"Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché essi non sono più" - il dolore di una madre che perde anche solo un figlio è inconsolabile, una ferita che mai si rimargina pur rimanendole sempre gli altri. Ognuno per lei è a sé, visto che uno alla volta l'ha messo al mondo, allevato e amato. Perdere un figlio è talmente innaturale da portare alla follia e ho trovato la depressione di Maria molto logica nel gioco.

Mi è davvero piaciuta questa flash-fic, hai descritto in maniera superba l'allucinazione di Maria, quel suo disperato bisogno di sentire e toccare i suoi figli e al contempo l'amara consapevolezza della loro morte, che mai più ritorneranno a lei.

Complimenti davvero!
Bisous,
H.

Devo dire che trovare una storia dedicata a Maria Auditore è cosa alquanto rara. Nonostante sia un personaggio che ha patito una considerevole dose di dolore (ha perso marito e i due figli nel giro di una giornata, cazzo) si tende sempre a minimizzare la questione, concentrandosi sulla figura del figlio prodigio.
Molto bella, poetica e semplice.
Ti lascio un bacio, alla prossima!

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