Recensioni per
In Memoriam
di Queila

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
26/08/18, ore 20:38
Cap. 3:

Ciao, è un po' curioso come io sia arrivata a leggere questa storia dato che, normalmente, non leggo nulla di guerra o storico. Recentemente poi non leggo nulla che non sia fantasy quindi...che ci faccio qui?
È che stavo riguardando le mie vecchie storie e ho visto una tua vecchissima recensione (2013!) e mi sono detta, chissà se è ancora attiva e se ha scritto qualcosa di recente? Allora ho visto questa storia e, dato che vivo vicino a Genova e questo capitolo è ambientato in Liguria, ho deciso di leggerlo.
Beh credo che mai solo 109 semplici parole mi abbiano trasmesso tante emozioni. Le immagini sono crude, ma come cruda è stata la guerra.
Mi è piaciuta moltissimo, tutte queste parole per dire semplicemente questo.
Un bacio,
Arya

Recensore Master
29/07/18, ore 10:58
Cap. 3:

Premio: La belle dame sans merci nel contest: Scegli il tuo premio! di Setsy
Buongiorno, tesoro, eccomi su questa drabble che mi ha lasciata a bocca aperta. Ovvio che quando avrò finito con tutto l'arretrato che ho, leggerò le altre due!
Queste immagini sono fortissime, tristi come solo una storia-verità può essere. Ci saranno state tante situazioni simli, ognuna con il suo carico di vita, morte, speranza inamovibile e sogni infranti
Questa donna mi pare di vederla davanti ai miei occhi. E' definita, senza molta precisione, con un'incarnato bronzeo, il chè penso abbia più letture. Una, ovvia, è che sia una ragazza mulatta, visto che in quel simpatico periodo storico c'erano le famose abissine - sorvoliamo, che è meglio - e che proprio come minoranza si sia trovata ovviamente dalla parte dei partigiani. L'altra è che abbia il colore scuro e ricco della madre terra, che simboleggia con la sua risposta alla guerra e alla morte - cioè con la fertilità - il ciclo della vita che non può essere mai interrotto dalla follia umana. E' come se germogliasse, infatti, tanto è spontanea la sua immagine, anche davanti ad un tavolaccio da obitorio col corpo straziato dell'uomo amato. Ed è bronzo anche per la forza, con la quale non piange perché non tutto è perduto. Invece il nero delle budella è i non-colore, la fine delle cose.
E che il nome della bambina sia Libertà significa davvero tutto.
non so come ti sia venuta in mente una storia che in pochissime parole racchiuda tanto significato, è spendida e importante
ti sono grata di avermela segnalata per la lettura, è una perla
un bacio, e a presto!
tua, Setsy

Recensore Junior
21/05/18, ore 10:03
Cap. 3:

QUARTO CLASSIFICATA PARI MERITO: 
S.Elric con "In Memoriam" 


Grammatica e lessico: 5/5 
Trama: 5/5 
Caratterizzazione: 5/5 
Titolo e introduzione: 1,6/2 

Punteggio totale: 16,6/17 


Una drabble. 
Poche parole. Queste poche parole da te utilizzate sono state facilmente in grado di trasmettere di sensazioni/emozioni/sentimenti che lasciano nel vero senso della parola senza fiato. 
È romantica, ma al tempo stesso lascia un retrogusto di tristezza, malinconia. Vediamo il nascere il crescere e il declino di un sentimento profondo, che non ha mai avuto modo di sbocciare fra le loro mani. Lei che ricorda, o meglio permette ai propri ricordi di fluire e invadere la mente con una irruenza ben poco misericordiosa. Questa drabble è stata scritta molto bene, la caratterizzazione c'è e viene facilmente trasmessa al lettore, il romanticismo è palpabile tra le linee, nei ricordi di lei. 
Il punteggio parla chiaro, hai fatto un ottimo lavoro su -quasi- tutti i parametri! 



Gradimento personale: 10/10 
(Recensione modificata il 21/05/2018 - 10:03 am)

Recensore Master
03/05/18, ore 17:49
Cap. 3:

Ciao!
Non ci posso credere di aver perso l'aggiornamento. Ho controllato parecchie volte, tanto che avevo perso la speranza di poter leggere l'ultima di questa raccolta(volevo anche chiedertelo, ma mi sembrava di impicciarmi dei fatti tuoi >.<).
Niente, da dire, tutto da ribadire: questa raccolta è bellissima. Giusto per rinfrescarmi la memoria, ho letto di nuovo anche le altre e ancora una volta non posso che rimane entusiasta da questo tris di composizioni.
Non so perché, ma ho immaginato lei di colore (questo è un po' più ovvio, per via del colore delle mani, ma non so se questo era un riferimento voluto) e lui un italiano... una storia che allora sarebbe stata mal vista (e che ancora oggi genera discussioni in certi paesi "fuori mondo", anche qui in Italia, purtroppo).
La prima cosa che mi è saltata all'occhio è stata la seconda persona del narratore (ultimamente è sempre più usata e sempre meglio, e tu sei bravissima ad adoperarla). Mi è piaciuta perché ha saputo dare una dignità e un orgoglio e una fierezza al personaggio che in qualche modo ha camminato di pari passo con il dolore.
Molto forte è questa frase:
Non hai mai pianto per la sua morte, perché lui cresce in te… in lei.
Non per nulla, penso che tu l'abbia collocato apposta al centro del componimento. Indica una persona forte, addolorata ma piena di vita, una donna che sa per cosa il suo uomo ha lottato: un mondo migliore, pulito, giusto, equo, libero. Parole che ancora oggi trovano poco spazio e poca verità nella nostra società ma che allora erano ideali forti per cui la gente moriva e... come la protagonista della tua drabble... viveva con coraggio e forza di volontà.
E' vero, le lacrime non sono segno di debolezza, eppure il fatto che i suoi occhi rimangano asciutti indica quanta tempra deva possedere questa donna, probabilmente combattendo contro indignazione, orrore, maldicenze anche, a testa alta, per qualcuno che ama e che ha amato e che avrebbe amato la sua bambina/o.
Un'altra cosa che ho apprezzato è il climax che utilizzi per descrivere le mani della donna: mani che hanno conosciuto la fatica, il dolore, il sangue, il male, ma hanno tutto il diritto e la delicatezza per toccare e accarezzare qualcosa di così puro come il ventre rigonfio, il viso di una bambina. Sono mani che proteggono, che sanno cos'è la vera dignità.
Mi piace la metafora finale, è degna della penna più elegante e poetica, e anche per questi colpi io ti ammiro.
Libertà: in onore di suo padre morto per difenderla.
Questa parte sembra avere un doppio significato: il padre è morto per la libertà del popolo, per la libertà sua e della donna che amava; ma sembra voler dire che ha combattuto anche per sua figlia, che lei appunto chiamerà Libertà, per poterle dare un posto migliore in cui nascere e crescere. In qualche modo, chiamandola così, la madre trasla l'amore che l'uomo prova per la sua patria verso la figlia. Davvero complimenti.
Ancora una volta hai affrontato con originalità e pathos il tema della memoria. Qui, nello specifico, la memoria del passato serve a costruire il futuro, il mondo di un bambino che deve nascere. Padre, madre e figlio/a rappresentano un po' i tre tempi: passato, presente e futuro. C'è una sorta di continuità tra l'ieri e il domani che sembra quasi chiudersi in un cerchio senza fine, lo stesso che rappresenta lo scorrere della vita, e a tal proposito è vero quello che dici subito dopo, ovvero che la vita non si ferma neanche davanti la morte.
Sono felice di aver potuto leggere quest'ultima drabble. Ti faccio ancora una volta i miei più sinceri complimenti per questa raccolta profonda, dall'impatto forte e dai significati profondi e importanti, che mi ha saputo regalare riflessioni ma anche emozioni immense contenute in piccole perle di raffinata stesura. Chapeau.
A presto!

Recensore Master
29/04/18, ore 14:08
Cap. 3:

Buon pomeriggio.
Sì, un raccontino molto forte; comunque, vivido, in grado di colpire il lettore.
Buon fine settimana :)