Se c'era una minuscola parte di me che era sopravvissuta al film, l'hai ammazzata.
Premetto che non sono una grande fan di Bucky (in realtà, i film di Cap sono quelli che mi piacciono di meno), ma sei riuscita a farmi rivalutare completamente quel fotogramma in cui Steve alza la testa e vede Bucky sparire.
Ora, il fatto che le ultime parole di Bucky siano il nome di Steve è una pugnalata anche per chi, come me, non li apprezza troppo... ma questa shot infierisce di brutto.
Lo stile è ottimo, molto fluido, e non ho trovato nulla che mi rendesse difficile la lettura - al contrario, a causa di un paio di frasi particolarmente on point credo che mi sia entrato un Thanos nell'occhio.
Mi piace come la natura del rapporto che lega Bucky e Steve sia lasciata un po' nel dubbio: sicuramente ci sono un enorme amore reciproco e tanta devozione, ma non ti sei spinta a "calcare" più del necessario su una precisa spiegazione di quello che c'è tra i due, e l'ho trovata una scelta azzeccata. Alla fine, non ha limitato il flusso di pensieri e non ha neanche spostato il focus, che rimane solo su Cap e Bucky, senza bisogno di definizioni.
Bucky è incredibilmente, dolorosamente e maledettamente IC. Forse è un po' più onesto e diretto di quello che siamo abituati a vedere ma, dopotutto, sono i suoi sentimenti e non vedo perchè dovrebbe nasconderli a sè stesso.
Ed è la solita triste ironia bastarda che mi regala una nuova vita giusto alla vigilia della fine del mondo questa frase in particolare mi ha ammazzata. Oltre al suono straziante delle parole e dei termini utilizzati perfettamente (guardo quei tre aggettivi che caricano "ironia" di significati e di rabbia) è proprio vero che Bucky è sfigato. Poverino. E questa frase mi ha colpita insieme al pezzo in cui dice che lui, dopotutto, in Wakanda ci stava anche bene. Altra grande verità: non l'ho mai visto sorridere così tanto come in questo film.
Credo che la grande vittoria di questa shot sia il modo diretto e onesto in cui la voce di Bucky entra in contatto con il lettore. É veramente bella tanto per le emozioni che trasmette (la realizzazione che qualcosa non va, la gioia della battaglia, la voglia di vivere di Bucky, il terrore di Cap quando lo vede sparire e l'affetto che li lega nonostante tutte le difficoltà passate) quanto per le bellissime parole che hai utilizzato. La metafora dei pianeti è qualcosa che mi ha fatto venire i brividi -on point, super on point e terribilmente vera.
Quindi, gran bella shot e sarò qui ad attendere pazientemente nuove introspezioni sul buon Winter Soldier. Non è esattamente quello di cui avevo bisogno dopo un film che è una strage, ma all'Angst non si dice mai di no. (Recensione modificata il 28/04/2018 - 10:35 pm) |