Recensioni per
C'era una cicatrice a dimostrarlo
di TheGhostOfYou0

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/06/18, ore 10:37

Ciao!
Anche io credo che Rollo abbia sempre amato Ragnar e sia stato vittima della sua fascinazione, della sua sete di potere e dell'incredibile ascendente sul prossimo che l'ha portato a diventare re. E rimanere all'ombra di Ragnar per una vita intera è terribile. La consapevolezza che il fratello ha gli occhi di un dio, l'ammissione di credere ancora a Odino e Thor nonostante il matrimonio cristiano sono assolutamente IC e, sebbene capisca il dubbio dell'Autore (perenne quando si scrivono fanfic) di fronte al personaggio trattato, ti assicuro che questo è davvero Rollo. Almeno per me.
L'excursus che gli hai fatto compiere è davvero ben orchestrato e si adatta perfettamente allo sviluppo del personaggio. Manca Siggy, nell'elenco. Mi dispiace che sia finita un po' nell'oblio dato che, per un periodo, lei e Rollo erano stati compagni, ma in fondo bramiamo quello che non possediamo e Lagertha è sempre stata nel cuore del protagonista dalla prima puntata della prima serie. Non è assolutamente una critica, ci mancherebbe, però rileggendo la tua storia ho rivisto anche lei ed ero curiosa di sapere cosa ne pensassi della loro relazione. :)
Aggiungere riferimenti alla sua vicenda, del resto, avrebbe potuto spezzare l'equilibrio di una storia molto intensa e ben scritta, del resto.
Insomma, complimenti, davvero bella!
Shilyss

Recensore Master
30/12/17, ore 16:19

Primo Posto: “C’era una cicatrice a dimostrarlo” di TheGhostOfYouO



◊ Grammatica e stile: 9,8/10 (5/5 di Grammatica e 4,8/5 di Stile)

Sul lato grammaticale non ho trovato errori di sorta né sviste, se non una battuta senza punto finale (“Quando tutti ti volevano morto, io ti ho tenuto in vita” ) e una virgola attaccata alla parola seguente; per quanto riguarda lo stile, mi ha convinto e colpito molto il connubio di un discorso diretto, che con poche frasi delinea più di una sfaccettatura del protagonista e la spiega, unito a espressioni e frasi che creano un effetto decisamente particolare: sbucciarsi il cuore, per esempio, mi è rimasta subito impressa perché mostra, con un lieve senso di amarezza e quasi rimpianto per una prima giovinezza per Rollo ormai cessata, i primi tentativi e passi dell’amore, le cadute e ferite che quasi certamente riceverà.
Sembra di ascoltare un poeta cantare in certi punti, siamo proprio nel suo cuore e quindi le parole vengono filtrate una a una da ciò che prova e sente, trasmettendo la malinconia che la dolcezza della vittoria non può estinguere, il senso di pesantezza e cambiamento che si fonda con la certezza che qualcosa di certo resterà, e lui non potrà farci nulla.
È raro trovare uno stile così partecipe: a volte si tratta l’introspezione con freddezza, senza mostrare il vero cuore del parlante o semplicemente di chi scrive; invece qui si sente sia la presenza forte del villain che hai scelto e la tua, che ci guidi insieme a lui nella sua mente.
È da affinare un attimo quel tocco di ricercatezza poetica che avrebbe accresciuto ancora di più il valore della storia, ma non è davvero male.



◊ IC/Caratterizzazione personaggio: 10/10

Punteggio pieno, assolutamente; Rollo è IC dal primo all’ultimo punto, in ogni ambito che hai toccato: tanto che me lo sono rivisto non solo mentre, nell’episodio, guarda l’armata di suo fratello subire la disfatta e si erge sopra la rovina come un dio vendicatore, ma anche in tutti gli altri momenti in cui è apparso nella serie.
C’è molto, in questo personaggio e nella storia: tutta la sua storia, dalle origini dell’amore non corriposto per Lagherta, la fiera shieldmaiden, alla sua vita con Gisla, dove le braccia della donna non lo hanno ancora strappato totalmente dalla sua antica religione e lui può ancora sentire Thor agitarsi nel cielo; c’è un richiamo a una vecchia rivalità che ha separato due fratelli e poi li ha di nuovo uniti, nel sangue, nella guerra e nelle promesse, tra la tortura e il legame che non può essere sfaldato; c’è la sospensione di un mondo che sente ancora parte di sé ma allo stesso tempo gli si oppone, gente che ha perso fiducia in lui ma ancora lo osserva, in attesa di vedere le sue azioni; c’è il pensiero a Bjorn, il nipote che ancora non vuole accettare la perdita dello zio, una persona a lui legatissima e che non è disposto a perdere; e poi c’è quello a Ragnar, i cui occhi blu lottano con il sorriso del vincitore, lo mettono alla prova sempre di più, fanno comprendere che nulla è ancora finito tra loro due.
Insomma, ci sono tutti i punti fermi non solo del "traditore", ma anche il sistema più complesso di relazioni e sentimenti che i vari personaggi provano verso di lui.
Il fratello minore, ombra di Ragnar il Viaggiatore, sempre secondo e sempre in disparte, l’amato da Parigi e dalle sue persone più importanti, si erge come nuovo protagonista e giustiziere, dove vendetta, vittoria e amarezza sono una cosa sola.
Il modo in cui Rollo dice di amare Ragnar più di ogni altra donna mi ha messo i brividi per l’intensità che sprigiona: è la prova che questa storia vale tantissimo, perché hai messo dentro tutto il tuo cuore nello scrivere. Semplicemente meraviglioso.



◊ Introspezione: 10/10

Ogni parola è introspezione dall’inizio alla fine: è un flusso di pensieri che ci conduce rapido nel cuore di un conflitto che riguarda molto più di quanto sembri a prima vista, un rapporto talmente grande che prende vita in più di un modo.
Così, alla devozione e al riconoscimento del valore del fratello corrispondono rivincita e ottenimento della tanto agognata (sperata, invocata) realizzazione. Ora tutti lo riconosceranno, ha imposto alla sua gente una prova schiacciante che segna il suo riscatto.
Tutto ciò viene svelato lentamente, gradualmente, in un silenzioso dialogo con Ragnar e con sé stesso, dove si nascondono ardori e debolezze: quella cicatrice sul suo volto rimane a ribadire e mostrare il fatto che per suo fratello ha sempre tentato oltre il possibile, e che entrambi sanno cose che nessun altro può comprendere.
La storia non si ferma qui, possiamo dire: nell’animo del protagonista continuerà ancora, per sempre, fino a quando lui ci sarà e quel marchio sul volto rimarrà con lui… perché se la dimentica, dimentica anche sé stesso.



◊ Gradimento personale: 10/10

Credo sia inutile dire quanto mi sia piaciuta. Hai scelto uno tra gli episodi più forti e sentiti (finora) fra tutte le serie: potrei stare a elencare per ore le emozioni che mi ha dato la sua visione, sia sul fattore della resa dello scontro sia l’emozione nel vedere i fratelli-rivali affrontare una battaglia tutta loro, lontana da ogni tempo e spazio. Potrei, ho scritto, perché questa fic parla già per me: dà voce non solo a Rollo, ma anche a tutti noi che ci siamo schierati chi da una parte chi dall’altra – io, in alcuni punti, ho parteggiato molto apertamente per Rollo, ad esempio –, ma non possiamo rimanere indifferenti davanti al valore e alla forza della parte opposta.
A questo punto, te lo chiedo sinceramente, scrivi ancora su questo fandom: c’è bisogno di te, perché questa è una delle poche storie che ha saputo essere sia completa che profonda su un personaggio che merita molto, molto di più rispetto a quanto sia già stato scritto.



◊ Eventuali punti bonus: 2/2 per aver scelto il fandom di Vikings



Totale: 41,8/42

Recensore Veterano
01/12/17, ore 11:38

Non conosco la serie, ma quello che traspare è un desiderio di Rollo che il fratello lo apprezzi, senza astenersi da sacrifici.
Io stesso ho provato qualcosa di simile, desiderando per molte persone che usassero la mia presenza per avere dei sentimenti più profondi, ma sto imparando che forzare le persone rallenta ancora di più la loro crescita.
Non so esattamente come sia il personaggio, quindi non posso valutare la storia da questo punto di vista.
C'è solo qualche errore di battitura (assenza di spazio dopo una virgola, uno spazio doppio e "a fianco dei cristiani" anziché "al fianco") e lo stile è un po' ridondante, ma per il resto è a posto.