Eccomi!!
Scusa il ritardo ciccia >/////////<
Allora, come avevo detto già nella scorsa recensione, i toni sono decisamente cambiati e il ritmo è diventato forsennato e frenetico, fatto di ansia, angoscia, paura... tutto ciò che c'era di tranquillo e riflessivo se n'è andato con Hyperion e ora, infine, siamo giunti alla vera battaglia.
Ifrit non ha alcuna intenzione di redimersi, non è pentito per ciò che ha fatto e forse l'orlo della pazzia lo rende persino fiero.
Gode nel vedere Shiva contorcersi dal dolore fisico ed emotivo e ne vuole di più, ma appena le è abbastanza vicino non solo le ricorda l'odio che prova per lei ma anche per il suo bambino di cui non vuole avere pietà.
E' spettacolare come muovi Ifrit, è davvero un pazzo mosso solo dal rancore e dalla delusione e Shiva sa benissimo di avere ogni colpa ed è forse per questo che in primis protegge suo figlio, nel suo grembo, spinta dal sentimento materno che, secondo me, è l'ultimo stadio che la sta rendendo più umana che divina, sempre più simile ai mortali piuttosto che agli dei.
Come ti avevo già detto l'evoluzione della Dea è stata graduale e mettendo insieme i pezzi se ne può addirittura stipare la diversità tra i primi capitoli a questi ultimi, e ancora un ulteriore cambiamento dopo la morte di Hyperion... che meraviglia *___* Ormai è parte di te, la muovi benissimo.
Poi ho avuto paura, ho pensato davvero che Ifrit potesse farle del male, uccidere il suo bambino, il frutto che lei e Hyperion hanno creato e invece no. Bahamut, con la sola forza del rancore e della disperazione per la perdita della compagna, lo ferma.
Non so se in quel momento il suo obiettivo fosse anche quello di proteggere Shiva; dopotutto per "causa sua" ha perso Leviathan e forse è stato solo un caso che lo abbia fermato proprio prima di colpirla. Non so quanta lucidità avesse Bahamut e anche questo dettaglio mi è piaciuto: hai voluto un po' lasciare il dubbio per poi farci capire dopo che dopotutto le due divinità erano spinte dallo stesso sentimento cupo e oscuro, con la differenza che Bahamut è riuscito a riprendere consapevolezza.
Infine Shiva riesce a scappare, anche se con grande difficioltà, grazie all'aiuto di Ramuh e qui sottolinei la sua pacatezza che viene meno. Questo significa solo una cosa: la questione è più grave di quel che sembra, se ha scomposto il tonante e qui di nuovo l'ansia cresce.
Il parto ora è sempre più vicino e la paura di non riuscire a proteggere il proprio figlio, per la Dea, è sempre più forte ma malgrado questo è sconvolta, è oppressa dalla paura, dai pensieri, anche dalla rabbia verso ifrit.
Ne comprende il senno perso ma non lo può biasimare. Non può arrivare davvero a tanto per un cuore spezzato, addirittura a voler distruggere ogni cosa.
Qui torniamo un po' a dei toni tranquilli, ma non molto. Sottolinei comunque che nell'aria c'è la presenza dell'Ardente ancora alla ricerca delle sue prede, dei suoi ex compagni che grava su quella calma apparente.
Un piano va escogitato e da soli, ora anche senza Leviathan, non possono far molto così viene presa la decisione più sensata ma più pericolosa di tutte, ovvero donare la magia ai mortali.
Hai dato il giusto peso alla decisione presa, si sa che dei mortali le divinità non si sono mai fidati ciecamente, ma in qualche modo gli ultimi eventi li hanno resi forse più affidabili agli occhi degli Dei.
Non è stata una decisione semplice, difatti l'hai descritta in modo ponderato, puntualizzando sul fatto che il rischio ci sia ma che la soluzione sia quella e basta.
Spettacolare, ciccia. I toni sono cambiati ma la storia evolve come sempre in salita, tutti cambiano ma rimangono gli stessi e in questo capitolo capiamo che gli Dei imparano qualcosa dai mortali e non solo viceversa.
meraviglioso, adoro questo capitolo *____*
Poi sono ancora in trepidazione per quella cosa che ho letto e che non dirò... sono tipo in adorazione, sappilo *//////*
baciozzi,
Miry |