Buongiorno Ninah (e se fosse sera? Non importa, qui è giorno u.u okay la smetto di dire stronzate!).
Come va? Ti giuro il sono in una montagna russa, in questo momento. Un vibrante stato d'animo di pacatezza ma allo stesso tempo sorprendente esaltata. Tutto merito di questo terzo capitolo che... Santo cielo, succede di tutto, e fa venire caldo. Decisamente tanto caldo. Decisamente è positivo.
Tralasciando il fatto che adoro i dettagli inseriti (come la cinquecento e il suo color panna, o quei sorrisi appena accennati che si perdono nel tempo), ho adorato la prima parte per due ragioni, tendenzialmente: la prima è l'aver calcolato su quanto Asahi sia nervoso, a discapito della quasi sicurezza che ha palesato nello stesso capitolo ed è il modo in cui hai descritto la sua ansia, il suo goffo modo di sembrare tranquillo ma che addirittura lo rende incapace di trovare una cosa stupida come un mazzo di chiavi.
Seconda cosa, il concetto di cui hai parlato, dello spoiler. Quel voler sapere ma allo stesso tempo voler scoprire quello che sarà, con tutte le dovute paura e preoccupazioni. Con tutte le conseguenze che ne dovrà pagare, belle o meno. Però Kisumi è pronto, pronto a tutto ma vuole comunque un aiuto... Non dal tempo, non dalla spoiler... Ma da Asahi e capire attraverso lui se quello che sta succedendo è reale, e se lo è per entrambi (STO FANGIRLANDO PER QUANTO HO AMATO QUESTO CONCETTO XD FAI UN PO' TE!).
Asahi. È nervoso. Un pochetto xD
Non riesce a compensare. È troppo distorta la sua testa, da pensieri e paure e le riversa tutte in una risposta e un comportamento ostile nei confronti del povero Kisumi che... Che capisce. Lo sa. Lo sa che i motivi sono gli stessi che bloccano lui, che l'istinto è andato via ed è la ragione a regnare ora, per questo le cose stanno friggendo nell'olio e fanno male, fanno paura.
La scena dei pugni mi ha scaldato il cuore, tanto quanto la calma di Kisumi che alla fine dimostra di avere ragione, di voler solo calmare le acque.
E... Asahi sorride. Ed è l'unica cosa che avrebbe potuto risanare quello che si era spaccato un po', non così tanto da non poterlo mettere a posto. E a volte basta un gesto così, nulla più... E quanto è profondamente dolce, il modo in cui hai scritto questo escalation di emozioni? Che dalla rabbia alla paura, esplodono in una consapevolezza fin troppo scontata, ma che loro non vedevano.
Ora sì, è lì. E io dico awwwww.
(Hanno pure concordato su chi è la mente, auahauahauah che pulcini xD)
La seconda parte... Beh qui c'è molto da dire. Penso che questa recensione sarà lunghissima, ma tant'è...
Però siamo qui, e nessuno mi può fermare quindi... ahahah.
Il tema del disordine: sembrerà stupido ma l'ho trovato scritto ineccepibilmente realistico. Io mi ci sono ritrovata. Io sono così: precisa nel lavoro, in disastro a casa. Fogli su fogli accalcati, coperte, vestiti puliti buttati da una parte per giorni... E per quanto mi ritrovi completamente nel caos di Asahi, non posso non comprendere la voglia di sistemare che invece Kisumi avverte. I due antipodi. Due persone così diverse da trovare una sintonia quasi irreale. Quasi difficile da credere ma c'è.
La voglia di aiutare solo per rimettere in sesto le idee, la risposta di Asahi che "non ti ho invitato qui per farmi da domestica" crea quel giusto pathos, quel climax che poi aiuta la trama ad arrivare lì, senza fatica, senza sforzo solo con la voglia di sparare, di capire, di vederli trovare una sintonia tale da renderli maestosamente delicati.
Asahi è nervoso perché non si sente adeguato. Si e lasciato guidare dall'istinto, nello spogliatoio, eppure ora c'è di nuovo la realtà, la stessa sensazione di non essere abbastanza e, mentre elenca i suoi difetti come se servisse a risolvere la cosa, alla fine lo chiede... Lo fa: "che ci troverai mai in me?".
Il tempo si ferma, e Kisumi non tiene più dentrk quelle emozioni contrastanti. Fanno male, malissimo, specie se scritte così, con questo momento che raggiunge un culmine e poi crolla a piccola e quasi distrugge ogni certezza.
Asahi vuole risposte tanto quanto le vuole kisumi. Entrambi stanno cercando di dissipare la loro confusione contando sull'altro ma capiscono che non funziona così. Ci vuole collaborazione, ci vuole empatia.
Bisogna solo tirarla fuori (e io fangirlo ancora e scusa ma sto impazzendo xD la parte dopo mi ha stesa e sto scrivendo la recensione a pezzi mentre sono a lavoro... Quindi immagina i miei ormoni che cercano di nascondersi alla clientela xD) .
Un abbraccio che riunisce, poi la lentezza di ogni gesto, porta la parte finale ad un incantevole momento erotico, descritto con una delicatezza e una lentezza tutt'altro che snervante che, come ti dicevo, fa venire caldo. Non solo per la sensualità ma per come viene condiviso quel momento, tra dita leccate e guance rosse dalla vergogna, zip che si abbassano come un sipario e labbra che non la smettono di cercarsi.
La risonanza delle carezze tra i capelli, chiaro simbolo della voglia reciproca di aversi, alla fine sfocia in quello che è un darsi piacere reciproco tra respiri caldi e intensi, e continua quel tepore a
Impadronirsi degli occhi di chi legge. E pure il cuore, eh.
Un amplesso che arriva con i giusti tempi, con un realismo nei gesti, nelle premure, nei dolci sguardi... Nel avere davanti il proprio oggetto del desiderio sia fisico che sentimenti e aver paura di non riuscire a contenere tutto quel marasma di cose, che forse reprimevano da troppi.
E quel finale, con una mano sul collo a cercare di dissipare ogni dubbio, per entrabi, che è come il segno di una promessa che (SPERO,NON ME FA SCHERZI EH!) duri per un tempo infinitamente lungo.
"Niente va male se siamo insieme", insomma.
Ninah, che dire... Mi sono lasciata prendere dalle emozioni ma è solo colpa tua e della tua fine arte di raccontare delle emozioni cosi, di riuscire a mettere tutti noi su una montagna russa e aspettare di scendere pervasi da adrenalina e forti emozioni.
Questo è quello che ho provato leggendo tutto questo, in un crescendo che sì, parte da questo capitolo ma ha le sue basi dal primo... E segue un ritmo suo che non ha mai smesso di mantenere.
Sono estremamente ammaliata da tutti questo è, sebbene sia triste dover dire "addio" a questa challenge, non vedo l'ora di sapere che cosa ha partorito la tua mente per il prossimo e ultimo capitolo.
Sono qui che attendo, trepidante;
Un bacio donnolah!
A presto.
Miry |