Recensioni per
Vivevo una vita normale
di Ely_Pommy

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/10/18, ore 08:32

Ciao Ely_Pommy, questo racconto nella sua drammaticità e nella sua atrocità, è un qualcosa di sorprendente. Realistico senza ombra di dubbio.
Hai trattato la tematica "Olocausto" con competenza, alcune righe fanno venire la pelle d'oca, deduco che per scrivere questo componimento hai adoperato una certa ricerca, nonchè hai un evidente interesse per questa tematica sicuramente non facile.
Ci sono storie che non si conoscono, che appena le scopriamo riescono a farci capire come spesso la realtà superi la fantasia sebbene questo racconto sia fiction. Se poi sono magistralmente scritte e strutturate come questo racconto, allora farsele sfuggire è un vero peccato.
Sullo sfondo storico nel pieno del periodo nazista, la tragedia che viene compiuta dall'esercito con a svastica con la loro folle questione ebraica attraverso gli occhi color menta delle protagonista con l'obbligo di stella per nulla poetica, impedimento di attività lavorative, di frequentare locali, sino alla ghettizzazione, espropriazione di ogni bene e infine deportazione con la famiglia che viene divisa e un futuro incerto ma al contempo certo. Rimane solo la speranza che la protagonista riesce a salvarsi magari dapprima a sopravvivere e poi a vivere.
Dico questo, perchè il racconto che tutti dovrebbero leggere, altro che due recensioni, anzi tre con la mia.
Ti assicuro che l'ho letto tutto d'un fiato con gli occhi lucidi, (i miei sono marroni color Nutella) la lettura non mi ha staccato nemmeno per un istante e alla fine ciò che vince è un'instancabile fede nella vita nonostante tutto sembra perduto.
Mi hai immedesimato a tal punto di immaginare non solo i luoghi ma anche i volti di tutti, protagonista compresa su uno sfondo in cui tutto è grigio e opprime. Occhi enormi quelli dei perseguitati, che appaiono ancora più grandi nei loro volti scarni, segnati da profonde occhiaie in cui si legge sia la rassegnazione e la paura. Occhi enormi anche quelli dei tedeschi, ma in questo caso enormi quanto feroci e bestiali, spesso privi di pupille. Una loro espressione, un loro sguardo, e l'orrore prende forma per tutta la durata del racconto tranne la prima parte più disincantata, la quiete prima della tempesta, insomma per poi passare alla fanciullezza rubata e segnata.
Ely, questo racconto è sicuramente uno dei tuoi lavori migliori della tua attuale raccontografia, hai utilizzato un modo tutto per approcciare un argomento che forse ormai è saturo oltre che di consapevolezza. Da abbinare ad altre forme di comunicazione su codesto gravissimo e sanguinoso evento storico in cui la violenza denigratoria la possiamo purtroppo riscontrare ancora oggi sotto altre forme o sotto altre forme di genocidi e persecuzioni.
Brava, un brava come sempre sincero.

Recensore Junior
27/01/18, ore 14:27

Racconto davvero molto commovente che tratta una tematica fin troppo delicata.

Recensore Master
27/01/18, ore 11:14

Buongiorno.
La triste verità è che, purtroppo, niente e nessuno è più cattivo dell'essere umano.
Un raccontino scritto con molta delicatezza.
Molto umano, sotto tutti i punti di vista.
Complimenti, e non dimentichiamo mai. Perché oggi è più che mai importante continuare a ricordare.
Buon fine settimana e buon proseguimento di giornata :)