NB: ti avevo lasciato questa recensione con un altro profilo, ma, visto che sto per cancellarlo, la riposto con questo profilo in modo che non vada perduta.
Ciao!
Finalmente riesco a passare per lo scambio ‘L’ABC delle recensioni”. Speravo di poterlo fare prima, ma purtroppo ho avuto dei contrattempi famigliari e sono riuscita a mettermi al computer solamente adesso.
Avevi chiesto di dare priorità alle storie scritte durante l’anno, quindi ho pensato d’iniziare a leggere partendo dalla prima.
Devo ammettere di non ricordare la tredicesima puntata della settima serie visto che le ho viste tutte in diretta con la tv americana e poi non le ho mai riguardate in italiano o almeno con i sottotitoli, ma sono andata a riguardarmi questo pezzettino su Netflix per rinfrescarmi un po’ la memoria.
La storia si apre con Ivy che, qualche giorno dopo la morte di Victoria, si trova nell’ufficio di sua madre per recuperare i suoi effetti personali. E’ così sconvolta dalla recente perdita da scrivere un messaggio a Henry per chiedergli di raggiungerla. Posso capire che si senta persa, che non sa che cosa fare della sua vita e l’unica cosa che possa desiderare in quel momento è avere qualcuno accanto che le vuole bene e possa aiutarla a superare il momento.
Il dialogo che segue è ripreso paro paro da quello che i due hanno in puntata, a cui però tu hai aggiunto pensieri ed emozioni che i due possono provare in questo preciso momento.
A differenza in quanto hai scritto tu, non penso che la storia di Ivy sia molto simile a quella di Henry, né a quella che il ragazzo pensa di aver avuto a Seattle né alla sua vera vita a Storybrooke e poi con Ella. Ci ho meditato su parecchio, ma, davvero, non trovo nulla che gli accomuna.
Ovviamente il bacio che segue ha un finale molto diverso da quello che abbiamo visto nella puntata. Infatti, mentre nella versione originale Henry allontana quasi immediatamente Ivy e la blocca quando lei riprova a baciarlo, qui non solo contraccambia, ma si trasforma in un bacio appassionato, tanto che la prende in braccio e la adagia sulla scrivania della madre.
Ho apprezzato che, nonostante Ivy sia al settimo cielo per quello che è appena successo, si chiede se tutto questo sia giusto nei confronti di Lucy ed Ella. Alla fine, Henry potrà ricordare erratamente che sua moglie e sua figlia sono morti, ma lei sa la verità e mi sembra giusto che pensa anche a loro.
Devo ammettere che, andando avanti con la lettura, non ho ben compreso che cosa voglia dire Henry con questa frase: «Io però… penso di non essere abbastanza vecchio per essere tuo padre» «…. e se anche avessimo una maggiore differenza d’età, ringrazierei il cielo di non avere alcun legame di sangue con te perché… perché mi sono innamorato di te».
Forse sono io che mi sono persa qualche passaggio, ma purtroppo non riesco proprio a comprenderlo.
Henry è comunque molto dolce e cerca di tranquillizzarla dicendole che i suoi sentimenti sono reali.
Mi è tanto dispiaciuto per Ivy quando ho letto che era tutto solamente un sogno e che Anastasia l’aveva destata. Penso che sia una cosa terribile svegliarsi da un sogno meraviglioso e rendersi conto che era tutta una finto, che la realtà è diversa.
Infatti scopriamo che le due sorelle ormai sono riuscite a tornare nella loro casa e, nonostante stessero provando ad andare avanti, Ivy (o in questo caso forse è meglio chiamarla Drizella) continua ancora a pensare a Henry.
Il finale mi è piaciuto molto: nonostante sa che non potrà più vedere la persona che ama, Drizella si rende conto che le basta vivere una vita tranquilla accanto alla sua ritrovata sorella. Spesso, infatti, vediamo quello che ci manca nelle nostre vite, come l’amore, un lavoro che amiamo o i soldi per comprare quello che vogliamo, ma non apprezziamo quello che abbiamo e che invece magari diamo per scontato.
La storia in sé per sé la storia è scritta piuttosto bene, non ho riscontrato errori di battitura e solamente qualche verbo non è stato scritto al tempo giusto. Al contrario, penso che tu abbia qualche problema con la punteggiatura, soprattutto le virgole, che non sempre sono state posizionate nel punto giusto, e l’uso abnorme che fai dei tre punti. Quindi magari cerca di farci più attenzione in futuro, perché, una punteggiatura errata, può anche dare un senso diverso alla frase.
Altra cosa che ti consiglio di migliorare è la formattazione del testo. Ho fatto un po’ fatica a leggerlo perché il tutto era scritto molto appiccicato. Magari distanziare le frasi può essere d’aiuto al lettore.
Appena avrò un po’ di tempo passerò anche a leggere la tua long, intanto ti saluto.
Alla prossima,
Sharpey
(Questa recensione partecipa all’iniziativa ‘10.000 recensioni in un anno’ indetta dal gruppo di FB ‘Giardino di EFP) |