Recensioni per
Itadakimasu: Tasting You
di Ylpeis

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/09/21, ore 08:09

Evidentemente sono destinata a leggere le tue fanfiction nei momenti di insonnia alla Levi (e recensire a orari improbabili del mattino, ma oh, sono già le 8, incredibile!).
Posso dire con certezza che, dopo tutto il parlarne, la curiosità per questa fanfiction mi stesse proprio divorando (LOL), per cui era ovvio che sarei finita qui il più presto possibile XD
Lasciami dire che vedere Levi in imbarazzo è sempre troppo divertente, specialmente per il divertimento di Hanji-san ed Erwin-sama (e il mio lato simp per Erwin ha urlato un “com’è giusto che sia!” a Levi che si sentiva un giullare alla corte del re XD). Ma alla fine loro fanno tutto ciò solo per il suo bene, quindi di che può lamentarsi? u.u
Inutile dire che la scena dell’ultimo pezzo mi abbia fatta morire internamente. Non sapevo chi dei due invidiare di più - nel dubbio, mi sarei anche solo accontenta di guardare ridendo affianco a Hanji XD ma l’hai descritta talmente bene che la scena l’ho vista proprio.

Secondo me hai fatto benissimo ad aggiungere quel dettaglio di trama, se non altro perché offre la scusa per la combo di piani malefici Armin+Jean e Hanji+Erwin (e non oso immaginare cosa possano architettare all’addio al celibato di Levi ed Eren, a questo punto!).
Il fatto che si conoscessero già rende tutto più plausibile (per Levi) e restituisce anche tutto l’imbarazzo che Levi ha provato a cena nelle mani di Eren dopo, a casa, prima che le cose si cuociano XD

La parte “pwp” si sente anche solo per la scena di sesso - m e r a v i g l i o s a
A parte che Eren con il piercing alla lingua non me l’avevi anticipato (o forse mi ero dimenticata?) e, di nuovo, mi ha fatto morire assieme a Levi! E poi ci credo che non è riuscito a trattenersi per regalarci quella immagine che noi tutti amiamo (ed è canon che Eren la ami altrettanto se non di più).
Quel che segue dopo è il classico Levi che VA SVEGLIATO, ma una volta che si sveglia è assolutamente inarrestabile - e con uno come Eren la combo è assicurata!
Beh, io come sempre non posso che farti i miei più sentiti complimenti per l’idea e, soprattutto, per la meravigliosa messa in pratica.
Ho solo un appunto da farti: “per quanto abbia apprezzato la voracità di Eren non credo sia interessato a pulire con la lingua il pavimento.” Ecco, permettimi di dissentire XD ma tanto lo sai che lo farà in altre sedi, su altri pavimenti (qualcuno ha detto parquet?), con altra gente a guardare u.u

Va bene, ora ho davvero finito, corro a molestarti su Telegram per il resto della giornata XD
Tsuki

Recensore Junior
12/06/20, ore 17:53

Complice Netflix, sto recuperando la serie...e complice il bel faccino di Levi (come si potrebbe resistergli?) mi sono rimessa a leggere fanfic propio su di lui, e questa è fantastica!
Comica, perché Hangie è troppo buffa, ho riso 3/4 della storia, un po' per lei un po' per loro due, Levi fissato oltre ogni modo sulla pulizia in certi momenti quasi surreale 🤣🤣🤣🤣🤣
Questa me la salvo, perché è davvero una delle migliori che abbia letto!
Ammetto che mi sarebbe piaciuto veder un seguito, ma va bene così....adoro Levi❤️😍

Recensore Master
25/05/18, ore 19:46

Come promesso, eccomi qua e scusa per il ritardo! Avevo iniziato a leggerla già ieri in treno, ma essendo piuttosto lunga ho preferito spezzare la lettura per non doverla affrettare troppo e dare un giudizio superficiale.
Erano tipo secoli che non leggevo qualcosa a rating rosso e non ne ho mai letta in assoluto una su AoT, perciò la mia scelta è ricaduta su questa più per curiosità che per altro (neppure sapevo cosa fosse un nantaimori quando ho aperto, anche se ci sono arrivata dopo poco!)
Anzitutto ho trovato l'idea molto simpatica, come hai detto tu c'è abbastanza trama per esulare un po' dal PWP nudo e crudo; soprattutto ho adorato questa Hanji un po' invadente e insistente che è l'unica donna a un addio al celibato, l'ho trovata davvero IC! Un po' più OOC mi è parso invece Levi per quanto riguarda la sua espressione di dispiacere nell'essere ancora single, ma dopotutto in una AU certe libertà sono più che comprensibili, dato che immagino che tu sia molto più desideroso di farti una famiglia quando non devi trascorrere la vita a uccidere giganti mangiauomini.
Ah, e anche se non sono parte fondamentale della storia devo proprio dirtelo: ho adorato quei piccoli sushi che separano i paragrafi. Sono deliziosi, davvero.
Vorrei soffermarmi solo un momento sullo stile perché l'ho trovato a tratti un po' colloquiale, come se anche la narrazione fosse pensata come una resa del parlato. Per quanto riguarda i dialoghi questo non è sgradevole, ma ci sono punti in cui forse sarebbe preferibile subordinare le frasi anziché coordinarle soltanto, e qualche frase che lascia trasparire un po' troppo il "parlato": per esempio, verso la fine, questa: Rilasso le spalle, qualunque cosa non posso lamentarmi del risultato: risulta un po' un anacoluto, perché quel qualunque cosa non regge o non è retto da niente all'interno della frase. Magari una risistemata al testo correggerebbe queste piccole imprecisioni, perché per il resto l'ho trovata davvero gradevole!
Bella l'irruenza della scena di sesso, ci vuole un po' di sano strappiamoci i vestiti di dosso nella vita.
Spero di essere stata chiara e soprattutto esaustiva nella mia recensione, ma per qualsiasi cosa rimango volentieri a disposizione!
Un enorme abbraccio e scusa ancora per il ritardo.
Alla prossima!

Afaneia

Recensore Veterano
16/04/18, ore 13:51

Cara Ylp, sono qui finalmente per commentare nel dettaglio questa one-shot. L’avevo letta già venerdì, ma volevo avere il tempo necessario per poterti scrivere il tutto senza perdermi nulla per strada, dato che so quanto tu tenga a questa storia e, parallelamente, a mia volta desidero spiegarmi il meglio possibile.
Quindi perdonami, ma preparati a ricevere un pippone assurdo XD
Parto con un presupposto fondamentale: ti voglio tranquillizzare sul fatto che scorre bene e con i giusti tempi il passaggio dall’incontro all’effettiva scena di coinvolgimento sessuale pratico tra i due protagonisti.
Tutto risulta ben calibrato e non eccessivo, prosegue in maniera naturale, quindi per questo hai davvero fatto un ottimo lavoro!
Passiamo al resto. Dato che volevo darti una mia opinione dettagliata e sincera, desidero essere il più possibile completa.
Ho notato che hai usato la prima persona. Come già commentato nella tua precedente storia, non sono estremamente amante della prima persona: trovo non solo sia difficile da usare in un certo modo, ma soprattutto rischia di far perdere dei passaggi importanti sia a livello emotivo che di pensiero. In questo caso, c’è una scena sessuale e vengono inserite parti estremamente erotiche, il che amplifica il rischio: le descrizioni sono per forza di cose diverse da come sarebbero in un contesto in terza persona, allo stesso modo certi dettagli non possono essere descritti alla stessa maniera. Il tutto qui viene filtrato da Levi e devo dire che ogni passaggio risulta chiaro, non si perde nulla per strada, idem per quanto riguarda l’idea di quello che potrebbe essere lo stato emotivo di Eren, per quanto abbastanza prevedibile, data tutta la situazione.
Quindi la prima persona, per quanto scelta azzardata, ha svolto il suo ruolo e non ha stonato.
Parliamo adesso di Levi. So bene che parlare di IC oppure OOC in un contesto AU, senza un background narrativo ampio come tipico di una storia a più capitoli sia quantomeno difficile, quindi non starò a disquisire su quello che per me potrebbe sembrare rispecchiare o meno il nostro Capitano. Il suo rapporto con Hanji, pazzissima e geniale, mi piace particolarmente, qui si vede in tutto il loro tipico dialogo, così come in parte Erwin che festeggia cercando di rendere felice l’amico, anche se a modo suo.
Eren si scorge, come detto, esclusivamente dagli occhi di Levi e dialoga abbastanza poco (non è il suo compito ahahah), però l’iniziativa, l’imbarazzo iniziale e tutto il resto rispecchiano notevolmente il carattere del giovane. Levi in sé mi ha suscitato qualche dubbio, più che altro proseguendo con la narrazione, ma… tant’è, si tratta di un argomento abbastanza personale più che oggettivo, quindi mi concentrerò più su due aspetti che in parte lo riguardano, in parte vertono sulla sfera temporale.
Parliamo di quest’ultima. Mentre i passaggi da ‘incontro al locale del sushi’ a ‘arriviamo a fare sesso’ sono assolutamente ben calibrati, il flashback narrativo inserito nel mezzo che riecheggia i momenti in cui i due protagonisti si incontrano al bar e parlano, stona un po’ per com’è disposto.
Adesso cerco di spiegarmi così che possa essere chiaro.
Ti riporto nel dettaglio la parte che non mi ha convinto.
Cominciamo con Levi che esce dal locale per riportare il telefono a Eren, tutto bene, nessuna sbavatura:
“L'aria fresca della serata mi colpisce il viso aiutandomi a rinfrescare anche i pensieri, quella serata non sta procedendo come mi ero prefissato, sfioro il telefono di quel moccioso attraverso il tessuto della giacca che indosso.
Rivedere quel ragazzo – Eren, ora so il suo nome, (attenzione che qui serve assolutamente concludere con un altro – ) mi ha destabilizzato, non pensavo di incontrarlo di nuovo a poche ore di distanza in quella maniera così insolita.”
Concludi la frase e poi ne inizi una nuova, riferendoti ‘al brucio’ all’incontro della mattina, senza introdurre il flashback o anticipare il lettore che si torna indietro nel tempo:
“Quella mattina ero già nel bar quando Eren era entrato un po' trafelato, sembrava aver corso per arrivare puntuale al nostro tacito appuntamento. Mi viene da ridere per quella situazione assurda, erano ormai un paio di mesi che ci incrociavamo regolarmente: se all'inizio era stato per puro caso, col tempo ci eravamo ritrovati a farlo sistematicamente e senza malizia alcuna.
Si trattava del tempo di consumare una colazione, ammetto che nell'ultimo periodo mi attardavo sempre un po' di più e finivo col bere il mio tè preferito freddo, ma non importava. Lui non poteva saperlo.
Eren, mi fa uno strano effetto chiamarlo per nome, non ci eravamo mai presentati ufficialmente, era come se non avessimo mai voluto infrangere quella barriera, come se tenerci le nostre identità per noi stessi fomentasse quell'aura di mistero che ci eravamo cuciti addosso.
«Eren» Sussurro a voce alta e mi accorgo di come mi faccia soggezione avere quel nome tra la labbra, come se il contatto decisamente inopportuno della cena non fosse nulla a confronto.”
Dopodiché riprendi a portare il tutto nuovamente al presente. Si capisce il tutto, dopo un attimo di spiazzamento, ma ti consiglio di guidare il lettore, per esempio anche solo con un “Ripenso/ Ricordo” e nel mentre spiegare che si tratta sin da subito di un appuntamento quasi quotidiano tra i due perché il lettore sa soltanto che Levi ed Eren in qualche forma si conoscono, ma null’altro.
Mi permetto, in maniera del tutto affettuosa, di darti una mia idea di come avrebbe potuto essere sviluppato il passaggio, giusto per farmi comprendere meglio:
“L'aria fresca della serata mi colpisce il viso aiutandomi a rinfrescare anche i pensieri, quella serata non sta procedendo come mi ero prefissato, sfioro il telefono di quel moccioso attraverso il tessuto della giacca che indosso.
Rivedere quel ragazzo – Eren, ora so il suo nome – mi ha destabilizzato, non pensavo di incontrarlo di nuovo a poche ore di distanza in quella maniera così insolita.
 
Sì, poche ore, forse qualcosa di più. L’avevo visto infatti soltanto quella mattina: a pensarci mi manda fuori di testa. E’ da diverso tempo a conti fatti che io e lui ci incontriamo in un bar all’angolo, di quelli senza troppe pretese (la descrizione vaga ma con tratti essenziali aiuta il lettore a trasportarsi nel luogo e a essere appunto portati indietro nel tempo, creando anche aspettativa): abbiamo cominciato a scambiare due chiacchiere prendendo lui un caffè e io il mio solito té poi, senza nemmeno rendercene conto, con il passare dei giorni la cosa si è trasformata in un’abitudine.
Ho ancora impresso il volto di Eren quando ci siamo visti questa mattina, al bar: era entrato tutto trafelato, con la paura di far tardi. Ed era tardi, effettivamente, ma non gliel’ho mai fatto pesare per non caricare il tutto di eccessive pretese e perdere la finta aria di casualità dei nostri appuntamenti, anche se più volte il mio tè, nell’attesa di quei giorni, era diventato freddo. Non importava: era altro a darmi un senso di calore, la bevanda diventava solo un accessorio da avere accanto durante l’attesa.
(Qui attaccherei un pezzo successivo, per descrivere sempre la bellezza di quegli appuntamenti, più le parti in cui narri dell’attrazione di Levi verso Eren)
Durante le nostre colazioni ci siamo confidati considerazioni, opinioni, quel ragazzo ha davvero una personalità particolare e più di una volta mi sono ritrovato a pendere dalle sue labbra, le chiacchierate con lui mi migliorano le mattinate e quelle rare volte che abbiamo mancato l'appuntamento mi sono accorto di aspettare impaziente il giorno seguente. (a seguire il resto come da sopra)
(Dopodiché riprendi con il resto, in modo da enfatizzare il fatto che non si sono mai presentati, riportando nel contempo il lettore al presente narrativo)
Eren, mi fa uno strano effetto chiamarlo per nome. (metterei un punto per dare importanza al nome) Non ci eravamo mai presentati ufficialmente, era come se non avessimo mai voluto infrangere quella barriera, come se tenerci le nostre identità per noi stessi fomentasse quell'aura di mistero che ci eravamo cuciti addosso.
«Eren» Sussurro a voce alta e mi accorgo di come mi faccia soggezione avere quel nome tra la labbra, come se il contatto decisamente inopportuno della cena non fosse nulla a confronto.”
Ora passiamo al primo punto, dopo aver affrontato quello temporale: l’uso dei termini e il registro linguistico in generale.
Logicamente, trattandosi di una prima persona e trattandosi di Levi – che non è per quanto ne sappiamo dottorone ad Harvard con la puzza sotto il naso – ci sta assolutamente che abbia un registro linguistico più libero e colloquiale. Ottimo che non si ecceda con le parolacce, anzi, eccellente in quel senso perché come per tutte le cose il troppo stroppia.
Ma ci sono alcuni termini che, a parer mio, rischiano di inficiare negativamente sulla narrazione, cerco di spiegarmi.
Le scene di sesso, primariamente, ancor prima di descrivere l’azione in sé devono trasmettere in chi legge l’idea, l’erotismo del momento, caricare il lettore di sensazioni, di aspettativa, di immaginazione, trasportandolo lì, vicino al letto, facendolo sentire parte di tutto eppure allo stesso tempo spettatore privilegiato. Per questo il registro linguistico è fondamentale: basta una parola fuoriposto che la magia crolla miseramente, trasformando un atto potenzialmente artistico in qualcosa di banale oppure smorto.
A volte usi termini che, sempre considerando la prima persona e il protagonista, rischiano di far cadere l’effetto primario, passando da un eccesso all’altro. Oppure, passaggi di pensiero sconnessi, che non fluiscono come dovrebbero:
“l'erezione insoddisfatta è ancora imprigionata dagli slip umidi di piacere, è davvero ben dotato”
E’ un’informazione che vogliamo dare al lettore, possiamo renderla più erotica, anziché fare un effetto un po’ – passami il termine – squallido che è più semplicemente gay-porn anziché erotismo.
“Scorgo la sua erezione. Ne intravedo le forme, la grandezza al di sotto degli slip bagnati dal liquido preorgasmico e, in un pensiero fulmineo, quasi sconnesso, noto l’effettiva dimensione, chiedendomi come sarebbe stato prenderglielo in bocca, sentirlo ingombrare fino in fondo alla gola e percepirlo eiaculare dentro di me.”
Le descrizioni sono fondamentali, credo, più che la parola in sé.
“nel farlo incontro il suo ammiccante, e chi se l'aspettava che fosse tanto bravo?!” lasciando perdere l’insieme molto colloquiale (magari poteva rendere un ‘nel farlo incontro il suo ammiccante: cazzo, non… non mi aspettavo potesse essere tanto bravo’ per dare l’idea della sorpresa, qui ci sta enfatizzare con una parolaccia per dare anche l’idea della perdita del controllo), occhio all’interrogativo e all’esclamativo a seguire, fa un effetto poco elegante.
“Cazzo che porco che è!”
Questa te la boccio XD Non che mi importi qualcosa della volgarità in sé, ma si tratta davvero di una considerazione eccessiva, sia perché Eren non sarà né il primo, né l’ultimo nella vita di Levi ad aver ingoiato e leccato i residui dell’eiaculazione per provocarlo, sia perché, e soprattutto, fa perdere totalmente l’erotismo della scena. Diventa un colloquialismo che abbassa decisamente il tono della narrazione e non trasmette nulla, catapultando chi legge fuori dal contesto di ‘libero godimento della scena’. Sarebbe stato bello cancellare quella considerazione, magari trasformandola in semplice eccitazione e sorpresa da parte di Levi il quale, effettivamente, dopo bacia Eren senza che gli importi nulla di ciò che ha ingoiato o meno.
“Devo ringraziare la quattrocchi, mi appunto mentalmente, per poi scacciare il pensiero decisamente inopportuno che potrebbe far ammosciare anche il più aiutante degli stalloni da monta.”
Anche qui, idem come da sopra. Assolutamente troppo colloquiale, fa perdere il pathos erotico della scena e strappa un sorriso che non deve emergere (occhio anche all’errore di battitura). Ci sta dell’ironia in generale anche in un contesto erotico, ma deve essere delineata in un certo modo sin dall’inizio, per calibrare come si deve il ritmo narrativo: mettere simili frasi così a random spezza la narrazione e ciò che si vuole trasmettere.
Soprattutto perché nella frase immediatamente dopo passi a un registro linguistico persino più aulico con “Torno a concentrarmi su quel corpo forgiato da Asmodeo stesso per la lussuria che trasuda” che aumenta il senso di ‘stonatura’ da una frase all’altra.
“tirandomi addosso una boccia” qua direi boccetta o, meglio ancora, un contenitore in (faccio esempio) plastica. Oppure direttamente il lubrificante.
“Grazie al suo servizietto di prima” va a svilire il sesso orale, dandogli una brutta accezione, quasi di prostituzione. E Levi mi sembra tutto meno che una persona capace di svilire un atto simile.
Il resto dei colloquialismi bypasso, perché esulano dalla scena erotica o comunque non influiscono così negativamente. Occhio infine ogni tanto alla punteggiatura, in certi casi delle virgole sarebbero state necessarie.
Concludendo, nel complesso il ritmo narrativo va bene, si arriva nei punti giusti al momento giusto ed è bella anche la chiusura con il rimando al sushi e all’ultimo boccone. Però, davvero, peccato per certe scelte di registro linguistico – non parlo in assoluto delle scene di sesso in sé e di come sono descritte, anche in quel caso il tutto è molto soggettivo, nell’uso di certi cliché o meno – perché come detto vanno a far cadere la tensione e l’apprezzabilità erotica del momento.
Ho voluto spiegarti il tutto in maniera esaustiva, non prendere questo commento in maniera negativa, bensì come semplice opinione da parte di una lettrice e una persona che a sua volta sa quanto impegno e fatica ci voglia per stendere una storia. Proprio perché ci tieni tanto e perché il risultato in potenza potrebbe essere eccellente, nonché originale nella tematica, ho voluto scendere nel dettaglio e sperare di poter in qualche modo contribuire visto che ne abbiamo parlato.
Poi, ovviamente, liberissima di prendere come vuoi i miei suggerimenti ^^
Spero di non averti in qualche modo offeso o essere stata fonte di rabbia, perché non era mia intenzione, anzi.
Se volessi parlarmene, io sono pronta per dialogarne in maniera spassionata con te, proprio perché tengo che questa storia brilli e tu con essa. Un bacione grande!

Recensore Junior
15/04/18, ore 14:34

Senti, ti ho perseguitata per tutto il viaggio a Barcelona, stalkerata in tutta la fase di scrittura, sistemazione, bannerizzazione...quante volte ti ho detto che la amo ormai non le conto più, però l'angolo dello sclero ce lo devo mettere comunque.Quindi beccatelo.
Eren manzo tedesco nudo che fa da vassoio per il sushi penso che lo mordicchierebbe anche una sciura senza dentiera, figuriamoci un Levi che non fa zichi zichi da un po'!!Già che ha resistito fino al suo appartamento è notevole, ma sappiamo che è andata cosi per esigenze di copione.Levi ti amiamo dear!
Il Gianni cavallino prezzemolino che ci mette lo zampino è il nostro PG top of the tanta roba in questo periodo, lui si commenta da solo ed è sempre un grande aiuto per i nostri boys.Love e tanta carne al fuoco per lui!!!!
Il piercing alla lingua,awwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwww e non aggiungo altro, che giochi gente, che giochi!!!!!Cazzo che porco che è!! XD
Dovremmo farlo più spesso Eren tatuato e coi piercing...
La scena rosso fuoco fiammante e l'interazione dopo il sesso non mi stancherò mai di leggerle e rileggerle, mi è piaciuto come malgrado fosse una prima volta un po' "particolare" i due si sono lasciati andare ed abbiano permesso che le bustine di zucchero psicanalizzanti prendessero il sopravvento insieme agli ormoni pazzi.
Sul finale Hanji..
“Oddio Levi, sei vivo! Stavo già contattando i miei agganci agli obitori!! Che fine hai fatto?! Dove sei!? A casa non ti ho trovato, sono entrata ma–”
Strabuzzo gli occhi a quell'ammissione. “Tu– cosa?!”
Segue un attimo di silenzio, appoggio la testa sul volante, non so se preferire quello o che mi veda con ancora i panni di ieri sera addosso.
“Oh ma– un momento. Leeeeviiiii» La sua voce è troppo vicina TocToc.
Non ricordo se ti avevo detto che qui mi sono scompisciata, la zia Hanji che ti entra in casa e gira obitori intanto che TU trombi è un'immagine che ormai si è inculcata in me...Poi si impossessa della tua auto, del tuo cellulare e via al fangirlamento...Diciamolo insieme:
“Levi'll be the next! Wooooo”.
Ciao signorinella, ci sentiamo presto ;-)
Kiki

Recensore Master
12/04/18, ore 23:37

La pratica dei vasso umani non la concepisco, PERO' ammetto che la trovata è geniale. 
Io, come Levi, in quel locale non credo avrei messo piede, ma per Hanji farei questo ed altro. Devo dire che mi è piaciuto un sacco il cammeo di Jean: si capiva che era l'architetto di tutta questa storia, che aveva visto lungo, lunghissimo! D'altronde se Eren lo ammorbava ogni giorno parlandogli di Levi e delle loro colazioni, capisco l'esasperazione. Mi è piaciuta l'idea di un Eren con un piercing sulla lingua, che ci sta vista l'età, visto il tipo di ragazzo che è. 
Mi ha fatto tanto ridere l'ossessione per la pulizia di Levi, che non vuole rimettersi i suoi vestiti per il tragitto verso casa e quanto riesca a leggere i cambiamenti di umore di Eren, deluso perché pareva che Levi volesse andare via e non dormire con lui. Comprendo i suoi pensieri: credo che avesse paura di aver rovinato tutto portandosi a letto Levi, che le loro colazioni insieme fossero finite per aver scelto di andare a letto insieme. Certo, è parecchio disinibito il ragazzo!
Detto questo, complimenti, mi è piaciuta e mi hai fatto venire curiosità per la coppia Jean/Armin: non ci avevo mai pensato, l'ho sempre pensato in coppia con Eren o con Annie.