QUINTO POSTO, CON UN TOTALE DI 47,75/50
Le Marquis, di Najara87
Grammatica e Stile: 9,25/10 (4,5/5 di g. e 4,75/5 di s.)
Per il parametro della grammatica non ho segnato tutti gli errori; inoltre non ho tolto punti per l’uso improprio della D eufonica e per errori che sono indubbiamente di battitura (spazi mancati, ecc.)…
La grammatica è molto buona, ho rilevato solamente pochi errori:
***Le Marquis, portava i capelli biondi in una semplice coda, l’abito nero era severo e semplice, mentre camminava teneva le braccia dietro alla schiena rendendo ancora più militare il suo incidere.***
In questa frase ho rilevato due imprecisioni: la prima è la virgola dopo “Le Marquis” (dovrebbe essere tolta perché separa il soggetto dal predicato; la seconda è “incidere”, che avrebbe dovuto essere “incedere”.
***con uno dei sue amanti*** - “con uno dei suoi amanti” – errore di distrazione;
***poiché il padre malgrado si fosse occupato della sua educazione, non l’aveva mai riconosciuto***
Non hai aperto l’inciso: “poiché il padre, malgrado si fosse occupato della sua educazione, non l’aveva mai riconosciuto” .
In generale il tuo stile mi è piaciuto molto: l’ho trovato molto scorrevole e ben calibrato tra frasi corte e complesse, e conferisce un buon andamento alla storia; credo solo che tu abbia la tendenza ad usare la virgola anche quando sarebbe più opportuno un altro segno di punteggiatura – come il ; o i : – ma non ho rilevato gravi errori in questo campo, che considero abbastanza soggettivo. Credo che il punto di forza di questa storia sia tuttavia il lessico, che hai perfettamente usato nei toni medio-alti che si addicono al contesto ; apprezzatissime inoltre le frasi in francese, un vero tocco di classe.
Trama e Originalità: 11/12
L’intreccio che hai costruito è molto logico e ben congegnato, soprattutto perché sei riuscita a far stare molto all’interno di una storia che non è nemmeno così lunga: non ho rilevato nemmeno un buco o un’incongruenza, tutti i punti lasciati in sospeso (come il fatto che Le Marquis fosse diventato molto pensieroso) vengono infatti svelati nel finale. Parlando proprio della conclusione, devo dire che credo sia proprio quella giusta per questa storia: il Marchese ha fatto la scelta più logica, anche se dolorosa, mentre Madame, abituata da una vita ad essere amata ma a non amare, non può sopportare che quell’uomo per cui avrebbe dato tutto era solamente una spia e che l’aveva usata e abbandonata; per un personaggio del genere il suicidio da tragedia shakespeariana era l’unica fine possibile.
L’unico neo di questa storia è l’originalità, tranne forse per quanto riguarda l’ultima parte prima del finale, quando Le Ministre scopre tutto e Madame corre ad avvisare Le Marquis credendo vanamente nella sua innocenza. Ottima la ricostruzione dell’ambiente nobiliare e pomposo di Versailles, dove alla vista tutto e perfetto ma dietro gli anfratti si consumano passioni segrete e intrighi internazionali.
Utilizzo del Pacchetto Terra: 9/9
Genere – Storico: Questa storia ambientata nella Versailles del XVIII secolo ha saputo immergermi perfettamente nel clima dell’epoca, tra gli amori segreti e gli intrighi internazionali all’interno delle corti. 3/3
Prompt/Oggetto – Rivelazione di un segreto: Le Marquis alla fine era una spia, e non era neppure svedese… obbligo rispettato: la rivelazione è inoltre inserito nella posizione perfetta all’interno del racconto, anticipata dalle lettere ma ancora incerta fino alla fine. 3/3
Obbligo – Un personaggio deve prendere una decisione importante: Le Marquis deve scegliere tra l’amore per Madame e la propria patria, le Sette Province Unite, e la decisione finale è al contempo dura e inevitabile. 3/3
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 9,75/10
Credo che tu abbia fatto un buon lavoro, soprattutto sui due protagonisti principali (ho apprezzato tantissimo il fatto che tu non abbia dato loro dei nomi, chiamandoli solamente con i loro “titoli”).
Le Marquis è fin dall’inizio una figura enigmatica, che si scopre alla fine utilizzare Madame solamente per i suoi scopi: nonostante non venga direttamente detto nulla di lui (eccetto la cicatrice e la passione per l’equitazione) si può dire che sia il personaggio che caratterizza al meglio l’intera storia. È davvero un nobile d’altri tempi, anche se non riconosciuto, una persona che non agisce mai per il proprio interesse personale e che vota tutte le sue azioni alla patria (governata dal fratello illegittimo: ottimo collegamento); il fatto che si innamori di Madame è molto realistico, perché sappiamo che l’amore nasce quando non dovrebbe… ed ecco che i suoi pensieri tormentati vengono svelati, ma per il bene superiore della Republik è costretto a rinunciare a lei, per sempre.
Madame è la figura che viene presentata direttamente, attraverso i cui pensieri il lettore “vive” l’intreccio: la figura del Marchese straniero, che lei fin da subito trova molto più attraente e virile rispetto a quella dei truccatissimi nobili francesi, è ciò che fin dall’inizio la tormenta (perché scrive quelle poesie e mi sfugge?) e quando riesce ad andare fra le sue braccia, in qualche modo, inizia già a preoccuparsi di quando lo perderà, come se sapesse che essa sia una cosa inevitabile. In realtà è solamente caduta nel sottile gioco di seduzione dell’olandese (anche se poi ci cadrà anche lui), e quando ha dalla sua persona la conferma del complotto non esita nel tornare alla reggia e impiccarsi al cordone di una tenda in preda alla delusione più completa, sia per essere stata usata che, probabilmente, per averlo perso.
Due figure ottime: tolgo un quarto di punto solo per Le Ministre, il marito di Madame, che mi è parso fin troppo l’archetipo dell’ingenuo; avresti potuto dargli qualche piccolo tratto caratteristico, anche se la sua banalità è molto corretta per quanto riguarda lo svolgimento della trama.
Titolo: 2/2
Inerente alla trama ed elegantissimo, proprio ciò che questo punto della valutazione richiede; complimenti ancora per l’utilizzo del francese, sia all’interno della storia che in apertura.
Gradimento Personale: 6,75/7
La tua storia mi è piaciuta tantissimo: non mi ha preso fin da subito, ma una volta entrata nel vivo ha saputo immergermi completamente nel contesto storico; il lessico ha poi svolto un ruolo fondamentale nel farmela apprezzare e, ripeto per l’ennesima volta, l’utilizzo della lingua francese è stato magistrale. Forse il racconto è stato un po’ lento all’inizio, ma il finale mi è piaciuto tantissimo nella sua tragicità che non è sfociata nel melodramma. Complimenti, un buonissimo racconto del mio genere preferito che ho letto molto volentieri. |