Recensioni per
Alibi
di g21

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
05/09/19, ore 12:29
Cap. 1:

E continuo con le recensioni premio con questa flash! Non è su Lo Hobbit, ma io impazzisco letteralmente per le drabble. Le trovo molto utili per esprimere con forza concetti importanti, ed è quello che avviene qui.
Vi sono molti momenti drammatici che avvengono off screen in Harry Potter, e questo forse è uno dei più eclatanti, perché influisce molto su uno dei personaggi più importanti. Hai ben descritto il senso di colpa che sente Sirius, il suo "non avere un alibi", il suo accettare quella terribile situazione per espiare, in qualche modo, la sua colpa. Lui non è di certo stato il colpevole della loro morte, ma nulla lo fermerà dal sentirsi in colpa. Una drabble straziante, ben realizzata usando poche, semplici parole ad effetto.

Recensore Master
18/10/18, ore 13:10
Cap. 1:

Valutazione del contest Sfida alle 100 parole – V edizione

Grammatica: 9/10
La grammatica è ottima, c’è solo una svista che ti riporto:
“che avrebbe legato i Malandrini”: -1; l’espressione in grassetto manca del verbo servile “dovere”, quindi “avrebbe dovuto legare” anziché “avrebbe legato”. Il motivo per cui l’espressione verbale, così come è inserita, è scorretta è che esprime un dubbio (si potrebbe infatti parafrasare così: “così come è morta l’eterna amicizia che forse aveva legato i Malandrini”). L’intento della tua frase, invece, è sicuramente quello di esprimere un rammarico per un’aspettativa disattesa (unico intento coerente sia alla storia dei Malandrini che al contesto della frase): quest’amicizia sarebbe stata eterna se non vi fosse stato un tradimento. Per esprimere il significato corretto è indispensabile usare l’espressione “avrebbe dovuto legare”. In alternativa, per non inserire il verbo “dovere”, il modo verbale avrebbe dovuto essere l’indicativo anziché il condizionale: “che aveva legato” è un’espressione che colloca l’azione in un passato compiuto e quindi coerente al significato della frase.

Stile e lessico: 7/10
Dal punto di vista stilistico, la storia è impostata in modo particolare: da un lato c’è l’utilizzo del presente e della prima persona che in una storia introspettiva evoca il flusso di coscienza, dall’altro c’è la frammentarietà dei periodi che invece stride con l’idea classica di flusso, perché viene a mancare la continuità sintattica. È un insieme, comunque, ben gestito, che restituisce un testo di certo lineare e molto scorrevole. In coerenza alla frammentarietà e quindi alle brevi frasi che compongono la drabble, hai fatto un uso “basico” della punteggiatura, ricorrendo ai punti fermi e in qualche occasione alla virgola – tuttavia, anche questo elemento è gestito bene e appunto coerente all’impostazione stilistica della storia; c’è solo un’espressione dove la punteggiatura è meno efficace, te lo riporto:

    • • “Comunque, no, ero sul luogo del crimine, non ho uno straccio di alibi.”: in questo caso, le tre virgole inserite rallentano il ritmo di questa frase e lo rendono in controtendenza rispetto al testo entro cui è inserita. In particolare, è la prima virgola a fare incespicare il ritmo, perché il lettore è costretto a “frenare” la lettura (e poi frenarla di nuovo, a distanza di un monosillabo) come non gli è accaduto né prima né gli accadrà dopo. Benché comprenda il motivo per cui hai voluto isolare quel “no” tra virgole, in coerenza all’uso che fai della punteggiatura sarebbe preferibile omettere la prima virgola e dare al lettore l’opportunità di leggere “Comunque no” tutto in una volta. In tal modo assumerebbe anche maggiore rilievo l’inciso “ero sul luogo del crimine” (cuore pulsante, a livello di significato, di questo capoverso), l’unico su cui rallenterebbe il ritmo.
Anche l’uso del corsivo è molto calibrato, utilizzato in due sole occasioni, che in un certo senso indirizzano le riflessioni del protagonista e quindi sono gli “elementi guida” della narrazione stessa. Riguardo a queste due espressioni, ho però una perplessità:
    • • non è così semplice capire quale sia la loro veste narrativa: se siano discorsi riportati (e in tal caso a chi appartengano, e se appartengano a uno o a due diversi personaggi), se siano pensieri e basta, se siano intromissioni di un narratore esterno. La prima espressione, “Ha qualche alibi?”, fa ipotizzare che si tratti di un discorso riportato e che all’origine sia stata una domanda posta da un Auror a Sirius. La seconda espressione, però, è meno immediata e più problematica: “Quali alibi?” potrebbe essere sia la risposta di Sirius, sia un pensiero formulato da lui – un pensiero formulato sia al momento dell’arresto che a posteriori –; la problematicità è data anche dal fatto che è Sirius stesso a rispondere alla domanda (“Nessuno”). Il testo non ha una contestualizzazione precisa a livello spazio-temporale, quindi rendere palese la veste narrativa delle uniche due espressioni in corsivo della storia avrebbe giovato a coglierne ogni più piccola sfumatura.
Tornando alla linearità citata in precedenza, trovo che questa sia insieme un pregio e un difetto dello stile: mentre rende coeso, coerente e chiaro il testo, ne penalizza l’impatto emotivo. Essendo un testo introspettivo che riflette su un solo concetto, un ritmo più dinamico avrebbe reso la narrazione più emotiva e quindi coinvolgente, perché avrebbe messo in scena lo stato d’animo del protagonista – che attraverso questo tipo di impostazione stilistica appare distaccato nonostante stia narrando il suo dolore. Il mio consiglio, se vorrai accettarlo, è quello di dare più dinamicità ai testi brevi e introspettivi (soprattutto se narrati in prima persona), così da renderli più incisivi – già la struttura frammentaria è stata una scelta ottima!, associarle un uso più marcato della punteggiatura e/o del corsivo avrebbe potuto accrescere l’impatto emotivo del testo.

Arrivando ora al lessico, il registro linguistico richiama la lingua d’uso del linguaggio orale, il che è coerente con la prima persona narrante: il tuo personaggio narra così come parla, dà voce alle sue riflessioni in maniera semplice e – ancora – lineare anche dal punto di vista lessicale. La ripetizione della parola “alibi” non intacca la piacevolezza del testo, perché ricorre sempre in momenti dove ha senso che sia ripetuta, non è dunque un inserimento forzato. Nessun termine è inserito nel contesto sbagliato (seppure, ti consiglierei di sostituire “scuola” con “Hogwarts”, per evocare il background del personaggio). La sola pecca del lessico chiama in causa quanto detto a proposito dello stile: l’immediatezza e la semplicità che accompagnano l’intero testo ti hanno impedito di appoggiarti a sfumature semantiche per rafforzare o evocare significati e immagini nella mente del lettore – è un testo che “dice ciò che dice” –, aspetto penalizzante per un breve testo introspettivo, però capisco che il tuo intento fosse quello di riprodurre un linguaggio vicino al parlato.

La sintesi dei pro e contro analizzati mi ha convinta ad assegnare 7/10 in questo parametro. Stile e lessico non mancano di pregi e reggono un testo, come detto, scorrevole e quindi di immediata lettura, sono però un po’ meno efficaci sul piano dell’incisività e dell’impatto emotivo. Sul punteggio in questa voce ha influito in minima parte anche la svista grammaticale, che cadendo sulla conclusione ha avuto un peso maggiore, coerente al rilievo che in testo assume la parte conclusiva.

Titolo: 3/5
Il titolo della tua storia è anche il suo filo conduttore, questi alibi che il protagonista non ha e che neanche cerca di raccattare, convinto com’è di essere in qualche modo colpevole. “Alibi”, quindi, è indubbiamente un buon titolo per la drabble, perché si allaccia al tema del testo e, dal punto di vista stilistico, ne richiama lo stile secco e lineare – una sola parola, senza abbellimenti. Il motivo per cui, malgrado i pregi ora descritti, non ti ho assegnato un punteggio superiore a 3/5 è legato al fattore “personalità”: è sì un buon titolo per la tua storia, ma non riesce a caratterizzarla a priori, a far intuire al lettore elementi relativi al genere del racconto né a differenziarla rispetto ad altri racconti. A primo impatto, è un titolo che pecca di genericità, perché potrebbe riferirsi a qualsiasi tematica e contesto. Dato che la funzione del titolo è quella di attrarre lettori e di porre in evidenza una storia rispetto ad altre, questo carattere di genericità è un punto a sfavore e rischia di intaccare la capacità attrattiva e la riconoscibilità della storia.

Utilizzo del prompt: 9/10
Il prompt era “Quali alibi” e l’utilizzo che ne hai fatto è davvero lodevole. La drabble è interamente costruita sull’assenza di alibi, registrata sin dall’inizio e ribadita nel finale, dove il lettore apprende che il protagonista non ha nessuna intenzione di raccattare alibi, neanche uno – “Quali alibi? Nessuno” –, neanche per errore. Il prompt è stato anche inserito nel testo (la frase appena citata), dove predomina il significato prettamente letterale dell’espressione. Di certo, quindi, non hai né tradito il significato del prompt né l’hai declassato a elemento di contorno, è anzi l’elemento cui è ispirata l’intera storia. Il motivo per cui, malgrado i pregi evidenziati, il punteggio non è superiore a 9/10 è che l’utilizzo che hai fatto, ossia prettamente letterale, ha sfruttato solo il piano più immediato del significato dell’espressione – che non è mai intesa con riguardo ad altre sfumature né interpretata in maniera più approfondita, ma è sempre e solo rappresentativa del concetto più immediato. Ovviamente, si tratta di un dettaglio, quindi il punteggio resta altissimo e la penalità è, di conseguenza, minima. Sei stata veramente molto brava!

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 8/10
L’unico personaggio della tua storia è Sirius, indiscusso protagonista con la sua prima persona narrante e l’esperienza di vita che racconta e vive.
Per lui hai scelto il momento forse più doloroso della sua vita: la morte di James e la condanna come traditore. Nelle sue riflessioni sull’assenza di alibi ho rivisto il Sirius del terzo libro, che non controbatte alle accuse di Harry e che si dice convinto di essere stato lui il vero artefice della morte di James e Lily – lui, con la sua fallimentare idea di investire Peter di una responsabilità e di una fiducia che non meritava. Il tuo è un Sirius già disilluso, già colpevole, già rassegnato alla condanna. È un Sirius che soffre di una sofferenza lucida, razionale, capace di articolare pensieri e parole coordinati, sensati, composti. È un Sirius, il tuo, sicuramente IC e ben caratterizzato, quindi, nel senso di colpevolezza che prova e nella convinzione di non essere degno di alibi – alibi che non ha e che soprattutto non cerca.
Il motivo per cui il punteggio non è superiore a 8/10 è che la lucida razionalità con cui affronta il dolore e la colpa – quella che gli fa articolare pensieri così coerenti – cozza con quanto sappiamo del suo arresto: nel terzo volume, viene detto che Sirius al momento dell’arresto rideva come un folle; inoltre, lo conosciamo come personaggio irruento, impulsivo, passionale. Tutti elementi, questi, che stridono con la pacatezza e la lucidità comunicate dal tuo testo, che restituiscono l’idea di un personaggio che ha già elaborato tutto (eppure la storia è chiaramente ambientata subito dopo o poco dopo l’arresto, se non durante) e che è capace di disciplinare il dolore – un risultato che immagino Sirius abbia potuto raggiungere solo a distanza di tempo.
Detto questo, non ho penalizzato troppo la tua iniziativa (infatti il punteggio è alto!), sia perché di base la caratterizzazione è buona, sia perché credo che la caratterizzazione del dolore e della follia di Sirius sia stata in parte penalizzata dalla scelta di usare uno stile molto calibrato.

Totale: 36/45

Recensore Master
14/10/18, ore 21:48
Cap. 1:

Ciao!

Un po' in ritardo, eccomi a curiosare le altre drabble partecipanti al contest ^^

Adoro il personaggio di Sirius, e trovo che tu abbia scelto una situazione interessante per gestire il tema degli alibi: invece di scegliere un momento in cui utilizza degli alibi, hai scelto un momento in cui lui non ne trova, una cosa che non mi sarebbe venuta in mente! Ho apprezzato quindi questa tua capacità di variare il punto di vista ^^

Anche se il momento è molto conosciuto e trattato, io non disdegno mai una nuova 'impressione' della stessa situazione.
Devo ammettere però che in questo caso ho trovato la drabble meno emotiva di quello che mi sarei aspettata: avrei voluto percepire un po' più di folle e sorda disperazione (il Sirius che conosciamo scoppia a ridere quando realizza del trucco di Peter), mentre forse qui ho riscontrato un po' troppa calma e lucidità. Spero di essermi riuscita a spiegare!

Mi è piaciuto comunque come questa drabble ci racconti una sorta di 'conversazione' che Sirius fa tra sé e sé.

Un piccolo spunto: sarebbe interessante vedere come funzionerebbe stilisticamente/graficamente la storia mettendo le due frasi in corsivo tutte allineate a destra! Sono piccoli espedienti che spesso nelle drabble rendono molto bene e aiutano a creare l'atmosfera della storia ^^

Alla prossima e in bocca al lupo per il contest!

Isidar
[cloe – che strazio che sul forum non si possano cambiare i nickname XD]

Recensore Master
18/09/18, ore 22:24
Cap. 1:

Ciao Giulia!!
Innanzitutto parto con il farti i complimenti perché io in 100 parole dubito davvero che sarei in grado di esprimere un concetto, figuriamoci qualcosa di così complesso come il senso di colpa che Sirius ha provato dopo aver trovato James e Lily morti.
Amo il modo in cui hai costruito la drabble, creando un ritmo in crescendo e riuscendo a far succedere molte cose, nonostante il numero di parole risicate.
Mi piace tantissimo anche il titolo, quindi ti faccio i miei complimenti ed un grande in bocca al lupo per il contest!
A presto,
Francy

Recensore Master
14/09/18, ore 15:07
Cap. 1:

Ciao g21!
Partecipo anch'io al contest di Rosmary (e abbiamo vissuto insieme le difficoltà del contatore XD) e dopo essere finalmente riuscito a consegnare ho pensato di passare dalla tua drabble.
Innanzitutto, il prompt: è "Quali alibi" di Daniele Silvestri, vero? E' una delle mie canzoni preferite, ma in questo caso sono contento di non averla trovata perché su Sirius non avrei saputo scrivere XD.
Passando alla drabble, non posso dire che non sia riuscita a coinvolgermi: solitamente non amo questo tipo di stile molto frammentario, costituito da brevi frasi, poste una a ogni riga, ma in questo caso l'ho trovata molto azzeccata come scelta. Dopo la morte di James e Lily Potter, e soprattutto quella del suo migliore amico, ho sempre pensato che Sirius si sia sentito "rotto", senza una parte di sé, e hai saputo esprimere questo stato d'animo in quello che ritengo il miglior modo possibile. Per il resto l'introspezione è molto buona e anche la frase di finale è molto d'effetto.
In ogni caso, complimenti e in bocca al lupo per il contest!
mystery_koopa

Recensore Master
14/09/18, ore 10:45
Cap. 1:

Ciao!
Partecipo anche io al contest, quindi passo di qui.
Innanzitutto, ti faccio i miei complimenti: svelami il tuo segreto per riuscire a scrivere una drabble (o un abbozzo di drabble) in pochi secondi XD.
Non ho capito quale fosse il tuo prompt, però devo ammettere che la storia mi è piaciuta. Sirius è uno dei miei personaggi preferiti (lo ammetto, un po' speravo di riuscire ad accaparrarmelo XD), e mi è piaciuto come tu abbia gestito il testo con frasi brevi e spezzate, molto incisive. Mostrano bene la difficoltà nell'accettare un destino tanto crudele per James.
Certo, forse la scelta della scena descritta non è delle più originali, l'ho già letta diverse volte, in varie circostanze, ma si tratta comunque di una scena molto forte (ma ripeto, non sapendo quale fosse il prompt, magari il collegamento è in realtà molto originale).
Ecco, io forse mi sarei crogiolata un tantino di più nell'angst più puro, perché sicuramente gli spunti per scrivere qualcosa di più straziante c'erano, ma si tratta di una scelta personale, in fondo. Qui mi sembra che la disperazione di Sirius sia molto lucida e razionale, non so se riesco a spiegarmi, mentre io mi sono sempre immaginata che in questo momento Sirius fosse totalmente irrazionale, in preda ad un dolore e una paura accecante, in grado appunto di farlo ridere come un folle davanti agli Auror sopraggiunti ad arrestarlo. Però, ripeto, questa è solo una visione personale della cosa, e considerando che hai scelto di utilizzare un rating verde, mi sembra che la tua sia stata una scelta coerente.
In bocca al lupo per il contest :)