Non conosco i personaggi di cui hai scritto, stavolta, se non per mano di ciò che mi hai raccontato tempo addietro, trascinandomi nel mondo di My Hero Academia nonostante io non sapessi nemmeno della sua esistenza, eppure li trovo davvero / davvero / carini.
La mia predilezione per Kacchan è innegabile, credo sia uno dei personaggi più affini a me ( nonostante non lo conosca ancora abbastanza ) ed aver letto di lui in questa storia me l’ha fatto amare un po’ di più, soprattutto per quel suo modo testardo che ha di non voler dimostrare ciò che prova, di voler allontanare il “bene” quasi a considerarlo un affronto, consapevole di aver perso, facendo sì che tutto per lui sia solo una sfida, un qualcosa di personale, che alla fine spera / e conta / di voler vincere. Deku è sicuramente il suo opposto, un’anima buona che si prostra per tutti e che vive nell’adorazione di un Kacchan che gli dà sempre meno speranze, che lo allontana e lo distrugge, non spegnendo però mai la sua voglia di stargli accanto, di preoccuparsi per lui, di vivere nella speranza che un giorno tutti cambi, che il suo migliore amico d’infanzia torni a volergli bene come lui ha sempre fatto.
E niente, è una storia abbastanza struggente già così, l’aggiunta del soulbound rende il tutto davvero a tratti angosciante. Kacchan soffre da quando ha quattro anni, da un lato perché è lui ad avere quelle lettere impresse sulla pelle, dall’altro perché sa che a Deku non appariranno mai. È nel suo temperamento prenderla come una sfida, una sconfitta in partenza, ed è il suo dolore a trasformare tutto in un “odio” per un Deku ignaro di tutto, che riceve il suo potere proprio quando meno se lo aspetta, con conseguenti lettere indelebili che disegnano il nome della persona che chiunque si aspettava probabilmente. Insomma, a Kacchan non va bene niente! e.e È una sconfitta quando soltanto lui ha il nome di Deku ma è una sconfitta anche quando il verdino ( u.u ) ha il suo nome tatuato sulla pelle, vuole comunque allontanarlo e ditruggerlo... Probabilmente perché è un idiota.
Nonostante tutto, l’angst, la sofferenza perenne di Deku e la testardaggine di Kacchan, questo è un bel lieto fine che ti fa sospirare, alleggerendoti il cuore, mostrandoti come anche un testardo Kacchan, un eroe dal temperamento troppo caldo perfino per il potere che ha dall’infanzia, può cedere all’amore, non perdendo la sua forza d’animo ma lasciandosi guidare da un Deku da sempre in venerazione ed ora più innamorato ed ostinato ad avere ciò che vuole. Sono davvero belli, tanto da farti sorridere, ma sono anche divertenti perché la loro rimane una sfida tra hero e non perde il significato principale.
Ripeto che, ovviamente, ne parlo da inesperta ma sono dell’idea che tu sia riuscita a rispettare il senso e l’obiettivo principale del manga, non scandendo nel banale e nello scadente romanticismo, lasciando che fosse una storia tra hero che hanno lo stesso obiettivo, che vogliono vincere l’uno sull’altro, che vogliono primeggiare, ma che sono legati tra loro da qualcosa di più indissolubile di una grande amicizia.
Per me è un ottimo lavoro, leggera ma straziante allo stesso tempo, piena di significato ma capace di farti sorridere ed alleggerirti la giornata.
È un ottimo lavoro e sarebbe bello poterne leggere delle altre, su loro due.
Brava, brava, brava!
Alla prossima! |