Recensioni per
Run through the jungle
di Sildoryl

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
05/12/18, ore 13:25

Pacchetto e bonus: 9/10
Sfortunatamente hai scelto una situazione da +2 e e 3 bonus laddove era specificato che ne avrei valutati solo due. Dico sfortunatamente perché li hai inseriti in maniera ottimale. Il pacchetto PRESAGIO OSCURO è stato sviscerato davvero benissimo e ti ha permesso di portare a casa un missing moments da antologia, che non solo spiega come siamo arrivati alla scena di Randa e Conrad nel bar losco, ma anche cosa c’è nello sguardo cangiante e troppo inquieto del nostro Capitano preferito. Il sogno appare alla vigilia di una battaglia come nella migliore tradizione del doppio ed è un vero e proprio presagio, perché ricalca una scena del film – e, di conseguenza, una scena futura. L’idea di utilizzare la frase all’interno dell’oggetto è senza dubbio geniale. L’ho apprezzata tantissimo anche perché sembrava davvero che Randa stesse scrivendo a Conrad. Era non solo inserita nello spirito entusiastico e determinato di Randa, che troverà la morte proprio sull’isola, ma anche di un certo spirito che ancora permeava un mondo dove c’era ancora qualcosa di inesplorato. Il viaggio verso una meta oscura ovviamente è intrinseco e non è solo accennato, dato che la parte finale della shot – lunga e accattivante – è ambientata sulla nave che porterà i nostri eroi vicino alla Skull Island. La scena dell’incubo e il successivo racconto alla veggente (in lingua!) sono stati districati in maniera perfetta: è la veggente/mendicante la confidente, per bocca della ragazza, di Conrad e il bello è che non si tratta di una confidenza che rende il personaggio fuori carattere, tutt’altro: suona come una mezza ammissione ed è assolutamente perfetta. L’ultimo elemento che dovevi inserire era un bacio. Hai scelto una coppia su cui non ti nascondo che ho fatto qualche pensierino: Conrad e Weaver. È una ship plausibile perché è a lei che James – ma come mai non usi mai il suo nome di battesimo tranne che in un momento? – dona l’accendino cimelio di suo padre che si è portato in tasca dall’età di sei o sette anni (presumo che Conrad fosse del 1938). Il bacio è bellissimo. Sensuale, carico di desiderio, ma leggero. Il lettore rimane senza dubbio col fiato sospeso.
Grammatica e stile: (8,1) 4 grammatica/4.1 stile
Il tuo stile è chiaro ed efficace, si legge bene ed è molto scorrevole. Ho trovato pochissimi refusi dovuti a distrazione (che, come per gli altri, non ho conteggiato), ma ahimè ti “fregano” le virgole. Sebbene sia una fautrice dell’ ,e in alcuni punti non erano necessarie, mentre laddove servivano, non c’erano. Ho dato un voto penalizzante per racchiuderle tutte, ma riguardatele con calma perché è un vero peccato. Altra cosa: gli aggettivi utilizzati non sono molti e c’è un abuso del pronome dimostrativo quel/quello/quella che, sebbene in alcuni casi abbia il chiaro intento di mettere a fuoco un concetto, in altri appare semplicemente ridondante.
Esempio:
Il suolo dello stretto sentiero era reso scivoloso dal fango, e i rami delle piante formavano una
parete compatta e oscura, e incombevano protesi verso di lui come se volessero catturarlo, e
impedirgli di proseguire/ Afferrò la bottiglia di whisky appoggiata sul tavolo, con l’intenzione di portarsela alle labbra, ma
notò stupito che il liquido ambrato era finito
[,e in questo specifico caso rende la lettura difficoltosa]  
Ripetizione molto vicina rami/rami – spezzato/spezzati – quel/quella – ricordò/ricordava – lettera/lettera
È vero che fanno parte dello stile, però gli aggettivi utilizzati sono pochi rispetto allo spettro che poteva essere impiegato. 
Se gli alleati smobilitavano [avessero smobilitato] le truppe, non ci sarebbe più stato bisogno di lui per recuperare i piloti abbattuti in azione. Il suo lavoro sarebbe finito = è vero che l’indicativo si usa in modo colloquiale, ma inserito in un flusso di coscienza mi stona. 
Ripetizione complessiva di gesti e azioni…
Impegnato nella zuffa con quel fottuto bastardo, non avrebbe percepito l’uomo che si avvinava alle sue spalle finché non si fosse ritrovato il suo coltello nella schiena, se non fosse stato per quel sesto senso che aveva sviluppato in anni di missioni nella giungla. [?] 
Uscì dalla doccia senza essere riuscito a sciogliere i muscoli tesi, per cui si rivestì turbato e decise /di uscire, perché il rumore della vita nelle strade del quartiere soffocasse quella voce insiste[nte] che gli stava gridando di non partire [affinché]
Il cargo Athena aveva appena lasciato gli ormeggi, quando era iniziata la riunione informativa sulla
spedizione. [iniziò] 
 
IC/Personaggi: 9,9/10
Conrad:
Scegliere James Conrad non era affatto facile. Era un vero terno al lotto perché, diciamolo, più che una scrittura occorreva fare una riscrittura del personaggio. Una delle critiche mosse a Kong: Skull Island riguarda proprio la caratterizzazione piatta di Conrad e degli altri protagonisti. L’abilità, in questo caso, stava nel mantenerlo IC e coerente con la sua figura di ex Capitano delle SAS con un disturbo post traumatico in corso andando a indagare proprio sui motivi dietro a quel disturbo. Ecco allora che l’abile cacciatore/esperto in missioni di recupero ha perso qualcuno, nella guerra. Un amico carissimo, il migliore amico: e questa perdita si ricollega all’altra, a quella appena accennata nel film, del padre aviatore nella RAF morto presumibilmente nei cieli di una città tedesca bombardata. Il senso di inadeguatezza di Conrad, il suo cercare nella bottiglia e nelle risse una ragione per sentirsi vivo e stordirsi sono presenti nel film, ma apparivano come senza una ragione precisa. Tu hai dato corpo a questo personaggio regalandogli un passato e una storia robustissimi, un rimpianto e un amore perduto e persino una famiglia d’origine. Ma anche delle abitudini, degli atteggiamenti, dei termini (il riferimento costante alla parola “bastardo”).
Tìen e bambino:
OC che compaiono poco, ma quando lo fanno reggono la scena in maniera ottima. Tra l’altro è bello anche come li hai inseriti all’interno del contesto narrativo, rendendoli da figure di contorno a personaggi reali e vibranti, portatori del messaggio esplicativo della profezia.
Randa:
Giustamente hai soprasseduto su quanto già visto nel film. Randa compare nelle riflessioni di Conrad e nella lettera e… niente, è proprio lui, esattamente lui.
Weaver:
Weaver è sfuggente e sensuale. Appare come pensiero riflesso di Conrad e poi come presenza reale e tangibile. La nostra tostissima fotografa è stata resa in maniera davvero perfetta, tranne che per un piccolo dettaglio. Chiama Conrad Conrad. Capisco che voglia tenere le distanze con un Capitano, ma questi due hanno trascorso una notte di passione, secondo il tuo canone. Almeno un “James” nicchiante lo avrei visto plausibile, sebbene ovviamente non con intenti volti al flirt (ecco perché il punteggio non è pieno). A Weaver non sarebbe interessato, la sua sete di sapere è molto più ampia.
 
Introspezione: 10/10
Quanto ho apprezzato questo lavoro di introspezione! Mi è piaciuto davvero, davvero tanto. Di più non avresti potuto davvero fare. Ognuna delle azioni di James Conrad è giustificata da un passato plausibile e storicamente accurato, che consente di vedere finalmente il personaggio a tutto tondo. È come se lo avessi vestito della sua essenza. Ottimo il riferimento alla madre, unico legame dato che il padre è morto durante il Secondo Conflitto Mondiale. Epico il dramma del corpo non ritrovato e privo di sepoltura, che tanta letteratura classica ha ispirato; profondo il senso di colpa per una promessa non mantenuta e per la fratellanza smarrita, altro importantissimo leitmotiv appartenente alla letteratura di guerra. A questa ripresa si sposa anche la volontà autodistruttiva di un uomo che non ha (più) niente e discende lentamente verso una china fatta di alcool, rimpianti e zanzare. Come detto sopra, non era facile scrivere di Conrad, occorreva inventare. Tu lo hai fatto senza remore. Brava!
Gradimento personale: 5/5
Me la sono goduta, questa lettura. Ha stimolato la mia curiosità e mi ha tenuta incollata allo schermo tutto il tempo. È un missing moments perfetto, una shot che si ricollega come lo spin-off che tutti avremmo voluto vedere al cinema. Le esitazioni prima di Randa, le riflessioni argute e acute… ho davvero bevuto ogni parola. Hai un’abilità speciale nel descrivere le scene d’azione, ma ho anche amato il fatto che la rissa di James si svolga per salvare una prostituta, che lui paghi per del sesso (accenno lieve, ma presente). E per come hai utilizzato la mendicante, cosa che non ho potuto inserire nel pacchetto, ma che ho apprezzato grandemente. Ti invito a proseguire su questo fandom, perché hai sviscerato e raccontato Conrad in maniera impagabile. 
Punteggio: 42/45

Recensore Master
19/11/18, ore 23:21

Cara Sil,
ho letto con curiosità doppia questa tua storia: non solo perché volevo vedere come tu avessi interpretato il tema del Doppio, ma anche perché mi intrigava l'idea di un Conrad folle.
In verità, mi è piaciuta molto l'introspezione incentrata sulla tematica della perdita dei commilitoni e di quello choc post traumatico che, spesso, affligge i miliziani. L'ho trovato molto plausibile e rispettoso di un'epoca dura e confusa.
Bella la caratterizzazione dei due autoctoni vietnamiti: il ragazzino è così vivo nella sua gioia, mentre la vecchina riflette molto efficacemente la serafico calma di chi abbia molto vissuto.
Non voglio soffermarmi sullo stile, che, tuttavia, vedo migliorato dalla prima cosa tua che ho letto. Ci sono ancora delle ingenuità e delle ripetizioni, un uso un po' troppo libertino delle virgole, ma vedo margini di miglioramento e volontà di crescere. La cosa mi piace. Continua a scrivere, anche il seguito. Chissà che "Lo scimmio" non ti ispiri! Un bacione e grazie di essere passata da me.