Recensioni per
Chercher un peu de rêve
di Koa__

Questa storia ha ottenuto 131 recensioni.
Positive : 131
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/09/18, ore 20:20

Ciao Koa!
Che storia dolcissima! Mi sono commossa tanto!!
Sherlock mi fa una tenerezza infinita quando guarda il cagnolino nella vetrina del negozio e ripensa al suo Barbarossa, alla sua infanzia e ha tutto quello che ha passato!
E John, che dire di lui.. è semplicemente fantastico! Anch'io gli avrei gettato le braccia al collo come Sherlock! Ah, se solo potessi!!
Il caro Watson aveva capito tutto!! Lui è fatto così; non dice, agisce!! Preferisce i fatti alle parole.. per questo lo amo tanto!!
Alla prossima!! Bye!!! :)

Recensore Master
01/09/18, ore 20:04

buonasera, Dolcezza,
ho letto ieri, ma era una giornata troppo "no"
cosa di posso dire? che amo oltre ogni immaginazione le storie (solo positive) con gli animaletti, e questa mi fa provare un senso di rivincita personale
ho sempre odiato come tutti abbiano sottovalutato l'eventuale morte "solo" di un cane, come una cosa che non giustificava lo shock di Sherlock - e la comprovata pazzia di Eurus. vedere, insomma leggere, questa tua storia scritta da te con l'immancabile stile e delicatezza di sentimenti mi apre il cuore, e lo riscalda, ed è merito tuo.
questa raccolta della famiglia Watson-Holmes è dolcissima,forse l'esperimento è su diversi gradi di fluff? mi piace!!! *_____*
Rosie - che a volte detesto in quanto decisiva separazione di Sherlock e John - a volte amo, come sempre nella tua versione - qui fa la cosa più bella e umana che un bambino possa fare: si innamora di un animaletto, nella fattispecie un cagnetto rosso. E a Sherlock viene una fitta al cuore. Barbarossa era una sua proiezione, ma molto ben fatta, una così precisa che è riuscito ad ingannare se stesso per trent'anni
il cucciolo non è lui, in diversi modi; anche se Barbarossa fosse stato vero ora sarebbe morto per vecchiaia, e comunque non è sostituibile, e tutte le spiegazioni del mondo
però da quando la corazza di ghiaccio si è spezzata, si è rivelata una sensibilità fuori dal comune. ci pensa e ripensa, ma non è solo
è questa la differenza
poteva John non capire il trasporto dei suoi bambini (tutti e due, sì) per la creaturina?
no, certo. è se mancava ancora qualcosa a rendere quella casa un'eccezionale luogo di eccezionale felicità, arriva il cagnolino!
grazie di questi bei pensieri, tesoro, sono l'unica nota positiva della giornata
deliziosa, ma non mi aspettavo una virgola di meno
tua, in vetrina per essere adottata,
Setsy

Recensore Master
01/09/18, ore 14:54

Ciao Koa :)
Perdona la mia prolungata assenza, sono terribilmente pigra purtroppo ma giuro che recupererò tutto, pian piano. Le ultime OS che hai pubblicato che non ho ancora recensito sono tutte lì in attesa nella mia lista, prima o poi le commenterò.
Detto ciò, ho deciso di passare subito dall’ultima, fresca fresca di pubblicazione... Mi è piaciuta davvero moltissimo, non so forse sarò di parte essendo una cinofila - che per di più adora i Cocker e che trovandosene uno davanti come è successo a Rosie e a Sherlock morirebbe, penso -, ma è stato bello leggere delle riflessioni del nostro quasi infallibile detective su un cane che ha pensato di aver avuto per tutta la vita, che magari ha rimpianto e ricordato con malinconia per anni. Dev’essere stato molto destabilizzante rendersi conto di essere stato ingannato dalla sua stessa mente per buona parte della sua vita, lui che forse non si fida di nient’altro quanto di se stesso.
Non so se Sherlock abbia mai detto a John come si era immaginato Barbarossa nella sua testa, ma anche se non l’ha fatto è stato dolcissimo... Mi è sempre dispiaciuto, per altro, che nella serie non abbiano inserito il cane di John che compare nei libri, questo assurdo duo - ora trio, famiglia - alle prese con un cane è un’immagine esilarante.
A presto e perdona ancora il ritardo, se non dovessi ripassare buon fine settimana.
Signorina Granger

Recensore Master
31/08/18, ore 17:21

Cara Koa!

Era una vita che non ascoltavo questa canzone e sono felicissima che questa shot sia nata proprio da un brano di Vinicio <3 perché sai che ispira tanto, ma tanto anche me. Ascoltandola mentre leggevo – una cosa d’obbligo assolutamente – ho visto nitidamente la spiaggia e il cane al tramonto, in un’immagine commovente (tanto, pure troppo) che solo parole curate e musica buona sanno far nascere, suppongo. Nei gesti di Sherlock che osserva il cane, ma esita ad acquistarlo, nell’indecisione che spinge a fuggire dal prendersi una responsabilità così grande – un dolore futuro e passato – ho visto tanta umanità e dolcezza. Il colpo di genio è il non farlo prendere a Holmes, questo cucciolo distruggi tappeti (e temo non solo), ma a Watson. Grazie a questa intelligente scelta narrativa, i caratteri dei personaggi non risultano forzati, ma anzi, appaiono naturali, come naturale e adoratissimo – ho un debole per lui – è il momento Mycroft nella testa di Holmes. Colpa dell’attore. Rosie meriterebbe un capitolo a parte perché i bimbi piccoli conquistano gli adulti, non c’è niente da fare. Un altro elemento che ho proprio adorato è l’acutezza del nostro Sherlock, che non viene meno nemmeno in questa dolce songfic, nossignora. Ecco che l’investigatore di Baker Street svela gli altarini dalla differente cadenza del passo. Amo i dettagli curati all’inverosimile, perché sono loro a determinare quando un testo è bello e ben fatto e quando è sciatto e non curato. Questo è un dettaglio curato che mi fa apprezzare ancora di più questa raccolta di cui mi è sfuggito – per ora, trema cara mia – solo il capitolo 4. E niente, adesso torno a sentirmi il buon Vinicio, che fa sempre bene – inizierò dalla splendida “Ovunque proteggi.” Un caro saluto e complimenti, come sempre, per la bellezza dei tuoi testi!
A presto,
Shilyss

P.S.
Ho riletto due volte questa recensione sperando di aver scritto cose di senso compiuto. La levataccia delle 6 di stamattina purtroppo non aiuta. Forse servirà il traduttore ad ogni modo… brava!

Recensore Veterano
31/08/18, ore 10:54

Io non riesco a trovare le parole per dirti quanto è bella questa storia e quanto si sono sentiti vivi e potenti gli stati d'animo, i turbamenti ed i sentimenti che vivono in Sherlock. È eccezionale, tanto dolce come piace a me, tanto piena di calore, ne avevo davvero bisogno ❤️.
E poi John 😍, che non prende un cane.. Prende quel cane "Mi pareva piacesse a tutti e due.»
Come si fa non amare un uomo così?
Grazie, mi hai commosso anche questa volta.
Continua a sperimentare, aspetto le prossime 😘
Un abbraccio Pri

Recensore Veterano
29/08/18, ore 12:00

Mi sono innamorata di questa storia. A memoria non scrivi spesso con il POV di John, mi sembra di ricordare di aver quasi sempre letto di Sherlock. Beh fatti dire che ti è venuto benissimo. Questa storia ha un che di amaro sotto, cosa che si adatta splendidamente al tema centrale, il senso di colpa. Ma tutto viene risanato dalla consapevolezza che finalmente John riesce a raggiungere. Apprezzo però il fatto che questo sentimento non venga cancellato e dimenticato, bensì accettato e superato. L'idea che Sherlock sorrida per nascondere la sua tristezza è dolcissima e straziante allo stesso tempo. Ci sono state parecchie parti che mi sono piaciute tantissimo, il discorso finale di John, ma anche il desiderio di Sherlock di non voler essere al centro dell'attenzione, per una volta. È una storia davvero bella. A presto.

Recensore Veterano
29/08/18, ore 11:46

Che storia dolcissima. Questa raccolta per il momento promette benissimo, dovrò affrettarmi a recuperarle tutte. Amo tantissimo i tuoi continui riferimenti alla musica, da una parte perché conferiscono una marea di emozioni sempre differenti, dall'altra perché spesso mi fai conoscere delle melodie che non conoscevo. Quindi non posso che ringraziarti per questo e farti i complimenti per le tue storie sempre così espressive ed emozionanti. Alla prossima!

Recensore Master
26/08/18, ore 14:13

Ciao ^^
Okay, questa flash è tipo di una dolcezza a disarmante. A parte che da amante dell'inverno ho apprezzato appunto l'atmosfera con la pioggia che incombe fuori, ma poi vogliamo parlare di Rosie? Vederla adesso un po' più cresciuta è stato bello, e poi se ne esce con delle frasi che - mi sciolgo io - pensa un po' Sherlock. Molto carina la questione del carillon, immaginarmi Mycroft che cerca qualcosa da regalare ad una bambina e se ne esce con un oggetto comunque di un certo costo, è davvero divertente.
Ma il top è stato:
«Papà dice che gli ricorda te» disse Rosie, accennando a giocare distrattamente. Forse senza aver coscienza del peso delle proprie parole.
«Perché?»
«Perché tutte le cose bellissimissime gli ricordano te. Lo apre e sorride, ma non lo so perché lo fa.» - cioè, la dolcezza di questo pezzo è qualcosa di incredibile. Ah, i bambini, candidi loro che parlano senza sapere effettivamente che peso abbiano le parole che dicono. E' davvero una cosa carina, così come l'imbarazzo di Sherlock. Poi quando John torna, immaginavo dovesse assolutamente dirgli qualcosa. E infatti se ne esce con: «Anche a me tutte le cose bellissimissime ricordano te.
E la cosa bella è che John lo capisce in un attimo. Quel sorriso e quel bacio rubato sono stati un finale perfetto, l'ho trovato un racconto di quotidianità familiare che mi ha dato molto calore. Non ho nulla da dire riguardo al come tu abbia scritto, secondo me lo stile va benissimo come sempre, ma capisco che si possano avere dubbi quando si sperimenta qualcosa di nuovo.
Alla prossima :)

Recensore Master
26/08/18, ore 11:50

Oh, Tesoro...
se questi sono esperimenti di stile fanne pure quanti vuoi!
io adoro (più: vado pazza) il tuo stile "tradizionale" - e non che questo sia molto diverso - ma credo di aver intuito la direzione; è rarefatto, più ricco di sottintesi, e di "regia naturalistica". Sai quando negli anime un personaggio si avvicina ad una finestra mentre piove e visto da fuori l'acqua sembra un fiume di lacrime sul viso? ho visto questo, come Dezaki (il secondo regista di Lady Oscar, ed è difficile per me pensare a complimenti più grandi)
Poi c'è il tuo IC nel mostrare uno Sherlock delicato e molto umano, felice di avere John a casa e giocare con Rosie. Non è facile, perchè è un po' distante dallo standard, ma è un post-quarta, quindi ci si crede perfettamente.
Anche il dettaglio del gicattolo da 500 sterline strappa un sorriso tenero. Zio Myc sarà pure acido, ma soccombe davanti alla cucciola di Watson, e d'altra parte il suo cercare un oggetto costosissimo lo denota molto bene: ci sono sia la cura, sia l'abitudine a comprare solo cose di pregio, altrimenti non si abbasserebbe. Mi piace come non sia diventato eccessivamente fluffoso, non sarebbe lui
Sherlock ricorda tutte le cose bellissimissime? sì, concordo! *-* ed è stata un delizia sentire la setssa frase infantile dalle albbra di Sherly per il suo John. Perchè lui merita di ascoltarlo, e si rubano un bacio, solo il primo di una lunga serie...
p.s Pioveva dell'inverno è da premio!
un bacio fresco e rugiadoso (si può dire, sì? ^^)
tua, Setsy

Recensore Veterano
26/08/18, ore 03:14

È davvero molto molto bella❤️.
Adoro tutta questa raccolta di fic, ci sono particolarmente legata perché ogni storia ha sempre qualcosa, qualche piccola frase o parola che riempie il mio cuore di gioia, speranza e felicità donandogli calore.
Mi piace molto anche l'idea del carillon e che grazie alla piccola John Sherlock capisca finalmente quando il padre di Rosie lo ami così da dargli il coraggio di parlargli😍.
Credo che l'ultima frase non sia proprio corretta, perdonami. Spero sia solo colpa dell'ora😓.
Complimenti ancora.
Aspetto le prossime, un abbraccio Pri

Nuovo recensore
24/08/18, ore 11:50

Ciao Koa, finalmente riesco a ritagliarmi un po' di tempo per recensire questa storia per lo scambio!
Inizio a dirti che non frequento il fandom da eoni, l'ultima one-shot che abbia mai letto a riguardo era in inglese e l'angst si sprecava (e non è un'iperbole), quindi devo ammettere di esserne rimasta traumatizzata. Sono contenta di iniziare a leggere qualcosa di un po' più soft, dove la dolcezza però non è nauseante: come credo che tutti sappiano, il fluff è bello se non esagerato. E tu hai saputo utilizzarlo senza abusarne e in compatibilità al personaggio di cui stai scrivendo: Sherlock Holmes, che pur essendo considerato un genio, io l'ho sempre trovato più emotivamente instabile della sua controparte, John, anche se spesso e volentieri il nostro amato detective sa mascherarlo.
Hai scelto un titolo perfettamente in sincronia con il testo, titolo che peraltro riprendi anche nella narrazione, e di una grande delicatezza. Ottimo il ritmo del racconto e anche il lessico e la grammatica, non mi pare di aver trovato errore alcuno.
Che dire? Queste parent!lock sono delle manne dal cielo, grazie di scriverne, anche per una come me, che se si vedesse in braccio un bambino seguirebbe il primo istinto di farlo volare da una finestra.
Scherzi a parte, alla prossima,
istherelifeonmars
(Recensione modificata il 24/08/2018 - 11:52 am)

Recensore Master
21/08/18, ore 13:26

Cara Koa,
Come promesso rieccomi qui per un mezzo Scambio, ché recensire una drabble non mi è bastato. Colpo di scena in questo capitolo finale, che chiude perfettamente la raccolta. Se negli scorsi capitoli gestivi il punto di vista di Sherlock con la seconda persona, qui cambi il PoV e ti avvicini a Watson che prende coscienza attraverso il senso di colpa. E il PoV cambia sia soggetto che persona, passando alla terza. Questi giochi che variano da capitolo a capitolo mi piacciono molto, perché denotano un uso non scolastico della lingua italiana e della letteratura. C’è il passaggio a un modo di scrivere più maturo e consapevole, che non tocca solamente lo stile immediatamente visibile, ma anche la scelta di scrivere un capitolo dal taglio decisamente introspettivo. Un altro capitolo introspettivo, per la precisione. Mi è molto piaciuto come tutto si giochi sull’elemento della musica, vero e proprio filo rosso che accompagna la raccolta tutta e si lega al canone del personaggio di Sherlock, sia al sorriso, espressione umana tra le prime a manifestarsi. Incombe su John l’ombra di Mary, amata ma persa, e la carrellata di nomi senza scopo né senso che nulla offrono a Watson se non una consolazione breve. Nel suo presentare le effimere conquiste femminili al sempre presente Sherlock, visto per la prima volta attraverso gli occhi di John, vedo la ricerca di una blanda approvazione che già rivela quello che il cuore ancora non è disposto ad accettare. La famiglia di John è già in Baker Street.
Riguardo alla gestione del PoV di Watson, ovviamente mi riserverò di leggere altre tue storie e scoprire se sei solita utilizzarlo (ognuno di noi ha il proprio preferito, eh eh eh). La trama offre di nuovo non circensi colpi di scena, ma quella normalità quotidiana che è il miracolo perfetto dell’esistenza. La normalità domestica di un pomeriggio qualunque in cui basta un sorriso e un abbraccio che si tramuta in danza per amarsi.
Apprezzo come sempre la semplicità delle situazioni che proponi perché si ricollegano alla ricerca della realtà e della quotidianità che la tradizione del realismo nel romanzo ci ha abituati ad apprezzare. La tragedia da rappresentare, quella vera, è la lotta che si fa ogni giorno nelle nostre case. Tale pensiero vive nei tuoi scritti. La terza persona ti calza a pennello come la seconda, e ti districhi nei PoV in maniera per me matura e soddisfacente. L’intera raccolta di shot mostra una grande cura del dettaglio anche solo per la scelta musicale, che qui ho particolarmente apprezzato, soprattutto nella chiusa con Miles Davis.
Ti rinnovo i miei complimenti per la bellezza e la chiarezza della raccolta che hai creato. Non ho suggerimenti da dare, se non quello di continuare a ispezionare come già fai l’animo umano. Trovo sia davvero molto bello il passaggio del senso di colpa che anima Watson e lo rende davvero un personaggio rotondo.
A presto, leggerti è stato un piacere! ^^
Shilyss

Recensore Master
21/08/18, ore 12:17

Cara Koa, eccomi per lo scambio libero del Giardino. Avevo iniziato questa raccolta di shot incentrate sulla musica e l’amore e così mi ci sono fiondata nuovamente. Parto con il dire che la spiegazione iniziale del titolo e la scelta dell’evocativo francese che lega non solo il primo, ma anche il secondo capitolo (corredato da una spiegazione, come mi anticipasti), mi piace. Ho deciso. Prediligo i titoli in italiano, tendo a snobbare quelli in inglese, ma la scelta del francese in questo contesto tuo mi piace semplicemente perché così come l’hai messa ha senso. Colgo il nesso che lega la drabble alla shot precedente e a quella che seguirà (che recensirò ora, tra l’altro, perché con gli scritti brevi faccio così). Da un punto di vista prettamente stilistico, confermo quello che scrissi già nelle recensioni precedenti. Apprezzo molto il tuo stile chiaro e articolato allo stesso tempo. Più di tutto, ho apprezzato la scelta stilistica e matura di utilizzare elementi lirici in un testo in prosa in maniera quasi virtuosa, come qui:
Te l’ha domandato lui, a voce affaticata da una giornata infernale e chiedendotelo mentre sprofondava in poltrona con la bambina in grembo. Uno sbadiglio a nascere e morire,
Ecco, a me questo passaggio piace molto per come è reso. Il tono dello scritto segue per tutto il tempo un registro alto, senza mai cadere né scivolare e, anzi, accordandosi ancora di più alla melodia del testo, assolutamente funzionale alla storia, anzi, integrandosi perfettamente con essa. Voglio dire che il lessico scelto è adulto, consapevole, ragionato, così come l’uso degli aggettivi e della grammatica. La trama è semplice ma non per questo meno interessante, almeno per il mio gusto personale: narra un momento intimo e familiare ed è proprio lì che sta il difficile, l’elemento complesso. Far nascere un sentimento nel lettore raccontando la normalità assoluta. La piccola John... taggandoti per rileggere il titolo della storia, mi sono resa conto che 'sto maledetto sito ha cancellato metà recensione. Quindi, provando a riprendere di nuovo il filo, la piccola John ovviamente rimane sveglia, e così Sherlock si ritrova a cullare in maniera dolce Watson. Dolce e giusta, perché senza cadere nel palese, nel gridato, l’amore amicale trasformatosi in altro – nell’amore sentimentale, nella fattispecie, Holmes dimostra in musica ciò che prova e lo fa con una dolcezza mai gridata, frutto di un’analisi accurata delle possibilità del personaggio che ben conosciamo. Proprio nella grazia con cui racconti di questo amore sta, a mio avviso, l’elemento di novità che riscontro leggendo le tue storie. La scelta della seconda persona calza a pennello perché consente di scavare nell’animo di Holmes quasi come un j’accuse, con un taglio introspettivo che non posso che apprezzare. Avevo scritto altre cose nella prima recensione, ma sicuramente chiudevo lodando il tuo stile che apprezzo per le scelte lessicali e stilistiche e per l’approfondimento psicologico, ma soprattutto per lo squarcio familiare e intimo che proponi ogni volta. La drabble dolcissima si inserisce perfettamente in una raccolta di shot unite in maniera molto bella dall’amore per la musica e dall’amore tra persone che ci sono scelte. Non ho appunti da farti se non scrivine ancora.
Complimenti vivissimi e spero che non tagli anche questa. Le imprecazioni tirate te le lascio immaginare. Un caro saluto e a presto! ^^
Shilyss
(Recensione modificata il 21/08/2018 - 01:42 pm)

Recensore Veterano
07/08/18, ore 19:18

Ciao Koa, sono finalmente tornata sul sito dopo un periodo incredibilmente lungo e mi sono resa conto di essermi persa parecchi dei tuoi aggiornamenti! Mi sento terribile, ma vedrò di recuperare tutto piano piano, appena ho un po' di tempo. Tipo adesso.

Tra tante storie ho scelto di partire da questa perchè avevo bisogno di fluff, ultimamente ho bisogno di pensare a Sherlock e John come genitori della piccola Rosie e di dimenticarmi tutto il resto. E questa prima piccola storia era proprio quello che volevo.

Non ho molto da dire in realtà, mi sono appena commossa non appena Sherlock ha preso Rosie in braccio per la prima volta. Il tempo si è fermato e la terra ha smesso di girare, in quell'attimo. John non se ne rende neanche conto, Sherlock ne resta prima sorpreso e poi estasiato. Adoro il fatto che la chiami “Piccola John”, è così azzeccato tanto da avermi fata sorridere non poco, riesco quasi a sentire la voce di Ben mentre lo pronuncia.

E mi si è stretto il cuore quando lei gli si è addormentata tra le braccia, come ha sottolineato lo stesso Sherlock, è la prima persona a fidarsi ciecamente di lui dopo suo padre. Da brivido questo pezzo, davvero. Non so neanche spiegarne il motivo, ma mi sono emozionata.

Recupererò presto anche le altre sue storie, per ora mi limito a farti ancora i complimenti e ringraziarti per averci regalato questa piccola immagine di vita quotidiana :)
Un bacio,

Recensore Master
05/08/18, ore 17:00

Ciao **
Ricordo che avevo adorato il primo capitolo, quindi ho pensato, perché non continuare?
Anche questo, nella sua brevità, è maledettamente intenso e pieno di dolcezza. In qualche modo Rosie è sempre l'epicentro, lei che è così uguale a John e che credo proprio abbia conquistato inconsapevolmente Sherlock. Nel frattempo quest'ultimo suona una ninna nanna per farla addormentare, una richiesta di John a cui Sherlock non ha proprio potuto dire di no, malgrado non gli vada e malgrado preferirebbe sicuramente suonare altro. Però lo fa, perché non può dirgli di no. E alla fine anche John, probabilmente stanco, cade addormentato. E' una scena terribilmente adorabile, e mentre padre e figlia risposano, Sherlock riprende a suonare di nuovo un'Accordéneiste.
E' uno scritto decisamente pieno di dolcezza e tenerezza, m ha trasmesso un piacevole calore, ergo, l'ho adorata.
Ci risentiamo presto, ciao-ciao ^^