, forse?
Il problema di ESO è che introduce del materiale in contraddizione con il Lore di Elder Scrolls, che rende ancora più complicato un quadro già ingarbugliato di suo. Dai tempi di Daggerfall sono cambiate le razze, le raffigurazioni dei Daedra, persino i libri ingame... e ovviamente, ogni storywriter ci ha messo il suo. A qualcuno crea problemi, ma io direi live with it.
Quanto alla traduzione: una regola vuole che i nomi non vadano tradotti, a meno che non ci siano già delle fonti precedenti che motivano le modifiche. Siccome in Skyrim i nomi sono stati cambiati, ed ESO è disponibile solo in inglese, è a discrezione del traduttore operare delle scelte. Quindi, vai tranquillo, perché ti posso assicurare che non esistono degli assoluti. :)
Detto questo, è la prima volta che leggo un testo tuo, magari è la buona occasione per recuperare il resto... alla prossima. :)