Recensioni per
Quello di cui c'è bisogno
di ale93

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/05/18, ore 20:30

Non possono crederci che sia finita così con Dean che guarda il trench di Cas, è emblematico del loro rapporto, davvero bello ma di una tristezza infinita.
Davvero una piccola perla, con tutta l'angoscia di un rapporto sempre lì pronto a sbocciare, poi però le paure che bloccano inesorabilmente Dean e Cas come in questo caso, così vicini, così espliciti ma misteriosi. Fai dire a Cas perché fa sempre tutto ciò eppure non lo dice fino in fondo e Dean non fa l'ultimo passo, è tutto descritto così bene, quasi una versione poetica dei loro sentimenti.

Recensore Master
02/04/18, ore 17:45

Sei una bruttissima persona, sallo.
Ma, per pareggiare i conti, pochi scrivono questi due come fai tu, le loro difficoltà nel comunicare, le problematiche che li bloccano e l'amore che riescono comunque a comunicare.
E' davvero bella e fa malissimo, perché ti lascia con la consapevolezza che entrambi sanno bene ciò che provano, ma il peso delle vite che vivono li ferma dal fare il passo definitivo. E vorresti rompergli quelle teste dure, eppure li capisci.
E beh... nonostante tutto mi fa venire voglia di leggere altro.
Grazie.

Recensore Master
26/03/18, ore 16:27

ALE. MA TI PARE CHE IO DEBBA VENIRE A SAPERE CHE HAI PUBBLICATO DA FACEBOOK.

Questa volta rischio di essere addirittura più banale del solito, perchè abbiamo ampiamente parlato della gestione di Castiel e di quello che, a mio avviso, sarebbe l'unico modo di mettere una pezza ad una condotta tutto fuorchè ben dosata, considerando il personaggio ed il percorso che ha alle spalle. Il fatto è che tu non ti sei limitata a metterci una pezza, ma l'hai resa giusta, ponendola in una prospettiva che consente di incastrarla perfettamente con quello che Castiel è diventato negli anni, con quell'evoluzione che l'ha reso distante anni luce da ciò che era. Mi spiego: quello che a occhio pare il vecchio mood da soldato rivela, qui, una reazione umanissima, dovuta alla frustrazione, al senso d'impotenza, al desiderio di proteggere le persone care; tutte cose che non hanno a che vedere con il dovere e con ciò che è necessario fare in suo nome. Ho adorato il fatto che tu gli abbia fatto parlare a chiare lettere di egoismo, sul finale, perchè è esattamente la cifra che rende il suo gesto comprensibile da un punto di vista empatico. E, a questo proposito, pure lo spostamento che hai effettuato passando dal "whatever it takes" al "quello di cui ho bisogno io" l'ho trovato azzeccatissimo.
Dean è bellissimo, ed è bellissimo il modo in cui guarda a Castiel e al suo modo di essere, la rabbia e la tenacia con cui cerca di preservarlo e di mantenerlo puro.
Potrei dire che l'escamotage della grazia è messo lì apposta per farmi soffrire peggio, ma in realtà ritengo che si inserisca magnificamente nel quadro complessivo del racconto e che sia stata un'aggiunta ottima, perchè va a ribadire quali sono le vere ragioni di Castiel e il fatto che, più che con la testa, hanno a che fare col cuore.
E, niente, il link ad Andrea&Co. lo hai già inviato o devo pensarci io?

Grazie e complimentissimi!

Recensore Master
22/03/18, ore 10:47

Riuscire a descrivere il punto di vista di Dean credo sia molto difficile: è un personaggio estremamente complesso che parla più con le proprie azioni che con la voce. E, paradossalmente, con Castiel lascia sempre in sospeso quel loro legame speciale fatto di mille sfaccettature in cui io vedo molto amore. Con il detto e non detto tra loro, con l'idea della grazia che non si rigenera, e soprattutto con l'immagine di Dean che guarda il trench di Castiel sul pavimento hai creato un qualcosa di straziante. Vedere che non riescono a superare quei pochi centimetri che li separano e si allontanano ancora una volta lasciando le cose in sospeso mi uccide. Non posso che farti i miei complimenti per questa piccola perla angst!