Recensioni per
Anche solo per mezz'ora
di Francine

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
27/05/18, ore 17:56

Una cosa è certa....io non.me ne sarei mai andata dall'Isolachenoncè...😉

Recensore Master
22/03/18, ore 23:25

Buonasera!
Peter Pan è una storia che cerca di preservare il suo messaggio e la sua eternità per ogni generazione, man mano che il tempo passa (anche se i tempi cambiano e spesso alcuni messaggi sono travisati): credo che sia una delle poche opere dove parti di me sono presenti in molti personaggi, tutte tra di loro diverse e incompatibili.
Leggendo la tua one-shot, ho potuto avvertire come la metafora finale della storia brilli di luce propria, dando una chiara identità a Wendy, Peter e il loro trascorso che hanno vissuto nell'Isola che non c'è, come la loro relazione non potrà mai sbocciare per incompatibilità di idee e sostanzialmente di carattere, del perché l'eterno bambino si mostra visibilmente infelice e a disagio nell'epilogo, declinando la proposta della grande di casa Darling.
Quest'ultimo si rende conto di quanto sarà peggio ogni anno che passerà, Wendy sarà sempre meno disposta a seguirlo e lontana da lui e la sua spontaneità, è come se in quel frangente avesse imparato ad aggiungere un po' di malizia tipica di una persona che, al contrario suo, cresce e ha a che fare con l'adolescenza.
Peter Pan è la figura dell'amico immaginario che cerca di proteggere i bimbi (anch'egli lo è) dal processo doloroso che può significare la crescita, è quasi un anarchico perché non ha persone che lo fermano dall'essere ciò che è (anche Capitan Uncino, adulto e inseguito dall'allegoria del tempo che scorre), è la sua realtà nella quale non può che sentirsi se stesso, senza nessun tipo di regola e vincolo.
D'altro canto, Wendy entra già nell'isola con la consapevolezza che deve scindere le due cose e che il suo destino è prendere le redini della sua vita che coincide con la crescita, abbandonare l'eroe e il primo amore della sua vita, che lui la scelga facendo un sacrificio... ma lui non può capire, è tutto l'opposto di quanto abbia mai predicato fino a quel momento, è una responsabilità troppo grande.
Non è il fatto di preferire un'altra a lei, è proprio il contesto a stargli stretto e quasi estraneo.
Lo spieghi con frasi d'effetto e molto flessibili, che uniscono una narrazione molto fresca e frizzante al contempo e dei dialoghi che rendono benissimo non solo il momento finale tra questi due protagonisti ma anche del dolore e della sensazione di abbandono che ha sentito dentro di sé: crescerà così come la speranza e l'affetto che ha provato, prova e proverà per Peter.
Mi ha infatti molto colpito l'utilizzo della seconda persona; penso che sia un modo narrativo alternativo e necessiti di periodi molto snelli e scorrevoli per brillare e poter sembrare gradevoli, cosa che è presente qui ed è stata una bella cosa, ne giova lo stile che descrive, fa immaginare bene le scene, i colori che ci sono intorno ai personaggi, anche le cose che rimangono appese e irrisolte.
Un ulteriore plauso all'utilizzo delle figure retoriche che arricchiscono le emozioni e il loro spettro personale (la mela matura che occhieggia, il tamburo impazzito e altre), anche per il lessico curato con alcuni termini un filo arcaici ma adatti al contesto della storia e del background familiare (fantesca su tutti mi ha rapito per davvero).
Ciò che voglio dire è che è una one-shot dove l'introspezione è in ascesa crescente come l'età della protagonista, è riflessiva e ponderata, si ciba delle sensazioni, di quello che Wendy ha visto in quella sera e l'hanno segnata, della lezione che la domestica le "insegna", il volersi rifugiare nei sogni dove incontrarlo e renderlo partecipe di un'unione che non possono avere entrambi.
C'è la malinconia, un pizzico di rimpianto da parte di entrambi per la situazione creatasi e non poter quasi andarci oltre per rimediare, la tristezza di una ferita di un rapporto genuino, spontaneo ma platonico in fin dai conti.
Una storia emozionante e dal sapore dolceamaro che, come l'opera originale, ti permette di enfatizzare e cogliere i significati intrinsechi, le differenze tra i due poli opposti e un sentimento che verrà, nonostante tutto, protetto per essenza e affetto.
I miei complimenti, una shot che merita tutta l'attenzione possibile per quanto è delicata e meravigliosa!

Un abbraccio grande,

Watashiwa

Recensore Master
14/03/18, ore 20:36

Incantevole!
E basterebbe questo per commentare.
Io amo Peter Pan, l'ho persino inserito nella tesina al liceo. Ho letto il libro, ho visto diversi film... e mi mette addosso un dolore e un disagio che non so spiegare. E' disarmante, ecco tutto. Perché c'è una grande verità in quella storia, spezzettata da altrettante verità e interpretazioni.
La più grande è quella di non voler crescere: sì, la sindrome di Peter Pan, dicono tutti, vedono solo questo, eppure è l'unica cosa che non ci ho visto dentro. Forse, chissà, perché io ho la sindrome di Peter Pan, e come può un pazzo affermare che la pazzia esiste e riconoscere di esserne affetto?
Questa storia è incantevole, ti dicevo, con uno stile leggero, sembrava che lo stessi tenendo sollevato da terra, come una piuma, come se la penna che hai usato per scrivere avesse a stento sfiorato la carta. Bello, niente da fare. Hai abbondato un po' con le similitudini, però non mi sono pesate, anzi hai utilizzato paragoni belli, freschi, genuini, semplici e puri.
Il narratore in seconda persona poi, te l'ho per caso già detto che mi piace un casino? Ottima la focalizzazione su Wendy, ottima la gestione dei suoi pensieri. Conoscendo il fandom, poi, il lettore/io può/posso giocare con quello che pensa e dice Wendy con quello che sa su Peter Pan. Peter dimentica in fretta, non c'è malizia nei suoi gesti, solo spietata innocenza, ma Wendy che cresce e va avanti questo non lo sa o lo ha già dimenticato, sin dall'inizio di questa storia. Lei ha la sua stanza, è una signorina. E' già avanti. Chi può dire se quel bacio e il suo "ultimatum" ha avuto lo stesso effetto su Peter che ha avuto su di lei? Mi piacerebbe pensarla così, ma significherebbe snaturare nella mia mente Peter. No, io penso che Wendy veda tutto attraverso la sua educazione, la sua crescita. Ama, prova la prima cotta sulla sua pelle, ha pretendenti. La sua chiave di lettura è già cambiata, ma non per questo smette di essere candida e delicata. Perché Wendy è fatta così: pura ma rossa come la mela del peccato, come la donna che si presta a diventare.
Peter invece è un bambino: agisce senza pensare alle conseguenze. La bacia perché è l'istinto di chi sta giocando, di chi segue il bisogno "primitivo", la guarda però come un bambino abbandonato. Mi piace l'ambivalenza che si crea attraverso gli occhi di Wendy, ma c'è anche il Peter puro in questa storia, e credo che la grande forza e la tua abilità si noti soprattutto in questo, il doppio filtro con cui leggere questo evento. Lo rende dolce-amaro, piacevole all'inverosimile.
Adoro la frase sulla responsabilità, credo che sia un'ottima chiave di interpretazione per racchiudere il mondo degli adulti e la morte dell'immaginazione. La vita uccide, è lei che fa entrare la morte.
Mi si è bucato il cervello, mi succede ogni volta che qualcosa mi piace a tal punto che mi toglie le parole e non so più cosa dire o come esprimere. Ho subito inserito la storia tra le preferite, prima ancora di commentare (forse questo aiuta per capire come sto). E' stata una bellissima sorpresa trovare questo gioiello*^*
A presto!

Recensore Master
07/03/18, ore 10:41

E' stupenda, bene, inizio questa recensione.
Inizio col dire che adoro Peter Pan in ogni sua versione, in modo particolare il libro (la mia favola preferita, che ho studiato per farci la tesina). Peter è ben costruito in questo racconto, con la sua paura di crescere e la sua volontà di non prendere responsabilità, mentre Wendy cresce. E' un po' come se fosse fuggito, assai diverso da quello di Once Upon a Time (non so se l'hai mai visto, ma è una bella serie). Alcuni dicono che si tratti dell'angelo della morte, ma qui sembra più quello che narra l'autore: un bambino/ragazzino con la paura di crescere. Wendy, invece, è adorabile! <3 E' la donna che non sa cosa sia giusto scegliere, che è ancora in parte legata al passato. E' colei che sa andare avanti, anche se ancora innamorata di qualcuno che sa che non vedrà mai più. Ha una capacità assurda di accettare il tutto, senza starci male. Una vera e propria eroina. Continuerei a parlarne per altre ore, perchè mi è davvero piaciuto.

Saluti, Miss Loki_Riddle Gold

Recensore Junior
06/03/18, ore 13:50

Una OS davvero struggente!
"Peter Pan" è una di quelle favole che ho sempre amato e fin da bambina mi era partita la ship tra Peter e Wendy.
Qua si comincia proprio con Peter che implora la sua Wendy di rimanere con lui. Ma lei, più giudiziosa, sa che non potrà rimanere per sempre lì e nonostante le spezzi il cuore allontanarsi dal ragazzo, decide di tornare alla vita reale.
La mia opinione è che lei si sia assolutamente invaghita di questo ragazzino, tant'è che gli propone di restar con lei.

"E le responsabilità, si sa, sono la zavorra che impedisce di volare, altro che la balla della polvere di fata." --> mi è piaciuta molto questa frase, l'ho trovata piuttosto veritiera.

Il finale mi ha fatta un po' commuovere. Diciamo che mi sono sentita empatica verso Wendy, la quale affronta davvero un'amara lezione di vita. Lei sa che Peter non tornerà, eppure sarebbe stata disposta ad aspettarlo una vita intera, anche solo per rivederlo un istante soltanto.

Complimenti :)

-Tanti baci,
Mrs. Montgomery

Recensore Master
03/03/18, ore 14:09

Questa storia è terribilmente dolce e drammatica e il mio cuore si è spezzato minimo tre volte.
Che dire, io adoro Peter Pan, e divento sempre triste quando penso che Wendy deve andare via e che non possono stare insieme.
Sì, potrebbero, ma forse anche no. Ho apprezzato il primo pezzo in cui scrivi che rimanere lì a Neverland è un po' come una vacanza estiva: una parantesi, ma prima o poi devi tornare alla vita reale. Non hai idea di quanto mi ci sono rispecchiata.
E una non può fare a meno che rimanerci male, perché sai che fra loro due c'è qualcosa ma che non potrà mai essere più di quello che è. Wendy non può rimanere a Neverland, ma neanche Peter può rimanere nel mondo reale, e forse questo è un segno che stare insieme è impossibile?
Peter le promette che tornerà, ma questo non accade. Wendy cresce, tuttavia continua ad aspettarlo, con speranza, magari con rabbia. A me del suo personaggio piace proprio questo, che nonostante cresca, crede fermamente in lui. E' una cosa bella quanto triste (eh sì, ho ripetuto questo aggettivo già fin troppe volte, ma sto scrivendo di getto e non mi controllo xD).
Sono d'accordo anche sul fatto che il primo amore non vada mai a finire bene. Perché alla fine Peter è stato questi per Wendy, il primo amore, purtroppo inafferrabile e impossibile per ovvie ragioni.
Però è vero che nei sogni, almeno lì, potranno incontrarsi e stare insieme come meglio vogliono. Nei sogni costruisci un mondo tutto tuo e non esistono regole, solo le proprie.
Spero vivamente che questa recensione abbia un filo logico, perché quando scrivo di getto di solito delirio.
Ho molto apprezzato questa storia, l'ho trovata intensa sotto ogni punto di vista.
A presto :)

Recensore Master
01/03/18, ore 20:40

Ciao, sono davvero molto contenta d'aver trovato il tuo profilo ancora libero nello scambio a catena, perché mi ha dato la possibilità di trovare questa storia bellissima e che altrimenti non avrei mai letto, dato che non frequento la sezione. Appena ho aperto la tua pagina ho capito subito che sarei andata a leggere questa, anche e soprattutto perché farlo mi avrebbe riportato all'infanzia. Che credo sia una delle cose più belle che possano capitare a un lettore, quello di ricordare pezzi della propria vita grazie a una storia. E la cosa è effettivamente successa, leggendo. Ma procediamo con ordine altrimenti mi dimentico tutto quel che ho da dire.

Ricordavo bene d'aver già letto altro di tuo, la prima era una storia un po' vecchiotta su Slam Dunk mentre l'altra era una drabble se non sbaglio. Per quanto ben scritte fossero entrambe, questa one shot (essendo molto più recente), ritengo che esprima al meglio tutto il tuo potenziale stilistico. La grammatica è perfetta, non lo do mai per scontato e mi piace ribadirlo anche se può sembrare ovvio. Anche il lessico è molto ricercato, ma devo confessare che è stato lo stile ad avermi colpita in maniera particolare. Anzitutto, devo confessare di avere un debole per le storie scritte in seconda persona e purtroppo non ne trovo tante quante mi piacerebbe. So, perché la uso anch'io, quanto sia complesso da utilizzare ma tu lo hai fatto con una fluidità incredibile. Che penso sia una delle cose più importanti quando si usa prima e seconda persona. Il testo è dentro i personaggi in una maniera perfetta, approfondita ed emotivamente vicina. Pur essendo una storia sostanzialmente breve, l'introspezione riesce a scavare in profondità e a colpire il lettore. Credo che in questo l'uso della seconda persona e di uno stile ottimo, ti abbiano davvero tanto aiutata. Vorrei citare anche degli spezzoni di frasi, ma finirei col citare tutto quanto. Ma su questo davvero complimenti.

Mi è piaciuta tanto la scelta della canzone, che naturalmente conoscevo. Quando leggo song-fic o comunque storie che sono state ispirate da un brano, finisco per convincermi che la canzone abbia aiutato l'autore a delineare le forme e le atmosfere della storia e ho avuto la stessa impressione leggendo questa. Ma posso anche benissimo sbagliare.

In ultimo, il pezzo forte è senz'altro l'introspezione. La trovo una storia fondamentalmente molto malinconica, che parla del dover prendere una decisione che potrebbe cambiare la vita. La verità è che potrebbe seguirlo e tornare all'isola che non c'è. Potrebbe vivere là ed essere come Peter. Ma credo che il punto sia che lei è già cresciuta. Per quanto le costi dire addio (perché lei è convinta sia un addio) e per quanto le piacerebbe si rende conto che non sarebbe fatta per una vita di quel genere. La malinconia è un sentimento molto adulto secondo me, ma la tua Wendy pur essendo ancora molto giovane, riesce a provarlo in una maniera matura e tu lo trasmetti benissimo. Sarà che su tutto mi è rimasto impresso proprio questo sentimento. Io amo le storie malinconiche davvero tanto. Tuttavia, l'ultima frase ha invece una vena romantica e che rende il finale vagamente dolceamaro. Insomma, è fatta di sentimenti contrastanti e l'ho molto apprezzato.

Ancora complimenti comunque.
Koa

Recensore Master
01/03/18, ore 15:29

Storia molto dolce e malinconica. Non solo si abbina con la canzone, ma fa anche molto riflettere.
E' la prima volta che vedo una Wendy che è rimasta così legata a Peter e all'Isola che non c'è. Non sembra plausibile che lei lo dimentichi, come fanno sempre tutti e che si riposi.
Qui sembra probabile che un giorno, magari quando lei sarà anziana, Peter tornerà e la porterà con sé un'ultima volta.
Un grande abbraccio e ancora complimenti!

Recensore Master
22/02/18, ore 14:24

Ciao Francine! Sono stato davvero molto felice di imbattermi subito in questo racconto, che ho trovato davvero molto malinconico e profondo; premetto che adoro tutto ciò che è introspettivo e che vada a scavare nella mente dei personaggi e a sviscerarne dolori e passioni, quindi questa storia è capitata davvero a proposito.
Tutto passa, sembra volerci dire questa amara riflessione, soprattutto le cose belle, destinate a durare sempre meno del previsto, come il viaggio sulla fantastica isola dei Bambini Perduti, oppure come un sogno d’amore solamente accennato e mai realizzato. Bisogna presto abbandonare il mondo della fantasia e ritornare in quello della realtà quotidiana, mai semplice come la vorremmo. Peter ha presto capito che Wendy non sarebbe potuta essere solo una mamma arrivata sull’Isola Che Non C’è per raccontargli delle favole della buonanotte, ma qualcosa di più, qualcosa che non ha saputo esprimere neppure lui e che, per questo motivo, ha cercato di racchiudere in quel suo bacio rubato sul davanzale della finestra, prima di fuggire di nuovo tra le stelle, lontano dalle responsabilità che avrebbero potuto distruggere la sua eterna infanzia, incapace di strapparsi a quel mondo di fantasia in cui ha deciso di relegarsi. È fuggito di fronte alle responsabilità della vita e, soprattutto, davanti all’amore, come molti altri prima e dopo di lui, e si è lasciato dietro le spalle una ragazza incerta, che lo attenderà per sempre, perché è proprio vero: il primo amore non si scorda mai e continua a vivere nei ricordi e nei sogni, anche dopo tanti anni. Mi viene in mente una vecchia canzone milanese, che dice che quando tutto ciò in cui si credeva di più ormai è passato, si rimane “soli come un pirla col primo amore”.
Sono rimasto veramente molto colpito anche dal tuo stile di scrittura, che è tanto delicato - non saprei come altro definirlo, altrimenti - davvero perfetto per insinuarsi dolcemente nella mente della povera Wendy e scoprirne i segreti, e così armonioso nelle descrizioni della fragile natura di questa ragazza non più bambina rimasta sola con i propri rimpianti ed i propri sogni. Con le tue parole, riesci davvero ad emozionare il lettore, a trasportarlo all’interno della vicenda; oltretutto, ho trovato davvero geniale il fatto che, nonostante si tratti quasi di una riflessione in seconda persona della stessa Wendy, i suoi pensieri diretti si insinuino ugualmente qua e là, come sovrapponendosi gli uni agli altri.
Quindi davvero complimenti per tutto e a presto!

Recensore Veterano
16/02/18, ore 09:31

Ciao, eccomi qua finalmente.
La storia mi é piaciuta moltissimo, é molto intensa ed emozionale. Trovo che sia tutto molto realistico, sia in relazione a "Peter Pan" che alla vita vera, i sentimenti e i pensieri che vengono fuori sono puri e credo che, almeno una volta, tutti noi li abbiamo provati quindi anche l'immedesimarsi in essi risulta molto facile e diretto.
Mi é piaciuto anche il fatto che, qua e la, intervenissero direttamente i pensieri, le parole di Wendy a "spezzare" la narrazione esterna ma senza spezzarla davvero, sono ben amalgamate e non disturba il cambio di persona o di font.
É scritta molto bene ed in maniera, direi, perfettamente corretta, il tutto si legge scorrevolmente e molto piacevolmente. Forse solo all'inizio trovo che ci sia una piccola ripetizione delle "e", in particolare nella frase: "Più grandi e dolci e bisognosi di quanto non fossero mai stati.", ad esempio io personalemnte inserirei una virgola al posto della prima "e".
Ho apprezzato molto questo pezzo: "Non verrà nemmeno stasera; eppure, una piccola parte di te – quella che non vuole decidersi tra Llewelyn Davies e Paul Couling – ancora spera che atterri sul tuo davanzale, tra i petali delle margherite che sfogli in attesa di qualcosa, anche che lui torni e ti dica “Sai, Wendy, mi sono sposato con Giglio Tigrato”." nel quale trovo ottima la battuta finale, smorza un po' la tensione che si era andata creando e fa sorridere ma allo stesso tempo é assolutamente reale e, credo, naturale il sentimento che la porta a pensarlo.
Per cui concludendo ti faccio i miei complimenti.
Grazie per questa storia.
Alla prossima.
Alex
Questa recensione partecipa all'iniziativa 10.000 recensioni in un anno

Recensore Junior
14/02/18, ore 20:15

Rieccomi qui!
Tutto mi aspettavo, meno di leggere una storia su Peter e Wendy, eppure sei riuscita a coinvolgere una persona che solitamente le storie romantiche le salta a prescindere!
La scelta dei personaggi è stato il fattore che mi ha incuriosita di più, e devo dire che è stata una scelta coraggiosa, poteva rivelarsi qualcosa di già visto ma non è stato assolutamente così.
In poche frasi hai dipinto perfettamente i due personaggi e la loro evoluzione da quello che conosciamo nella storia classica.
Vediamo Wendy che si incammina lungo la sua strada per diventare una giovane donna, strada che non le fa paura e che sa essere il suo percorso naturale, mentre allo stesso tempo Peter l'eterno bambino che non vuole crescere mai fa un passo nella stessa direzione per poi tornare alla sicurezza di quello che per lui è più familiare: la staticità dell'Isola che non c'è.
Crescere non è mai facile, soprattutto per i ragazzi. Le responsabilità e gli impegni fanno paura a tutti, certo, ma non quanto i sentimenti!
Probabilmente, oltre alla bellissima caratterizzazione dei personaggi, quello che più mi è piaciuto della storia è il finale che resta aperto anche se con più di una punta di tristezza. Tornerà Peter? Non tornerà? O magari i due si rincontreranno davvero in un sogno? In ogni caso, la storia è bellissima!
Mi è piaciuta moltissimo anche la canzone che ha creato una bellissima atmosfera mentre leggevo!
Alla prossima!
-Nyx