Recensioni per
Vuoto. Penso solo al meo triste Vuoto.
di Rei Ryugo

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
10/05/18, ore 21:44

Ciao, sono qui per il gioco "OIOI" del Giardino.

Permetto che non sono amante delle poesie - non le disprezzo, semplicemente preferisco la prosa - né ho le competenze necessarie per poterle commentare - o criticare - dal punto di vista tecnico, quindi la mia recensione verterà soltanto sull'impressione personale che questa lettura ha suscitato in me.
Inoltre, credo sia giusto cimentarsi in qualcosa di totalmente "sconosciuto" una volta ogni tanto, per vedere un po' cosa ti offre il mondo esterno; motivo per il quale ho scelto di leggere questo sonetto.

Quello che ho provato, mentre leggevo, era uno strano senso di smarrimento contornato da innumerevoli sentimenti negativi.
Alcuni di essi sono: rabbia, malinconia e frustrazione e vanno a creare il vuoto nel protagonista, che si ritrova intrappolato in questi sentimenti pesanti e asfissianti.
Ciò è stato accentuato ancora di più dalle parole che hai utilizzato e dalle immagini che sei andato a creare.
Sarà che il corvo mi piace molto come animale e sarà che magari, anzi sicuramente, questa mia interpretazione personale non sta né in cielo né in terra… però ho visto il corvo come una sorta di personificazione dei sentimenti negativi espressi in questo sonetto.
Dato che la negatività la immagino colorata di nero e il corvo ha il piumaggio nero, ho pensato a questo accostamento.
Ad ogni modo, la lettura è stata scorrevole e il lessico azzeccato per ciò che avevi intenzione di scrivere.

Jill ~

Recensore Veterano
03/05/18, ore 15:44

Ehilà! Sono qui per l'iniziativa "Oioi!" del Giardino.
Ho scelto questa poesia principalmente perché mi attirava il fatto che fosse un sonetto, dato che avevo provato anche io a scriverne uno (non un granché, ma pazienza) e perché mi incuriosiva il fatto che l'avessi scritta da adolescente: dopotutto, essendo vicino al mio stesso "periodo di vita" (?), potevo forse sentirla più vicina. Ho sempre amato le poesie, ma spesso sono abbastanza selettiva per quanto riguarda EFP.
Ammetto che, nonostante avessi specificato nell'introduzione che non si sarebbe trattato di un sonetto "classico", sono rimasta stupita - positivamente, s'intende - dal trovare non solo versi endecasillabi ma anche settenari e novenari.
L'ho apprezzato, nonostante l'atmosfera cupa del sonetto si discosti abbastanza dalla mia generica visione della vita (sono una hippie ottimista nel suo mondo di fiori e arcobaleni, okay); sono convinta che se una poesia è in grado di trasmettere un'idea o un'emozione anche a chi, in quel momento, non la prova, allora ha raggiunto bene il suo scopo.
L'adolescenza è quel momento in cui qualsiasi emozione o sentimento è amplificato, e una situazione già di per sé difficile e cupa non fatica a diventare qualcosa di enormemente tetro. Ho avvertito una sorta di climax, andando avanti con le strofe, che parte dal senso di vuoto e che poi si riempie di emozioni negative - prima l'odio, la rabbia, e poi il terrore - per poi ritornare, in una struttura circolare ripresa anche dal ripetersi del primo verso, alla situazione iniziale, ma con l'aggiunta di qualcosa in più - non esattamente di positivo.
Ho rivisto il dubbio e la confusione di non avere la più pallida idea di cosa fare e di che strada intraprendere nella propria vita nell'immagine delle strade senza sbocchi e soprattutto nella prima terzina: una sorta di paura folle che confonde e che "il grigio veder rende cieco", come a cancellare completamente qualsiasi idea già di per sé sfumata e incerta.
Lo stesso essere "schiacciato e ridestato" dai propri stessi sentimenti, spesso negativi, mi rimanda alla confusione e alla furia di un adolescente - che, ci faccio caso adesso, immagino sfogarsi scrivendo (o almeno a questo mi fa pensare il quarto verso).
Per quanto riguarda il lessico, volevo solo sottolineare il fatto che i termini che hai scelto, dal suono cupo (parole come vuoto, torvo, foschi, e i suoni "o" e "u" che si ripetono più spesso degli altri) sottolineano particolarmente le emozioni che la poesia trasmette.
Ora, non so quanto i miei pensieri siano in linea con quanto originariamente doveva trasmettere il sonetto, ma il bello è proprio questo, no? Le interpretazioni possibili, per una poesia come si deve, sono sempre infinite.
Chapeau~ ciao ciao!
(Recensione modificata il 03/05/2018 - 03:54 pm)

Recensore Master
22/03/18, ore 21:10

Eccomi per il premio recensione all'Oioi del Giardino di Efp.
Una poesia ... accidenti ... da un lato sono molto fenicia di averla letta, dall'altro mi trovo in quel classico limbo, o meglio terrore da superiori nel parafrasare una poesia. Non ho studiato letteratura dal punto di vista tecnico, almeno non in maniera così approfondita da discutere sulla forma della struttura del testo, non sia mai che usi termini inappropriati. Mi è piaciuta ecco.
Dal punto di vista del significato essa trasmette un senso di angoscia, un dolore per un amore ( ??? ) che purtroppo non si è realizzato. Un giorno di spiaggia dove il poeta trascrive il proprio stato d'animo ... immagino ci sia stata una delusione profonda dietro a questo componimento, dimmi se sbaglio?

Un saluto carissimo e alla prossima :)

Recensore Junior
08/03/18, ore 23:53

Eccomi per la recensione (scusa se mi sono ridotta quasi all'ultimo, ma sono stata poco bene durante la settimana!) :)
Allora, devo ammettere di essere parecchio critica con le poesie (sulle piattaforme online non ne leggo, perché... beh, ne scrivo anche io e sono paranoica, temo di svalutarle... ma io mi creo mille problemi, lascia stare ahaha), perché temo di non trovarne all'altezza dei miei gusti o di difficilmente recensibili, ma tu avevi detto che si tratta di un sonetto, quindi mi sono chiesta: perché no?
Intanto la divisione delle strofe è assolutamente quella caratteristica del sonetto: due quartine e due terzine. Molto petrarchesco e ti riallacci alla tradizione. Ho fatto più fatica con le rime, perché lo schema dovrebbe essere o a rima baciata o alternata o incatenata per le quartine e un classico DEF DEF per le terzine. Ecco, ho trovato solo due rime (corvo/torvo e l'inclusiva occhi/sbocchi), però le trovo ricercate e decisamente non banali (anche perché nella poesia tradizionale italiana non sarebbe mai figurata una parola come "sbocchi"!), quindi ti sei riscattato in questa maniera. Anche se le rime sono importantissime per i sonetti!
Ho trovato una corrispondenza tra versi e sintassi (non ci sono enjambement, per capirci) e in due casi hai interrotto i versi con una cesura (parlo del primo della prima strofa e il primo dell'ultima), mettendo in focus la parola "vuoto", che mi sembra decisamente il centro del tuo componimento.
Non sono sicura di aver capito la prima quartina: in che senso il vetro "pone" il corvo? O è il contrario? Forse lo riflette e quindi restituisce l'immagine del corvo agli occhi di chi lo sta guardando? Non mi è chiaro... perdonami.
Nella seconda viene ripresa della donna in una delle sue accezioni più care alla tradizione: la donna amata come anche colei che toglie tutte le energie vitali, e quindi invisa al poeta. A una prima lettura credevo che parlassi della morte, perché quel "senz'occhi" mi ricorda il modo con cui Gozzano si riferisce alla Morte, che la chiama "la dama vestita di nulla" (cito più o meno a memoria... fidiamoci, per stavolta XD) e il fatto che a lei manchino gli occhi... mi dà una sensazione di vuoto come può essere il passaggio ad altra vita. Anche se un volto di donna senza occhi mi richiama alla mente la Dea bendata, che è la Sorte... insomma, qui può esserci un gioco di riferimenti infinito, e io ne sparo tantissimi, quindi ogni tanto potrei esagerare.
Nelle terzine riprendi le sensazioni che il pensare alla donna ti ha suscitato, quindi il terrore, che arriva a coinvolgere anche l'ambiente circostante: accenni al cielo, che diventa proiezione di un malessere interiore... molto più di estrazione romantica, che classicista, in realtà: perdi il contatto con l'ambiente reale, e l'Io straripa dai propri confini per riversarsi sull'ambiente: è tutto grigio e intriso di questo malessere che contagia la voce poetante. Il vuoto è ripreso, con la ripetizione del primo verso; forse è una costruzione un po' asimetrica, perché io (ma prendila come una semplice opinione, io non sono Dante... purtroppo!) l'avrei messa alla fine, come per chiudere un cerchio (ma è il mio modo di scrivere, quindi lascia perdere ahah). Al penultimo verso dici che stai camminando, nonostante la donna ti abbia chiuso le vie: quindi forse, un modo per andare avanti esiste... solo che l'indecisione è più forte, quindi contemporaneamente cammini e non cammini, odi e ami, e sei terrorizzato e in preda a una sensazione vuota (e che dunque non è). In bilico, in sostanza.
Considerazioni linguistiche. Alterni parole tipiche dello stilnovismo (come "meo", "core"), ma ne inserisci altre che sono del tutto estranee a questa tradizione e dal filone successivo (come "sbocchi" e "schiacciato"): ti suggerirei, se volessi cimentarti ancora in esperimenti di questo genere, di cercare di amalgamare il lessico, di renderlo più uniforme, o sui canoni duo-trecenteschi (quelli che sono rimasti fino a ottocento inoltrato) o su un tipo di poesia più recente e affrancata da alcuni aspetti tradizionali.
Credo di averti detto tutto (e ancora scusami per il ritardo), alla prossima!
Cory

Recensore Master
31/01/18, ore 16:50

Ciao, sono qui per lo scambio a catena.
A me le poesie piacciono molto, infatti, molto spesso, mi cimento a scriverle (non con granri risultati, ma dettagli xD)
Leggendo l'introduzione ho visto che l'hai scritta quando avevi sedici anni. Beh, complimenti. A quell'età mica tutti hanno questa proprietà di linguaggio.
Come poesia... sì, è fondamentalmente triste e molto malinconica, e secondo me hai saputo far percepire perfettamente quello che volevi fare intendere (almeno per me). E si vede che l'hao scritta in un momento... come dire, che non si è né carne né pesce, credo che tutti a quell'età ci siamo cheisti cose come "chi sono e cosa voglio essere".
Tecnicamente, la poesia è ben strutturata (per quanto possa capirne xD) il tipo di linguaggio che hai usato da un tono grave e quasi solenne, quindi l'ho molto apprezzata. Credo che per scrievre una buona poesie bisogna trasmettere qualcosa, e sicuramente questo è il tuo caso.
Mentre leggevo ho provato inquetudine, tristezza e poi di nuovo malinconia (o sono io che sono troppo emotiva, non so :D )
Comunque, sono contenta di aver dedicato il mio tempo a questa lettura, che è stata molto istruttiva ^^
A presto e alla prossima :)

Recensore Master
15/01/18, ore 00:15

Buonasera!
Sono molto contento di trovare ragazzi che, durante il fiore della propria adolescenza, scrivevano dei loro sentimenti con le poesie o mediante diverse forme di scrittura, sinceramente mi fa sentire meno anormale come mi facevano sentire nel corso di quegli anni.
Io ho proprio cominciato a scrivere partendo dai sonetti che mi sembravano una formula base per poter cominciare a capire la metrica, la musicalità e tutto il resto, per cui non ho potuto non scegliere questo tuo componimento, è stato praticamente spontaneo sceglierlo.
Trovo che riesca ad essere un quadro piuttosto fedele dell'adolescenza e del senso di non appartenenza che essa crea per via della crescita della persona che passa dall'infanzia all'età adulta, però non è mai un passaggio sereno e positivo, ci sono dei periodi (indeterminati dal punto di vista della durata) difficili dove avviene una chiusura e un senso di inconsapevolezza che brucia e sembra interminabile, per l'appunto.
Il vuoto persiste e si fa forte nell'animo del protagonista poeta, al centro tra l'odio che la vita gli sta offrendo e l'amore che vorrebbe dare e ricevere con la stessa intensità, intrappolato nel presente oscuro dove solo i suoi figli pieni di inchiostro, pieni di quello sfogo così ribelle e anticonformista, rivolti a persone degne per il proprio cuore ma mai per il loro.
Personalmente sono dell'idea che le parole più arcaiche (che mi hanno rievocato lo stilnovo, se devo essere onesto) danno una musicalità azzeccata a tutte le parti della poesia; le mie preferite sono la prima quartina e terzina, con l'aggiunta degli ultimi due versi della seconda terzina, che è il perfetto sunto della condizione di sgombro che sente la persona per colpa di eventi, incomprensioni e il fatto di non sentirsi abbastanza in un mondo che gira piuttosto velocemente secondo la sua visione del tutto.
Quelle parti creano un'ambientazione e una retorica figurativa piuttosto chiara e palpabile, con il corvo che non molla mai lo sguardo del protagonista, quasi a simboleggiare l'oscurità del suo animo irrequieto e tormentato dalla sfortuna ed è l'unico essere che gli rivolge un'occhiata, al contrario della dama, probabilmente suo desiderio più profondo e ricorrente.
È una metrica libera e minuziosa al servizio di un sentimentalismo che esplora le delusioni e la consapevolezza di un periodo dove il vuoto padroneggia le proprie giornate, portando alla conoscenza della solitudine e dell'inettitudine nel non riuscire a cambiare una situazione scomoda, a tratti considerata come impossibile da vincere.
Un sonetto ispirato e profondo, coerentemente emotivo e riflessivo sulla condizione presente, una sorta di strada senza via di uscita (tra l'altro citata nella seconda quartina) dove solo la consapevolezza di sentimenti tutti diversi tra di loro dà la carica e la spinta per tentare, nel bene o nel male, per sapere che in fondo si fallisce e si sta male ma si è vivi nel profondo del proprio essere, adolescente.
Ottimo componimento per quanto mi riguarda!

Un abbraccio grande,

Watashiwa

Recensore Master
14/01/18, ore 15:57

Ciao sono qui per lo scambio di recensioni:
Una bellissima poesia, triste, ma bella
In tutte le varie strofe rimani coerente ed è una poesia a mio avviso elaborata e bel scritta
Complimenti

Recensore Master
09/01/18, ore 11:12

Buongiorno.
Una bella poesia!
Molto elaborata e studiata, a mio avviso.
Mi ha colpito molto piacevolmente!
Il lessico è attento, scrupoloso e ricercato, e poi comunque resta coerente in tutte le varie strofe.
A me è piaciuta, e mi complimento tanto con te per questo ottimo scritto :)
Buon proseguimento di giornata :)