Cara Noham,
Potevo non sbirciare questo tuo scritto? Ovviamente no, e così eccomi qui, a recensirti. Mi piace molto l’uso che hai fatto della prima persona e la scelta di narrare le avventure di Cappuccio Rosso accompagnandole con le note di una canzone che definirei calzante. La parte centrale della storia si focalizza sulla tortura operata da Joker che, come nella migliore delle tradizioni, ha preso come ostaggio anche la madre di Jason, in una di quelle vendette lente e crudelissime. La genesi di questa figura intrisa di dramma è ben resa e sei stata brava a condensare tutto in una shot accompagnandola con un testo musicale. Il concetto che più mi è piaciuto è proprio quello finale: mi avete creato per essere un mostro, mi avete reso quello che sono. Anche tu, che sei Batman e dovresti proteggere Gotham City e che avevi fatto di me il nuovo Robin. Ma chi è veramente Jason, cosa resta di lui sotto questa maschera che indossa?
Questa tua shot è stata una lettura piacevole, ma la formattazione del testo, che il lettore vede totalmente attaccata e priva di una divisione in paragrafi netti, toglie moltissimo pathos al testo. Ti consiglio di utilizzare il programma indicato da Efp (NVU) per dividere la shot in paragrafi e sezioni, isolare i dialoghi e dargli così maggiore enfasi e staccare dal testo i pezzi del brano citato, magari ponendoli con l’allineamento a destra. In questa maniera arriverai ancora di più al cuore dei tuoi lettori. ^^
Grazie per la gradevole storia e spero a presto,
Un caro saluto
Shilyss |